UNA STORIA D’AMORE!

di Giusy


CAPIOLO 1

JOE SHIMAMURA

Il volo era stato molto tranquillo, aveva occupato il suo tempo leggendo e ricavando le soddisfacenti informazioni dalle riviste specializzate e non  per farsi un quadro generale della persona con cui avrebbe trascorso i prossimi 4 giorni. Famoso per i suoi flirt e soprattutto per la sua capacità di collezionare vittorie sul podio, era ormai in testa al campionato mondiale di Formula 1 e nessuno avrebbe potuto spodestarlo. Anche  suo padre e suo fratello lo avevano definito come un eccellente pilota, molto leale ma combattivo e con uno stile alla guida  così perfetto da essere corteggiatissimo dalle case automobilistiche e “nota dolente” anche da tutte le donne che gli giravano attorno, questa era infatti l’unica cosa che la scocciava da morire, dover lavorare con un seduttore di prima categoria… anche se…  i pettegolezzi sui giornale di gossip potevano essere ingigantiti e si era quindi riservata la possibilità che non fosse poi così tanto “dongiovanni” ma che gli venisse affibbiata come passione di turno qualunque donna gli si avvicinasse…
“Uff… guai per me! Non voglio finire su tutti i rotocalchi come l’ennesima vittima del suo fascino! Mi farò fotografare solo sul set…” Seduta sul taxi che l’avrebbe portata all’albergo, rifletteva su quale sarebbe stata la sua strategia per non finire sulla lista delle sue presunte donne.
Il paesaggio che vedeva dal finestrino era meraviglioso, non era mai stata in Sicilia, l’Etna maestosa con la sua cima bianca sembrava accoglierla in quella terra così calda e soleggiata. Lasciato alle spalle il vulcano vide la scogliera che costeggiava l’autostrada, il mare era cristallino e le spiagge molto vaste, nonostante fossero ancora nei primi giorni di maggio, si vedeva qualche fortunato bagnante che prendeva il sole. Non si aspettava quel caldo, a Parigi l’aria era ancora frizzantina e il maglioncino di cotone era piacevole.
Dovrò sicuramente fare un po’ di shopping… la mia valigia non ha nulla di adatto a questo caldo.” Pensò.
“Scusi…” Disse rivolgendosi in francese al tassista…” Ci sono centri commerciali a Taormina?”
L’uomo le rispose… ma in inglese… “I speak english.”
La ragazza allora gli ripropose la stessa domanda in inglese… “Forse avrei dovuto imparare un po’ di italiano prima di partire!” Sospirò nei suoi pensieri.
Seppe che a Taormina non c’erano centri commerciali ma diversi negozi di ogni genere anche lussuosi se avesse voluto… ma a lei serviva solo qualcosa di più leggero per superare i prossimi 4 giorni e si rincuorò di sapere che l’albergo era poco distante dalla via principale e che avrebbe potuto muoversi a piedi in tutta la cittadina.
Non ci volle molto per intravedere la bellissima città incastonata in alto sulla costa ionica, sembrò sbucare da nulla subito dopo una curva, le abitazioni erano arroccate sulla roccia, sembrava il paesaggio di un pittore, tutti quei colori: il fucsia delle bounganville primeggiava su tutti ed era davvero uno spettacolo, abbassò il finestrino e fece qualche foto.
Arrivata all’albergo vi trovò subito ad aspettarla l’assistente del fotografo…
“Ben arrivata mamoiselle!”
L’uomo aveva più o meno una trentina d’anni, ordinò al personale dell’albergo di sistemare la valigia della ragazza in camera.
“Mamoiselle la vedo molto accaldata, penso che sia opportuno per lei fare delle spese e acquistare degli abiti più adatti al clima siciliano!”
La ragazza si sentì imbarazzata…“Ho un aspetto così trasandato per via del caldo?”
“Buon giorno signor Henrich! Veramente io vorrei prima fare  una doccia prima!”
“Non ne abbiamo il tempo mi dispiace! Potrà scegliere gli abiti al negozio qui vicino non è necessario che li provi subito, inoltre sarà tutto a carico nostro e poi farà la doccia direttamente sul set dove l’aspettano!”
L’uomo non aspettò nessuna risposta, le girò le spalle convinto che l’avrebbe seguito…
Dopo pochi passi, non sentendo la presenza della ballerina si girò e la vide che stava entrando nella hall dell’albergo…
“Si fermi Mamoiselle Arnould, deve andare subito sul set!”
“Quando mi sarò rinfrescata verrò con lei signor Henrich! Ci vediamo qui, fra circa 20 minuti!”
Si diresse all’interno dell’albergo senza lasciare nessun dubbio all’uomo che avrebbe deciso lei per se stessa e nessun altro!”
“Sembrava più accomodante la ragazza…!” Pensò con un sorriso sulle labbra… “Preferisco quando pensano con la loro testa!”
Si mise all’ombra e accese una sigaretta per far passare il tempo.
Puntualissima dopo 20 minuti la ragazza uscì dall’ingresso principale dell’albergo e si diresse verso Henrich.
“Abbiamo il tempo di acquistare qualcosa di più leggero?”
L’uomo abbassò gli occhiali da sole per farle capire che adesso stava abusando troppo della pazienza ma non ebbe il tempo di risponderle che lei stessa si avviò al negozio accanto all’albergo. Henriche sospirò ormai rassegnato e accese un’altra sigaretta. L’attesa non fu molto lunga dopo 10 minuti la vide uscire con un bel vestito corto di lino e una busta con altri abiti.
“Volevo pagare ma il negoziante mi ha detto che ci avreste pensato voi della rivista!”
“Mi sembrava di averle detto che sarebbe stato tutto a carico nostro!” Puntualizzò un po’ stizzito l’uomo che finora non era riuscito a eseguire il suo dovere, ovvero portare la ballerina sul set il prima possibile… “E adesso si sbrighi che siamo molto ritardo!” Nuovamente l’uomo si avviò senza aspettarla ma questa volta percepiva la presenza della ragazza accanto a lui.
Percorsero a piedi alcune stradine e scalinate in ciottoli,  pochi minuti dopo arrivarono in un angolo della città sistemato per le scene fotografiche, la ragazza curiosa si guardò attorno ma del suo partner non c’erano tracce.
All’improvviso fu attorniata da numerose persone che la guidarono all’interno di una casa dove vi erano pronti abiti e sedia per il trucco e parrucco. Vedeva così tante persone attorno a se che non si rese conto di come si ritrovò vestita e truccata!
Lo scopo del servizio fotografico era quello di avvicinare due sport totalmente agli antipodi, danza classica e Formula Uno attraverso due rappresentanti delle medesime discipline!
Sapeva di essere stata scelta dopo che uno dei fotografi aveva l’aveva vista durante uno spettacolo, data la pubblicità e la fama che il servizio fotografico su una delle riviste di sport più rinomate, avrebbe regalato alla sua compagnia di ballo non poté esimersi dall’accettare. Lei ballerina anonima accanto ad uno dei campioni sportivi più famosi del mondo! Tutti i suoi amici le dicevano che per lei sarebbe stato un bel trampolino di lancio, lei lo sperava ma aveva il terrore di finire sulle riviste di gossip come la nuova fiamma del campione Shimamura! I film mentali che si era creata in testa erano tali da sentirsi particolarmente nervosa per quell’incontro e sperava con tutto il cuore che i 4 giorni passassero in fretta.

 

CAPITOLO 2

MISS PARIGI

Aspettare che arrivasse la ballerina era stata un’occasione per riposare, non gli capitava spesso… lesse nuovamente il messaggio sul cellulare: Hai conosciuto miss Parigi?
Chiuse gli occhi e pensò a come nacque quel nomignolo… qualche settimana prima… a Fiorano…

