|  |   1. LA SOCIETÀ DEL XXI SECOLO. Probabilmente  il XXI secolo verrà ricordato come l’anno nero delle sciagure. Infatti, gli  eventi sismici, tsunami, tempeste, uragani ed incendi sono ormai all’ordine del  giorno in svariate parti del mondo. Nella parte finale del secolo, il mondo fu  colpito da una grande crisi che colpì per lo più i paesi industrializzati, ma  non furono risparmiati i paesi emergenti in via di sviluppo che a loro volta,  grazie al basso costo della vita riuscivano a sentirne meno il peso degli  effetti di tali eventi. I disastrosi eventi avvenuti non potevano non suscitare  una riflessione sulla società e sulla propria politica interna ed  internazionale degli stesi paesi colpiti.Il termine  modernizzazione indica l'insieme dei processi di cambiamento e mutamento su  larga scala che investe una determinata società, trasformando in maniera  profonda le sue strutture e i suoi modelli di organizzazione sociale.
 I paesi  interessati da questi processi, acquisiscono le caratteristiche economiche,  politiche, sociali e culturali considerate proprie dell'era moderna, che  acquistano aspetti di individualismo e razionalismo. Le stesse trasformazioni  legate all'era moderna appaiono più profonde della maggior parte degli eventi e  trasformazioni avvenuti nelle epoche passate.
 Tendenze  generali della modernizzazione sono quelle d'innovazione e cambiamento,  accompagnate da una visione del mondo che vede la società in continua  evoluzione, e che si allontana così sempre di più dalle forme assunte in  passato.
 La  modernizzazione stessa è inoltre strettamente collegata al concetto di sviluppo  economico il quale rappresenta un processo di ampi mutamenti e di straordinario  accrescimento delle capacità produttive, che ha permesso ad una gran parte della  popolazione mondiale di poter usufruire di una quantità esagerata di beni di  consumo e servizi superiori rispetto a quelli del passato che ha cambiato le  abitudini economiche e sociali, i modi di pensare, gli stili di vita, i modelli  culturali, i comportamenti e le aspettative, la religione e i suoi derivati.
 La teoria  della modernizzazione nasce e si sviluppa negli Stati Uniti nel periodo  postbellico per studiare i problemi e le difficoltà delle società più arretrate  e proporre quindi strategie di crescita economica e stabilità politica. Lo  sviluppo della teoria è influenzato da due avvenimenti storici fondamentali e  di grande portata: la decolonizzazione e la guerra fredda tra le due  superpotenze Stati Uniti e Unione Sovietica, le quali cercavano entrambe di  attirare nella propria sfera di influenza gli stati decolonizzati.
 Per  modernizzazione, si intende un sistema di produzione industriale che applica  tecnologie scientifiche, che sostituisce il lavoro umano e animale con energia  meccanica, quindi un aumento della produzione di beni a basso costo di mano  d'opera, che comporta un esteso consumo e commercializzazione dei beni e  servizi in un mercato tendenzialmente globale che impoverisce il singolo. Si  sviluppa quindi, rispetto al passato, una diversità di ruoli occupazionali e  professionali differenziati, che richiedono capacità, competenze e  aggiornamento specifico. Il lavoro agricolo, prevalente nelle società passate,  diminuisce progressivamente all'aumentare nell'industrializzazione e del  settore terziario. Ciò comporta una gamma sempre più ampia di ruoli  professionali che richiedono competenze e conoscenze in continua evoluzione.
 In questo  modo si è arrivati a creare disoccupazione crescente, paesi nettamente  sottosviluppati e crisi mondiale dei paesi sviluppati. In questo contesto si  fanno largo ogni sorta di individui che cercano di sopravvivere sottomettendo  il proprio prossimo; corruzione, delinquenza, omicidi e anarchia si propaga  velocemente distruggendo i presupposti di un paese civile e moderno.
 Le varie  religioni esistenti, che hanno sempre cercato di arginare questi fenomeni  aiutando l'uomo a riavvicinarsi a Dio, sembrano essere anch'esse infestate dai  sintomi negativi che il progresso produce su larga scala.
 La  religione, da al popolo una identità e uno scopo alla propria esistenza,  insegnando come comportarsi nei confronti del prossimo nel rispetto delle leggi  dettate e scritte da Dio sul monte Sinai.
 Il termine  religione, infatti, deriva dalla lingua latina e del suo significato gli  studiosi hanno dato due definizioni. Re-ligione che deriva dal verbo re-legere  cioè raccogliere e re-ligare che significa legare insieme.
 Nel primo  caso si vuole indicare l’insieme delle preghiere, dei riti, delle usanze e  delle leggi proprie di una religione. Nel secondo caso si vuole esprimere lo  scopo di ogni religione che è quello di unire gli uomini al mondo divino.
 La Chiesa  cattolica (dal greco katholikòs, cioè "universale") è la Chiesa  cristiana che riconosce il primato di autorità al Vescovo di Roma (il Papa) in  quanto, secondo la stessa fede cattolica, successore dell'apostolo Pietro sulla  cattedra di Roma. Nel XXI secolo però la stessa Chiesa cattolica, ossia la  prima religione che conta moltissimi fedeli in tutto il mondo, attraversa una  crisi profonda legata ad un calo di fede da parte del popolo cristiano  successivamente ai molti scandali avuti che hanno riguardato i suoi pastori.  Inganni, sete di potere, sovversione, prostituzione e pedofilia, questi i reati  commessi da alcuni seguaci di spicco dallo Stato Pontificio tanto da scatenare  una dura reazione di condanna del Papa Benedetto con successivo allontanamento  degli individui macchiati.
 In questo  caos globale, la razza umana deve misurarsi quotidianamente con i problemi che  affliggono la società senza intravedere tuttavia una speranza nel proprio  futuro.
   2. LA PROFEZIA DEI MAYA. Dopo  recenti studi sul popolo Maia, il 21 dicembre 2012 è la data nella quale  secondo alcune profezie si dovrebbe verificare un evento, di natura imprecisata  e di proporzioni planetarie, capace di produrre una significativa discontinuità  storica con il passato. Si narra che secondo tale profezia infatti, in quella  data, si avrà una radicale trasformazione dell'umanità, in senso spirituale per  alcuni (ossia la distruzione del male da parte di Dio), mentre secondo altri, i  più catastrofici, si verificherà la distruzione del pianeta in seguito a  disastrosi cataclismi che sconvolgeranno la natura geografica del mondo stesso.  Invece, secondo alcuni scienziati ci saranno delle rivelazioni sul senso  dell'esistenza dell'uomo e dell'universo con l'arrivo inaspettato di visitatori  di un altro pianeta e quindi il primo contatto ufficiale con gli extra  terrestri. L'evento atteso, viene collegato temporalmente alla fine di uno dei  cicli del calendario Maya stesso, (l'ultimo) il 13°.La civiltà Maya  ha origini antichissime, i primi insediamenti si sono visti già dal 1500 a. C.,  ma è solo nel 300 a.C. che si cominceranno a sviluppare le prime vere e proprie  città. L'impero Maya era localizzato negli attuali territori messicani e nel  Guatemala ma anche in alcune aree del Belize e dell'Honduras. Le maggiori città  maya furono Tikal, Copan, Bonampak, Piedras Negras, e Palenque.
 In questo  periodo la storia maya presenta il suo massimo sviluppo nel campo  dell’organizzazione culturale, politica, tecnologica, culminando in uno  scenario dove ogni città era diventato un piccolo stato che aveva contatti con  le altre stesse città solo per scambi commerciali. Intorno al 900, questi  centri vennero misteriosamente abbandonati ufficialmente a causa delle carestie  ad eventi naturali. Dopo il 1500 a. C. iniziò il collasso della stessa civiltà  Maya. Il Re, infatti, che rappresentava il fulcro della vita delle città-stato,  unica entità in grado di tenere unita tutta la popolazione, perde di  credibilità. La popolazione stessa per opera di tale fatto, lentamente  abbandonò i grandi centri urbani e tutte le attività commerciali persero di  importanza.
 A questo  punto i Maya furono lentamente assoggettati dagli Aztechi. Successivamente gli  spagnoli, giunti nel XVI secolo, rovesciarono con facilità i piccoli gruppi  maya, anche perché indeboliti dalle guerre interne e colpiti da devastanti  epidemie di cui erano portatori gli stessi conquistadores.Fu un  massacro, da circa otto milioni di persone, si ridussero in breve a meno di un  milione che successivamente furono ridotti in schiavitù dagli stessi occupanti.  Alcuni gruppi di scarso numero di componenti riuscirono a rifugiarsi nelle  regioni vicine, New Messico ed Arizona. Quindi, solo pochissimi e rarissimi  superstiti, ancora tutt'oggi hanno conservato il linguaggio e le antichissime  tradizioni del popolo Maya.
 Il popolo  Maya ha ideato numerosissime invenzioni tecnologiche per quel tempo, la più  importante è rappresentata dal calendario Maya. Esso è infatti molto complesso,  è il più accurato fra quelli conosciuti prima del calendario gregoriano.
 L'anno, che  iniziava il 16 luglio quando il sole attraversa lo zenit, durava 365 giorni ed  era suddiviso in 28 settimane di 13 giorni ciascuna detti cicli. La fine  dell'ultimo ciclo, coincideva appunto con il 21 dicembre 2012.
   3. LA VITA DEI CYBORG DELLA SERIE  00. La vita dei  cyborg della serie 00 era rimasta fondamentalmente la stessa.Solo i  quattro ragazzi residenti in Italia, a Firenze, si erano dovuti spostare presso  la città di Salerno, sulla costiera amalfitana. Françoise dopo un periodo di  vacanza passata nella bellissima città campana assieme a Joe, decise di venirci  a vivere, anche perché, dove abitavano, avevano la sensazione di destar  sospetti sulla loro natura. Infatti, come pensava Jet, non invecchiando potevano  non passare inosservati alla popolazione locale e i colleghi di lavoro.
 I quattro  dunque, Joe, Françoise, Jet e Nathalie, si erano stabiliti attualmente presso  il paesino costiero di Amalfi in due diverse villette poste a strapiombo sulla  costa frastagliata che affacciava direttamente sul mare.
 I due  ragazzi, lavoravano come istruttori presso una scuola di piloti in un paesino  vicino Salerno grazie anche ai loro precedenti di piloti professionisti, mentre  le due ragazze, invece, lavoravano presso un nuovo centro di ricerche di  protesi applicate ai tessuti umani in centro città, dove Françoise svolgeva  l'incarico di capo reparto e Reiner aveva le funzioni di segretaria di  laboratorio. Françoise vantava di ottimi precedenti nel campo della robotica  applicata ai tessuti e quindi, data la sua vasta esperienza e cultura in  materia, veniva vista come una sorta di scienziato oltre che conosciuta per la  sua bellezza travolgente.
 Ivan, era  ancora affidato alle cure della coppia di ex collaboratori americani del compianto  Dottor Gilmore, i coniugi Jennifer Green e Bill Brown che erano ormai anziani  in pensione, ma vollero tenere il piccolo cyborg con loro. Era diventato per  loro un figlio del quale difficile a separarsi. SI erano per tanto trasferiti  presso una residenza lussuosissima al centro di New York. Egli aveva subito dei  delicati interventi per destabilizzare la sua condizione di neonato, ossia,  grazie a cure specifiche e ormonali, nonché a delicati interventi era riuscito  a crescere. Ormai non aveva più bisogno di lunghi periodi di sonno, ed aveva  preso infatti le sembianze di un bimbo di cinque anni, poteva parlare,  camminare e correre.
 Albert e  Reiner, abitavano sempre in Germania presso il castello di Reiner a Berlino  (Berliner Schloss, o Berliner Stadtschloss). Albert aveva ceduto la scuola di  sci e adesso si occupava dell’orfanatrofio a tempo pieno con Reiner. I due si  erano sposati da un anno ormai e vivevano una vita di grande felicità densa di  successi. Essi erano diventati un punto fermo della città e acclamati in tutta  la Germania per gli enormi sforzi compiuti per la salvaguardia dei diritti dei  minori.
 Geronimo  gr., aveva trasformato la fattoria di Pop, il suo vecchio amico ormai  scomparso, in un Ranch. Li, sembrava che il tempo si fosse fermato all'epoca  degli indiani, infatti addentrandosi sembrava di fare un passo indietro nel  tempo.
