INVINCIBLE

di Aika


BREAK OF DAWN

In un punto imprecisato dell’oceano Pacifico il Dolphin 2 fluttuava immobile sull’acqua, al suo interno, l’equipaggio recuperava le forze dopo gli estenuanti giorni di combattimento contro il Fantasma Nero. L’organizzazione sembrava finalmente debellata; non era loro il merito di quella vittoria finale, Gandharu era morto per salvare l’intera umanità dal piano diabolico ordito dai fratelli tibetani, ora,  sia l’umanità che i guerrieri cyborg potevano ricominciare a pensare al futuro.
Il futuro … che bella parola! Piena di speranza, opportunità … ma è veramente così per tutti?

Nella sua cabina il dottor Gilmore rimuginava sul da farsi, la loro base era distrutta, i ragazzi avevano bisogno di un posto dove riprendersi del tutto prima di ritornare alla loro vita … già! Ancora una volta, avrebbe visto i suoi ragazzi andare ognuno per la propria strada, quello, era il momento che odiava di più … certo … come ogni genitore sapeva che la cosa migliore era lasciarli andare, ma quanto era doloroso quel momento!
“Beh! Fino ad allora ci sarà tempo” pensò “per ora l’importante è trovare un posto dove potersi riposare e riorganizzare … umh! Si potrebbe chiedere al dottor Kozumi, in fondo, fu proprio lui ad ospitarci dopo la fuga dal Fantasma Nero … umh … sì, non penso ci negherà il suo aiuto”

003 e 009 stavano nella cabina di comando ad ammirare le prime luci dell’alba.
009 era rimasto molto scosso dal sacrificio di Gandharu, era convinto di averlo lasciato su quella spiaggia, com’era possibile che si trovasse su quel razzo? Chi ce lo aveva portato? Quelle domande erano come un tarlo che lo perseguitava, tanto da non farlo riposare.
003 aveva intuito la sua  preoccupazione  e non si era sentita di lasciarlo solo … ora, erano lì, insieme, nella quiete del mattino, avvolti dal torpore dei primi raggi del sole … stanchi di combattere, di pensare, desiderosi solo di pace …
-Joe, non ti sembra uno spettacolo bellissimo? –
-Già, è stupendo! Sembra incredibile che solo qualche ora fa, tutto questo, poteva scomparire per sempre …–
- … Joe – continuò quasi indecisa - … ora … che faremo? –
Il ragazzo si voltò leggermente abbozzando un sorriso.
-Non preoccuparti, Françoise! Sono certo che il dottor Gilmore avrà già pensato ad una sistemazione.–
-Sì … ma … -
- … ma? –
-…nulla! – disse scuotendo la testa con un sorriso radioso.
Joe la guardò interrogativo…quel sorriso era disarmante, ma aveva capito che c’era qualcosa che la turbava ed era intenzionato ad andare fino in fondo se non che …
-Emh emh! –
I ragazzi si girarono all’unisono verso la voce.
-Ah! Sei già sveglio!?! – chiese 009
-Non vedo come si possa dormire con 006 e 007 che russano a quel modo! … non siamo mica tutti fortunati come te, che stai qui, a goderti l’alba, con una dolce e bella fanciulla a fianco! –
-Oh, 002! Smettila! – commentò 003 visibilmente imbarazzata.
-Comunque, sono venuto per dirvi che gli altri sono in sala mensa a preparare la colazione e … - improvvisamente l’atteggiamento del ragazzo si tramutò da spavaldo a supplichevole - 003, ti prego … puoi andare a vedere che combinano? Non mi fido di quei tre … non voglio rischiare un’intossicazione alimentare! –
-Certo, vado subito! – rispose allegramente.
-Ohh, grazie infinite 003! – ringraziò portandosi le mani giunte davanti al viso.

-Ti dico che ci vuole più acqua! –
-008, ma che dici?! Piuttosto, mettici più caffè o verrà una di quelle bevande annacquate che fa 002! –
-004, ti ripeto, che se vuoi che non venga una brodaglia, devi mettere più acqua e compattare bene il caffè! …me lo ha spiegato 006! –
-Guarda che c’ero anche io quando 006 lo ha spiegato, e sono sicuro di fare nel modo giusto … snif snif … cos’è questo odore di bruciato?…005, guarda che la padella per le crêpes è calda a sufficienza, sta fumando! –
-Umh … temo di aver esagerato con lo zucchero …  –
-005, la padella!!! … lascia stare lo zucchero!… e tu, vuoi smetterla di spargere polvere di caffè ovunque? Non ti sembra che ce ne sia abbastanza? Metti invece più acqua, che ce n’è poca ... 005, apri l’aeratore! –
-Posso essere d’aiuto? –
I tre si voltarono e subito 004, sfoggiando un rassicurante sorriso, si affrettò a dire:
-Oh, 003…grazie, ma è tutto sotto controllo! Siediti pure, presto potrai gustarti un’ottima colazione! –
-004, veramente … un po’ di aiuto non ci farebbe male … –
-Sì, 008 ha ragione…003, ti prego …  puoi aiutarmi?… temo di aver messo troppo zucchero  … –
-Con molto piacere 005! Non ti preoccupare: aggiungeremo altri ingredienti, così pareggeremo le dosi! Intanto … tu … intanto spegni il fuoco sotto la padella … sembrerebbe essere abbastanza calda! –
-008, aggiungi più caffè –
-Io? Tu, piuttosto! Metti più acqua! –
-Cosa sta succedendo qui? AAAaarh … LA MIA CUCINA!!! –
-006! Ben svegliato … i ragazzi volevano preparare la colazione per tutti … non trovi sia stata un’idea gentile? – disse dolcemente 003, che aveva intuito l’imminente catastrofe … Davanti a tanta amabilità, il piccolo cinese non poté fare altro, che limitarsi a bofonchiare qualcosa d’incomprensibile, prima di prendere in mano le redini del suo regno.
-Va bene … ora, tutti via di qui! Continuo io e guai a chi si azzarda di nuovo a toccare i miei utensili! –
-Ma 006 noi … -
-Niente ma, 008! Avete fatto già abbastanza, ora faccio da solo! –
Ai tre non restò che sedersi a tavola, a guardare l’abile cuoco che riusciva con maestria dove loro avevano fallito.
003 si soffermò a guardare divertita la scena: era da tanto tempo che l’atmosfera non era così spensierata, e lei aveva ormai imparato ad apprezzare il più possibile questi attimi così rari.