“Come hai detto che si chiama?”
“Françoise Arnould!”
“Ma sei sicuro?”
“Siiii! Te l’ho detto non so quante volte! Magari sei tu che non sai scrivere il nome correttamente!”
“Ma che dici!!!! L’ho copiato direttamente dal contratto che mi hai fatto vedere, ma non è che si tratta di una truffa e vogliono rapirti?”
Joe sdraiato sul divano sfinito per le prove sul circuito non aveva voglia di fare l’investigatore assieme al suo amico e manager Jet.
“Sei tu che gestisci queste cose! Se mi rapiscono sarà solo colpa tua!”
“E’ impossibile che non esista un profilo di questa ragazza! Ho controllato su Facebook, Instagram e Twitter… niente! Non c’è traccia! Tutti hanno un profilo social persino tu!”
“La mia è una pagina non un profilo e non l’ho creata io ma i miei fan! Magari anche lei ama la sua privacy e non vuole stare sui social!”
“Oppure è una cozza da far paura,  antipatica e non ha neanche un fan che ha creato una pagina per lei! Questa mi sembra l’ipotesi più valida!”
“E’ una ballerina non potrebbe mai essere così tanto brutta. Cerca su Google, lì trovi tutti!”
“Già… vero… però… a volte hai delle idee niente male… eccola! … Françoise Arnould.”
Joe saltò in aria per il fischio di compiacimento del suo amico…
“C…zo… altro che cozza! Non può essere lei! Così gnocca e nessun profilo sui social? Questa non me la conta giusta sarà una miss di quelle che se la tirano da morire, altezzosa e antipatica… del tipo ce l’ho solo io! Miss Parigi!”
Abbandonata l’idea di poter riposare, Joe si alzò per vedere quella che sarebbe stata la sua compagna per il servizio fotografico a Taormina.
Fece scorrere le immagini, quello che vedeva lo attraeva parecchio, fece altre ricerche: Françoise Arnould nata a Parigi… Ballerina di danza classica attualmente presso la compagnia di ballo…
Fece una ricerca per immagini scansando definitivamente Jet dal suo primo posto sulla tastiera del portatile.
“Ehi! Ma ti sembra corretto stavo lavorando io al computer!” Protestò il manager!
“Non stavi lavorando ma spettegolando!” Gli rispose l’amico mentre faceva scorrere le immagini della ragazza…
“Solo immagini legate al balletto! Secondo me è psicopatica! Non si toglierà il tutù neanche quando è a casa! Però niente male… se la mia ragazza girasse per casa vestita così non mi dispiacerebbe affatto! Sedere in vista, tette in balconata e gambe scoperte! Miss Parigi!”
“Link sei a dir poco un porco!” Joe piegò lo schermo del portatile e si allontanò.
“Che fai? Sei geloso? Non è mica la tua ragazza!”
Solo in camera sua con davanti l’immagine della ballerina sul palcoscenico rifletteva sul suo comportamento. Non lo sapeva neanche lui perché le parole di Jet lo avevano infastidito così tanto eppure tante altre volte lo aveva sentito fare commenti poco carini su ragazze con cui era uscito ma questa volta lo avevano contrariato, avrebbe voluto dargli un pugno in faccia, come si permetteva a parlare così di lei!
“Françoise…Miss Parigi…” Sospirò…
Ed ora eccolo lì ad aspettare impaziente di conoscerla, solitamente erano gli altri a voler conoscere lui, non sapeva cosa aspettarsi da quell’incontro: una ragazza antipatica? Una fissata con il balletto? E se avesse avuto ragione Jet? Una psicopatica o peggio ancora una sociopatica?
Da lì a poco lo avrebbe scoperto… fu chiamato per entrare sul set fotografico e ciò significava che erano pronti per il servizio e lei era lì… rispose “NO” al messaggio di Jet e si avviò sul set.
I raggi del sole erano talmente abbaglianti che subito non riuscì a focalizzarla, era vestita di bianco, come una ballerina classica ovviamente… i capelli biondi legati con uno chignon, un trucco leggero e un sorriso dolcissimo…
“Mamoiselle Arnould le presento Joe Shimamura!” Toccò ad Henrich fare le presentazioni.
“Piacere di conoscerti Joe!” Disse la ragazza in inglese.
Joe allungò automaticamente la mano per stringere quella che la ragazza amichevolmente gli aveva offerto, appena la toccò ne percepì la pelle calda e morbida, provò una sensazione strana…
“Piacere sono Joe!”
Lei gli rispose sorridendo.
“Ecco… ora che vi conoscete possiamo iniziare!” Henrich… in quel momento non fu certo sensibile ma ligio al dovere ricordò ai ragazzi il vero motivo per cui erano lì…
La grazia e la delicatezza di Françoise durante il servizio furono gli elementi che più colpirono Joe, aveva quasi paura di farle male quando gli chiedevano di sollevarla o abbracciarla, quella vicinanza anche se inizialmente imbarazzante divenne presto naturale. Françoise era abituata al tocco di mani maschili sul palcoscenico ma nessuno dei suoi compagni era mai stato così delicato nei movimenti. La prima giornata trascorse velocemente.
Tornati in albergo Joe restò deluso dalla sparizione della ragazza che stremata dal viaggio e senza riposo da diverse ore si era scusata e ritirata in camera a riposare senza neanche cenare.
La mattina successiva…
“Posso sedermi qui?”
Joe ne percepì il profumo prima ancora di sentirla parlare, alzò lo sguardo e Françoise era lì davanti a lui con lo stesso sorriso del giorno prima.
“Certo…” Si affrettò ad alzarsi per spostarle la sedia e farla accomodare.
“Scusami se ieri sera ti ho lasciato solo a cena, ero davvero stanca.”
“Non ti preoccupare. Hai riposato bene?”
“Si, decisamente si, forse perché troppo affaticata e complice l’aria del mare ho dormito tutta la notte, tu?”
“Anch’io ho riposato bene…”
“I signori cosa vorrebbero per colazione?” Il cameriere interruppe la loro chiacchierata…
“Io vorrei… vorrei… un croissant al cioccolato, una brioche e una granita di mandorle con poca panna… e poi potrebbe portarmi anche un caffè?”
“Certo signorina, le porto il caffè caldo quando lei mi farà cenno.”
“Per me solo un caffè…”
“Solo un caffè? Perché? Non ti senti bene?”
“No… non amo fare colazione.”
Nel frattempo arrivò l’ordinazione…
“Ehmm… che buona! Questa brioche calda è sofficissima! Assaggia anche tu?” Joe non poté rifiutare di assaggiare la brioche che la ragazza aveva condiviso con lui.
Joe la osservava mangiare con piacere, era una gioia per gli occhi… quando inzuppò la brioche nella granita la vide chiudere gli occhi per quanto aveva apprezzato ciò che stava gustando…
“Questa resterà una delle colazioni più buone che abbia mai mangiato, se restassi qui un mese potrei andare a ballare per un circo come la donna cannone!”
“Penso che con la linea che hai potresti abbuffarti per un mese intero senza che si noti la differenza!”
Lei lo guardò un po’ sospettosa…
“Grazie ma la mia linea è così perché mi alleno tanto oltre che mangiare tanto!”
“Buon giorno… a quanto pare c’è un buon feeling fra voi?” Albert sembrò spuntare dal nulla.
“Buon giorno signor Henrich!”
“Albert!”
“Mamoiselle vedo che apprezza la cucina siciliana!”
“Apprezzo tutte le cucine se il cibi è buono!”
“Appena avrete finito di fare colazione andremo sul set, oggi saremo in spiaggia ad Isola Bella. Ha messo la crema solare mamoiselle?”
“Si, prima di uscire come aveva detto ieri sera.”
“Bene vi aspetto qui fuori.” Françoise con la bocca piena fece un alzò il pollice mentre Joe rispose che stavano per arrivare.
“Ecco il suo caffè signorina.”
L’arrivo del cameriere sancì la fine della loro prima colazione insieme…
Il sole batteva forte e non fu di certo un problema fare le foto con il costume da bagno…
Joe appena la vide rimase senza fiato…
“Quanto è bella… Pensa ad altro Joe…” Per fortuna l’acqua del mare era abbastanza fredda da abbassare la sua temperatura… mise i piedi a mollo sperando che facesse effetto sui suoi pensieri calienti e non solo su quelli…
“Joe non devi bagnarti…” Lo richiamò subito il fotografo… “Resteremo qui sul bagnasciuga. Françoise avvicinati e abbraccialo, i vostri visi devono incontrarsi di profilo. Ecco così bravissima… Joe cerca di scioglierti… non essere così rigido.”
“Fosse così facile… vorrei vedere te con lei si struscia così…” Joe era in difficoltà… non voleva che lei sentisse che la sua rigidità non era in gestita dalla sua volontà…
“Françoise avvicinati di più con il bacino e cerca di incastrare le sue gambe fra le sue, è una scena sensuale che deve far capire che anche le ballerine di danza classica sono sexy…
Appena lei si accostò con il bacino… sentì…
Lo guardò in viso imbarazzata…
“Scusami… non era mia intenzione… ma ha una volontà propria…”
“Ecco proprio così… scambiatevi sguardi di complicità… Fran deve impazzire per te… sentiti sexy e provocante… deve fare follie per te…”
Fu una tortura per Joe ed estremamente imbarazzante per lei…
“Che vergogna… come farò a far vedere queste foto a mia madre e mio padre?”
“Bellissimi… adesso entra in acqua Fran… voglio farti qualche foto da sola… Joe puoi andarti a cambiare… le prossime foto le faremo al teatro antico adesso voglio solo lei! Bravissima… sembri nata per fare la modella… Immergiti tutta e poi esci fuori tenendo gli occhi ben aperti… aspetta, aspetta… trucco… fatele sciogliere un po’ il trucco… la voglio sensuale!”
I truccatori le sbavarono il trucco sugli occhi e il rossetto rosso acceso… Joe era ipnotizzato…
“Vorrei essere stato io a ridurti! Però non avresti neanche il costume addosso…”
“Bene!” Stop! Copritela che sta tremando dal freddo!”
Le coperte furono un bel sollievo  stava proprio gelando…
“Razza di scemo come ti è venuto in mente di farmi bagnare… ho la prima domenica! Se mi ammalo saranno guai.”
Françoise corse al lido dove l’aspettava una bella doccia bollente… nonostante il caldo era pur sempre maggio e fare il bagno al mare non era di certo una buona idea.
Il resto della giornata passò velocemente al teatro antico di Taormina… la scenografia era davvero suggestiva e i costumi di scena stavolta erano più coprenti, lui con la tipica tuta bianca del pilota da Formula Uno, lei invece cambiò diversi abiti e costumi da ballerina… arrivata la sera erano entrambi stanchissimi e optarono per una cena ognuno in camera propria con la promessa che avrebbe nuovamente fatto colazione insieme il mattino seguente.