 La natura  della struttura e dell'immenso terreno di sua proprietà erano rimasti cosi  quelli di un tempo anche se in esso, si contavano installazioni tecnologiche di  irrigazioni e cura del bestiame, ed esisteva anche un discreto parco naturale  che conservava la natura selvaggia di quei posti. Il ranch contava molti capi  di bestiame e produzioni agricole di eccellenza, e lo stesso dava lavoro ad un  centinaio di persone.
 Geronimo si  era sposato da sei mesi con una bellissima ragazza di nobili origini indiane di  nome Anisha, figlia di un grande capo tribù (i Navajo) la quale venuta a  conoscenza del segreto di quest’ultimo, accettava senza problemi la condizione  di cyborg di lui. I due, innamoratissimi, si dedicavano alla cura dei loro  possedimenti nel rigore morale e naturale di quei posti.
 Chang,  residente sempre ad Hong Kong non era più in attività da anni ormai, ma volle  rimanere in tema di gastronomia aprendo dunque una scuola per futuri chef.  Ormai dopo la grandissima fama acquisita, era sua intenzione insegnare quella  nobile arte, come lui la definiva, alla gioventù moderna che prediligeva ormai  i classici McDonald's in via di sviluppo.
 Egli,  continuava a finanziare il progetto che doveva portare fertilità a tutti i  terreni cinesi.
 Ebbe una  felicissima vita al fianco di Chun Lee la bella quarantenne cinese, la quale lo  sposò dopo il suo ritorno dalla guerra nei Balcani. La coppia però, fu colpita  da una grande disgrazia perché ella purtroppo morì dopo venti anni assieme  all'età di 60 anni.
 Grazie alla  vicinanza di Françoise e gli altri amici cyborg si riuscì a colmare il grande  vuoto lasciato dalla scomparsa della donna.
 Bretagna e  Simon residenti a Londra, si unirono in matrimonio dopo due anni dalla fine  della guerra dei Balcani che li vide protagonisti assieme ai loro amici.  Avevano lasciato le loro attività all'apice del successo, egli però aveva  aperto una prestigiosa scuola teatrale, mentre lei insegnava alle giovani reclute  dei servizi segreti inglesi. Avevano ottenuto i massimi onori dalla Regina  Elisabetta diventando cosi stimati nobili inglesi con tanto di stemma di  casata.
 Spesso  venivano invitati a corte perché ormai amici della casata Reale, furono persino  invitati come ospiti d'onore al matrimonio di William e Kate, il 29 aprile  2011, dove furono acclamati dalla comunità inglese al pari di tutti i nobili  invitati.
 Punma, in  Kenya, diventato presidente della sua ormai città dei "Meru", situata  nella provincia orientale della stessa nazione, era riuscito a far evolvere il  suo popolo e costituire finalmente una Costituzione con un piccolo parlamento.  Furono create nuove leggi moderne che favorirono lo sviluppo tecnologico senza  alterare gli equilibri naturali di quei luoghi incontaminati, fu potenziata poi  l'agricoltura e furono costruiti buoni complessi abitativi per tutta la sua  gente.
 Il suo  movimento, “il nuovo inizio”, era stato un grande successo anche se  sviluppatosi lentamente e con grandi difficoltà. Egli aveva raggiunto il suo  scopo grazie anche a Françoise e Gilmore (quando quest’ultimo era ancora in  vita), i quali non si erano risparmiati per dargli supporto. Il suo amico Shon,  ormai sessantenne, affiancava Punma da molti anni come primo ministro, il quale  lo sostituiva egregiamente nei periodi di sua assenza.
 La vita  scorreva tranquilla per i nostri cyborg, essi non si immischiarono mai più nei  conflitti odierni che come al solito coinvolgevano i paesi sottosviluppati, ma  ricchi di materie prime, gas e petrolio. Nel 2012, il mondo era profondamente  cambiato, essi avevano la consapevolezza di non poter cambiare la sete di  potere dell'uomo avido. Si erano promessi però di difendere l'umanità soltanto  quando ne avrebbe avuto maggior bisogno.
 La minaccia  più grossa di quel secolo era però rappresentata dalle voci sulla fine del  mondo che troverebbe riscontro nelle profezie del popolo Maya eclissatosi molti  secoli fa. Essi avrebbero profetizzato che il 21 dicembre 2012, alla fine  dell'ultimo ciclo del loro calendario, ci sarebbe stata una profonda  trasformazione che avrebbe portato la distruzione del mondo conosciuto. Ma  erano in molti a non credere a quest'assurda ipotesi.
   4. I TIMORI DI FRANÇOISE. 15 gennaio  2012;La stanza  da letto era semi buia, gli scuri delle finestre erano socchiusi lasciando  passare solo un filo di luce proveniente dai lampioni che illuminavano la  strada sottostante sul punto ormai di spegnersi col sopraggiungere delle prime  luci dell'alba. Sul comodino alla destra del letto la sveglia elettronica,  emettendo luce rosso fuoco sulle coperte, segnava le 06 e 30 ed illuminava  sensualmente due corpi che in quel momento erano avvolti da un tornado di passione.  La mano di lei stringeva le lenzuola fortemente e i suoi gemiti di piacere  rimbombavano tra le mura della camera. Lui dava sfogo a tutto il suo ardore e  su di lei, fra le sue gambe, spingeva all'impazzata in maniera ritmica,  stringendo in contemporanea con una mano uno dei suoi fantastici seni finche  non raggiunsero il massimo piacere tra urla di lussuria.
 La sveglia  sul comodino segnava adesso le 07 e 00 e i due corpi nudi erano coperti dalle  lenzuola e posti con la schiena sul materasso. I loro occhi, persi nel vuoto,  fissavano il soffitto in un'atmosfera silenziosa e di stasi, quasi a voler  testimoniare la quiete dopo una tempesta.
 Ad un  tratto una voce interrompe quel dolce ed irreale silenzio, lei disse, "è  stato stupendo... mi è sembrato di toccare il celo!"
 E lui  rispose, "si, hai ragione... come al solito del resto!"
 Lei con  aria ironica, esclama, "si... ma non vantartene troppo! Ho fatto l'amore  sempre e solo con te, e non so neanche come sono gli altri... quindi non  gasarti!"
 Lui stacca  gli occhi dal soffitto e girando la testa e lo sguardo verso di lei ironizzando  esclama, "potresti sempre provare... che ne dici!"
 Lei girando  a sua volta testa e sguardo verso di lui ribatté energicamente, "be...  Joe, non dire stronzate come al tuo solito! Prepariamoci... forza… oggi la  colazione tocca servirla a te stupidino!"
 Joe  rispose, " ma certo mia cara Françoise, ogni tuo desiderio è un  ordine!"
 Françoise  ridendo disse maliziosamente, "ma che scemo che sei... io vado a fare una  doccia... che ne dici di seguirmi!"
 Joe con  espressione da furbetto esclama, "mmm... l'idea è stuzzicante! Ma certo  che ti seguo!"
 I due si  diressero correndo uno dietro l’altro, ridendo e scherzando, sotto la doccia  mentre le prime luci dell'alba si fecero sempre più forti.
 Joe e Françoise,  come risaputo ormai si erano trasferiti in una villetta sulla costiera  amalfitana in provincia di Salerno, la loro casa godeva di una vista mozzafiato  posta sulla scogliera a picco sul mare, essa era composta da due piani con un  ampio terrazzo posto a picco sulla scogliera e addobbato con due piante di  limoni, alcuni vasi di fiori con sedie, due tavoli e due ombrelloni chiusi.
 Lei scese  dopo essersi preparata, mentre Joe aveva già imbandito la tavola con una  abbondante colazione. Ella vestiva con un Jeans blu aderente Dolce e Gabbana  con gamba a sigaretta e cintura beige stessa marca, maglia cashmere color panna  a manica lunga e collo rivoltato sul decolté con spalle scoperte. Indossava  orecchini d'argento e bracciale largo dello stesso materiale al polso, con ai  piedi un delizioso decolté con tacco e pochette entrambi marca Louis Vuitton  tela monogram intonate con la borsa della stessa marca. Joe invece vestiva con  jeans blu scuro e camicia Armani nera, cintura stessa marca di colore nero con  scarpe a mezzo stivaletto punta quadrata stretta marca bata nere. Indossava un  pendente al collo con filo in tessuto ed anello al dito entrambi di marca Dolce  e Gabbana .
 I due  durante la colazione, oltre a guardare la tv al plasma 42 pollici accesa, si  stavano intrattenendo con una conversazione al quanto triste;
 Françoise,  malinconica disse, "sai Joe sono stufa di emigrare da una città  all'altra!"
 Joe con  rammarico rispose, "si hai ragione Françoise! Ma lo sai che purtroppo  dobbiamo farlo. Non invecchiando mai desteremmo troppi sospetti! Ricordi il  discorso di Jet? Non aveva tutti i torti!"
 Françoise,  abbassò lo sguardo, e dopo aver fatto un grosso sospiro disse, "si lo so!  Forse è colpa degli aggiornamenti periodici che facciamo! Il nostro corpo, dopo  l’aggiornamento prima della guerra nei Balcani che abbiamo affrontato, essendo  composto da recettori e cellule come quelli di comuni essere umani,  invecchierebbe se solo io la smettessi di aggiornarli".
 Joe,  guardando il notiziario che stava passando in tv rispose, "già...  probabilmente hai ragione, ma noi..."
 Lei lo  interruppe esclamando, "si… lo so... lo so...! Dobbiamo essere sempre  pronti per difendere il mondo! La solita vecchia diceria che orami tutti ci  raccontiamo dal nostro ultimo intervento in Croazia... più di venti anni fa...  ormai! Sai, mi domando invece, se questa non stia diventando una scusa Joe!  Forse vogliamo solo vivere in eterno. Ma sono stufa di avere sempre 18 anni  Joe! Lo capisci questo???"
 Joe rispose  dopo aver mandato giù un boccone a forza, tentando di deviare l’argomento  "be... io dico che dovresti mangiare quello che ti ho preparato! E poi io  sono contento di passare tutta l'eternità accanto a te e alla tua eterna  bellezza!"
 Françoise,  arrossendo rispose sorridendo, "riesci sempre a tirarmi su ed emozionarmi!  Devo ammetterlo sei unico Joe! Per questo ti amo!"
 Lui la  guardò abbozzando un dolce sorriso. Erano proprio cambiati Joe e Françoise, la  timidezza aveva ceduto il passo. I due ragazzi vivevano il loro rapporto al  cento per cento senza ombre.
 Il loro  sguardo fu interrotto dal notiziario che, intanto, passò le notizie di cronaca  nera, la tv trasmetteva, "sparatoria in seguito ad una rapina in pieno  centro a Milano, i banditi, dopo aver fatto irruzione nella banca Mediolanum,  hanno sparato a bruciapelo contro un operatore di sportello uccidendolo.  Successivamente gli stessi banditi hanno aperto il fuoco contro la guardia  giurata, già disarmata, uccidendola." "A Roma invece, un'anziana di  70 anni dopo uno scippo viene presa a calci e ridotta in fin di vita. La donna  è ora ricoverata presso l'ospedale principale della capitale." "A  Napoli uno squilibrato ha compiuto un attentato dinamitardo con una bomba  costruita artigianalmente che ha ucciso tre persone e ferite otto."
 Françoise  disgustata esclama, "ma cosa ha la gente oggi! I giornali contano molti di  questi episodi durante la settimana! Dove si arriverà?"
 Joe  concorda dicendo, "be... sarà colpa della crisi! La gente non sa come far  fronte alla stessa e quindi impazzisce o compie gesti estremi!"
 Françoise,  ribatté, "non so cosa pensare, ma non credo che sia solo colpa della  crisi!"
 Joe  risponde incuriosito da quelle parole, "cosa vuoi dire!"
 Françoise  continuò, "Be.... Ricordi Gianni, il mio collega al centro di ricerche  dove lavoro?"
 Joe diventando  di colpo serio, "chi quel tipo poco sveglio che ti corre dietro come un  cagnolino?"
 Françoise  rispose, "ma cosa dici Joe... è solo un collega ed amico... e poi non è  poco sveglio!"