-Joe … pensi… –
-Jet non lo so! Non riesco a darmi una spiegazione di come Gandaru sia finito su quel missile se non…  –
-Se non cosa? –
-Se non che non è a … -
-Credo sia meglio vi affrettiate in sala mensa! O rischiate che non rimanga più niente da mangiare! –
-Ummmm … dal profumino sembra che tu sia arrivata in tempo! … prima abbiamo sentito l’urlo lancinante di 006 e abbiamo sinceramente temuto per l’incolumità di tutti noi  ahhaha –
I due iniziarono a ridere e a 003, ormai rassegnata, non restò che ribattere:
-Jet, smettila di fare il buffone! Piuttosto, se non ti sbrighi temo  rimarrai senza colazione, gli altri sembravano piuttosto affamati –
-Cosa?! Eh, no! Non scherziamo! Io ho bisogno di crescere … – Senza farselo ripetere e, visibilmente preoccupato, Jet si lanciò nel corridoio alla conquista della sua fetta di colazione,  009 e 003 rimasero un attimo divertiti a guardare l’amico evaporare, letteralmente, dalla stanza … eh si! Spesso, riuscire a non rimanere a digiuno, era più impegnativo che andare in missione!
-Joe, non hai dormito tutta la notte non vorrai anche saltare la colazione – si affretto ad aggiungere 003 tra il preoccupato e il contrariato.
-No mammina, tranquilla!-
-Cosa!?! - rispose con disappunto - … ti ci metti anche tu!?! –
Joe non ci pensò due volte ad avvicinarsi a lei, cingerla a sé delicatamente e spazzare via il dispiacere dal suo volto con un dolce bacio sulla fronte. A quel semplice contatto, Françoise non poté far altro che addolcirsi … diamine! Quel ragazzo era una droga: un bacio così casto, era più che sufficiente a farle tremare le gambe … aveva completamente in scacco il suo cuore, ma non poteva di certo fargliela passare così liscia … no, no! Troppo comodo! Portò le mani sul suo petto e lo allontanò delicatamente, assumendo un’aria più autorevole possibile … mica era semplice … ci voleva impegno per allontanarsi dal suo abbraccio!
-Non penserai di prenderti gioco di me e cavartela così! Ora sbrigati ad andare a mangiare e non pensare che il discorso sia finito! – Sempre mantenendo un atteggiamento serio, si voltò e s’incamminò decisa verso il corridoio … Joe rimase per un attimo sgomento e dispiaciuto … era ancora paralizzato sul posto, a chiedersi come rientrare nelle grazie di Françoise, quando una voce:
-Joe … allora!?! Non vieni!?! –
Era bastato alzare gli occhi e vedere quel sorriso radioso per scacciare ogni ombra dai suoi pensieri e rasserenargli il volto … Non poté fare a meno di pensare quanto poco bastasse per tranquillizzarlo … Prima che lei entrasse nella sua vita, il suo cuore conosceva solo rabbia e dolore … oggi, invece, bastava un suo sguardo per fare il bello e il cattivo tempo in quel dedalo intricato che erano le sue emozioni.
-Sì… arrivo! –
In pochi passi raggiunse il fianco della compagna e s’incamminarono verso quella che si poteva certamente definire “La battaglia suprema”.

 -Hey!!! Ma … ma … perché nessuno mi ha chiamato?!? –
-007, non pretenderai di essere l’ultimo ad alzarti, non dare il minimo contributo e trovarti la pappa bella e pronta!?! – commentò contrariato 006.
-Già, sei il solito fannullone! – incalzò 002 tra l’ilarità degli altri.
-Smettetela di sbeffeggiarlo a questo modo! 007, prego, accomodati! Sono certa che 006 ti abbia lasciato qualcosa da parte! –
-003, tu sei troppo buona! 007, puoi pregare per la tua buona stella! Se fosse stato per me, ti avrei lasciato tranquillamente all’asciutto, ma 003 si è premurata di farmi tenere qualcosa anche per te. -  006 finì la frase posando sul tavolo un piatto di crêpes ancora fumanti.
-Oh, 003 … grazie, grazie! Sei una donna da sposare! eh eh eh – aggiunse 007, sedendosi davanti all’agognata colazione – Se solo fossi più giovane … –
-007, sei il solito adulatore! – rispose Françoise portandosi le mani alle guance, diventate rosso fuoco per l’imbarazzo.
-Vedo con piacere che il buon umore vi ha contagiato tutti! –
-Oh, Dottore … desidera fare colazione? 006 ha preparato anche per lei! –
-Grazie, mia cara … sono certo che la colazione preparata da 006, sia impareggiabile, ma prenderò solo una tazza di caffè –
Il Dottore si accomodò al tavolo insieme a loro e 003 gli servì subito una tazza di caffè caldo … immancabilmente, l’attenzione dei ragazzi si concentrò sullo scienziato: sembravano tutti desiderosi di fargli mille domande ma nessuno aveva il coraggio di farsi avanti, finalmente,  004 ruppe il silenzio.
-Dottore … la nostra base è distrutta e non abbiamo che il Dolphin … ha già qualche idea di quale sarà la nostra nuova sistemazione? Ritengo sia bene pensarci sin da ora: non è salutare né per lei né per 001 non avere una casa –
-Capisco cosa vuoi dire, vi ho raggiunto proprio per dirvi che ho contattato il dottor Kozumi il quale si è reso disponibile ad ospitarci finché non troveremo una nuova casa –
Il sollievo era palpabile.
-Allora!?! Che aspettiamo!?! Facciamo subito rotta verso casa del Dottore! –
-002, calmati! Abbiamo tutto il tempo! –
-Questo lo dici tu, che ti sei alzato adesso! Ma io, per colpa tua e del tuo degno compare, non ho chiuso occhio tutta la notte! Non vedo l’ora di avere finalmente una camera tutta mia, con nessuno che russa come un terremoto!!! –
-Sei il solito maleducato 002! Mi ritengo offeso, ci penserò due volte prima di cucinare anche per te!–
-Ouch! No, 006 che dici?!… davvero, ho detto che il tuo russare è fastidioso?...in realtà, volevo dire che è una dolce musica in cui cullarsi! – cercò di riparare 002
-Inutile che tenti di rimediare, ormai il danno è fatto! – continuò 006, incrociando le braccia al petto e voltando di sbieco la testa, in segno d’indignazione.
-Ma no, dai…003, aiutami tu! –
-002, è inutile che invochi l’aiuto di 003! Ti ci sei cacciato da solo nei guai, vedi di tirartene fuori da solo! – aggiunse con scherno 004
-Ma … ma … avanti, qualcuno mi aiuti!!! –
L’intero gruppo rise di cuore davanti a quell’irresistibile scenetta: sapere che l’anziano dottore ed Ivan, avrebbero avuto un rifugio adeguato, rasserenava gli animi di tutti.

 

-Benvenuti! Mi fa piacere potervi ospitare nuovamente! –
-Dottor Kozumi, è gentile da parte tua accoglierci nuovamente in casa tua! Non saprò mai come sdebitarmi … –
-Isaac, amico mio, non dire sciocchezze! Tu e i tuoi ragazzi siete sempre i benvenuti e poi è piacevole avere un po’ di compagnia in questa grande casa vuota! – rispose il dottor Kozumi stringendo le mani dell’amico.
-Dottore, vorremmo ringraziarla anche noi per la sua ospitalità –
-009, non c’è bisogno! Vi ripeto che per me è un piacere! Su, andate a riprendervi le vostre vecchie camere! –
L’anziano dottore non volle sentire altro e al resto del gruppo non rimase che ringraziare e seguire l’invito del padrone di casa.