 

CAPITOLO 3

INNAMORARSI

Seduti al ristorante dell’albergo a fare colazione, videro arrivare come la mattina precedente Henrich con una faccia che non prometteva nulla di buono…
“Buon giorno, mi fa piacere vedere che il bagno di ieri non le ha provocato nessun malanno mamoiselle…”
“Grazie! Ero preoccupata anch’io ma per fortuna sembra che il mio organismo abbia reagito senza problemi.”
“Ben per lei… e male per il fotografo… ha la febbre e un raffreddore tremendo, siete liberi oggi, non ci sarà nessun servizio, spero che si possa fare qualcosa domani se starà meglio.”
Joe e Françoise non si aspettavano di certo una giornata libera… fu una vera sorpresa…
“Non fate questa faccia dispiaciuta…” li canzonò Henrich… “Non ho mica detto che è fin di vita! Se fossi in voi ne approfitterei per visitare la zona.”
Joe colse subito la palla al balzo… trascorrere del tempo da solo con lei era un’idea che decisamente lo allettava…“Potremmo andare sull’Etna, ti va Françoise?”
“Perché no… vado in camera a prendere le mie cose e poi possiamo andare. Arrivederci signor Henrich…”
“A domani mamoiselle!”
“Divertitevi e mi raccomando che questa volta l’esplosione sia del vulcano non la tua!”
Joe capì subito che la battuta era rivolta all’incidente della spiaggia.
“Si vedeva così tanto?” Chiese imbarazzatissimo.
“Direi che hai provocato un mezzo orgasmo a tutto lo staff femminile e a quarto di quello maschile!”
“Non è colpa mia… sai come succedono certe cose… a volte sono fuori controllo…!”
Il sorriso beffardo di Hernrich la diceva lunga su quanto la situazione lo avesse divertito… “Adesso sarete soli per tutto il giorno… se dovesse succedere nuovamente potrai risolvere diversamente… forse… dico forse perché mamoiselle non mi sembra proprio il tipo da una trombata e via neanche con te che sei Shimamura!”
“Eccomi qui! Di cosa stavate parlando? Siete così seri!”
“Di niente mamoiselle, dicevamo quanto lei sia così…”
“Così come?” Chiese lei insospettita…
“Così insolita…”
“Cosa vuol dire insolita? Non capisco!”
“Il signor Hernrich diceva che sei molto simpatica e che nonostante tu sia una bella ragazza non fai la preziosa come fanno molte!”
“Davvero dicevate di me queste cose oppure dicevate altro?”
“No, mamoiselle non ci permetteremmo mai, lei è così adorabile che non potremmo mai avere se non parole perbene per lei! Divertitevi!” L’uomo li salutò.
“Henrich ci presta la sua macchina…” Joe fece tintinnare le chiavi e insieme si avviarono verso il parcheggio dell’albergo dove trovarono una fiammante…
Il paesaggio nero della lava vulcanica lungo i tornanti era predominante, Françoise era davvero impressionata da quella natura così prorompente che si era fatta strada lungo le costruzioni degli uomini, il verde degli alberi e degli arbusti che spuntavano fra la lava era un altro chiaro segnale della forza della vita. L’aria leggermente più fresca e il buon umore per l’inaspettata giornata libera portò i ragazzi a chiedersi dove potevano mangiare, erano ormai scesi dal vulcano e lungo la strada si intravedeva lo scintillio delle onde del mare.
“Cosa ne pensi se ci fermassimo in un ristorante lungo la costa per mangiare pesce?”
“Penso che sia un’ottima idea!”
“Allora andiamo, sto morendo proprio di fame!” Joe fece rombare l’auto aumentando la velocità e facendola sgommare un po’!
“Hei! Voglio tornare a Parigi tutta intera!”
“Mamoiselle forse non si ricorda che sta seduta accanto ad un pilota i Formula Uno! E non uno qualsiasi… il migliore!” Joe le fece l’occhiolino e fece una curva a sinistra così a gomito che la costrinse ad aggrapparsi al braccio di lui per tenersi.
Quando la corsa dell’auto riprese regolarmente lei si staccò con dispiacere di Joe, rimase silenziosa lui notò il viso di  lei leggermente soffuso di rosso ma sereno.
Joe aprì la porta d’ingresso un po’ incerto… il locale era molto bello e luminoso, vi erano alcune persone che stavano allestendo l’ingresso con dei fiori bianchi che si limitarono ad osservare i due ragazzi per poi continuare il loro lavoro. Dal fondo della sala spuntò una ragazza sicuramente allertata dal rumore della porta d’ingresso.
“Il locale è chiuso!” Disse a voce alta e mentre lo diceva si avvicinò ai due sconosciuti… “Scusate il ristorante oggi è chiuso stiamo allestendo per un matrimonio che… ci… sarà in… serata…” Il suo tono di voce tanto fermo e deciso all’inizio, sfumò verso la fine rendendosi conto di chi si trovava davanti!
“Mah… tu hai un viso conosciuto… dove ci siamo incontrati? ” Dichiarò riferendosi a Joe…
“Ci scusi… “ Rispose il ragazzo nel suo italiano quasi perfetto ma con una declinazione che lasciava trasparire le sue origini straniere… “Io e la mia amica cercavamo un posto dove pranzare, andiamo via subito.”
Sentendolo parlare la ragazza ebbe un’illuminazione “Non ci posso credere… tu sei Joe Shimamura! Il pilota della Ferrari! Parli esattamente come fai alla fine di ogni gara quando commenti la corsa!”
Joe ormai abituato ad essere riconosciuto, sorrise alla ragazza e affermò la sua identità.
“Aspettate non andate via!” La ragazza scappò scomparendo dietro la porta da cui poco prima era apparsa.
Françoise non capiva una parola di italiano ma comprese quello che stava succedendo, sorrise a Joe e fece spallucce per fargli capire che bisogna avere pazienza con i propri fan.
Nel frattempo le due persone che stavano allestendo l’ingresso si avvicinarono chiedendo di poter fare una foto con il campione e avere un autografo, entrambi chiesero anche a Françoise la stessa cosa anche se non avevano la più pallida idea di chi fosse quella ragazza bionda che accompagnava il pilota, nell’incertezza che potesse essere famosa anche lei era meglio correre ai ripari con foto e autografo anche della bella sconosciuta.
Joe era in imbarazzo soprattutto per Françoise non abituata a tutto quel clamore, lei però sembrava a suo agio si era prestata volentieri a far da modella per le foto dei due ragazzi e firmò loro un bellissimo autografo con tanto di dedica personale!
“Ehi… voi lasciate stare i picciutteddi! Annativvinni a travagghiari!” Un uomo basso e  grassoccio sbucò in sala assieme alla ragazza di prima.
“Quale onore… Matriii non mi pari veru! Figghia mia è piddaveru iddu?!”
“E chi ti dissi yo, c’è u pilota, chiddu di fommula Uno, ti passi chi ti dicia na babbaria?” Replicò quasi offesa la figlia…
Joe e Françoise erano alquanto confusi… L’uomo era sicuramente dall’aspetto non italiano ma sembrava ad entrambi di origine orientale che parlava siciliano e che aveva una figlia dall’aspetto italiano!
“Piacere! Mi chiamo Chang, sono il proprietario del locale e chista è  me figghia Alfina!”
Joe non rispose subito, parlava e capiva bene l’italiano un po’ meno il siciliano…
“Secunnu tia capiu chiddu ca ci rissi?” Chiese l’uomo alla figlia…
“Forse se parli in italiano ti capiranno.”
“Hai ragione figlia mia! Mi presento sono il signor Chang, sono il proprietario di questo locale e questa è mia figlia Alfina!”
“Piacere signor Chang!” Joe allungò la mano che fu vigorosamente stretta dal cinese. Françoise seguendo l’esempio del suo amico si presentò parlando in francese.
“Alfina che lingua parla a picciotta?”
“ Francese… papà…” Rispose imbarazzatissima la ragazza.
“Francisa… cosi fini … scialamu signor Shimamura!!!” L’uomo diede una gomitata al pilota facendogli pure l’occhiolino.
“No Françoise…” Disse la ragazza pensando che non avesse capito il suo nome mentre la figlia Alfina sprofondava sempre più nel pavimento ormai certa che più vergogna di così non avrebbe potuto provare.
“Alfina vai a preparare un tavolo ai signori sono miei ospiti!”
“Non vogliamo disturbare, il locale è chiuso, andiamo via!”
“Ma vuole schezzare? Si accomodassi con la sua signora che ora le preparo dei piatti speciali, cose che può assaggiare solo qui in questa terra di sole e mare!”
Joe ringraziò l’uomo e spiegò la situazione a Françoise che era rimasta come una spettatrice ad assistere a quello scambio di battute di cui lei non aveva capito nulla.
L’uomo li accompagnò in una terrazza fuori, dove la figlia aveva già apparecchiato per due.
“Anche se siamo a maggio, il tempo oggi è così bello che ho pensato che vi avrebbe fatto piacere pranzare fuori!” Disse la ragazza ai due ospiti.
Joe tradusse le parole della ragazza alla sua amica che ringraziò con il suo italiano stentato. La ragazza si allontanò andando ad aiutare il padre.
Finalmente soli i due ragazzi poterono ammirare il panorama, la terrazza infatti si affacciava sulla scogliera fatta di grossi sassi neri, il mare azzurrissimo e trasparente emanava un odore di iodio piacevole. Françoise spontaneamente inspirò in modo evidente quel profumo come se volesse imprimerlo nella sua mente.
“Che bello! Non avevo mai visto un mare così!”
Il mare le scompigliava i capelli e gli occhi chiari sembravano dello stesso colore del mare, Joe la osservava certo di non aver mai visto donna più bella e soddisfatto per averla resa così felice. Provò un’emozione strana, il desiderio di abbracciarla e di baciarla lì su quella terrazza con testimoni i gabbiani e il vento… ma non lo fece… si limitò a osservarla.
“Guarda Joe… si vede persino il fondale marino!” Il ragazzo si avvicinò, il desiderio di baciarla si fece più forte… lei lo guardava sorridente ed entusiasta…  le tolse i capelli dal viso con le dita che avevano deciso di muoversi senza il suo permesso, un po’ sorpresa per il gesto, lei lo guardò negli occhi e rimasero fermi così l’uno di fronte all’altro…
Non ci fu nessun bacio…
“Scusate… non volevo disturbarvi ma l’antipasto è pronto…” Alfina non volendo interrompere l’atmosfera si era trasformata in una ballerina di salsa facendo un passo avanti e uno indietro dalla porta a vetri che dava sulla terrazza incerta se la sua presenza era stata notata.
I due ragazzi come colti sul fatto, ritornarono a contatto con la realtà, un braccio di Joe prese l’iniziativa e senza il suo parere si posò sulle spalle di Françoise abbracciandola, sentì un impercettibile sobbalzo da parte della ragazza che percepì più come sorpresa che come ostilità e ne fu molto lieto, abbracciati si avvicinarono al tavolo.
“Vorrei lavarmi la mani.” Disse a Joe appena arrivarono al tavolo.
Il ragazzo chiese ad Alfina dove fosse il bagno, si sciolsero dall’abbraccio ma quando anche lui le disse che voleva lavarsi le mani, Françoise intrecciò la sua mano a quella del ragazzo e si avviarono insieme…
L’antipasto con i tipici prodotti ittici del mare siciliano aveva sorpreso entrambi i ragazzi per la freschezza dei prodotti.
Il primo fu servito da Chang in persona.
“Spaghetti ca muddica e anccionvi…” Spiegò ai ragazzi incuriositi da quei spaghetti che emanavano un profumo delizioso. “La pasta ca muddica solo in Sicilia la potete trovare!” Il cuoco stava riempiendo il piatto di Joe a dismisura… Il ragazzo fece un gesto con la mano per far capire che era abbastanza…
“ Manciassi che poi stasira ci serve u gasoliu pi farsi nu bellu giru i pista! C’è pure il peperoncino che è afrodisiaco!” Gli disse ammiccante.
Joe che comprendeva a stento quelle frasi, ringranziò il cielo che la sua compagna non capisse proprio nulla di ciò che alludeva l’uomo…
Françoise chiese a Joe cosa stava dicendo il cuoco…
“Ehmm… dice che si tratta di una ricetta tipica siciliana…”
“Se… se… malandrino… ci dicissi a signurina ca stasira grazie a Chang  si patti direttamente ca quinta marcia!”
Joe capì solo il senso generale della frase e dalla faccia un po’ imbarazzata dell’amico anche lei  aveva intuito che si trattava di frasi dai toni un po’ piccanti, aveva infatti abbassato lo sguardo e sul viso si era diffuso un leggero rossore… sicuramente non avrebbe tradotto in francese quelle ultime battute…
“Papà basta! Non importunare più i nostri ospiti!”
Con un sorriso sornione l’uomo tornò in cucina.
“Scusate, mio padre non ha limiti, pensa di essere simpatico con le sue battute…” Alfina prese loro i piatti sporchi…
Françoise la guardava con simpatia e Alfina con il suo francese scolastico le chiese che lavoro facesse…
Così parlarono un po’ nell’attesa che fosse pronto il secondo, le due ragazze con l’aiuto di Joe che traduceva i concetti più complicati  scambiarono qualche chiacchiera.
 Alfina spiegò loro che era stata adottata da Chang e da sua moglie, la madre non era presente perché proprio quel giorno era fuori per lavoro ma era una sua fan ed era emozionata all’idea che nel loro ristorane avesse pranzato un personaggio così famoso.
Il pescespada arrostito fu graditissimo dai ragazzi e ancor di più i cannoli con la ricotta che gustarono come dolce. Prima di andare via fecero qualche foto da lasciare come testimonianza del passaggio del campione nel locale del cinese!