 Joe  sarcasticamente esclama, "ha...! Un amico... ma se ti sbava dietro da  tempo ormai!"
 Lei disse  ridendo, "ma dai Joe! Ma cosa vai a pensare... dai smettila!"
 Joe  esclamò, "sarà... comunque cosa volevi dirmi a proposito di questo tale...  Gianni vero?!"
 Françoise  rispose, "be... lui oltre ad essere un ricercatore, è anche appassionato  di storia antica, ha studiato da sempre la civiltà scomparsa dei Maya  trovandola molto affascinante e misteriosa."
 Joe  sarcasticamente esclama, "mpf... affascinante un popolo che ha fatto della  sua bandiera la conquista e lo sterminio di molte tribù dell'America centrale?  Ma... ha uno strano concetto dell'affascinante!"
 Françoise,  rispose, "be non in quel senso Joe! Egli dice che è stato un popolo  intelligentissimo, hanno raggiunto traguardi scientifici notevolissimi per il  tempo in cui si trovavano, erano anche bravissimi nelle profezie riuscendo con  anni in anticipo a scoprire alcuni eventi successi secoli dopo la loro  estinzione. Affascinante non credi?"
 Joe non  convinto esclama, "non so... se lo dici tu!"
 Françoise  continuò, "comunque, il successo più grande raggiunto era quello  dell'invenzione di un calendario basato sui movimenti del pianeta Venere. Essi  divisero il tempo in una serie di cicli che cominciavano appunto dalla nascita  di Venere. Ogni ciclo durava 1 milione e 872 000 giorni e il ciclo che ora  stiamo vivendo ha avuto inizio il 13 agosto dell'anno 3114 prima di Cristo e  finirà il 21 dicembre 2012 dopo Cristo. I Maya erano del tutto sicuri che dopo  quest'ultimo ciclo, non ve ne sarebbero stati altri. Quando il mondo avrà  completato questo ciclo, dicevano, finirà fra disastrose atrocità, esseri umani  contro esseri umani, omicidi, saccheggi, inondazioni, terremoti e incendi! Se  non ricordo male... questo è uno scenario molto simile alle profezie narrate  nel Nuovo Testamento."
 Joe guardandola,  esclama ridendo, "ha, ha, ha, ha, ha... ma Françoise cosa ti fai mettere  in testa... non crederai davvero a quelle ridicole e paranoiche dicerie sulla  fine del mondo? Su dai!!!"
 Françoise  disse con viso serio, "Joe... smettila di ridere! Non ci credo è ovvio! Ma  comunque non mi sento tranquilla... stanno succedendo cosa molto strane, non  senti i media cosa raccontano ogni giorno? Uccisioni, e sciagure."
 Joe  rispose, "Françoise queste cose sono sempre esistite, una volta non si  conoscevano perché non esisteva un'informazione cosi diffusa come adesso...  tutto qui. Sta tranquilla... il mondo anche se adesso è più corrotto che mai,  non finirà certo quest'anno!"
 Françoise,  con una dose di preoccupazione esclama, "be... lo spero proprio Joe!"
 I due  ragazzi uscirono di casa e si diressero presso i rispettivi lavori. Joe aveva  acquistato una Ferrari F12 berlinetta rossa fiammante, era un vero gioiellino.  Egli non aveva perso il vizio di mischiarsi con essa tra la gente comune  cercando di dimenticare la sua vera natura e le sue sciagure.
 Joe  lavorava all'autodromo di Bellizzi, un piccolo centro nei pressi di Salerno  dove insegnava l'arte del pilotaggio delle vettura da corsa assieme a Jet,  mentre le due ragazze lavoravano, come detto in precedenza, presso il centro di  ricerche denominato "la speranza" sito nel centro città alle spalle  della stazione dei treni.
 Durante  il tragitto Françoise guardava il mare dal finestrino della loro vettura e  dalla sua espressione trapelava una smorfia di preoccupazione. Il 21 dicembre  era molto vicino e Françoise stessa non era affatto tranquilla, quella profezia  infatti le metteva disagio nel cuore ed aveva il presentimento che qualcosa di  molto spiacevole stava per accadere.		     5. L'IRA DI JET. 18 gennaio  2012.Alla scuola  di piloti, Joe non sembrava lo stesso di tutti i giorni, tanto che Jet notando  la testa dell'amico altrove lo interrogò su cosa mai potesse tormentarlo in  maniera cosi palese.
 Jet,  vestito con jeans blu strappato all'altezza delle cosce, con scoloriture varie  e maglietta nera a collo alto. La maglietta era inserita all'interno degli  stessi jeans il tutto bloccato con una cintura del tutto rigorosamente di  marchio “diesel”. Al di sopra del collo della maglietta indossava una catenina  a maglie d'oro. Portava in fine stivali a punta arrotondata neri.
 Perplesso,  guardando l'amico, esclama, "Joe... cos'ai oggi?"
 Joe,  guardando al cielo, rispose, "niente Jet...!"
 Jet  sorridendo, "dai amico... non hai mai saputo mentire... vuota il sacco...  ti sentirai meglio!"
 Joe  sospirando esclama, "mpf... vedi Jet... sono in pena per Françoise! Lo sai  che lei è molto sensibile. Non sopporta più questa situazione!"
 Jet  interrogò l'amico," di quale situazione parli, Joe???"
 Rispose,  "non c'è l'ha fa più a girovagare per il mondo, e io non c'è la faccio più  a vederla star male e spegnersi giorno per giorno".
 Jet dando  ragione alle parole dell’amico esclama, "lo so amico... abbiamo  attraversato gli anni rimanendo sempre gli stessi. Per noi il tempo si è  fermato. Non invecchiamo e non moriamo mai, non possiamo avere una famiglia  normale e non possiamo vedere crescere i nostri figli. Non la biasimo sai!  Anche Nathalie a volte ha gli stessi stati d'animo."
 Joe disse,  "già... cyborg per sempre! Sospesi nel tempo! Abbiamo visto spegnersi  tutte le persone a noi care. Quando finiremo di soffrire Jet? Quando?!"
 Jet  rispose, "mai Joe... ormai la nostra vita è segnata per sempre. Dobbiamo  rassegnarci! Un giorno lasceremo anche noi questa vita e forse dove andremo non  sarà poi tanto meglio di dove siamo ora!"
 Joe guarda  l'amico perplesso e sorridendo disse, "io penso che per i servizi svolti  andremo nelle grazie di Dio!"
 Jet  diventando di colpo serio, seccato esclama, "Meglio rimanere in altre  grazie…senti ci vediamo dopo, ok!"
 Joe  sorpreso, esclamò "hey... ma che ti prende...!"
 Jet rispose  sarcasticamente, "niente, solo che non voglio sentir parlare di Dio...  Tutto qua!"
 Joe  sorpreso rispose, "ma che dici Jet... non credo dovresti Parlare cosi di  Dio!"
 Jet  sarcasticamente rispose, "abbiamo combattuto già tre volte gli dei... te  ne sei dimenticato?"
 Joe,  "ma... quelli erano impostori! Erano cyborg proprio come noi!"
 Jet,  controbatté, "mpf... si hai ragione... i falsi dei! Ma allora dimmi una  cosa Joe! Dov'è Dio quando il suo popolo soffre? Dov'è Dio quando succedono le  disgrazie? E dov'era quando ci hanno fatto diventare macchine da guerra? Me lo  sai dire Joe???"
 Joe senza  parole, cercò di esclamare "vedi Jet..........!"
 Jet  sorridendo sarcasticamente disse, "lo vedi... non lo sai nemmeno tu! Ti  saluto vecchio mio... ci vediamo stasera a cena da te come concordato!"
 Joe,  “!!!!!”.
 La sera  stessa intorno alle 19.30, i quattro ragazzi si trovarono a casa di Joe e  Françoise per una cena in amicizia.
 Françoise,  non potendo cucinare essendo tornata tardi da lavoro, aveva ordinato la cena  stessa da un noto catering della zona.
 Jet,  mangiando, mentre masticava, esclamò, "mmm... Françoise ha scelto proprio  bene... tutto buono! Ma chi è sto catering che me lo segno?"
 Reiner,  indossava un vestito Prada scollato, di colore marrone chiaro al ginocchio,  catenina d'oro al collo a maglie che toccava il suo prosperoso seno e anello a  diamante al dito anulare della mano sinistra, pochette e scarpe con tacco  bianche stessa marca del vestito.
 Ella,  vedendo Jet strafogarsi a quel modo, richiama il proprio compagno, "Jet!!!  Sei rivoltante...! Almeno finisci di masticare e poi parli!!! Cazzo… sei  incorreggibile!"
 Jet ingoia  il boccone, mette una mano dietro la testa ed esclama , "ho! Be... io...  veramente! Chiedo scusa, non me ne ero accorto! Era tutto cosi buono!"
 Françoise  ridendo disse, "ma no tranquillo... ormai ti conosciamo Jet!"
 Joe  continuò, "se non saresti cosi... non saresti Jet!"
 Tutti si  misero a ridere.
 Dopo la cena  terminata alle 21.00 sorseggiando un amaro lucano, i ragazzi si spostarono in  salotto per guardare un po' di televisione e per fare due chiacchierare in  compagnia.
 In quel  momento sky tg 24 stava passando le ultime notizie di cronaca,"Tre diversi  terremoti di magnitudo 8, 7 e 9 della scale mercalli si sono abbattuti nelle  regioni del Kazakistan, Yemen e Messico. Si contano molti tra morti e feriti e  ancora ci sono un numero imprecisati di dispersi. Torneremo sull'argomento non  appena si avranno notizie più documentate.” “In centro a Milano, un uomo  impugnando una pistola uccide cinque passanti, la polizia interviene sparando  all'uomo che colpito con diversi colpi di ama da fuoco, prima di spirare,  alludeva di aver agito sotto ordine del demonio.” “A Napoli, una donna di 52  anni in preda ad un raptus omicida uccide con un coltello da cucina il marito e  i due figli piccoli di 12 e 16 anni per poi farla finita lanciandosi nel vuoto  dal settimo piano della palazzina dove la famiglia abitava.” “A Roma invece, un  giovane di 21 anni violenta due ragazzine di 13 anni, seviziandole, poi con un  coltellino uccide una di esse tagliandogli la gola mentre l’altra è stata  sfregia in viso. Lo stesso viene poi arrestato mentre passeggiava nel parco  adiacente come niente fosse accaduto.” “A Firenze durante un concerto della  nota cantante Gianna Nannini..." François afferra il telecomando e spense  la televisione di colpo. Joe e gli altri notarono il gesto della ragazza che  adesso aveva gli occhi rivolti sul pavimento.
 Françoise  con voce sconvolta, "mi dispiace… scusatemi, non volevo... non so cosa mi  sia preso!"
 Joe la  guardò pensieroso ed in silenzio.
 Natali,  disse all'amica, "allora Françoise che ti prende!! Ultimamente ti vedo un  pò giù. Anche a lavoro non sei più la stessa, ma si può sapere cos'hai  cara?"
 Françoise,  rispose, "io? Ma no che dici... tutto bene! Sono solo un pò stanca, tutto  qui!"
 Jet,  continuò, senza far parola della conversazione avuta con Joe nel pomeriggio,  dicendo, "non sei mai stata brava nel nascondere le tue preoccupazioni,  cos'hai Françoise, a noi puoi dircelo!"
 Françoise  abbassa lo sguardo senza parlare lasciando capire a tutti la sua gran dose di  preoccupazione.
 Joe allora  interviene, "ve lo dico io cos'ha!"
 Jet e  Nathalie guardarono Joe con occhi seri, mentre Françoise abbozzò uno sguardo  sbalordito.
 Joe  continuò dicendo, "il fatto è che adesso, dando ascolto al suo collega,  Gianni, si è fatta mettere in testa strane cose sulla fine del mondo correlata  alle profezie Maya!"
 Françoise,  diventando di colpo seria, arrossì e disse, "ma che dici Joe!"
 Jet  esclama, "Françoise, ma cosa vai a pensare... e tu saresti in pena per  quella cazzata che racconta un mentecatto???"