Ivan non si era ancora svegliato, lo sistemò nella sua stanza e si diresse verso la sua vecchia camera. Appena entrata, l’assalì la voglia di buttarsi sul letto e  non rialzarsi fino al giorno successivo, ma si fece forza e optò per una doccia rigenerante! Si diresse verso il bagno, disseminando il pavimento d’indumenti, ogni strato che si toglieva, equivaleva a liberarsi di un po’ di stanchezza.
Regolò il getto della doccia alla giusta temperatura e lasciò che l’acqua scivolasse sul suo corpo, lavando via anche tutta la spossatezza accumulata in quei giorni. Non avrebbe potuto quantificare il tempo trascorso, così, immobile a rilassarsi… improvvisamente sentì la porta della doccia aprirsi e richiudersi dietro di lei … due mani forti appoggiarsi delicatamente sulle sue spalle e scendere giù, ad accarezzarle la schiena, fino a cingerle la vita ed un corpo caldo appoggiarsi al suo. Lei rimase immobile mentre lui, sempre tenendola stretta a sé, iniziò a baciarle il collo, scendendo lentamente verso l’incavo … le mani, fattisi più ardite, si spostarono su, fino al seno … a quel contatto sentì un fremito pervaderle il corpo e, istintivamente, il suo viso cercò quello di lui. I loro respiri si fecero vicini, desiderosi di unirsi in un bacio … un bacio che avrebbe aspettato … le piaceva tenerlo sulle spine …
- … hai deciso di sistemarti in camera mia?– sussurrò, provocandolo.
Per quanto difficoltoso fosse in quel momento riordinare le idee, tanto da mettere insieme una frase di senso compiuto, lui le rispose con voce rotta dal desiderio:
- … mi sembra più semplice che sgattaiolare nel cuore della notte, da una camera all’altra … e poi, qui siamo nella parte più appartata della casa … –
- … e quindi? –
- … e quindi … – stanco di parlare, la attirò a sé, baciandola intensamente.
Non senza fatica, Françoise si staccò per voltarsi … lo guardò in volto, dolcemente, gli passò le dita fra i capelli, dal basso verso l’alto … a quel contatto, Joe chiuse gli occhi e abbandonò la testa a quel movimento sinuoso, perdendosi in quei gesti delicati che, piano piano, scesero alla tempia, per poi spostarsi sulla guancia e infine arrestarsi sulle labbra. Aprì gli occhi: per un attimo, si persero l’una nello sguardo dell’altra, poi, lei si sentì spingere verso la parete della doccia … le loro lingue si cercarono con bramosia, le loro mani divennero sempre più insistenti … quelle di lui si spostarono sui seni che reagirono alle sue carezze, inturgidendosi, mentre quelle di lei scesero con estrema lentezza dal torace giù, fino al ventre, deviando all’ultimo momento, per sistemarsi sui fianchi. Joe sentì la gamba di lei avvolgergli il polpaccio e, istintivamente, la sua mano scese nell’incavo del ginocchio per sollevarla … la loro eccitazione era arrivata al limite … aspettare non era più possibile, le entrò dentro.
Si fermò, per lasciare che si abituasse a lui, e poi iniziò a muoversi … prima dolcemente e poi, sempre con più trasporto, mentre lei regolava il ritmo con il suo desiderio … era innegabile: lo desiderava fino in fondo all’anima … desiderava i suoi baci, le sue carezze e sentirlo così intimamente dentro di lei, la inebriava totalmente …
L’alzò leggermente, tenendola sempre contro il muro, e lei gli cinse la vita con entrambe le gambe mentre con le braccia lo attirò ancora più vicino, per permettergli di entrare ancora più profondamente e sentirlo ancora di più …. Lui impazzì di desiderio a quel gesto e, inconsciamente, iniziò a muoversi più velocemente, fino a quando, entrambi , raggiunsero l’apice del piacere … Rimasero così : immobili e avvinghiati dolcemente, l’uno tra le braccia dell’altro, persi nelle loro emozioni …

Si era svegliato da poco: aveva dormito per un tempo indecifrato … sul momento si sentì disorientato, ma poi si accorse che quel soffitto gli era familiare, riordinò le idee … presto rivisse con la mente gli eventi degli ultimi giorni, ora gli era tutto chiaro!
Era terribilmente affamato: lo era sempre quando si risvegliava e di solito chiamava Françoise,  ma … ora non se la sentiva di disturbarla … e poi Joe lo avrebbe di certo odiato …”Uffa! Ma quei due proprio adesso … che tempismo!” pensò.
“Uhm, forse posso inviare un messaggio telepatico al dottor Gilmore … sì, mi pare l’unica soluzione, se non voglio morire di fame … Dottore …”
-Ivan! – 
Il dottor Gilmore si svegliò di soprassalto, invocando il nome di 001!  Aveva ricevuto un messaggio telepatico dal bimbo, in cui gli chiedeva di prendersi cura di lui, al suo risveglio … infilò le pantofole e si fiondò nella camera del piccolo.
-Dottore, mi scusi se l’ho svegliata, ma sono terribilmente affamato e ho bisogno di essere cambiato! Abitualmente avrei chiamato Françoise, ma mi spiaceva scomodarla …– 
-Oh, hai fatto bene a lasciarla riposare! Gli ultimi giorni l’hanno così sfinita … – 
-Umh … già … –  rispose Ivan, preferendo lasciar cadere il discorso … non gli pareva il caso, approfondire il motivo per cui non voleva “disturbare” la ragazza.
Una volta rifocillato e cambiato, il bimbo venne rimesso nella culla, visti i poteri del piccolo, non ci fu bisogno di aggiornarlo sugli ultimi avvenimenti … Ivan aveva già letto gli accadimenti nei ricordi dei compagni.
In particolar modo, aveva letto l’apprensione per come Gandaru fosse riuscito a raggiungere quel razzo, sebbene si fossero assicurati che non venisse coinvolto in quell’ultima missione … Certamente, non era un evento senza future ripercussioni, ed era importante che fossero preparati ad ogni evenienza.
-Dottore, non voglio fare il guastafeste … è giusto che si riposino, ma non possiamo adagiarci sugli allori! E’ bene non farci cogliere impreparati … – 
-Ivan!...hai captato una situazione di pericolo? –  La voce del Dottore era carico di tensione, ma ricevette solo una risposta enigmatica.
-Dottore, non so ancora cosa, ma sono certo che non si può fermare lo spuntare dell’alba … –

 

UNBREAKABLE

-Sciocchi! Come diavolo potevano pensare di andare avanti senza di me? … non erano altro che delle mie creature! Eh! Eh! Eh! – 
-Dottor Gamo, non è il momento! Molto lavoro ci attende! L’ascesa dei tre fratelli è stata veloce e non priva di conseguenze irreversibili! E’ giunta l’ora di dare nuova linfa all’organizzazione … –
-Odino, sai benissimo che m’interessa solo potermi dedicare, liberamente, alle mie ricerche … non m’importa cosa e come, farai a rimettere insieme i Fantasmi Neri, ma … vedi di non fare lo stesso errore dei tre fratelli tibetani! Senza di me, non potete fare nulla! Io ho creato tutti voi e io posso distruggervi! –
Gamo era un pazzo, pazzo quanto geniale e Odino lo sapeva bene, ma sapeva anche che, per quanto folli fossero i suoi deliri mentali, erano non privi di fondamento. Aveva ragione! I tre fratelli Tibetani e lui stesso erano opera sua, macchine perfette, nettamente superiori agli altri … solo lui era in grado di comprendere le loro potenzialità e allo stesso tempo di creare esseri migliori … no! Questo non doveva accadere! … Gamo conosceva i punti deboli dell’organizzazione, valeva la pena viaggiare sul filo del rasoio con questo pazzo … meglio averlo al proprio fianco che contro.
Odino continuò a scrutare lo scienziato, indugiando nei propri pensieri, mentre Gamo, dal canto suo, sapeva di averlo in pugno e continuava a sogghignare.
-Dottor Gamo, non ti ho teletrasportato su questa base segreta dei Fantasmi Neri per tenerti imprigionato … i fratelli Tibetani erano troppo accecati dalla brama di potere, per capire … qui, potrai dare libero sfogo alle tue capacità! Da qui, lavoreremo insieme per dare vita ai Nuovi Fantasmi Neri … Loki!!! – 
-Eccomi mio signore! –  da un divampante vortice di fuoco apparse, improvvisamente, un giovane slanciato, dai lineamenti efebici, capelli nero corvino e occhi del colore del ghiaccio.
-Loki, occupati del dottor Gamo! Desidero che ogni sua richiesta venga immediatamente soddisfatta –
-Sì, mio signore! –  rispose il giovane, lanciando un’occhiata di sbieco al Dottor Gamo.