 

CAPITOLO 4

UNA PROMESSA

 

Tornati in albergo dopo aver trascorso il resto della giornata sul lungo mare, erano esausti ma molto felici. Il tempo trascorso insieme diede loro modo di conoscersi , scoprirsi complici e dispiaciuti al momento del congedo. La confidenza che si era creata fra i due ragazzi risultò molto proficua per gli ultimi scatti fotografici del giorno dopo. Nel primo pomeriggio Françoise fu dispensata dal suo lavoro di modella mentre Joe rimase sul set fino a sera per un ulteriore servizio da solo.

Non pensava ma preparare quella valigia le stava pesando tantissimo, si sentiva come se stesse andando via da un posto speciale e soprattutto era triste per una persona in particolare che non avrebbe più rivisto. Era ormai tutto pronto, guardò l’orario sul cellulare, le 22,30. Pensò a Joe stanchissimo, le era stato detto che cenava sul set perché dovevano assolutamente terminare le foto dato che il giorno dopo lo aspettavano a Catania città per far visita al sindaco, suo grande ammiratore.
Si era appena sdraiata sul letto quando sentì bussare.
“Chi è?”
“ Sono io Françoise!”
Aprì la porta era Joe, lo fece entrare in camera.
“Volevo salutarti, mi hanno detto che il tuo volo partirà molto presto domani mattina!”
“Già alle 6,15!”
“Sembri triste….!”
“Un po’ si, mi sono trovata bene a lavorare con te… e con la troupe!”
“Françoise… mi piacerebbe rivederti… da solo… trascorrere del tempo insieme!”
Non si aspettava di certo una dichiarazione del genere, per tutto il pomeriggio non aveva fatto altro che dirsi che lui aveva così tante belle donne attorno che mai si sarebbe potuto interessare ad una semplice ragazza come lei, per nulla famosa, fuori totalmente dalla cerchia che lui frequentava… Ma non ebbe il tempo di rispondere…
“Vorrei dormire con te stanotte!” Le prese la mano ma lei istintivamente fece un passo indietro per allontanarsi… la sentì stringere forte da lui…
“Joe… io ho bisogno di tempo… non sono pronta, ci conosciamo da poco…!”
“Aspetta… non voglio fare l’amore con te…!”
Lei lo guardò un po’ stupita… “Ah no…” Disse con voce fievole…
“Aspetta… aspetta… sto sbagliando tutto… io vorrei tanto fare l’amore con te…” La sentì irrigidirsi ancora di più e riuscì a ritrarre la mano che lui le teneva portandola al viso ormai infuocato…
“Françoise sei così tenera e sensuale in questo momento che per me è impossibile non desiderarti ma so che è troppo presto, voglio solo dormire con te, condividere lo stesso letto e sentirti vicina, prometto che non farò nulla che possa mancarti di rispetto.”
Il viso di Joe le sembrava sincero, i suoi occhi erano così dolci e rassicuranti…
“Va bene… possiamo dormire insieme.” La sua risposta quasi impercettibile arrivò prima al cuore di Joe e poi alle sue orecchie. Le riprese la mano e l’accompagnò al letto, scansò le coperte, la prese in braccio e l’adagiò sul materasso, poi si tolse la felpa… rimase con il petto nudo.
“Sento caldo la notte…” Cercò di giustificare quella sua quasi nudità… Indossava i pantaloni di una tuta perché prima di andare da lei aveva fatto una doccia e indossato qualcosa di comodo… Si sdraiò accanto a lei… le fece mettere la testa sulla sua spalla e le diede un bacio sulla fronte…
“Buona notte!”
“Buona notte Joe!” Le rispose dopo aver ricambiato il suo bacio su una guancia.
I loro corpi sotto le coperte si adagiarono l’uno accanto all’altro e si addormentarono.