 Reiner  disse, "Françoise, tu alludi alla teoria del calendario Maya che Gianni  racconta a tutti vero? Devo dire la verità... a me fa un certo effetto quella  profezia! E se volete sapere la mia sono molto spaventata anch'io!"
 Jet  esclama, "ma cosa andate a pensare... siete cosi suggestionabili è? Ve lo  dico io cosa succede il 21 dicembre 2012. Farà un freddo cane e io mi alzerò  per andare al lavoro come al solito, mentre quelli che hanno scritto libri e  ideato talk show sull'argomento saranno più ricchi di prima per aver venduto i  loro prodotti a gente credulona come voi due! Ha, ha, ha… tu che ne pensi  amico!"
 Joe,  "be... io dico che hai ragione Jet!"
 I due  iniziarono a ridacchiare fra di loro.
 Françoise  alteratasi esclamò, "be noi saremo anche credulone, ma voi siete  sbruffoni! Ma siete cechi... non vedete cosa succede nel mondo? Non notate che ultimamente  i telegiornali sono pieni di disgrazie?"
 Nathalie  continuò, "viviamo da tanti anni ormai e ne abbiamo viste di cotte e di  crude, cose ritenute dalla gente comune incredibili, come fate a dire certe  idiozie!"
 Jet  scaldandosi, "sentite, io non credo che un popolo immagini la fine del  mondo moltissimi secoli dopo il loro tracollo! Almeno se tutti non si fanno di  crack!"
 Joe, disse,  "poi, gli studiosi hanno ipotizzato diversi scenari per questa fine del  mondo, ma quale sarebbe quella più accreditata, come mai non c'è l'anno  lasciato scritto!"
 Françoise,  lo interruppe, "Gianni, con il team di studiosi che ha collaborato con  lui, dopo essere riuscito a tradurre parte dei loro testi, sostiene che in  quella data ci sarà lo scontro tra il bene e il male, tra Dio e il  Demonio!"
 Jet,  seccato da questi discorsi, disse "senti Françoise, io non credo in quello  che dici! Ne abbiamo combattuti molti di dei, ed erano tutti fasulli... come  potrei credere allora che c'è ne esista uno buono che gira per i celi e che giudichi  i vivi e i morti vegliando poi sul suo popolo! E l'altro ivece cattivo che  cerca di strappargli le anime rendendole malvagie! Vi fate troppo  suggestionare!"
 Joe cerca  di calmare jet, "Jet anch'io non credo alla fine del mondo, ma non posso  darti ragione sul fatto che Dio non esista! Devi sapere che..."
 Jet  interruppe l'amico bruscamente, "sentimi bene, dov'era il tuo Dio quando  la povera gente e i miei amici venivano uccisi nel mio quartiere senza pietà!  Dov'era quando hanno lanciato la bomba atomica uccidendo milioni d'innocenti,  dov'era quando ci hanno preso e trasformati in volgarissimi cyborg rovinando la  nostra esistenza per l'eternità? Allora... me lo sai spiegare Joe?"
 Joe cercò  di parlare mentre le due ragazze avevano gli occhi chiusi e lo sguardo  all'ingiù, "...veramente..."
 Jet lo  interruppe di nuovo non facendogli aprire bocca, "veramente un corno...  Joe! Perché non aiuta il suo popolo allora? Perché costringe la gente a morire  tra atroci sofferenze? Sai spiegarmelo tu è?"
 Joe rimase  in silenzio non avendo risposte alle domande dell'amico.
 Jet  continuò a voce pacata, "mpf! Come pensavo non sai cosa dire... vero? E  voi due spate rispondermi forse?"
 Françoise  apre gli occhi ed esclama, "la fede, Jet! La fede! Quella naturale  capacità di credere e di fidarsi posseduta in maggiore o minore misura da tutti  gli uomini!"
 Jet rispose  alla ragazza, "davvero...!  a chi  dovrei credere... di chi dovrei fidarmi!"
 Nathalie,  intervenne in lacrime scattando in piedi, "della parola di Dio Jet! Quella  parola che cercavamo da piccoli quando in ginocchio pregavamo assieme che le  brutalità finissero dalle nostre parti... lo hai dimenticato? Eri tu a dirmi di  pregare! A dirmi che tutte quelle barbarie sarebbero finite un giorno!"  Dai suoi occhi continuavano a cadere lacrime di tristezza.
 Jet,  colpito dalle parole di Nathalie chiuse gli occhi per un attimo abbassando la  testa, poi li riapre e guarda Nathalie esclamando, "come potrei  dimenticare... come potrei dimenticare i miei appelli a Dio! Ma lui non ci ha  mai ascoltato! Ha lasciato che il male si propagasse distruggendo le nostre  vite e quelle di chi ci stava intorno perseguendo tutt'ora fino ad oggi."
 Jet, si  guardò poi allo specchio presente nel salotto ed esclamò, "basta che ci  guardiamo allo specchio per capire cosa intendo! Dovrei avere molti anni in più  e avere le rughe, magari anche qualche nipotino che mi gira intorno... invece  cosa sono? Sembriamo essere intrappolati tra lo spazio e il tempo dove il tempo  stesso sembra essersi fermato a più di trent'anni fa. Come la storia del  ritratto di Dorian Gray. Si… una brutta storia!"
 Françoise e  Nathalie, avevano ancora una volta gli sguardi rivolti in basso, mentre Joe  guardava fisso l'amico in volto mentre esprimeva quelle tristi parole che  colpivano dritte al cuore.
 Jet si girò  su se stesso ed esclamò, "scusatemi... vado a fare un giro!"
 Nathalie  cerca di fermarlo, "aspetta Jet!"
 Jet, senza  rispondere, s'incammina verso la porta chiudendola dietro di se dopo esserne  uscito.
 Nathalie  esclama, "scusatelo, credo che abbia perso la sua fede in Dio quando non  ha trovato risposta alle sue preghiere... da quando... Dio non ha accolto le  sue richieste facendo cadere in disgrazia le nostre famiglie e i nostri amici.  Povero amore mio! Quanto abbiamo dovuto soffrire!" Dai suoi occhioni dolci  e tristi iniziarono a scende di nuovo calde lacrime di tristezza!
 Joe si  avvicina mettendogli una mano su di una spalla, "tranquilla Nathalie!  Capirà! E solo arrabbiato per quello che è successo alle persone che lui ama e  che ha amato! Ma penso che in fondo al suo cuore c'è ancora spazio per  Dio!"
 Françoise  stette in silenzio mentre anche dai suoi occhi cadde qualche lacrima di  tristezza.
 Nathalie  rispose a Joe, "grazie Joe... penso che tu abbia ragione!"
 Jet vagò  per tutta la notte fino alle prime luci dell'alba, passò tutto il tempo a  pensare alla sua vita passata, West Side, gli amici, la trasformazione in  cyborg e Nathalie. Scavava ripetutamente nel suo passato per dare un senso alla  sua esistenza che tutt'ora ancora non aveva dato. Egli rabbioso con Dio per non  aver accolto le sue preghiere, si tormentava del perché non avesse mai  ascoltato la voce del suo popolo sofferente e soprattutto il perché non aveva  fermato il diffondersi del male nel mondo. Egli esclamò a voce bassa, "perché  non mi hai mai ascoltato!" Poi urlo di colpo, facendo diffondere la sua  voce nell'oscurità delle tenebre, "rispondimiiiiiiiiiiiii!"
   6. L'ARMAGEDDON E I GUERRIERI DEL  BENE. Arizona, 20  gennaio 2012.In Arizona,  al Ranch di Geronimo, la vita scorreva decisamente tranquilla e le normali  attività quotidiane riempivano la sua giornata e quella di sua moglie Anisha.  Geronimo ultimamente soffriva però di incubi ricorrenti riguardanti guerre,  morti e distruzioni. Intorno a se udiva gli spiriti dei suoi antenati che  cercavano di proteggerlo lottando contro oscure presenze che si facevano sempre  più presenti. I sospiri portati dal vento, che udiva ogni tanto, non  promettevano nulla di buono.
 Un giorno  come tanti, ad un tratto, mentre i due coniugi stavano facendo un giro nella  proprietà con i loro cavalli Fulmine e Tempesta, antichi segnali di fumo  indiani si levarono nel cielo dalle montagne deserte situate li intorno. I due  fermarono di colpo i propri cavalli osservando quei segnali minacciosi.
 Geronimo,  esclama, "Anisha... hai visto? Quelli sono antichi segnali di fumo!"
 Anisha  rispose, "si caro... quei segnali li riconosco! Sono della mia tribù".
 Anisha,  apparteneva alla tribù indiana dei Navajo e suo padre "Aquila della  notte" ne era il capo.
 Ella era  una ragazza bellissima e dolcissima con fisico atletico alta un metro e  settantasette centimetri, dotata di molte abilità nella caccia e pesca, sapeva  cavalcare come un vero indiano ed era molto abile nelle arti marziali apprese  presso l'università di "Stanford" negli Stati Uniti assieme ad una  laurea in "arte del dinamismo umano". A lei piaceva molto cucinare e  pensare alla cura della sua famiglia e della propria casa, aveva un carattere  ribelle e moderno orientato all'odio verso alcune leggi, da lei definite  razziste, che caratterizzavano anche e soprattutto il suo popolo.
 Geronimo,  acutizzando lo sguardo commentò, "quei segnali non si usano da tanto tempo  ormai... non promettono nulla di buono! E' meglio che facciamo una visita a tuo  padre."
 Anisha,  approvando le parole di suo marito esclama, "si! Hai ragione! Andiamo  subito da Aquila della notte. Lui saprà spiegarci cosa sta succedendo!"
 Geronimo e  Anisha cavalcarono assieme verso il villaggio principale del popolo Navajo.
 Arrivati  nel centro dello stesso, notarono subito un certo fremito. I capi villaggio  delle varie comunità dei Navajo, erano in riunione nella tenda da guerra del  grande capo Aquila della notte.
 Geronimo,  disse a sua moglie, "cara resta qui! Lo sai che non ti faranno entrare nel  consiglio di guerra. Andrò io... devo sapere cosa sta succedendo!"
 Anisha,  "ma Geronimo, io sono la figlia del capo ho diritto di..."
 Geronimo la  interruppe, "Anisha, dovresti sapere che non basta essere la figlia del  capo dei navajo per entrare in quel luogo quando c'è un consiglio di guerra! E’  la legge indiana dovresti saperlo!"
 Anisha  arrabbiata, "maledette regole... preistoriche! mmm... e poi parliamo del  razzismo dei visi pallidi! E va bene Geronimo! Va pure, io ti aspetto  qui!"
 Geronimo  avanza verso la tenda di guerra dove a guardia dell'ingresso vi erano due  uomini armati con antiche asce di pietra. I due alla vista di Geronimo, si  aprirono lasciandolo passare facendogli capire di essere atteso.
 Mentre egli  entrava nella tenda, notò che tutti i capi dei diversi villaggi della tribù si  erano presentati dopo quell'improvviso richiamo. Essi erano seduti a terra con  le gambe incrociate che lo guardavano entrare senza parlare.
 Aquila  della notte, esclamò, "Geronimo ben venuto tra noi... ti stavamo  attendendo, prendi pure posto nel consiglio accanto a me quale mio  figlio."
 Aquila  della notte, non avendo figli maschi da eleggere quale suo consigliere di guerra,  aveva dato questa carica allo stesso Geronimo dopo aver sposato sua figlia  Anisha.
 Geronimo si  sedette accanto al grande capo, chiedendogli, "cosa succede grande Aquila  della notte? Perché hai convocato il consiglio di guerra?"
 Aquila  della notte rispose, "Geronimo una grande sciagura si sta per abbattere  sul mondo, stiamo organizzandoci per fronteggiare questo terribile evento! Ma  non sarà facile uscirne!"
 Geronimo  sorpreso, esclamò, "che significa... di che evento parli?"
 Aquila  delle notte, rispose, "prima che tu sappia di cosa sto parlando, devo  confidarti un grande segreto che noi capi villaggio custodiamo da molti secoli  e che tramandiamo ai nostri primogenito da generazione a generazione."
 Geronimo  spalancando gli occhi esclama, "cos'è questa storia... Aquila della  notte... e cose deve accadere al mondo? Parla!"
 Uno dei  presenti, Zampa bianca, esclamò a viso duro, "non è saggio raccontare il  nostro segreto a chi non appartiene alla nostra razza! Dovresti saperlo grande  capo!"