-Dottor Gamo, le presento i suoi collaboratori … il dottor Droz e il dottor Ishii! Sono certo che le saranno di aiuto per le sue ricerche! Come vede, il laboratorio è all’avanguardia e provvisto di ogni attrezzatura necessaria. –
Loki introdusse il dottor Gamo in quella che sarebbe stata la sua nuova “casa” nell’ala più remota e sicura della base … da qui, lo scienziato avrebbe potuto dare sfogo a tutta la sua creatività.
Da parte sua, Gamo rimase assolutamente estasiato dalla sua nuova sistemazione.
-Eh! Eh! Eh! Non c’è che dire: voi, Fantasmi Neri, sapete sempre dare il giusto peso alla ricerca scientifica! Questo laboratorio è meglio di quanto mi aspettassi! –
-Dottor Gamo, mi permetta di dirle, anche da parte del dottor Ishii, quanto siamo onorati di lavorare insieme a lei! Nell’organizzazione, siamo sempre stati patrocinatori dei suoi studi, ma come lei ben sa, il clima di terrore, propugnato dai fratelli Tibetani, ha favorito più l’aspetto militare di quello scientifico, facendoci diventare semplici marionette, in balia delle richieste degli ufficiali. – 
Il dottor Droz, di origine francese, era un vecchio canuto dall’aspetto distinto e severo, con occhi piccoli e infossati, tutto, in lui, esprimeva determinazione e alterigia. Al contrario, il dottor Ishii, di origine Giapponese, era un piccolo omuncolo dall’aspetto insignificante, colorito olivastro, capelli corvini, un filo di barba a contornargli il viso e un paio d’insignificanti occhiali.
Entrambi gli scienziati erano stati reclutati dall’organizzazione, subito dopo la disfatta di Skull, e si erano immediatamente distinti: il primo per le conoscenze in biomeccanica e il secondo per i suoi studi sulle armi di annientamento di massa. Con il cambio di potere ai vertici dell’organizzazione, divennero degli outsider, interessati solo alla ricerca … comportamento poco apprezzato, in un mondo dove si va avanti solo tramite la gerarchia militare. Sorpassati dai loro stessi colleghi, vennero relegati in un angolo, e privati di quelle infinite risorse di cui potevano godere all’inizio.
-Dottor Gamo, se fosse così gentile da seguirmi, ci farebbe piacere illustrarle il nuovo progetto su cui stiamo lavorando! Ci siamo permessi di riprendere un suo vecchio lavoro, sulla modificazione di soggetti dotati di poteri ESP, e gradiremmo un suo parere a proposito– disse il dottor Droz, appoggiando una mano sulla spalla del dottor Gamo.
I tre dottori si diressero verso una parte più appartata del laboratorio, sotto l’occhio vigile di Loki …
-Soldato! – 
-Eccomi, signore! – 
-Voglio che li tieni d’occhio … mi aggiornerai giornalmente sulle loro attività! – 
-Sì, signore! – 

 

-Dottor Gilmore, se quello che mi hai raccontato è vero, è presumibile che i Fantasmi Neri si stiano già riorganizzando … – 
-Umh … dottor Kozumi, è quello che penso anche io, ma le ricerche di 001 non hanno ancora dato risultati in proposito … se l’organizzazione si sta ricostituendo, lo stanno facendo nella massima discrezione … –  
-Vero è, però, che Odino è ricomparso giusto!?! – 
-Già! – 

-Aaaaargh!!! Sono stufo di restare qui ad aspettare!– 
-Smettila! Cosa credi, di essere l’unico a non sopportare di dover solo aspettare!?! – 
-Ma…004…come fai a rimanere così calmo sapendo che il nemico si sta riorganizzando? –
-Non è che abbiamo molta scelta! – interruppe 008 – Le ricerche di 001 non hanno dato alcun risultato … è evidente che possiamo solo aspettare la loro prima mossa – 
-008 ha ragione! E’ inutile dare in escandescenza … trovati, piuttosto, qualcosa da fare –  concluse 004, alzandosi e uscendo dalla stanza.
-Qualcosa da fareeeee!!! Aaaaargh … voi … voi … voi mi farete impazzirete!!! –
-002, avanti! Calmati! – cercò di calmarlo 008.

-Ohhhh! 002 sta di nuovo perdendo la testa … sai 005, dovresti insegnarli a intagliare il legno … chissà che non giovi al suo brutto caratteraccio! –
Geronimo continuò il suo lavoro d’intaglio, senza emettere alcun suono.
-Chang, non dire stupidaggini! Non esiste persona o attività che riuscirebbe a calmare quella testa calda–  rispose 007
-Oh, beh! Intanto, tu vedi di non far bruciare due semplici uova! Se vuoi aiutarmi in cucina, cerca almeno di non combinare guai! –
-Se voglio aiutarti in cucina??? Ma se mi hai costretto!!! – 
-Bretagna, sei veramente un ingrato! Invece di essere onorato, per l’opportunità che hai, d’imparare da un cuoco della mia esperienza, ti lamenti in continuazione! Dovresti vergognarti! – 
-Un cuoco della tua esperienza!?! Ma chi ti credi di essere, Gordon Ramsey!??! –
Geronimo lasciò la stanza con calma serafica, lasciando i due intenti a discutere … l’idea di trovarsi in mezzo ad un lancio di stoviglie, non lo attraeva per niente!

-Ne ho abbastanza delle sfuriate di Jet! Quel ragazzo deve imparare a controllarsi! –
-Albert, avanti … sappiamo tutti che Jet non è tipo da stare calmo … –
-Beh, questo non giustifica comunque il suo comportamento … e tu, Françoise, sei troppo buona nel difenderlo sempre! – 
-Sai, in fondo lo capisco … è una situazione difficile per tutti e lui è quello che riesce a sopportarlo meno di tutti … –
-Joe, questo è evidente … ma ripeto: prendere le sue parti, non lo renderà più maturo! – 
-Françoise, Ivan sta ancora dormendo, vero? – chiese 009.
-Eh si, povero piccolo! Le ricerche che ha fatto lo hanno stancato molto … quando si è addormentato era esausto. – 
-C’è solo da sperare che si risvegli con qualche novità … o saremo da punto a capo –  sottolineò 004.