La sveglia fu inclemente e trillò per annunciare la loro separazione, Françoise si alzò, lui non si accorse di nulla e dormiva ancora. Senza far troppo rumore la ragazza sistemò prima se stessa e poi il resto dei bagagli. Quando fu tutto pronto si sedette sul bordo del letto, gli accarezzò il viso e i suoi occhi chiari si incrociarono con quelli scuri di lui.
Si sollevò dal letto quel tanto che bastava porgerle un lieve bacio sulle labbra.
“Buon giorno…” Le disse sussurrando… “E’ già ora di partire?”
Lei gli accarezzò nuovamente il viso e gli sfiorò le labbra con le sue… “Già… purtroppo devo proprio andare!”
Si alzò ancor di più con il busto… con una mano le prese il viso la baciò stavolta profondamente, si fecero trasportare così tanto dal loro primo bacio che lei si ritrovò semisdraiata sul letto con lui sopra…
“Joe… devo andare…”Interruppe con voce incerta…
Si staccò… con enorme sforzo… Si passò una mano sul viso… “Io.. vorrei che tu restassi…”Lei si alzò dal letto e si avvicinò a lui ancora seduto sul letto… con un ginocchio sul letto e l’alta gamba appoggiata a terra, gli mise le mani sulle spalle… lo vedeva afflitto ma non aveva scelta…
“Joe, non posso restare lo sai, ho le prove stamattina stessa e presto ci sarà la prima dello spettacolo e poi…” Abbassò il viso un arrosato “Ho bisogno di più tempo per darti di più…”
Ormai anche lui era in piedi… le prese le mani se le portò alla labbra baciandole…
“Va bene Françoise… voglio che tu sappia che verrò a cercarti, non ci sarà più altra donna nella mia vita, solo tu Françoise, solo tu!”
L’avvicinò e la baciò nuovamente con passione… il suono del telefono li interruppe…
Lei prese il telefono un po’ frastornata…
“Mamoiselle il taxi è sotto che l’aspetta già da 20 minuti!”
“Si… arrivo…”
“Promettimi che mi aspetterai, che non ci saranno altri uomini nella tua vita, sei la mia ragazza Françoise, ti prometto che ti sarò fedele e ti rispetterò come meriti… Ti amo!”
“Joe… io… io… ho bisogno di tempo… sta accadendo tutto troppo in fretta…” Le lacrime le rigavano il viso, un misto fra stupore, felicità e incredulità per la situazione l’avevano portata a piangere lacrime di gioia e speranza… “Ti aspetterò Joe, non potrebbero esserci altri uomini nella mia vita in questo momento a parte te ma devi darmi il tempo per essere sicura di te… di noi… tu vivi in un mondo troppo diverso dal mio, pieno di tentazioni e belle donne… io ho bisogno di crederti e solo il tempo ci darà la conferma che non sia solo un capriccio!”
Lui si allontanò leggermente da lei il suo sguardo mutò da dolce a severo…
“Non mi credi? Come darti torto…” Abbassò il viso dispiaciuto e amareggiato… poi nuovamente sereno si avvicinò a lei, le accarezzò una cioccia di capelli… “Appena arrivi a Parigi chiamami e fammi sapere se è tutto a posto!” Le sfiorò le labbra con un bacio.
“Va bene… ci sentiamo più tardi!”
Uscì dall’albergo confusa da tutte quelle emozioni contrastanti… sotto gli occhiali da sole scendevano copiose le lacrime…
Joe era tornato in camera sua… deluso… davanti allo specchio per sistemarsi iniziò a riflettere…
Sei abituato troppo bene… sempre tutto e subito con le altre! ... Ho bisogno di tempo…  Già il tempo… chissà quanto tempo passerà prima che riuscirò a venire a Parigi… con le corse e gli altri impegni…” Il viso abbassato e delle lacrime senza il suo consenso bagnarono le mani appoggiate al lavandino… “Cazzo sono proprio cotto… Françoise Arnould… Miss Parigi…!” Si guardò allo specchio e sorrise a se stesso…
Caro Joe sei fregato, ti sei innamorato!”

 

CAPITOLO 5

QUI PRO QUO

“Quindi che giorno tornerai?”
“Ti ho già detto che sarò di ritorno il lunedì mattina stesso! Stai tranquillo!”
“Stare tranquillo????? Siamo nel pieno del campionato e tu ti metti a fare il gatto innamorato?! Dovresti restare qui a Fiorano per non perdere la concentrazione!”
“Forse non hai capito? Ho bisogno di vederla per ritrovare la concentrazione!”
“Noooo! Tu hai bisogno di un’altra cosa! Da quando sei tornato da Taormina non hai più avuto una donna, è questo il tuo problema!”
“E’ lei la mia donna, non posso e non voglio avere altre donne!”

“Mamma sono appena arrivata a Bologna, tutto bene ci sentiamo dopo.”
Aveva appena acceso il cellulare e c’erano ben 4 messaggi di sua madre, adesso sperava che la lasciasse in pace, si sentiva un po’ in colpa per la piccola bugia che le aveva raccontato…
“Quindi Miriam adesso sta a Bologna… strano… mi ricordavo Milano!”
“Infatti.. lei vive a Milano ma per questo fine settimana mi ha detto che sarebbe stata a Bologna e mi ha chiesto se andavo a trovarla…!
“Mmmm… mi sembra un po’ strano… perché non vai a trovarla quando è a Milano dato che vive lì…!
“Perché ho sempre voluto vedere la città di Bologna…!”
“Mah… davvero? Questa mi giunge nuova non ti ho mai sentito neanche nominarla Bologna!”
“Ma sarò  libera di  decidere dove andare per il fine settimana?”
“Si amore mio… è solo che mi lasci un po’ perplessa… poi mi farai sapere se Bologna è così interessante da portarti in piena estate con il caldo torrido a visitarla!”

“Scusami mammina ti prometto che appena mi sentirò pronta ti racconterò la verità!”
Aveva scritto tutto l’itinerario per raggiungere Fiorano… era emozionatissima… Avrebbe fatto una bella sorpresa a Joe… Nella sua mente aveva immaginato centinaia di volte il momento in cui sarebbe saltata al collo del suo amato Joe.

Era uscito dall’aeroporto, non si aspettava quel caldo umido e fastidioso a Parigi, sperava in un po’ di fresco…
Sentì il cellulare squillare… era Jet… Non aveva voglia di rispondere, lo avrebbe disturbato solo in caso di emergenza ed evidentemente era il caso di scoprire il perché della telefonata…
“Indovina chi c’è qui a Fiorano e precisamente nel nostro salotto?”
“Jet non ho voglia di fare indovinelli! Dovevi chiamarmi solo in caso di estrema necessità!”
“Questa è necessità estrema, la tua presenza è assolutamente richiesta qui a Fiorano!”
“Scusa Jet ho un’altra chiamata, resta in linea… Pronto?”
“Joe…”
“Fran…”
“Sei a Parigi?”
“Ehm… si… doveva essere una sorpresa come fai a saperlo?”
“Io sono a Fiorano…!”
Joe rimase perplesso…
“Sei a Fiorano?”
“Si a casa tua e… di Jet… mi ha aperto lui…!” Rispose con tono desolato.
Jet era vicino a lei… “Capisco che ti aspettavi Mister Tokio ma un po’ più di allegria… non sono poi così male!”
“Françoise sono ancora in aeroporto, prendo il primo volo aspettami… ti farò sapere a che ora partirò! Passami Jet”
“Sono sull’altra linea idiota!” Gridò quando la ragazza gli passò il cellulare… ma Joe continuò lo stesso a parlare…
“Jet… ospita Françoise nella mia stanza finchè non sarò tornato, mi raccomando comportati bene!”
“Che vorresti dire? Stai tranquillo mi occuperò io della tua Miss!” Rispose ironico.
“Jeeet fai in modo da restare mio amico e manger e soprattutto di restare in vita!”
“Ma che ti credi? Lo so che Miss è speciale e non si tocca!” Esclamò facendo l’occhiolino alla ragazza consapevole del fatto che lei non capiva quasi per niente l’italiano.
“Bene, bene… per stasera dovrai accontentarti di trascorrere un po’ di tempo con me… è quasi ora di cena cosa ti va di magiare?” Le disse rivolgendosi in francese.
“Non devi preoccuparti, io resterò in camera ad aspettare Joe!”
“Nessun disturbo! E poi chi lo sente il tuo ragazzo se venisse a sapere che ho lasciato la sua ragazza a digiuno?! Una pizza andrebbe bene?”
“Si grazie, va bene…!”
“Che tipo di pizza? Io la prendo ai 4 formaggi con salame piccante…”
“Non saprei… magari una margherita, mi sento un po’ infastidita dal viaggio.”
“Da bere acqua immagino…!
“Già acqua leggermente gassata!”
 Jet si mise ad apparecchiare in attesa che arrivasse la pizza ordinata per telefono mentre Françoise era in camera di Joe a fare una doccia…. Cosa ci troverà Joe in questa tipa non lo capisco proprio… è noiosa come la cena che ha appena ordinato… comunque non sono affari miei magari è brava in altre faccende… anche se dubito che ci siano stati contatti… arrapato com’è il giovane puledro…
“Eccomi… hai già apparecchiato? Se aspettavi ti avrei dato una mano!”
Françoise riapparve con addosso un vestitino corto, i capelli legata in una coda e sembrava più a suo agio.
Jet rimase sorpreso… Di certo non si può dire che è brutta… anzi… Jeeet non fare certi pensieri! E’ la ragazza del tuo migliore amico! Si… ma hai visto che gambe? Nooo, non devi guardarle! E che fisico! Jeet smettila!  Ricordi cosa ti ha raccontato Joe… della sua reazione nonostante l’acqua fredda del mare!
“Ho qualcosa che non va?” Chiese la ragazza un po’ imbarazzata dato lo sguardo fisso dell’uomo su lei da parecchi minuti…
“No scusami… ero sovrappensiero e non mi ero neanche accorto che eri qui!” Bravo Jet! Che delicatezza! Ora penserà che sei un gran cafone che non si accorge neanche della presenza di un ospite!
La vide sedersi su uno dei sgabelli del tavolo all’americana, proprio davanti a lui…
“Allora, tu sei il miglior amico di Joe!”
“Si… diciamo che lo sopporto da parecchi anni e sono anche il suo psicoterapeuta!”
Rise a quella battuta e ciò fece molto piacere a Jet che iniziò a provare un po’ di simpatia per Miss Parigi…
“Tutti abbiamo bisogno di un amico o amica psicoterapeuta! Anch’io ne ho una!”
“Immaginavo che ne avessi bisogno dato che stai con Joe!”
Françoise rise di cuore a quella battuta… Jet adesso ne era del tutto conquistato…
Forse sei meno Miss Parigi di quanto si possa pensare…
Suonarono alla porta, mentre Jet andava a prendere le pizze lei versò del vino che aveva visto sul bancone… appena Jet rientrò in cucina la vide porgergli un calice… Lui posò le pizze e prese il bicchiere…
“A cosa brindiamo?”
“Alla nostra amicizia…” Rispose lei sorridendogli…
Jet gettò le armi e abbandonò tutte le impressioni negative che aveva provato per quella ragazza che inizialmente le era sembrata così snob.
Chiacchierando la serata trascorse velocemente… Arrivò l’ora della buona notte…
Era così esausta che si addormentò subito nonostante non ci fosse Joe con lei… lui le aveva mandato un messaggio per dirle che stava per imbarcarsi e che sarebbe atterrato a Bologna fra qualche ora.