 Aquila  della notte rispose zittendolo, "non preoccuparti Zampa bianca! Geronimo  fa parte della nostra famiglia ormai, ha dimostrato valore e fedeltà alla  nostra tribù. E poi la profezia parla chiaro, lui è l'uomo che farà parte del  gruppo che ci aiuterà a combattere!"
 Geronimo  sempre più incuriosito e sorpreso, "ma di che profezia state  parlando?" Aquila della notte, esigo una spiegazione!"
 Aquila  della notte calmò Geronimo, "calma figlio mio... qui davanti a te ci sono  i capi villaggio del popolo Navajo che fanno capo a me che ne sono il capo  tribù; le nostre stirpi sono segnate nel tempo! Devi sapere che i nostri avi  erano i superstiti del grande popolo Maya scampati al massacro dei  conquistadores, e noi siamo i loro discendenti diretti. Essi hanno creato  questa tribù chiamandola Navajo, termine che deriva dalla parola Navahuu che in  lingua Tewa significa campo coltivato in un piccolo corso d'acqua. Fu cosi  anche per noi. Il nostro popolo sterminato e minimizzato trovò scampo in  Arizona vicino un piccolo corso d'acqua dove ha le fondamenta questo villaggio  trovando riparo e crescita."
 Geronimo a  bocca aperta, dopo un attimo di esitazione esclamò, "cosa??? Ma è  impossibile...! Non ci credo!"
 Geronimo  rimase veramente atterrito da quelle dichiarazioni, e a stento poteva credere alle  sue orecchie. Il popolo Navajo in realtà era stato generato dalla rimanenza di  quello Maya, considerato popolo sterminatore e conquistatore.
 Geronimo  chiese, "non è possibile! Voi discendete da un popolo cosi sanguinario e  crudele!"
 Aquila  della notte esclamò, "i nostri avi non erano sanguinari... li hanno tinti  a quel modo solo per giustificare lo sterminio indiscriminato di un popolo  colto e religioso!"
 Geronimo,  "ma quello che raccontano dei Maya e terribile, si dice che era un  popolo..."
 Un altro capo  tribù, Aquila bianca, lo interruppe bruscamente, "quello che hanno  raccontato sui Maya è una menzogna!"
 Aquila  della notte continuò, "la storia è scritta dai vincitori, i vinti non  possono replicare! Il popolo Maya erano un popolo di inventori e benefattori,  solo alcuni riti religiosi erano macabri, ma facevano parte della loro cultura  estremamente religiosa. Grazie alla loro saggezza, essi si stavano sviluppando  in maniera esponenziale, per questo temuti e mal visti. Con delle menzogne, poi  tramandate nei secoli a venire, hanno indebolito le città e la figura del Re un  tempo punto di riferimento della popolazione, e approfittando poi delle guerre  interne venutesi a creare, i conquistadores riuscirono a distruggere pian piano  il popolo Maya.
 Geronimo  esclamò, "capisco, questa storia allora si ripete da secoli al quanto  vedo! Mpf... e io che pensavo che questi eventi fossero una piaga del solo  mondo contemporaneo!"
 Aquila  della notte, "non c'è tempo per raccontarti i particolari sui Maya!  Dobbiamo parlare di ciò che sarà!"
 Geronimo  stette ad ascoltare attentamente ed incuriosito.
 Aquila  della notte continuò, "il mondo è in pericolo! Molti secoli orsono i  grandi anziani Maya predissero che alla fine del loro calendario, fissato per  il 21 dicembre di quest'anno, ci sarebbe stato un evento detto Armageddon dove  si avrà lo scontro tra il bene e il male. La profezia continua dicendo che solo  un pugno di uomini capeggiati dal loro leader sarebbe stato in grado di  condurre la rivolta degli uomini contro le forze oscure che regnano  incontrastate da secoli negl'inferi della terra.
 Geronimo  esclama, "è... l'Armageddon?! E' menzionato nella bibbia cristiana! Ma  pochi credono in questa storia!"
 Egli gli  rispose, "non vedi... Geronimo… il mondo è malato!? Non senti il male che  scorrazza libero in esso rendendo gli stessi uomini avidi e senza moralità!? Il  male ha già cominciato la sua opera e intende cambiare l'esito dello scontro  finale con Dio e governare cosi nel caos e nella malvagità!"
 Geronimo,  disse, "ma secondo i testi sacri, il bene vincerà la battaglia finale!  Perché allarmarci allora?"
 Aquila  della notte rincalzò, "si è vero! Ma come ho già detto, Lucifero cerca di  cambiare l'esito dello scontro finale! Hanno un piano per vincere! Secondo  alcuni studiosi del nostro popolo, che sono riusciti a tradurre da poco le  sacre scritture Maya in nostro possesso, il male cercherà di annientare i suoi  principali nemici, i misteriosi guerrieri ed il suo leader. In questo modo  renderanno il popolo inerte alla ribellione allontanandolo cosi da Dio."
 Geronimo,  atterrito, "ma è incredibile! E quale sarà l'esito finale?"
 Aquila  della notte, rispose, "non lo si conosce. Le sacre scritture non  rispondono a questa domanda, rendendo cosi cupo il destino dell'umanità!"
 Geronimo,  esclama, "io cosa centro in questo, perché prima hai detto che sono parte  della profezia!"
 Il grande  capo Navajo continuò, "ne siamo sicuri... Geronimo! La profezia narra che  un uomo diverso dagli altri, legato ai discendenti Maya, con sacrificio  estremo, troverà i guerrieri del bene e assieme, sotto la sua guida,  condurranno i pochi uomini buoni rimasti nello scontro finale contro le forze  del male! Il male d'altro canto non desidera il coinvolgimento dei guerrieri  del bene e agirà per tempo. Il demonio non resterà a guardare aspettando la  loro ribellione, quindi cercherà di fermarli prima della loro scesa in campo.  Prima che si accorgano di quello che sono!"
 Geronimo  disse, "ma i testi parlano di un intervento di Dio!"
 Il capo  Navajo rispose, "Dio interviene solo se a fargli strada ci saranno gli  esseri umani con la loro fede! Con le loro preghiere!"
 "...e  perché dovrei essere io il leader?" Esclamò Geronimo stupito.
 Aquila  della notte rispose, "tu sei legato ad una discendente Maya, sappiamo che  non sei un uomo comune, lo abbiamo visto dentro il tuo cuore Geronimo! Infine  avverto attorno a te il male! Esso ha già mosso i primi passi e sta cercando di  colpirti! Devi stare attento figlio mio! Tu sei la chiave!"
 Geronimo  scosso dalle parole del grande capo, alzandosi in piedi, esclama, "ma...  allora tu sai che sono un cyborg, come hai fatto a scoprire il mio  segreto!"
 Aquila  della notte, "io sono Aquila della notte, discendente di Caius re del  grande popolo Maya, so ascoltare la natura e l'animo umano! Tu ora sei mio figlio  e io ti chiedo di combattere al nostro fianco con i guerrieri del bene per la  distruzione definitiva del male!"
 Geronimo  disse, "ma quali guerrieri dovrei guidare...! Ma certo... che stupido! Ora  ho capito...! I miei amici! Anche loro sono dei cyborg! Ma come possono dei  cyborg sconfiggere il diavolo!!! Mpf... non so se siamo all'altezza di una  simile impresa! Possibile che il nostro destino era già scritto nelle stelle  sin dai tempi che furono!"
 Aquila  della notte disse prendendo per un braccio Geronimo, "siediti vicino a me  figlio mio... ti spiegherò tutto quello che accadrà secondo la profezia, ti  racconterò quello che mi hanno insegnato e lasciato scritto i miei avi... cosi  capirai e ti preparerai!"
 Dopo tre  ore, Geronimo usci dalla tenda, e si avvicinò alla moglie che era li che lo  aspettava trepidamente con una sua amica d'infanzia.
 Ella,  appena lo vide corse fra le sue braccia esclamando, "tesoro mio  finalmente! Sono stata in pena... cosa è successo... perché mio padre ha  chiamato il consiglio a riunione?"
 Geronimo  scosso e spaventato da quello che aveva udito, disse, "Anisha... ti  prego... torniamo a casa! Sono stanco adesso! Ne parleremo in un'altra  occasione!" Egli si staccò da lei dirigendosi al suo cavallo mentre la  stessa lo guardava con aria esclamativa..."ma Geronimo cos'ai!"
 L'umanità  era in pericolo! Cosa aveva mai raccontato Aquila della notte di cosi tanto  scioccante da mettere Geronimo in agitazione? I guerrieri cyborg sono veramente  i guerrieri del bene come ipotizzato da Geronimo e, quindi, gli unici a poter  guidare l’umanità alla vittoria finale? E in che modo?
   7. LA SCOMPARSA DI GERONIMO. Italia, 22  gennaio 2012.In Italia,  era notte fonda, quando il telefono squilla improvvisamente a casa di Joe e  Françoise svegliandoli nel sonno.
 Joe  svegliatosi di soprassalto, disse, "hey... ma è il telefono! Chi diamine è  quest'ora della notte!"
 Françoise,  alzandosi di colpo, ed afferrando il cordless disse, " diamine, non si può  neanche più dormire in pace! Pronto!"
 Una voce un  tantino agitata rispose, "sono io Françoise, chiedo scusa per avervi  svegliato, li saranno le 3:00 di notte ormai!"
 Françoise,  togliendosi il broncio dal viso e contenta di risentire l'amico, esclamò,  "ha.... sei tu Geronimo! Che bellezza sentirti!!! Come stai!"
 Joe  ripensando all’orario fiutò aria di guai, e di colpo cambiò espressione. Non  era da Geronimo infatti irrompere di notte all’improvviso.
 Ella  continuando la conversazione, esclamò stupita, "che cosa, dobbiamo  incontrarci al più presto! Ma perché cosa è successo! Non farmi  preoccupare!"
 Geronimo  rispose, "adesso non posso parlare al telefono, dobbiamo incontrarci  immediatamente! Domani mattina presto partirò con Anisha e saremo li da voi per  le 20:00. Ho già avvisato tutti gli altri che saranno li da voi per  quell'ora!"
 Françoise  allarmatasi sul serio, "ma Geronimo... cos'hai? Perché hai chiamato gli  altri? Ma cosa sta succedendo? Mi stai spaventando!"
 Geronimo  esclama, "Françoise... non posso dirti nulla per il momento, non  capiresti! Ci vediamo domani! Se dovesse succedermi qualcosa di a Joe di  trovare Aquila della notte lui vi aiuterà."
 Françoise  con terrore, "Geronimo ma che dici... cosa dovrebbe accaderti... Geronimo  mi senti!"
 Geronimo  esclamò, "adesso devo andare, non c'è tempo ti spiegherò tutto  domani!"
 Il  telefono, "tu, tu, tu, tu , tu!"
 Joe con  espressione seria chiese, "allora... che è successo?"
 Françoise,  dopo un attimo di silenzio rispose, "ha riattaccato! Joe... ha avvisato  tutti gli altri! Domani sera saranno qua!"
 Joe,  esclama stupito, "che cosa??? Ma che sta succedendo?"
 Françoise,  "non lo so Joe! Geronimo era agitato e preoccupato, mi ha detto che non  poteva dirmi nulla per il momento! Ho paura Joe... lo sai che non sono affatto  tranquilla in questo periodo!"
 Joe disse,  "stai calma Françoise, domani sapremo tutto!" Poi guardando la luna  piena fuori dalla finestra esclama in mente sua, "Geronimo... ma che sta  succedendo!"
 Arizona, Phoenix Sky Harbor International Airport 23  gennaio 2012.Geronimo  era seduto su un aereo di linea dell'Alitalia numero 666, guardando al di fuori  dell'oblò! Egli era immerso nei suoi pensieri, stava ricordando quanto successo  con Anisha qualche ora fa.
 Anisha,  "Geronimo sono pronta, hai preparato le tue cose? Io ancora non ho capito  perché dobbiamo andare a trovare subito i tuoi amici, ma comunque sono contenta  di rivederli! Poi non mi hai neanche spiegato di preciso cosa ti ha detto mio  padre! Allora?"