 

-Loki! – 
-Eccomi, mio signore! – 
-Come stanno i nostri ospiti? – 
-Il dottor Gamo non sembra il tipo da lavorare in team, ma si è ritagliato un suo spazio … e gli altri due lo venerano troppo, per contrastare le sue decisioni– 
-Droz e Ishii sono due ottimi scienziati, ma non sono certamente al livello di Gamo … continua a tenerli sotto controllo: quei tre sono a conoscenza di troppe cose e non possiamo permetterci un altro colpo di mano … come procede l’operazione Madoba? – 
-Abbiamo individuato un piccolo villaggio nel Congo Occidentale … a breve faremo partire i primi esperimenti, mio signore – 
-Ottimo lavoro, Loki! I Nuovi Fantasmi Neri torneranno presto alla conquista del mondo! Hanno provato più volte di affondarmi … pensavano di avermi in pugno e che fosse facile distruggermi, ma non hanno fatto i conti con la mia natura! Io sono un Dio e come tale indistruttibile! – 

 

INVINCIBLE

Ad oggi, sono 42 i casi di sospetta febbre emorragica da virus Ebola registrati nella provincia del Kasai occidentale, nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) e 13, i decessi riportati fino a questo momento. L'epicentro dell'epidemia è probabilmente il villaggio di Kaluamba, nel centro della regione …

-Dottor Gilmore, abbiamo notizie da Punma? – chiese Albert, spegnendo il televisore e voltandosi verso l’anziano dottore.
-No … anche io  sono molto preoccupato per lui … la tragedia che sta colpendo il Congo è senza precedenti … quando mi ha espresso il suo intento di partire, non me la sono sentito di fermarlo … ma ora…  –  le parole gli si strozzarono in gola mentre rimaneva assorto ad osservare il mare dalla finestra.
-Dottore, non sarà il caso di raggiungerlo? Le ricerche di 001 non stanno dando frutti, ci stiamo solo consumando ad aspettare risposte che non arrivano – 
-Jet, capisco le tue intenzioni, ma è troppo pericoloso anche per voi … non posso lasciare che andiate in quell’inferno! – 
-Ma dottore … –
-Niente ma, 002! La vostra natura cyborg non vi sottrae dalla possibilità di essere colpiti da simili epidemie –
-Ah, su dottore! Non sarà un piccolo virus a fermarci e poi le porteremo tanti souvenirs – sdrammatizzò 007, trasformandosi in un buffo guerriero africano.
-Stupido!!! Se doveste entrare in contatto con il virus, i vostri organi interni, ancora umani, ne verrebbero intaccati finendo per deteriorarsi! – 
Un silenzio imbarazzante cadde nella stanza.
-Ma 008 si trova ancora là…non possiamo lasciarlo solo… –
-Joe … – 003 si voltò verso il compagno con aria crucciata, un veloce scambio di sguardi fu sufficiente per raggiungere un tacito accordo.
-Dottore … capisco le sue paure, ma Punma si trova in pericolo e se mai dovesse succedergli qualcosa, non potremmo mai perdonarci di averlo lasciato da solo – 
-009 ha ragione, cerchi di capire dottore … dobbiamo andare ad aiutarlo – incalzò 004.
Il dottor Gilmore serrò le labbra, rassegnato, rimase in silenzio rispettando la decisione dei suoi ragazzi.

 

-Cosa!?! Che significa che gli studi in laboratorio hanno individuato delle anomalie? –Punma rimase attonito alla notizia appena ricevuta.
Sabue Makume era il direttore del centro di Ricerche Biomediche di Kinshasa, aveva dedicato gli ultimi vent’anni a migliorare la condizioni di vita del suo popolo e ora sedeva inerme, davanti al suo amico d’infanzia … l’amico che non aveva esitato a raggiungerlo in quel luogo remoto e abbandonato da tutti, per fare la sua parte nell’alleviare le sofferenze dei dimenticati. Lo aveva appena messo al corrente che, la ragione per cui era venuto in suo aiuto, non era ciò che si pensava … non sapeva neppure, se al mondo esistesse qualcuno in grado di sapere cosa fosse.
-Punma … non so cosa dire … non si tratta della scoperta di un nuovo ceppo … non è la solita evoluzione del virus, ma … qualcosa di completamente diverso … io non sono in grado di capire di cosa si tratti e non so … cosa … – con la voce rotta dal pianto si porto la testa alle mani.
-Sabue, smettila! Non ti riconosco più! Sei un Africano e come tale devi combattere non avrai aiuto da nessun altro che da te stesso, devi reagire e metterti al lavoro! Non è possibile che non si possa fare nulla, cosa dice Susan?… è un’ottima biochimica sono certo che starà già studiando una soluz… –
-Punma, tu non capisci!!! Questa è un’arma letale … non stiamo parlando dell’Ebola che studiamo e contro cui combattiamo da anni … sì, il ceppo è sicuramente quello dell’Ebola, ma ha subito una mutazione in laboratorio! –

 

-Dottor Ishii, l’operazione Madoba si sta rivelando un successo! Sembra che presto potremo replicare su larga scala … – Loki parlava e passeggiava su e giù alle spalle del dottor Ishii, mentre questi, era talmente concentrato nelle  sue ricerche, da non distogliere minimamente lo sguardo dal tavolo di lavoro.
–Vorrei tuttavia … essere certo dell’efficacia dell’antidoto … sa … se devo vendere un prodotto, devo essere certo che sia completo –
-Loki, il virus che ho creato è perfettamente stabile. Non soggetto a mutazioni e di conseguenza, anche l’antidoto che ti ho fornito è efficace al 100% ... e ora, se non ti dispiace, vorrei poter continuare il mio lavoro, senza continue interruzioni da parte tua, grazie. –  
L’atteggiamento del dottor Ishii risultava spesso irritante, era tanto imperturbabile almeno quanto Dorz era vanaglorioso, ma Loki non era tipo da indugiare nella collera: sapeva che entrambi erano tasselli insostituibili nei piani di Odino e faceva volentieri buon viso a cattiva sorte … in fondo, era quasi divertito nell’osservare quei due topi da laboratorio, così impegnati nelle loro ricerche, da non rendersi conto di essere più in gabbia delle stesse cavie, oggetto dei loro esperimenti. Gli esseri umani erano così ridicoli, nel loro inutile tentativo di allontanare da loro lo spettro della mortalità … la loro ossessione nel lasciare un segno indelebile nella storia, li riduceva ad una grottesca massa di topolini, pronta a seguire il pifferaio magico di turno.

 

-Stupido, bestione, cerebroleso! Cosa credi di fare con quel tronco?! –
-Susan, Susan calmati! Geronimo sta solo aiutando a bonificare la zona –
-Bonificare la zona?! Punma, io non credo che tu e i tuoi amici vi rendiate conto del pericolo insito in questo virus! Girate da un posto all’altro del villaggio, neanche foste Madre Teresa di Calcutta, senza alcuna protezione che tale, si possa definire! … Se avete deciso di suicidarvi, non fatelo qui, per favore! Ho già, fin troppi malati di cui occuparmi e … Hei! Hei! ...che c’è!?!...cosa non hai capito di quanto ho detto? Stai maneggiando un tronco in un’area altamente infetta, con una semplice mascherina e un paio di guanti da chirurgo!!! Questo virus si trasmette persino per via aerea, niente deve essere toccato e spostato in questo posto! Non sappiamo cosa può esserci tra la mucillagine attaccata a quel tronco! –
-Ok Susan, ora Geronimo andrà a fare un altro lavoro, ma non puoi girare per il campo ad insultare chi sta solo cercando di dare una mano! –
-Oh no, ti sbagli di grosso! Posso eccome, se questo impedirà a qualche idiota di ammalarsi per imprudenza!...e a proposito d’idioti: tieni lontano pel di carota dalla tenda delle infermiere o dovrà dire addio alla parte di sé a cui tiene di più! –  detto ciò, Susan May si allontanò, lasciando i due senza parole a leccarsi le ferite.