Qualche tempo dopo…
“Ma che diavolo ci fai in camera mia? Amico stai sbagliando la tua stanza è l’altra!”
“Stai tranquillo non ho sbagliato, faccio una doccia e vado di là, nel frattempo tu puoi prepararti le tue cose e andare via!”
Jet ancora assonnato, si diede un pizzicotto…
“Ahia…!”
“Che fai? Se vuoi, ti meno io come si deve!”
“Stavo cercando di capire se era un sogno… anzi un incubo… o realtà… il mio migliore amico, nonché socio e dipendente che mi sta dicendo di andare via da casa mia!”
“Ti tolgo io ogni dubbio, devi sparire da questa casa per almeno due giorni!”
“Cosaaaa?????”
“Shhh… non vorrai mica svegliarla?”
“Seeee come se appena passi di là avrà modo di dormire? Ma a chi la conti? Vuoi la casa libera per sfogarti come si deve… e poi il porco sarei io?”
“Noooooo… voglio la casa libera per stare un po’ solo con lei…!”
“Eh… bastava dirlo… Jet sparisci che devo scoparmi la mia ragazza per due giorni di fila!”
Joe era spazientito e allo stesso tempo innervosito dal modo di parlare irrispettoso nei confronti di lei…
“Comunque… non è detto che te la dia così a primo colpo… sai? Mi sembra una tipetta troppo serio per te… però ti do atto… è simpaticissima…”
“ Tu che ne sai? Lasciaci soli e non ti impicciare di affari che non ti riguardano!”
Joe chiuse la porta del bagno della camera di Jet che si ritrovò a dover preparare un borsone in fretta e furia…
Pochi minuti dopo…
“Bene… io vado… aspetta che sia almeno un paio di chilometri lontano prima di saltarle addosso! Non vorrei essere nei paraggi quando i vicini chiameranno i carabinieri per le vostra urla!”
“Idiota! Piuttosto dove andrai?”
“Ohhhh… che gentile che sei a preoccuparti per me! Andrò a Rimini è da tanto che volevo avvicinare, adesso ho l’occasione! Ci sentiamo in questi giorni sempre che tu abbia modo di lasciare il letto!”
“Jet…. vai al diavolo!”
“Sarà fatto!” Gli fece l’occhiolino ed uscì dalla camera lasciando Joe con l’asciugamano attorno alla vita e i capelli bagnati.
Trovatosi da solo, aprì la valigia che aveva portato inutilmente fino a Parigi e prese della biancheria pulita e il pigiama… Gli batteva il cuore a mille si sentiva come un ragazzino che stava alla prima esperienza con una donna, aveva immaginato tante volte come sarebbe stato fare l’amore con lei e non era detto che sarebbe veramente successo quella notte o in quei due giorni… lei era molto riservata su quell’argomento e non gli aveva mai dato spunti o battute per poterne parlare, questo un po’ lo intimoriva… solitamente le donne con cui aveva a che fare erano abbastanza disinibite e non aveva bisogno di fare grandi sforzi per ottenere il loro piacere ma con lei era tutto diverso… Un po’ ansioso, un po’ smanioso di averla finalmente fra le sue braccia si diresse nella sua camera…
La stanza era leggermente illuminata dalla luce del sole che stava per spuntare, lei dormiva di fianco, le gambe coperte dal lenzuolo e il resto del corpo scoperto, i capelli biodi scompigliati sul cuscino… Joe si avvicino paino piano… si distese di fianco nella stessa direzione della ragazza così che i loro corpi potessero adagiarsi l’uno nell’altro, ne aspirò il profumo sui capelli e lo riconobbe… era il profumo di Françoise, quello che si era impresso nella mente in quei giorni trascorsi a Taormina e che lo aveva confortato in quelle settimane di lontananza…, le tolse qualche ciocca dal viso, quel tocco delicato bastò per destarla dal sonno… si girò supina e sorrise riconoscendo la vicinanza del suo Joe…
“Scusami non volevo svegliarti…!” Le sussurrò.
“Non fa nulla, sono contenta che tu sia qui adesso!” Lo abbracciò stringendolo forte a sé…
Joe non resistette la baciò profondamente senza lasciarle dubbi sulle sue  intenzioni, una sua mano l’accarezzò nell’interno coscia facendola sobbalzare leggermente a quel tocco inaspettato ed eccitante… non percependo nessuna opposizione da parte di lei, Joe continuò a soddisfare il bisogno di toccare e baciare quel corpo tanto desiderato…

“Ma perché ti sei tanto fissato su questa cosa?”
“E’ che lo trovo strano…”
“Perché? In fondo ho solo seguito il mio cuore, ho aspettato… volevo essere sicura di farlo la prima volta con l’uomo che amo…”
“Anch’io ti amo!” Le diede un lieve bacio sulle labbra, si sentiva un po’ frastornato da quella scoperta e allo stesso tempo era orgoglioso di essere stato lui il primo… e l’ultimo…
“E tu quante donne hai avuto prima di me?”
“Che curiosina la mia ballerina… non credo che sia importante, ci sarai solo tu, veramente ci sei stata solo tu nel mio cuore in queste settimane… credo non essere mai stato così tanto in astinenza da quando ho iniziato!”
“E quando avresti iniziato?”
“Senti… senti… quanto siamo poco discrete… dovresti impegnarti a rimediare alle settimane che mi hai lasciato a stecchetto non al mio passato!” Joe iniziò nuovamente a toccarla con dolcezza e sensualità pronto a prendersi tutto ciò che aveva perso in quelle settimane di austerità.

 

CAPITOLO 6

CONFESSIONE

“Ah eccoti… mi aiuteresti a sistemare la cucina?”
“Si… mamma…” Françoise conosceva abbastanza sua madre e sapeva che quella richiesta equivaleva ad un terzo grado in pieno stile CSI…
“Non ho ben capito una cosa prima… quando hai detto che sabato non sei venuta a pranzo perché dovevi sistemare casa… perché durante la settimana non lo potevi fare? E poi due sabati fa eri a Montecarlo da Patrice… ti cerco al cellulare e su cinque chiamate a tre non rispondi o ti lavi coscienza con un messaggino… Non è che per caso vorresti dirmi qualcosa? Come si chiama il tipo?”
Di tutte quelle domande si ricordava solo l’ultima ed era una fortuna perché non sapeva che scuse inventare per farsi credere da sua madre che in ogni caso ormai aveva scoperto che le mentiva.. o quasi… era vero che doveva sistemare casa sabato scorso… doveva arrivare Joe e voleva fargli trovare un bel pranzetto e la casa ben ordinata… a Montecarlo c’era stata veramente ma non con Patrice… al cellulare non rispondeva perché trascorreva molto tempo al telefono con Joe  e doveva per forza recuperare quel tempo tagliando qualche chiamata… aveva sbagliato decidendo di ridurre le conversazioni proprio con lei e ora ne doveva scontare l’interrogatorio!
“Allora sto aspettando… come si chiama?”
Lo sguardo di Anne non ammetteva bugie…
 “Allora è pronto il caffè?!” Jean si era affacciato alla porta della cucina.
Anne si girò verso suo figlio che aveva interrotto l’interrogatorio e il suo sguardo bastò a fargli dare la ritirata senza risposta e senza caffè…
“Niente caffè… ho visto mamma un tantino nera con Fran… che cavolo avrà fatto? Avrà dimenticato di lavarsi i denti? Questa è l’unica cosa storta che ho mai visto fare alla mia sorellina… però mi fa piacere per una volta non essere io il solo e unico imputato e colpevole!”
“Tua madre pensa che tua sorella abbia un moroso!”
Jean per poco non cadde dalla sedia sentendo quelle parole…
Poi iniziò a ridere a crepapelle… “E chi il principe Siegfried? O meglio Otello? Non credo che mia sorella possa essere interessata a queste cose… da quando è piccola ha sempre avuto la testa per la danza… penso che veda gli uomini solo come ballerini asessuati!”
“Perché non potrebbe avere un fidanzato? E’ una donna… una bella ragazza… sai quanti miei colleghi mi hanno chiesto se tua sorella era fidanzata perché i loro figli  ne erano interessati?”
Jean sospirò pensando a quella fissa di suo padre di far fidanzare la figlia, fin da quando era piccola, con un figlio di un collega…
“Naaa… nessun uomo per la mia sorellina… state tranquilli… è ancora piccola per queste cose, non ci pensa… io me ne sarei accorto per primo… lo capisco quando una donna è innamorata, cura di più il suo aspetto, è più vivace del solito ed ha la testa fra le nuvole… Fran è sempre la stessa…”
“Io non ne sarei tanto convinto… comunque lo scopriremo presto…”
“Ecco il vostro caffè.” Françoise spuntò con il vassoio e le tazzine di caffè caldo…
Jean la osservò attentamente… tanto che lei si infastidì.
“Perché mi guardi così? Non mi hai mai visto servire il caffè?”
“Fran… ti andrebbe di andare a prendere un gelato appena finisci con mamma?”
Gli occhi di sua sorella si illuminarono… “Certo che mi va… non dico mai di no al gelato basta che mi porti nella pasticceria nuova quella in via Tempesta!”
“Come vuoi sorellina, ti porto ovunque tu voglia!”
“Stupendo! Mi hanno detto che il cioccolato è favoloso… non vedo l’ora!” Diede un bel bacio sulla guancia al suo adorato fratello che tanto amava viziarla.
“Visto? E’ sempre la nostra solita golosona!” Dichiarò a suo padre appena la ragazza si allontanò.
“Vedremo Jean… vedremo…”