 Geronimo  disse, "Anisha... perdonami... ma ho cambiato idea, è meglio che tu mi  aspetti qui!"Anisha  sbalordita esclama, "ma Geronimo che dici! Ma perché?"
 Geronimo,  "tuo padre insiste nel dire che intorno a me ci sono degli spiriti  maligni, non posso rischiare che..."
 Anisha  interrompendolo, "cosa non devi rischiare? Che mi accada qualcosa standoti  vicina vero?"
 Geronimo,  "hai indovinato! Non sono sicuro di essere il leader che salverà il mondo!  Non sono sicuro neanche di cosa mi accadrà!"
 Anisha in  lacrime, "ho guardato le stelle qualche giorno fa, e non promettevano  nulla di buono! Avevo intuito una sorte di negatività attorno a noi! Ma non te  ne ho mai parlato!"
 Geronimo,  "lo so anche io non sono tranquillo, i miei avi mi hanno abbandonato di  colpo, e non so il perché o cosa li abbia fatti allontanare da me! Non sento  più i loro spiriti!"
 Anisha,  "io vengo con te! Non posso lasciarti solo! Seguirò il destino dell'uomo  che amo!"
 Geronimo  arrabbiandosi, "ti ho detto di no! Tu resterai qui! Se dovesse succedermi  qualcosa devi contattare Joe e portarlo da tuo padre. Mi raccomando Anisha il  destino degli uomini... e di tutto il mondo dipende anche da questo!"
 Dagli occhi  di Anisha cominciarono a scendere lacrime di rabbia.
 Geronimo,  "non piangere cara! Sei la persona più importante per me su questa terra,  non ho mai amato nessuna donna eccetto te. Sei la mia vita!"
 I due si  abbracciarono, mentre ella esclama, "stai attento ti prego! Torna da me  Geronimo! Senza di te la mia vita non ha senso!"
 L'abbraccio  intenso dei due ragazzi, aveva più le sembianze di un addio.
 All'improvviso,  dalla mente di Geronimo scompaiono le immagini della moglie e tornato in se si  accorge di essere già in volo, e fu subito distratto da un'oscura presenza.  Improvvisamente, egli sente una voce che sussurrava strane parole che  assomigliavano a frasi di riti vudù mai sentiti prima, sembrava un'antichissima  lingua sconosciuta. D'incanto tutti i passeggeri che erano li con lui caddero come  in trans. Il loro sguardo era infatti assente e perso nel vuoto.
 Geronimo,  guardandosi attorno disse, "ma cosa succede...chi sei... cosa vuoi da  me!"
 La strana  voce, lentamente, bisbiglio il suo nome quasi a volerlo chiamare a se,  "Geronimo... Geronimo... Geronimo...!"
 Geronimo  guardandosi ancora attorno esclamò quasi spaventato, "ma chi sei... fatti  vedere maledetto...! Ma cosa è successo a tutti gli altri! Sembrano immobili!  Hey voi... mi sentite?"
 Geronimo  scuote il passeggero seduto accanto a lui senza ottenere nessuna risposta,  sembrava essere assente a se stesso.
 Geronimo  disse, "sei solo un vigliacco... mi giravi intorno da un pezzo vero?  Ricordati che non vincerai... non riuscirai a battere i miei amici!"
 La voce  continuando a bisbigliare, rise di scherno, "ha, ha, ha, ha, ha!"
 Geronimo  stringendo i denti, "Maledetto non la passerai liscia! Ma... cosa succede  adesso!"
 L'aereo si  inclina improvvisamente dirigendosi tra le montagne, Geronimo, si sedette sul  sedile senza dire più nulla con un abbozzo di sorriso stampato in volto, chiuse  gli occhi senza provare emozioni. In mente sua, gli comparvero in un attimo  tutti i periodi stupendi passati con i suoi amici e sua moglie, "amici  miei... amore mio..! Questa per me è senz’altro la fine, non vi rivedrò più!  Che il buon Dio, vi dia la forza di vincere contro il male! Io vi starò sempre  vicino! Anisha, mi raccomando sii forte!"
 Poi, un  attimo prima dello schianto dell'aereo egli grido a squarcia gola, "  Anischaaaaaaaaaaaa!"
 L'aereo si  disintegra in una tremenda esplosione sulle vette dei basso rilievi  dell'Arizona.
 Anisha  intanto, al Ranch, avvertì una fitta al cuore che la fece cadere in ginocchio  in lacrime. Anche lo stesso Aquila della notte, durante la sua preghiera  avvertì sensazione di morte attorno a se.
 In Italia  intanto, a Salerno, nella loro casa Joe Françoise attendevano l'arrivo dei loro  amici. Françoise mentre sorseggiava, in un bicchiere di vetro della coca cola,  ebbe un sussulto nel cuore, ed il bicchiere stesso gli cadde dalle mani  frantumandosi a terra in tanti pezzi.
 Joe  esclama, "cos'hai Françoise. Ti senti poco bene?"
 Ed ella  rispose in maniera agitata, "Joe, ho un brutto presentimento! Sono  preoccupata per Geronimo! Ho avuto un sussulto nel cuore!"
 Joe  avvicinandosi e chinandosi per raccogliere i pezzi del bicchiere rotto, cercò  di tranquillizzare Françoise, "ma dai Françoise, andrà tutto bene vedrai!  Presto Geronimo sarà tra noi!"
 Françoise  rispose, "si Joe, hai ragione! Speriamo che arrivi presto! Quest’attesa mi  logora!"
 Dopo un ora  circa, qualcuno bussa alla porta della casa dei due ragazzi, "presto  aprite, Joe apri questa porta... muoviti maledizione!"
 Joe,  esclama, "me è Jet... arrivo Jet!"
 Joe apre la  porta e vede l'amico agitato e col fiatone, "ma cosa ti prende perché urli  in quel modo...?"
 Jet, disse,  "Joe presto... accendi subito la TV e sintonizzati su sky tg, c'è una  notizia flash!"
 Françoise  in ansia, "ma cosa è successo! Jet ti prego parla!"
 Jet  rispose, "sui monti in Arizona si è schiantato un charter con 120  passeggeri a bordo... l'aereo è esploso e non c'è nessun superstite! In  quell'aereo, se non erro, c'erano Geronimo ed Anisha... Joe!"
 Joe e  Françoise rimasero senza fiato, egli esclama, "heeee! Ma che cazzo stai  dicendo Jet... non può essere! Sei sicuro di qullo che dici!"
 Françoise,  in lacrime, "non è possibile, non ci credo... ma allora... quel  sussulto...! Geronimo... Anisha!!! O mio Dio!"
 Joe corre  nel salotto e accende la televisione, su canale di sky, il tg passava in  quest'istante la notizia, "...è di pochi minuti fa la notizia dello  schianto del volo charter numero 666 sui monti a est dell'Arizona circa un ora  fa. L'aereo, dopo essere decollato dall'aeroporto Phoenix Sky Harbor  International Airport, diretto in Italia, si e schiantato per causa ancora da  accertare. Prima dello schianto non erano stati lanciati S. O. S. e secondo la  torre di controllo dell'aeroporto la strumentazione di bordo non presentava  anomalie. Le autorità dell'Arizona non escludono l'errore umano."
 Joe,  sedendosi sul divano e portandosi le mani al volto esclama col batti cuore a  mille, "è impossibile... non ci credo! Quello era proprio l'aereo che  hanno preso Geronimo ed Anisha!"
 Françoise  in lacrime abbraccia Joe, "o no! E' terribile Joe! Geronimo... Anisha! Non  è possibile. Ho mio Dio... o mio Dio... perché..."!
 Jet, non  riuscendo a parlare abbassa la testa e digrigna i denti mentre sopraggiunge  Nathalie, che va ad abbracciare Françoise, anch'ella in lacrime.
 Joe cerca  di calmarla, ma lo sconforto era troppo grande per essere arginato con semplici  parole, "Françoise... calmati ti prego... non è detto che Geronimo ed  Anisha siano... ricordati che Geronimo è un cyborg ed è molto forte, sa come  cavarsela in certi momenti!"
 Françoise,  ancora in lacrime esclama, "io avevo avvertito qualcosa poco fa... non è  possibile! Non è possibile! Geronimo... Anisha... non è vero!!!"
 Per  Françoise e gli altri, la notizia era stata un tremendo shock, dai fatti,  sembrava che l'aereo con a bordo i due amici si era schiantato in Arizona  subito dopo il decollo. Essi erano però ignari che Anisha, la moglie di  Geronimo, non si trovava su quell'aereo.
   8. PARTENZA PER L'ARIZONA. Italia, 23  gennaio 2012, ore 20:00.Presso  l'abitazione di Joe, arrivarono tutti gli altri componenti del gruppo che  intanto erano stati informati telefonicamente di quello che era successo  all'aereo preso da Geronimo ed Anisha. Erano ormai le 20.00 e Françoise,  scioccata, era al piano di sopra in camera a riposare assistita da Reiner e  Nathalie, mentre tutti gli altri erano in soggiorno a discutere sull'accaduto e  a questo punto su come muoversi.
 Albert,  guardando fuori dalla finestra della terrazza la splendida luna che rifletteva  la sua luce candida sul mare, esclama, "non è possibile... e se Geronimo  fosse ancora vivo?"
 Jet, seduto  con la testa fra le mani, guarda Albert ed esclama, "sono speranze vane  Albert! A quest'ora ci avrebbe già contattati... non credi?"
 Albert con  un sospiro rispose, "mpf, può darsi... ma noi dobbiamo sperare che sia  ancora vivo!"
 Bretagna...  "essere o non essere... questo è il problema! Sarà ancora vivo il nostro  Geronimo! Non può lasciare soli i suoi amici!"
 Chang,  disperato, "oi, oi, oi... amico mio... dove sei!"
 Simon  disse, "è incredibile! Ancora stento a crederci che potrebbero  essere...!" Caddero dai suoi occhi alcune lacrime di tristezza mentre  Bretagna l'abbracciò, “cara ti prego non fare cosi!”.
 Punma,  continuò, "dobbiamo partire ragazzi. Dobbiamo scoprire cosa è  successo!"
 Chang,  "si giusto... dobbiamo tentare!"
 All'improvviso,  il telefono di casa squilla. Tutti rimasero per un attimo fermi a guardarlo e  sentirlo squillare quasi avendo paura a rispondere.
 Joe si  avvicina all'apparecchio telefonico, che rimbombava in tutta la sala, esitando  ancora un attimo prima di alzare la cornetta, guardò Albert dinnanzi a lui il  quale gli fece un cenno abbassando il capo.
 Attirate  dal suono del telefono, dalle scale scesero subito Françoise, Reiner e Nathalie  che si fermarono nel mezzo delle stesse mentre Joe, preso finalmente coraggio,  prende la stessa cornetta in mano portandola all'orecchio destro,  "pronto!"
 Dopo  qualche secondo di silenzio, una voce in lacrime amare esclama, "(pianto)  Aiuto... (pianto) aiutatemi;
 Joe  rispose, "chi è che parla!"
 La voce in  lacrime esclama, "voglio parlare con Joe (pianto)"!
 Joe, disse,  "sono io... Joe! Ma con chi sto parlando!"
 Voce al  telefono, "(pianto disperato) aiutami ti prego... aiutami! (pianto)"
 Joe sempre  più spiazzato da quella voce in pena rispose, "ma questa voce la  riconosco... adesso calmati e dimmi chi sei...!"
 La voce al  telefono a causa del forte pianto non riusciva a parlare e, Françoise che stava  ascoltando con il super udito, intuì il perché di tanta sofferenza, ed in  lacrime, esclama, "è Anisha... Joe!"
 Joe e il  resto del gruppo rimasero a bocca aperta e sbalorditi, egli disse, "ma ne  sei sicura... Françoise? Allora è come pensavo!"
 Françoise  ancora in lacrime rispose abbassando lo sguardo, "si lo riconosciuta  subito! E' proprio Anisha!"
 Albert  esclamò, "ma allora non era nell'aereo!"
 Joe cerca  di parlare con la ragazza, "Anisha... Anisha... coraggio! Di qualcosa...  Anisha! Dov'è Geronimo... cosa è successo! Avanti parla!"