Jet la osservò allontanarsi, era buffo vederla andar via impettita, in quella tuta anticontaminazione che la impacciava nei movimenti. Ne era rimasto affascinato sin dal loro primo incontro al campo, quando aveva dato loro le istruzioni e raccomandazioni. Era una donna risoluta, aveva molta stima di Punma e l’aiuto era sempre apprezzato, ma sentiva su di sé la responsabilità di ogni individuo sano che entrava in quell’incubo e guardava sempre con circospezione i nuovi arrivati … c’erano troppi figli di papà che giungevano lì, spinti dalle migliori intenzioni, ma completamente inutili all’occorrenza.
Naturalmente, il loro primo incontro, fu anche il loro primo scontro. Sotto quella tuta, si nascondeva una bella donna, una bella donna a cui Jet non era immune: si era subito invaghito dei suoi occhi color nocciola, quella chioma fluente castano ramato e la pelle diafana che la rendeva ancora più sensuale. Inebriato da quella visione, non aveva ascoltato una parola delle accurate raccomandazioni della dottoressa, che non perse tempo, ad insultarlo nel vederlo giocherellare con una boccetta di sangue infetto.
Da quel giorno, lei lo irritava solo a vederlo anche da lontano e lui si teneva a debita distanza, cercando conforto, di tanto in tanto, nella tende delle infermiere … beh, da oggi avrebbe dovuto rinunciare anche a quel diversivo, l’idea di una certa mutilazione lo rendeva meno imprudente.
-Brrrr! Quella donna mi fa paura! – un atterrito Bretagna lo distolse dai suoi pensieri
- Ah, sei qui!– gli rispose con aria beffarda.
- Hai poco da fare lo sbruffone! Hai sentito anche tu, a cosa vai incontro se continuerai ad irritarla –
-Bretagna, tu non capisci nulla di donne: quella mi adora!!! –
-Già, come il diavolo, l’acqua santa! Comunque, non ha tutti i torti ad arrabbiarsi così! Siamo troppo imprudenti! Il dottor Gilmore è stato chiaro: l’essere modificati non significa essere immuni –
-Concordo con 004: non possiamo correre il rischio di ammalarci “Noi siamo fatti della stessa sostanza materiale di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è ruotante nel sonno”
-Cosa c’entrano gli spot pubblicitari adesso!? Certo che, sei proprio strano! Beh, io vado a mangiare qualcosa –
-Ignorante! Questo è Shakespeare!!! I giovani d’oggi non hanno alcun rispetto per l’arte –
-Uhmpf! E’ il solito sbruffone … – mormorò Albert, incamminandosi dietro all’amico.

-Françoise, sembri affaticata … dovresti riposare di più, da quando siamo arrivati non ti sei risparmiata un attimo –
-Sto bene, non ti preoccupare! E poi, la dottoressa May e il dottor Makume stanno lavorando senza sosta da più tempo di no i– sorrise in quel modo rassicurante che solo lei sapeva fare … il suo spirito di abnegazione era disarmante: se si metteva in testa qualcosa, non era facile farla desistere e alla fine tanto valeva assecondarla.
–Va bene, ma questa notte la passerai con me … – così dicendo, l’attirò a sé, cingendole la vita… lei appoggiò le mani sul petto di lui … rimasero qualche istante così, a fronte unita e occhi chiusi, ad assaporare l’uno il profumo dell’altra, finché …

-Inchinatevi a me, inutili umani! –
Un vortice di fiamme apparse al centro del campo base e dal suo interno, una voce tuonante risuonò, richiamando l’attenzione dei guerrieri cyborg che si affrettarono a raggiungere il luogo dell’apparizione.
Loki si ergeva a mezz’aria, sorretto dalla forza dell’aria e del fuoco.
-Il Dio Loki è dinnanzi a voi, oggi, per decidere chi, deve vivere e chi, deve morire! – pronunciò quelle parole con solennità, scandendole una ad una.
-Loki! Che cosa vuoi da noi? – gli urlò 009
-Volere!?! Un Dio non vuole niente, prende e basta! –
-Maledetto! – mormorò 004, scaricandogli addosso una raffica di proiettili che vennero risucchiati dal vortice di fuoco, ertosi a barriera del Dio.
-Ah! Ah! Ah! Ah! Sciocchi mortali! Cosa pensate di fare contro un Dio? Io sono invincibile! Non potete nulla, contro di me! –
-Chi diamine è quest’idi… –
Susan, non fece in tempo a finire la frase che, venne scagliata contro la parete da una palla di fuoco originata dalla mano sinistra di Loki. Subito, Jet si alzò in volo, sparando contro il Dio: i compagni diressero all’unisono il raggio delle loro pistole laser contro il nemico.
Loki era completamente avvolto dalle fiamme, che turbinavano intorno a lui come a fargli da barriera: i raggi laser che gli confluivano addosso da ogni dove, sembravano non solo, non scalfirlo minimamente, ma persino accrescere il suo potere.
Françoise, nel farattempo, si era precipitata in soccorso di Susan, che giaceva esanime a terra: cercò alla bene e meglio di dare le prime cure alla dottoressa e indirizzò il dottor Makume e i suoi aiutanti in un posto sicuro, per poi tornare sul campo di battaglia in aiuto dei compagni.
In quel frangente, Loki la notò!
Fino a quel momento, si stava divertendo con quelle fastidiose formiche che si agitavano tanto per creargli un, seppur minimo, disagio ma, come se avesse avvertito la sua presenza, si girò nella sua direzione e la vide. Un calore interno lo pervase…che strana sensazione! Non gli era mai capitata una cosa simile … che gli stava succedendo? Indugiò ad osservarla, senza curarsi degli attacchi dei compagni. I suoi occhi esprimevano determinazione e serenità allo stesso tempo … che essere particolare aveva di fronte!
Sempre levitando a mezz’aria, le si avvicinò … parte della barriera di fuoco si dischiuse come un petalo e le chiese:
-Chi sei? –
Françoise si sentì rivolgere quella domanda con la stessa innocenza di un bambino: tutta la determinazione da combattente che aveva avuto fino a quel momento, svanì … rimase lì, immobile a fissare quello strano essere, come ipnotizzata dai suoi occhi colore del ghiaccio e per un attimo il suo cuore saltò un battito.
“Accelerazione!”
Joe la trascinò lontano dal nemico, in un posto più sicuro.
-Françoise stai bene!?!–
-Eh!...sì … sì sto bene … – rispose ancora confusa dall’accaduto.
Le fiamme riavvolsero completamente Loki che si allontanò nel cielo senza distogliere lo sguardo da lei.