Tornare in cucina da Anne equivaleva ad una confessione con tutti i particolari… o quasi… qualcosa conveniva non confessarlo alla propria mamma…
“Allora signorina hai usato per riflettere il tempo che ti ho concesso per portare il caffè a tuo padre e tuo fratello?”
“Si mamma…” Si sedette sulla sedia… “Si chiama Joe…”
Sua madre si sedette di fronte pronta ad ascoltare…
“Ti ricordi il sevizio fotografico che ho fatto a Taormina?”
“Certo che mi ricordo…”
“Ho conosciuto Joe in quell’occasione..!”
“Ed io lo conosco questo Joe?”
“Beh… in un certo senso si… lo conoscono anche Jean e papà…”
“Ah si… è di chi è figlio? Di un nostro amico? Collega di tuo padre, di Jean?”
“No… mamma… Ancora con questi figli di colleghi… E’ Joe Shimamura…”
“Joe Shimamura? Dove ho già sentito questo nome?”
“E’ il pilota di Formula Uno, il pilota della Ferrari esattamente…!”
“Quel Joe? Quello che sta al telegiornale, sulle riviste, sui giornali sportivi, un giorno si e l’altro pure?”
“Si… proprio lui…”
“Hai fatto il servizio fotografico con lui vero?”
“Si mamma… ci siamo innamorati…”
“Innamorati? Forse tu, ti sei innamorata? Hai idea di quante donne gli passano tra le mani e non solo in quelle! Io… io… non capisco… ti abbiamo cresciuta come una ragazza per bene e coscienziosa e adesso ti innamori di un tipo così… un playboy…” Anne si fermò perché vide il viso di sua figlia sconvolta nel sentirla parlare così…
“Lui non è così…” Con la voce rotta dal pianto riuscì a rispondere a sua madre… “E’ diverso da come lo descrivono i giornali… non ti avevo detto nulla finora perché volevo che fosse una relazione salda prima di parlartene, non perché ero insicura di lui… Lui mi ama, già da qualche tempo mi chiede di dirvi della nostra relazione ma io prendevo tempo… adesso la stampa gli sta addosso perché ha capito che ha una relazione stabile ma non sanno chi è la fidanzata e vuole conoscervi, in modo da poter fare una dichiarazione pubblica e presentarmi ufficialmente come la sua fidanzata.” Si sentiva cento chili in meno sulla coscienza.
“Però sono stata io a parlartene per prima… tu finora non avevi detto nulla!”
“Mi hai solo anticipato di qualche giorno… di qualche ora… non so… ero partita da casa con l’intenzione di raccontarti tutto ma avevo paura della tua reazione, di ciò che avresti detto su di lui… devi conoscerlo prima. Anch’io avevo i tuoi pregiudizi prima di conoscerlo… è così dolce mamma… così buono e generoso… la stampa pubblica solo ciò il pubblico vuole sapere non ciò che lui è veramente… lo vedono camminare accanto ad una donna è subito quella diventa la sua nuova fiamma… ma non è così…”
Anne le prese le mani…”Scusami piccola mia… Io faccio fatica a prendere coscienza che ormai sei una donna ed è solo la paura che possano farti del male che mi fa reagire così… sei sempre stata una ragazza giudiziosa e sono sicura che lui è l’uomo che descrivi tu, non quello che tutti noi conosciamo attraverso i media… ci pensi al colpo che verrà a tuo fratello e a tuo padre? Tuo fratello pensa che tu sia ancora una bambina e tuo padre cerca il tuo futuro marito fra i figli dei suoi colleghi?”
“Ma non erano i suoi colleghi che chiedevano di me per i figli?”
“No… è tuo padre che all’antica vorrebbe farti uno sposalizio con fiocchi… un avvocato… un medico… sapessi come indaga sui studi dei figli dei colleghi!”
Françoise assunse un’espressione preoccupata.
“A tuo padre e a me interessa solo che lui ti ami e ti rispetti, il resto sono tutte sciocchezze, tuo padre se ne farà una ragione se non avrà nessun collega come consuocero!”
“Beh… non avrà proprio nessuno come consuocero e neanche tu…”
“Conosco la storia di Joe, ne hanno parlato tutti i rotocalchi… un ragazzo che è riuscito ad arrivare dove si trova adesso solo con il suo talento ha di certo la testa sulle spalle… penso che si sia fatto travolgere da tutto quel mondo patinato ma adesso che ha te accanto sono sicura che non lo vedremo più sulle riviste di gossip… anzi dovrò abituarmi a vedere te sui rotocalchi quando andrò dalla parrucchiera o dalla dottoressa… già immagino i commenti delle signore…!” Anne alzò gli occhi al cielo un po’ infastidita dalle chiacchiere che sarebbero nate da quella relazione.
“Joe mi ha detto che una nota rivista di gossip gli ha offerto diverse migliaia di euro per un servizio fotografico… penso che senta parecchio la pressione dei media… l’altro giorno ho avuto l’impressione che una macchina mi seguisse…”
“Bene allora faresti meglio a portarlo a casa, farlo conoscere a tuo padre e poi deciderete voi come comportarvi con i giornalisti!
“Questo sabato Joe sarà a Parigi, potremmo venire a pranzo qui…”
Anne si portò le mani ai capelli…”Così presto? Devo assolutamente prendere appuntamento con Milen per il colore ai capelli, farmi le unghie e comprarmi qualcosa di nuovo!”
“Mamma guarda che sono io la fidanzata non tu! Non hai bisogno di imbellettarti tutta!”
“Ma che dici? E se ci fosse qualche fotografo nascosto? Non vorrai mica che finisca sui giornali così con questi ciuffi bianchi!”
“Finora io non sono mai finita su nessun giornale! Joe è molto attento alla sua vita privacy… non è che ti fai bella per lui?” Françoise la guardò sospettosa…
“Certo anche per lui! E’ un bel ragazzo, non voglio sfigurare accanto a te!” Le fece la linguaccia e la figlia scosse la testa da destra a sinistra…
“Joe penserà di essere finito in una famiglia di matti!”
“Il matto è lui che vuole farne parte!” Concluse Anne.

 

CAPITOLO 7

TI PRESENTO I MIEI

 

“Devi stare tranquillo… Ricordati tre semplici regole… Uno: per mio padre e mio fratello sono sempre una bambina quindi non ricordare loro in nessun modo che io te dormiamo nello stesso letto alludendo per esempio al fatto che io dormo sul tuo cuscino. Due: fai i complimenti a mia madre per la cucina perché è da una settimana che tormenta mio padre con il menù, sarà tutto squisito perchè mamma è una cuoca eccellente ma ricordarglielo le farà piacere. Tre: non promettere loro che li porterai ai box perché si appiccicheranno addosso come cozze, mio fratello per le belle donne che vi gironzolano, mia madre per la celebrità e mio padre per le auto! E’ un patito e farebbe il terzo grado a tutti i meccanici!”
“Io non sono nervoso… sembri tu quella che sta in ansia… Uno: non farò nessun allusione alla nostra vita sessuale...”
Françoise che stava bevendo un sorso d’acqua quasi soffocò a quelle parole…
Joe fermò l’auto sul margine della strada mettendo le quattro frecce e l’aiutò battendole una mano sulle spalle…
“Respira…”
“Cofff…. Non ti azzardare… cofff… mai più… coff… ad affiancare la parola… cofff… sessuale in una frase che include la mia persona davanti  alla mia famiglia… coff!”
Joe rideva… “Sei esagerata… non penso che i tuoi genitori ti credano asessuata…” Si avvicinò all’orecchio, le sfiorò l’interno coscia con una mano e le sussurrò “Sapessero quanto è birichina la loro figlioletta in certe situazioni!”
Joe la vide diventare bordeaux… Si girò verso di lui, alzò la mano come per rimproverarlo ma non riuscì a dire nulla per l’imbarazzo… Joe se  la rideva sotto i baffi… ingranò la marcia per andare a conoscere la famiglia Arnould mentre la sua fidanzata si riprendeva dal semi soffocamento della sua battuta!