 Anisha ebbe  la forza di parlare, "(pianto) ...Geronimo non c'è più... era sull'aereo!  (pianto) mi anno comunicato che nella lista passeggeri... (pianto) ... e il suo  nome... (pianto)... il suo nome... (pianto disperato)!"
 Joe abbassa  lo sguardo, "Anisha... presto saremo da te, fatti forza ti prego!  Aspettaci!"
 Anisha  disperata, "(pianto)!"
 La linea  cadde improvvisamente, mentre Joe esclama, "pronto... pronto... Anisha...!  Anisha...!"
 Jet  esclama, "allora Joe... che ti ha detto!"
 Joe abbassando  lo sguardo rispose dopo qualche secondo di silenzio, "era straziata dal  dolore. Hanno pubblicato una lista dei presunti deceduti e...!"
 Jet afferra  Joe per il collo della camicia urlando, "e allora Joe? Parla... non  tenerci sulle spine sto diventando pazzo!"
 Albert  cerca di calmare Jet e mettendogli una mano sulla spalla destra esclama,  "Smettila pezzo di idiota, non capisci...? Devi per forza sentirtelo  dire... è Jet?"
 Jet, guarda  Albert digrignando i denti continuando a tenere Joe per il collo della camicia,  poi spingendolo leggermente lascia la presa ed esclama, "maledizione...!  maledizione...! Ci sarà uno sbaglio... è impossibile!" Dai suoi occhi  iniziarono a cedere alcune lacrime di tristezza, sgomento e rabbia come da  quelli di tutti i presenti.
 Joe,  asciugandosi le lacrime e interrompendo quegli istanti interminabili di  silenzio disse, "dobbiamo partire immediatamente! Dobbiamo scoprire cosa è  successo!"
 Tutti lo  guardarono in silenzio dando cosi un assenso alle sue parole.
   9. L'ULTIMO ADDIO E LA RICERCA DELLA  VERITÀ. Arizona,  Ranch di Geronimo ed Anisha, 25 gennaio 2012.Erano tutti  li per dare l'ultimo saluto al loro amico e fratello; il suo corpo martoriato  fu avvolto da vesti indiane dalla bellissima Anisha la quale indossò l'antico  abito da cerimonia funebre della sua tribù, abito lungo di colore arancione  variopinto con colori porpora e nero, pendenti antichi e collane al collo che  ricalcavano la religione indiana. La cerimonia fu toccante, lacrime e  sofferenza presero posto prepotentemente in quell'atmosfera giudicata surreale.  Non sembrava vero che quelli fossero i funerali di uno di loro. Con Geronimo, i  cyborg, avevano perso una parte di loro stessi.
 Fu dunque  tumulato nello sconfinato Ranch che egli aveva sviluppato con tanto amore e  passione. Anisha, straziata dal dolore, era sorretta da Françoise, Reiner,  Nathalie e Simon che l'accompagnarono in tutta la cerimonia funebre senza mai  lasciarla sola. Dietro di loro erano presenti il resto del gruppo e il popolo  navajo con il loro capo tribù. Secondo quest'ultimo, come da rito della società  indiana imponeva, il corpo doveva essere arso e ridato alla terra, ma Anisha  definiva tale rito primitivo, e dunque decise di farlo tumulare secondo le  usanze cristiane. Creò un piccolo cimitero non lontano dalla loro casa.
 Arrivati  nel luogo della sepoltura Anisha e le ragazze lanciarono un giglio sulla bara  posta a 5 metri di profondità mentre Joe e gli altri, con una pala, tra le  lacrime, uno per volta gettarono su di essa un cumulo di terra seguiti dal  resto dei presenti. Alla fine fu messa una grossa lapide con moltissimi fiori.  Il sacerdote fece la benedizione finale e chiuse la cerimonia.
 Joe e gli  altri rimasero li per un pò pregando ogn'uno alla loro maniera fissando quella lapide  con tristezza e malinconia.
 Successivamente  tutti furono invitati a passare la notte nel ranch, dove passarono la stessa a  parlare con Anisha delle avventure e i momenti passati con Geronimo fino a  quando esauriti tutti gli argomenti nella sala scese il silenzio più totale.  Ogni uno era immerso nei suoi ricordi senza osare aprire bocca.
 Ad un  tratto Joe perso con lo sguardo nel vuoto, trovò la forza di interrompere  quell'atmosfera surreale, "ma come è potuto succedere tutto questo?"
 Tutti in  sala guardarono Joe in silenzio.
 Anisha a  quel punto, iniziò il suo racconto, "vi dovete sapere!"
 Tutti  indirizzarono lo sguardo verso Anisha, che continuò, "eravamo veramente  felici io e Geronimo! Ricordo che la giornate scorrevano velocemente in un  susseguirsi di moltitudini di attività", dai suoi occhi iniziarono a  cadere lacrime di tristezza, continuando disse, "ultimamente però un'ombra  malvagia si era insinuata fra di noi. Siamo indiani, siamo persone particolari,  ascoltiamo i segnali della natura e le voci dei nostri avi, quindi riusciamo a  captare i segnali da essi provenienti!" Nella stanza c'èra un silenzio  ipnotico. Le parole di Anisha rimbombavano negli animi dei presenti e la loro  attenzione era altissima, ella continuò il suo racconto dicendo, "Geronimo  ultimamente non sentiva più i suoi avi attorno a se; si sentiva abbandonato e  percepiva una sorta di spirito malvagio insinuarsi tra di noi! Io stessa, una  sera, lessi le stelle… esse non prospettavano nulla di buono. Grande sciagura  fra di noi si sarebbe abbattuta. Ma io, stupida, con gli occhi offuscati dalla  felicità, non volli farci caso! Più che altro non volevo assolutamente che  quella nostra felicità s'interrompesse cosi di colpo senza un apparente motivo,  quindi feci finta di non captare i segnali che mi si prospettavano  d'innanzi!" Non riuscendo a trattenersi, scoppiò a piangere, "che  stupida sono stata!"
 Françoise,  anch'ella con lacrime in viso, si avvicinò ad Anisha dicendo, "non fare  cosi Anisha! Calmati! Geronimo è vicino a te! Tu puoi avvertire il suo spirito  che non ti abbandonerà mai!"
 Anisha,  guardandola negli occhi rispose, "Non riesco a sentirlo Françoise, è come  se qualcuno lo stesse trattenendo da qualche altra parte!"
 Albert,  disse, "Anisha, ascolta... ma perché Geronimo aveva premura di incontrarci  subito? Cosa è successo... deve averti raccontato qualcosa!?"
 Ella  rispose, "vedete... e successo qualche giorno fa! mentre cavalcavamo per  le nostre terre, vedemmo dei segnali di guerra indiani provenire dal villaggio  principale dei Navajo. Mio padre, Aquila della Notte, aveva chiamato a  consiglio tutti i capi villaggio del popolo".
 Bretagna  esclamò meravigliato, "che cosa hai detto... ma perché chiamare un  consiglio con i segnali di fumo di guerra! Non ne capisco il senso!"
 Punma,  continuò, "Allora il consiglio si è riunito per prepararsi ad un  conflitto?"
 Simon  preoccupata esclamò, "non dirci che ci sono delle guerre fra tribù in  vista?"
 Anisha  rispose, "no... che io sappia non c'è nessuna guerra imminente! Purtroppo  le regole rigide mio popolo non permettono alle donne di partecipare a nessun  consiglio, anche se sei la figlia del capo! Quindi non so cosa si sono detti li  dentro. E nessuno racconterà mai nulla."
 Nathalie  infilandosi nel discorso ed incrociando le braccia disse, "ma che regole  ipocriti!"
 Joe,  "quindi vuoi dire che Geronimo ha partecipato a questo consiglio!?"
 Anisha  annuì, "si Joe... proprio cosi! Vedi, quel giorno dopo esserci accorti dei  segnali, volemmo vederci chiaro e quindi ci recammo al cospetto di mio padre,  grande capo Navajo. Egli ammise Geronimo al consiglio quale suo figlio maschio  acquisito per legami di parentela. E come vi ho appena detto, quello che si  sono detti la dentro è rimasto un mistero. So solo che quando Geronimo usci,  era agitatissimo ed addirittura scioccato. Ieri ho tentato di parlare con mio  padre della vicenda per sapere cosa era successo per rendere mio marito cosi  spaventato, ma non mi ha risposto evitando l'argomento! E credetemi nessuno  dirà nulla!"
 Françoise,  "ma tutto questo è assurdo! Probabilmente c'è un pericolo imminente e  nessuno parla!"
 Anisha  continuò, "si è cosi! Nessuno aprirà bocca! Però per la verità, ho visto  mio padre molto preoccupato e sofferente. Anche lui deve aver sofferto molto  per la scomparsa di Geronimo. Posso dire che lo amava come un figlio!"
 Jet  esclama, "come sarebbe a dire che non sai nulla di cosa si sono detti nel  consiglio!?"
 Chang  ribatté, "possibile che Geronimo non te ne ha parlato?"
 Anisha  rispose, "Geronimo non mi ha detto nulla voleva parlare prima con voi ecco  perché vi ha contattato urgentemente!"
 Albert  disse, "allora ragazzi, bisogna interrogare il padre di Anisha al più  presto. Dobbiamo vederci chiaro in questa storia!"
 Jet,  "si! In effetti conoscendo Geronimo, per volerci vedere subito sicuramente  ci deve essere qualcosa di grosso nell'aria!"
 Simon  continuò, "infatti! Quindi dobbiamo parlargli, è l'unico modo per cavare  il ragno dal buco!"
 Punma,  "allora che stiamo aspettando!"
 Joe  propose, "però è meglio che non andiamo tutti. Non credo che parlerà  facilmente non ci conosce nemmeno e non si fiderà di noi sicuramente! Poi se è  legato alle tradizioni del suo popolo peggio ancora, si chiuderà a  riccio!"
 Reiner,  "hai ragione Joe! Gli indiani sono gelosi delle loro tradizioni, non sarà  facile fargli raccontare quello che è successo in quel consiglio!"
 Nathalie,  "allora è meglio che provino a parlargli solo due di noi! Credo che Joe e  Françoise possano bastare, magari loro riusciranno a sapere qualcosa!"
 Bretagna  annui, "ma si certo... loro sicuramente riusciranno!"
 Jet  sarcasticamente disse, "mps... io invece ho i miei dubbi! Quel tipo non ha  detto nulla neanche a sua figlia figuriamoci a due estranei! Comunque non ho  obbiezioni... fate pure come credete!"
 Chang,  "bene allora... muovetevi che state aspettando! Noi vi aspetteremo  qui!"
 Joe e  Françoise si guardarono reciprocamente per qualche secondo prima di muovere al  villaggio di Aquila della notte.
 Arizona,  Ranch di Geronimo ed Anisha, 26 gennaio 2012.
 I due  ragazzi, Giunti al villaggio principale dei Navajo, furono accolti da  un'atmosfera gelida. Infatti gli indiani non amando forestieri e curiosoni, al  loro passaggio, si chiudeva nelle loro case serrando porte e finestre. Le case  dello stesso villaggio erano modernizzate ma tendenti alla cultura tipica  indiana, questo anche per cercare di sfuggire e combattere il velocissimo  progresso che inquinava e avvelenava la natura delle cose.
 Joe  esclama, "hai visto... ci evitano... hanno paura di noi!"
 Françoise  rispose, "si... gli indiani non amano gli stranieri che si auto invitano  da soli! Sarà difficile entrare nella loro diffidenza!"
 Joe  sarcasticamente esclama, "be! Spero che il grande capo non sia del loro  avviso! Vorrei capirci di più su cosa è successo a quella riunione!"
 Al centro  del villaggio sorgevano, oltre al pozzo dell'acqua, dieci tende tradizionali  fatte con pelli di animali. Fuori dalla più grande di esse, vi era un anziano  con le classiche vesti indiane ed un copricapo fatto di piume di Aquila intento  a pregare dinnanzi al totem situato alla destra della tenda stessa. I due  ragazzi dopo averlo osservato per un pò decisero di interromperlo.
 Françoise,  "qualcosa mi dice che quello è colui che cerchiamo!"
 Joe annui,  "si potrebbe essere... corrisponde alla descrizione di Anisha. Dici che si  arrabbierà se lo disturbiamo?"