 

-Loki! Loki! –
-Eccomi, mio signore! –
-Perché, il progetto Madoba non è ancora passato alla fase successiva? –
-Perdonate, mio signore … ma abbiamo avuto un imprevisto al villaggio –
-Perché, quel villaggio non è stato distrutto? Non si era deciso di sterminarli tutti per non lasciare traccia del nostro operato? –
-Ecco … mio signore … sembra che i guerrieri cyborg fossero già a conoscenza dei nostri piani –
-Ancora quei maledetti cyborg!!! –  la voce di Odino tuonò di rabbia –Loki, non possiamo permetterci altri ritardi: non m’interessa come, ma risolvi la faccenda! –
-Si, mio signore! –

 

Albert roteò il bicchiere che teneva fra le mani -E così questo è il Nuovo Fantasma Nero! –
-Ormai, è palese: tutto questo è opera loro! Altrimenti, perché Loki si sarebbe dovuto spingere in un luogo sperduto come questo? – aggiunse 007.
-Quei maledetti, non hanno il minimo ritegno! Per loro, la vita umana non ha la minima importanza: non ci hanno pensato due volte a prendersi la vita di queste persone … è disgustoso!  –
Albert riempì i bicchieri dei compagni, prese il proprio e ne agitò il contenuto, studiando i piccoli vortici e aggiunse:
-008, è inutile prendersela a questo modo … sono Dei e quindi privi di umanità –

-Lasciami andare, pezzo d’idiota! –
-Sei più cocciuta di un mulo! Dove credi di andare così conciata! –
-Cosa vuoi saperne di come sto?! Ho delle responsabilità: non posso permettermi di perdere del tempo –
-Curarti, la consideri una perdita di tempo? –
-Aughr! Ma cosa vuoi tu da me?! –
-Voglio che te ne stia a letto: finché non saremo certi di aver trovato tutte le rotelle che ti mancano! –
-Come osi! Brut… –Jet aveva zittito Susan con un bacio, si era stufato di continuare a discutere e poi oggi aveva rischiato di perderla. Inizialmente rispose anche lei a quel dolce attacco, ma improvvisamente, come se si fosse risvegliata da un lungo torpore, si divincolò dalla presa di lui, stampandogli un schiaffo sulla guancia.

Gli eventi del pomeriggio l’avevano profondamente inquietata … Ma cosa le era successo? Perché, davanti a quell’uomo si era sentita come paralizzata? E perché, quel sussulto al cuore? Com’era possibile che ne fosse rimasta così turbata?
Se non fosse stato per Joe, probabilmente Loki avrebbe preso il sopravvento su di lei … eppure … quegli occhi … le erano sembrati così ingenui …
Continuava a rigirarsi nel letto, con quelle domande che le martellavano nel cervello: era stanca e quella situazione la stava esasperando.
Era così presa dai suoi pensieri, che non si era neppure accorta, che Joe era entrato in tenda, si era sfilato i vestiti e le si era steso di fianco.
Appoggiato su un gomito, le sfiorò delicatamente le labbra con un dito: a quel tocco lei si destò dai suoi pensieri e guardò i lineamenti di lui nella penombra della tenda.
-Stai bene? Sembri distante … –
-Sì … sono solo preoccupata per quanto è successo oggi –
-Capisco … Quello che stanno facendo a questa gente, è mostruoso! Giocare così, con la vita umana, è intollerabile! –
-Joe, come faremo a salvare queste persone? –
-Non lo so … ma ora non pensarci, è stata una giornata dura e devi riposare –
Si girò su un fianco anche lei, abbandonandosi al contatto con il corpo di lui, iniziò a mordicchiarlo, seguendo la linea del collo…
-E … se non avessi voglia di riposare? –
Lui, non se lo fece ripetere due volte: la sua lingua scivolò nella bocca di lei, suscitandole fiammate di eccitazione … le mani seguirono la linea del fianco per poi, ripercorrere lo stesso tragitto in senso contrario, sfilandole la maglietta che raggiunse ben presto il pavimento. Le mani di lei, scesero sensualmente, insinuandosi nell’elastico degli slip di lui, abbassandoli pian piano, partendo dal fianco e scendendo verso il centro … a quel contatto a Joe, si mozzò il fiato in gola: preso sempre più dall’eccitazione, fece lo stesso con gli slip di lei, che raggiunsero ben presto la maglietta sul pavimento. Lei gli fece scorrere le mani sulle braccia, fino ai polsi; gli prese le mani e se le portò sui seni. Joe li strinse istintivamente: erano morbidi e i capezzoli si inturgidirono sotto le sue dita. Françoise si staccò per un istante, si sollevò, Joe, restò a guardare stordito mentre gli si metteva a cavalcioni sopra di lui. Lo guardò negli occhi mentre si abbassò su di lui … Vi fu un momento quasi tormentoso quando i loro corpi si toccarono e lei esitò. Poi, Joe sentì che la stava penetrando: lei mosse i fianchi, gli sorrise e gli baciò il viso. Dopo un po', lei chiuse gli occhi e cominciò ad ansimare e Joe comprese che stava perdendo il controllo. La guardò, affascinato: gettava piccole grida ritmiche e si muoveva sempre più svelta … la sua estasi lo toccava fino nel profondo dell'anima e come fili d’erba travolti da una tempesta, furono più e più volte, travolti da ondate di piacere che li investì, travolgendoli in un turbine di dolci e intense emozioni da lasciarli senza fiato … Joe la teneva ancora stretta per fianchi, mentre Françoise sentiva gli ultimi spasmi di lui percuoterla … finalmente la passione si placò e lei gli si abbandonò sul petto.
Mentre ignari, si godevano attimi d’intimità, una figura oscura li osservava a distanza…
Loki non era riuscito a togliersi dalla testa quella ragazza dagli occhi così color del cielo … lo aveva stregato a tal punto  che aveva deciso di tornare a cercarla.
Aveva utilizzato le sue capacità camaleontiche per seguirla indisturbato: era stato accanto a lei mentre si occupava delle ferite della dottoressa May e ancora mentre aiutava, il dottor Makume, a rimettere ordine nel caos causato da lui il pomeriggio … l’aveva seguita nella sua tenda e si era incantato ad ammirare il suo corpo nudo, mentre si cambiava per la notte, le si era avvicinato talmente tanto, da potersi inebriare del suo profumo, ma poi … era arrivato lui! Quel misero mortale!
L’aveva vista perdersi tra le braccia di quel lurido insetto, non poteva tollerarlo!
Li osservava con collera: le dita conficcate nei palmi, la bocca contorta in una smorfia di dolore; negli occhi, colore del ghiaccio, divampava la fiamma della gelosia. L’avrebbe pagata per questo affronto!
Con un impeto di rabbia, si dileguò in un turbine di aria e fiamme.