“Chissà se gli piacerà la nostra cucina? Il vino? E’ in frigo? E Jean? Perché è sempre in ritardo?!”
“Anne siediti, è tutto perfetto, Il vino è freddo, Jean sta arrivando e sono sicuro che Joe gradirà tutto quello che hai preparato!”
“Sarà abituato ai ristoranti stellati, raffinatezze e vini costosissimi!”
“Va beh, si vede che si adeguerà alla cucina casalinga, ai vini del supermercato e alla nostra normalissima famiglia!”
Anne si sedette sulla sedia massaggiandosi le tempie… l’attesa la stava logorando…

“Eccoci qui!” Françoise girò la chiave e aprì il portone di casa. “Entra pure… mammaaaa, papaaaà siamo arrivati!”
Fu il padre della ragazza ad accogliere i ragazzi…
“Papà… lui è Joe!”
Joe allungò la mano e l’uomo la strinse con vigore… “Piacere di conoscerti ragazzo sono Adrien e lei è mia moglie Anne!” Proprio in quel momento sopraggiunse anche la madre di Françoise.
“E’ un piacere conoscervi signori Arnould!”
“Il piacere è nostro Joe, accomodati pure, aspettiamo che arrivi Jean, il fratello di Françoise e poi ci potremo accomodare per il pranzo!”
Joe e Françoise si sedettero l’uno accanto all’altro su uno dei divani, Joe teneva stretta la mano della ragazza… Particolare che Anne notò subito… Adrien si sedette su una poltrona e Anna si accostò al bracciolo accanto al marito.
“Cara perché non ti siedi?”
“Preferisco stare appoggiata qui perché devo controllare le pentole in cucina! Spero che ti piaccia il risotto ai frutti di mare! Françoise mi ha detto che sei nato a Tokio ed ho pensato di preparare del pesce.”
“Mi piace tantissimo il risotto in qualsiasi modo, è stata gentile per il pensiero che ha avuto!”
Anne aveva un sorriso a 32 denti e gli occhi che le brillavano, aveva chiamato sua figlia decine di volte per decidere insieme il menù di quel giorno, suo marito aveva assaggiato in una settimana decine di piatti come cavia culinaria.
“Allora quest’anno il campionato procede alla grande! Sei il primo in classifica!”
Françoise pregò suo padre ogni giorno di non parlare  del campionato di Formula Uno ma sentendo quella domanda si rese conto che era stato del tutto inutile.
Suo padre era stato quello che aveva accolto meglio fra i suoi genitori la notizia del fidanzamento della figlia con Joe Shimamura e aveva già chiesto alla ragazza se sarebbe potuto andare al Gran premio di Montecarlo come ospite del genero facendo impazzire di rabbia la figlia che si aspettava una strigliata come quella della madre e invece la prima domanda del padre fu: “Pensi che Joe possa portare dei parenti ai box?”
“Abbiamo lavorato molto con il team per avere la macchina al top anche quest’anno… se le fa piacere posso farla entrare ai box e farle vedere la gara da lì, è tutta un’altra cosa!”
“Ecco andata in fumo la regola numero tre!” Françoise diede un pizzicotto sulla gamba di Joe che invece le sorrise.
“Davvero? Pensi che non sarebbe un problema per te?”
“ Certo che no, non ho mai portato nessuno ai box a differenza degli altri piloti e non credo che qualcuno dirà qualcosa! Naturalmente anche lei signora  e Jean siete invitati!”
“Oh… Joe chiamami pure Anne… sei così gentile!”
A Françoise vennero in mente alcune parole di sua madre di qualche giorno prima… “Ci vorranno diversi mesi e dovrà prima conquistare tutta la mai fiducia per farmi dare del tu!” Ce la possiamo fare a mantenere almeno uno dei propositi fatti… Pensò mettendosi le mani ai capelli e guardando sua madre con aria scioccata!
Anne le sorrise e le alzò il pollice a modo suo per farle capire che era tutto ok!
Joe accortosi di quello scambio di sguardi e segni tra madre e figlia sorrise. Si sentiva a suo agio come se conoscesse quella famiglia da sempre e trovava irrimediabilmente simpatica Anne!
Sentirono una porta chiudersi di botta e dei passi concitati nel corridoio, all’improvviso entrò Jean tutto sconvolto e urlando disse…
“Papà! Papà! Hai visto qui fuori c’è parcheggiata una Lamborghini! Ma chi cazzo è questo riccone che viene a parcheggiare qui?!” Terminata la frase… e resosi conto di chi c’era seduto nel suo salotto rimase ammutolito…
“Jean… ti presento Joe, il mio fidanzato!” Françoise cercò di riprendere in mano la situazione anche se ormai la brutta figura era andata e lei voleva sprofondare sottoterra… Forse nascondere a Jean l’identità del mio fidanzato non è stata una buona idea!
Joe si alzò e allungò la mano per salutare il ragazzo che era fermo come una statua.
“Jean! Che fai? Saluta Joe, non essere più maleducato di quanto tu non sia stato finora!” Anne era imbarazzata quanto la figlia per quell’entrata del ragazzo.
Joe ritirò la mano dopo aver aspettato invano che Jean la stringesse…
“Sei fidanzata con Joe Shimamura? Tu? Perché non mi hai detto nulla?”
Jean aggredì quasi la sorella… ma Joe si mise davanti come per proteggerla…“E’ un problema per te?” Gli chiese subito.
Adrien  e Anne si alzarono per fermare il figlio “Jean che ti prende? Ti stai comportando male!”
“Scusatemi… Mia sorella sta con Joe Shimamura ed io non so nulla! Vi sembra normale? Come minimo mi dovrai far entrare ai box a Montecarlo per farti perdonare di esserti preso la mia sorellina!”
La tensione calò di colpo… tutti sorrisero…
“Ti ho già invitato ma non eri presente quando l’ho detto ai tuoi genitori!”
Jean gli diede una pacca sulle spalle “Eh… bravo il mio cognatino… sa già come muoversi per conquistare la famiglia Arnould!” Si avvicinò all’orecchio del ragazzo e sussurrò: “Su come devi comporti con mia sorella ne parleremo in privato!” Joe fece  un’espressione preoccupata perché gli suonò più come una minaccia che un consiglio.
“Adesso che siamo tutti qui possiamo accomodarci a tavola che ne dite?”
Françoise fece un sospiro di sollievo… “Almeno con le bocche impegnate a mangiare eviteranno di parlare a sproposito!”

Nel tardo pomeriggio nell’appartamento di Françoise…
“Hai davvero una bella famiglia…”
Françoise sdraiata di fianco si girò verso di lui “Abbiamo… adesso anche tu sei parte della famiglia!”
Joe sorrise…
“Non mi avevi mai detto che ai box non era mai venuto nessuno con te.”
“Non avevo una famiglia da portare, né un amico o una fidanzata. Non fare quel viso triste… adesso ho la fila delle persone che si unirà a me!”
“Mi sento in colpa per le volte che ho rifiutato di accompagnarti quando me lo hai chiesto!”
“Françoise aspetterò che tu sia pronta per affrontare la nostra vita insieme passo dopo passo, ci saranno tante altre occasioni in cui potrai accompagnarmi anche se prima dovremo risolvere il problema della stampa!”
Françoise accarezzava pensierosa i capelli di Joe…
“Lo so che per te  questa è la difficoltà più grande ma non possiamo rimandare oltre se vogliamo avere più libertà!”
“O perdere… la libertà… non voglio sbandierare la mia vita privata, non voglio privarmi di uscire senza essere seguita dai fotografi ma allo stesso tempo voglio poter  fare una passeggiata con te, andare al ristorante, prendere un volo ed essere presa in aeroporto senza doverti riconoscere fra la folla o riconoscere Jet che mi viene a prendere al posto tuo…! Ufff!”
“Abbiamo rimandato finché è stato possibile, adesso è ora di sbandierare… come dici tu… la nostra vita privata… faremo sapere solo quello che vorremo, saremo al centro dell’attenzione per qualche settimana poi diventeremo una noiosa coppia vip e a nessuno importerà più di dove andiamo o come ci vestiamo!”
“Io famosa!... Ma chi lo avrebbe mai detto! Ho sempre pensato di raggiungere la notorietà con la danza…”
“Ti dispiace essere famosa per colpa mia?”
“No… amore mio…  non mi fraintendere… sono amareggiata per come sono andate le cose con la compagnia di ballo... lo scandalo ha macchiato tutti coloro che ne facevano parte ed è difficile trovare un’accademia o compagnia che si fidi… la mia carriera non è decollata come speravo ma preferisco mille volte avere te e non essere la ballerina professionista che speravo di diventare, sei il mio conforto e il mio sostegno in questo momento, non so come avrei affrontato la delusione dell’ultimo provino senza di te! Ti amo Joe… non ci sono fotografi o fallimenti che possano farmi ricredere del mio amore per te!”
“Non hai colpa se il tuo impresario imbrogliava sui vostri ingaggi e rubava i soldi della compagnia! Anch’io ti amo Françoise!” Joe si avvicinò di più con il viso e cercò le sue labbra impadronendosi con un bacio profondo…

 

 

 

© 04/05/ 2019

 



 
 


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