 

Nei giorni a seguire, la squadra cyborg continuò dividendosi tra la consueta attività al campo e i cambi di guardia, in attesa del prossimo attacco del nemico.
Il dottor Gilmore era stato avvisato dell’accaduto e insieme a 001 conduceva delle ricerche parallele, a distanza, per trovare un vaccino in grado di debellare quello che ormai, era chiaro essere un autentico accatto batteriologico.
In tutto quel trambusto, c’era poco tempo per le spiegazioni: la dottoressa May aveva ormai capito che i suoi amici non erano persone comuni e sebbene la voglia di fare domande fosse forte, frenò la propria curiosità, buttandosi sul lavoro e lasciando loro, maggior raggio d’azione. Persino i rapporti con Jet erano migliorati, chissà … col tempo … in altre circostanze … fra loro avrebbe potuto anche nascere qualcosa … Per ora, entrambi, sapevano che non era il loro momento e si limitavano a sbrigare i loro compiti, studiandosi a debita distanza.
-Françoise … conosci da tanto tempo Jet? –
-Eh!?… più o meno da quanto conosco gli altri … perché? –
-No … così …. è che quell’uomo mi fa imbestialire!...insomma: come si fa a sopportare uno così irresponsabile, irriverente e che non perde occasione d’infilarsi sotto la prima gonna che capita?!... –
Françoise rimase attonita, ad ascoltare lo sfogo della dottoressa  – … senza contare … che non ha il minimo fascino … –  sembrava un fiume in piena - … così borioso … arrogante … –  avrebbe voluto dire qualcosa, ma non ci riusciva - … uno sbruffone patentato … l’ho già detto che non ha la minima creanza?... Françoise ma mi ascolti!?! – Non udendo risposta si voltò di scatto e fu allora che la vide pallida con la mano al petto ed evidenti difficoltà respiratorie. Susan diede subito l’allarme, la fece portare immediatamente in rianimazione intensiva: aveva contratto il virus anche lei!

-Non è possibile! Non sono gli stessi sintomi degli altri!!!...Deve aver contratto un ceppo mutato –  Susan non si dava pace, non riusciva a capire come le fossero sfuggiti i primi sintomi … in Françoise, il virus aveva effettuato un percorso diverso, forse perché non era come gli altri esseri umani.
-Susan, non preoccuparti … si occuperanno il dottor Gilmore e 001 di lei –
-Jet, tu non capisci … lavorava a stretto contatto con me, avrei dovuto accorgermene! –
Per la prima volta la forza d’animo della dottoressa vacillò e gli occhi le si bagnarono di lacrime. Jet le asciugò delicatamente il viso e la strinse a sé, questa volta, Susan non si divincolò … era stanca ed affranta, aveva bisogno di quell’abbraccio.

001 utilizzava i suoi poteri telepatici per tenere a bada il virus, mentre il dottor Gilmore aveva concentrato i suoi studi sul ceppo che aveva attecchito nel corpo di Françoise. Il tempo non era loro alleato: ogni minuto perso equivaleva ad un progressivo deterioramento degli organi vitali della ragazza.
Intanto nell’ombra qualcuno assisteva al compiersi degli eventi.

 

-Dottor Ishii: è giunta l’ora di dare una dimostrazione della validità del suo antidoto… –
-Loki, cosa intendi dire? –
-Dottore: non sia ingenuo … quale nazione, comprerebbe un’arma batteriologica, se non fosse sicura di avere anche un antidoto, forte e sicuro? –
-Mi sembra una richiesta ragionevole … mi chiedo solo, come mai, questo cambio di piani?… mi sembrava di aver capito, che l’operazione Madoba avrebbe terminato la sua prima fase con l’epurazione delle cavie infettate … Come mai, Odino, ha cambiato idea a questo punto della sperimentazione? –
-Dottor Ishii, non sono cose che la riguardano! –  tagliò corto Loki  – Lei, pensi semplicemente a fornirci gli ottimi prodotti che è abituato a confezionarci e … lasci a noi le strategie di marketing – lasciò la stanza, senza aggiungere altro, con il prezioso antidoto stretto nel palmo della mano.

 

Il campo base, eretto vicino al villaggio Kaluamba, venne improvvisamente devastato da una violenta tempesta di aria calda. Loki era tornato e questa volta aveva portato rinforzi con sé: Kaluamba doveva essere distrutto! Parti del villaggio erano già ridotte in cenere, quando 009 e compagni giunsero sul posto.
-Loki! Perché? Non hanno forse sofferto abbastanza? –  Joe era livido di rabbia: Françoise stava lottando fra la vita e la morte, e quest’infame gli svolazzava davanti, incendiando il villaggio con un semplice gesto della mano.
-Stupido umano! Non ho tempo da perdere con voi … soldati: distruggete tutto! Non deve rimanere traccia di vita! – detto questo, si dileguò in direzione del campo base.
“Accelerazione!”
Mentre Joe si lanciava all’inseguimento di Loki, il resto della squadra ingaggiò battaglia con i soldati nemici; sembravano riprodursi come moscerini, tanti ne abbattevano e altrettanti continuavano ad attaccare. Fu una battaglia senza un attimo di tregua, ove possibile cercavano anche di mettere in salvo quel che restava della popolazione, ma ormai era rimasto ben poco.

Quando Joe arrivò al campo, era già troppo tardi: Loki era di fronte al letto di Françoise, lei fluttuava supina a mezz’aria, davanti a lui … tutt’intorno, fiamme si ergevano a barriera e un vento caldo e violento soffiava attorno a loro. Loki lo vide e con un sogghigno sprezzante, si avvicinò a Françoise: con un movimento solenne, le accarezzò tutto il corpo, partendo dal basso verso l’alto, seguendone la morfologia … giunto al viso, soffermò la mano sulla guancia e rimase a guardarla… Lei, semi incosciente, nel delirio del momento, sussurrò:
-… chi … sei?– 
A quelle parole, Loki si piegò su di lei e la baciò: il corpo di Françoise prese ad inarcarsi, arrivarono ondate di sensazioni, incalzanti e prepotenti, che la fecero arrossire, gemere e sussultare allungo. Sembrava che il suo corpo non le appartenesse più, sembrava che Loki le stesse risucchiando l’anima.
Il turbine d’aria e fuoco intorno a loro prese a girare, sempre più vorticosamente, finché le labbra di Loki si staccarono dalle sue e tutto si fermò, immobile, sospeso nel tempo e nello spazio. Le accarezzò amorevolmente il viso, e una forza misteriosa adagiò, delicatamente, il corpo stremato di lei, sul letto.
Loki lanciò uno sguardo di sfida a Joe, prima di volatilizzarsi nell’aria.
Il primo pensiero di Joe fu per lei.
-Françoise! Françoise! –
Si svegliò con un sussulto, come se avesse ripreso a respirare dopo una lunga apnea.
-… che è successo? – 
-Stai bene? –
-Ssi … mi sento solo un po’ la testa vuota … –
Susan si avvicinò e dopo un rapido esame, la dichiarò fuori pericolo.
Loki le aveva salvato la vita.

 

La battaglia era finita: con il ritiro di Loki, si erano ritirati anche i suoi soldati, ma ormai il villaggio era distrutto … i malati erano stati decimati e polverizzati dal fuoco, del virus non c’era più traccia.
-E così il Dio si è innamorato! –
-Jet smettila! Françoise è già fin troppo turbata … senza che rincari la dose! –
-Ma lei ora non c’è … non è, che quello turbato, sei tu invece? In fondo ne avresti tutto il diritto … d’ora in poi, dovrai contenderla ad un Dio … – 
-Loki, non è un Dio. E’ solo un cyborg come noi, che gioca a fare il Dio invincibile … ma … se si tratta di lei, io … posso diventare più invincibile di lui! – 

 

© 08/03/ 2013

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