 Françoise  disse, "non lo so Joe, ma dobbiamo farlo non abbiamo molto tempo a nostra  disposizione!"
 I due si  avvicinarono al misterioso uomo e Joe con un pò di faccia tosta provò a  parlargli, "mi scusi... signore potremmo disturbarla un momento? Vorremmo  solo......".
 L'anziano  interruppe Joe non dandogli il tempo di finire la frase, "cosa cercate  stranieri e perché calcate queste terre antiche?"
 Françoise,  "Vede... noi eravamo intimi amici di Geronimo e vorremmo delle  informazioni!"
 L'anziano rispose,  "Geronimo...! Si vi ho notati alla cerimonia funebre ieri, il vostro  dolore è sincero e vi ringrazio di dividere questo peso con tutti noi!"
 Joe  continuò, "ascolti... siamo venuti a cercarla per sapere qualche  informazione utile per poter scoprire cosa sia realmente successo a  Geronimo!"
 Françoise  ribatté, "vede noi non crediamo che sia stato un banale incidente vogliamo  fare chiarezza e smascherare i colpevoli ed assicurarli alla legge!"
 Aquila  della notte rispose in maniera diretta, "mpf... assicurarli alla  legge...ai detto! Ha, ha, ha...ragazza, puoi tu imprigionare il vento?"
 Françoise e  Joe si guardarono un attimo perplessi, poi lei disse, "cosa significa?  Cosa c'entra il vento!"
 Aquila  della notte rispose, "lascia stare, voi giovani di oggi non potete capire!  Comunque basta leggere le notizie? E' stato un errore umano a far cadere  l'aereo, nient'altro!"
 Françoise  disse, "la prego, siamo disperati! Vogliamo sapere solo la verità su come  sono andate le cose ci aiuti!"
 Aquila  della notte distogliendo lo sguardo, "non posso aiutarvi mi dispiace!  Tornate a casa e godete dei vostri momenti... come se non c’è ne dovessero  essere altri!"
 Joe a  questo punto si altera, "ma cosa sta dicendo!? Che discorsi fa? Ma non  vuole scoprire cosa è successo a Geronimo! Non gli importa di sapere se dietro  all'incidente c'è stata la mano di qualcuno?"
 Aquila  della notte, dopo qualche secondo di silenzio, guarda Joe e risponde "io  già conosco la verità! Non ho bisogno di andarla a ricercare altrove!"
 Françoise e  Joe rimasero sbalorditi, ella chiese, "Geronimo ultimamente era sconvolto,  doveva raggiungerci in Italia ma non vi è mai arrivato! Cosa lo ha turbato cosi  tanto da volerci incontrare subito!"
 Aquila  della notte rispose schivo, "non so di cosa parliate!"
 Joe stufo di  quel comportamento esclamò, "Anisha ci ha raccontato che vi siete riuniti  in consiglio segreto... perché ha chiamato tutti i capi villaggi a raccolta?  Cosa sta succedendo? Lei deve dircelo...! Le ripeto che dobbiamo scoprire cosa  è successo a Geronimo!"
 Aquila  della notte rispose, "Anisha...! Quella ragazza non imparerà mai!? Quello  da noi svolto era solo un normale consiglio, proprio come accade per tutte le  società culturali!"
 Françoise,  "mi scusi ma non credo a quello che dice! Anisha è distrutta... sta  soffrendo ed è disperata! Neanche questo le importa?"
 Aquila  della notte esitando per qualche istante, esclama, "Anisha deve farsene  una ragione! Siamo tutti condannati ormai!"
 I due  ragazzi rimasero pietrificati da quelle parole, e dopo qualche secondo Joe  disse, "ma cosa sta dicendo...!"
 Il capo dei  Navajo continuò, "la fine è vicina... tornate alla vostra vita quotidiana  e assaporate questi momenti... come se non ce ne dovessero essere altri! Il  male ha iniziato la sua opera e difficilmente arresterà i suoi passi!"
 Joe,  colpito dalle espressioni di Aquila della notte, si rivolse a Françoise,  "ma cosa sta dicendo... dice sempre le stesse frasi! Tu ci capisci  qualcosa? E' impazzito forse?"
 Françoise,  rispose, "Non lo so Joe... non capisco come tutto questo centri con la  morte di Geronimo?"
 Aquila  della notte rispose, "siete degli sciocchi! Geronimo era il prescelto!  Adesso il male avrà via libera. Voi non potete immaginare quello che sarà!  Adesso mi dispiace… ma devo chiedervi di lasciare queste terre!"
 Françoise  continuando ad insistere, "un attimo, la prego...! Lei deve  aiutarci!"
 Aquila  della notte con aria seria e inquietante, all'appello della ragazza esclamò,  "si...! Io vi aiuterò...!"
 Joe e  Françoise a quelle parole si caricarono di speranza, cosi lasciarono parlare il  Capo tribù che continuò, "vi aiuterò a difendervi per quanto potrete!  Dovete sapere che il male è già tra di voi, non abbassate mai la guardia! Non  sentitevi mai al sicuro! Le forze oscure cercheranno di colpirvi con tutti i  mezzi a loro disposizione! Indeboliranno la vostra forza e vi allontaneranno  dai vostri cari. Il vostro animo verrà mietuto da ira, invidia e superbia!  Ricordate di rimanere lucidi, solo con la vostra forza spirituale voi  riuscirete a non soccombere! Rimanete sempre di rimanere fuori dai segni del  male… solo cosi non potranno nuocervi!"
 Joe confuso  da quelle parole, disse, "non capisco... non riesco a comprendere questo  discorso... si è passati da palo in frasca! O capito... lei sta delirando a  posta per non rispondere alle nostre domande... Françoise, io sono stufo  andiamo via... non riusciremo a sapere null'altro da quest'individuo! Stiamo  solo perdendo tempo! Andiamo via da qua!"
 Françoise,  delusa dal comportamento del padre di Anisha, annui e insieme a Joe s'incamminarono  verso il ranch di con aria malinconica ed animo turbato, lasciando alle loro  spalle il vecchio capo Navajo che intanto, pensieroso, li osservava andare via.
 Mentre li  vedeva allontanare infatti, Aquila della notte esclamò in se, "percepisco  una strana forza provenire da quei ragazzi, sembra assomigliare a quella di  Geronimo! Ma chi sono in realtà quei due? Avverto attorno a loro la stessa  negatività che circondava Geronimo... perché il male ha interesse per quelle  persone, quali oscuri piani Satana sarà capace di inscenare per battere Dio  nello scontro finale per l'egemonia delle anime degli esseri umani?”
 Il capo  Navajo chiuse gli occhi riflettendo su quell'incontro, mentre si avvicinò a lui  il suo stretto consigliere Orso bianco, il quale esclamò, "grande capo,  cosa sta succedendo, avverto la tua forza spirituale vibrare, quei ragazzi ti  hanno fatto qualche strana impressione?"
 Aquila  della notte, dopo qualche secondo, riaprendo gli occhi rispose a voce pacata,  "a dire il vero mi hanno spronato! Ascoltami Orso bianco, ho deciso...!  Non possiamo arrenderci, l'antico popolo Maya ci guiderà nella lotta contro il  male. Convoca immediatamente l'ordine dei Guardiani!"
 Orso bianco  esclamò sbalordito, "che cosa, mio signore! ...i Guardiani! Ma se  dovessero essere sopraffatti, chi difenderà il nostro popolo?"
 Aquila  della notte rispose, "i Guardiani pur se preparati nel fisico e nello  spirito non riusciranno a fermare l'avanzata delle forze del male da soli.  Bisogna trovare i guerrieri del bene prima che il demonio li scovi per primo!  Dobbiamo seguire la profezia… forse non è ancora tutto perduto!"
 Orso bianco  controbatté, "ma signore… il leader......è......"
 Il grande  capo Navajo non fece continuare la frase, "dobbiamo tentare, Orso bianco!  Anche senza il leader, forse essi possono ancora combattere le forze demoniache  e salvare cosi il mondo dalla distruzione."
 Il vecchio  capo Aquila della notte diede cosi ordine di radunare i "Guardiani"  per cercare i fantomatici guerrieri del bene in tutto il mondo e farli combattere  al loro fianco per sottrarre l’umanità alle forze oscure.
 I Guardiani  erano un gruppo di cinquanta giovani compresi tra i 20 e 30 anni, scelti tra i  vari villaggi Navajo. Erano guerrieri preparati mentalmente e fisicamente alla  lotta, estremamente forti e abili con qualsiasi arma bianca. Erano maestri di  arti marziali, uomini acuti e con i propri cinque sensi altamente sviluppati  duramente allenati nella mente e nello spirito presentando un fisico possente e  scultoreo, ma allo stesso tempo agile e veloce.
 Non  risentivano delle condizioni atmosferiche e la loro forza superava di gran  lunga quella di un comune uomo. Essi, sotto giuramento avevano messo a  disposizione la loro vita per la custodia dei segreti Maya e la lotta contro il  male nonché, alla salvaguardia del loro popolo. Le loro divise consistevano in  vesti di filo e lana. Erano antichissime tuniche indiane nere al ginocchio e  maniche corte al gomito, con cintura di stoffa rosso scuro in vita e sandali  con lacci alle caviglie, anch'essi del medesimo colore. Alle stesse divise  potevano essere applicati foderi di diversa natura per ospitare armi bianche  micidiali e di vario genere.
 Le stesse  divise venivano indossate solo nell'espletamento delle loro funzioni e nei  combattimenti, in incognito o in mezzo alla gente comune indossavano comuni  abiti borghesi per mimetizzarsi. Essi dipendevano direttamente dal capo tribù  Navajo, Aquila della notte, e solo lui poteva radunarli.
 Intanto,  una volta raggiunto il Ranch, Joe e Françoise raccontarono dell'incontro  infruttuoso con il padre di Anisha, e dei suoi strani discorsi apparentemente  senza senso.
 I cyborg  allora, accettarono di rimanere ospiti di Anisha per altri tre giorni per la  ricerca di indizi utili, ma senza ottenere risultati utili. Tutte le piste  purtroppo portavano all'errore umano e la loro sete di verità, scemava  inesorabilmente alla convinzione che effettivamente era stato, appunto, solo un  maledetto errore umano.
 Lo stesso  gruppo cyborg, rassegnato e deluso, con rammarico salutato Anisha (la quale non  era affatto convinta della tesi dei media e degli inquirenti sulla sciagura  aerea del volo 666), e tornò alla propria quotidianità di tutti i giorni non  dando peso agli avvertimenti del capo Navajo (dimenticandosi dunque, ben  presto, di quelle frasi di imminente sciagura).
 Françoise  però, sembrava veramente segnata da quella esperienza e la preoccupazione si  faceva avanti nella sua mente tanto da logorare il suo spirito. Nessuno del  gruppo, neanche Joe, captò in lei i segnali di quello squilibrio.
 Di li a  poco, gli avvenimenti descritti da Aquila della notte ai due ragazzi si  sarebbero fatti più mercati nella vita dei nostri amici tanto da mettere a  repentaglio la stabilità di tutto il gruppo.
 Chi sono i  misteriosi guerrieri del bene? E' perché Satana si interessa ai nostri amici  cyborg? Secondo Aquila della notte, una grande catastrofe di proporzioni  gigantesche si stava per abbattere sul mondo intero, chi sarà in grado di  fronteggiarla?
   10. LA FELICITÀ È SOLTANTO UNA  CHIMERA. Italia,  città di Salerno 25 febbraio 2012, ore 15:30.In un bar  presso il suggestivo corso vecchio di Salerno davanti ad un gingerino,  Françoise, Nathalie, Simon e Reiner erano impegnate in una conversazione tra donne.  Le quattro ragazze non passavano di certo inosservate e, ragazzi e uomini che  passavano di li non potevano non notare la loro bellezza.
 Françoise  disse alle amiche, "sono contenta che il gruppo si riunisca di  nuovo...!"
 Nathalie,  "si è vero! Però i nostri incontri sono dovuti più per gli aggiornamenti  periodici che per rivederci!"
 Reiner,  "Mpf... a dire il vero sembriamo essere diventati un volgare programma per  computer! Non trovate?"
 Simon,  "cosa volete farci ragazze! Purtroppo è cosi e basta! Concentriamoci su  qualcos'altro' invece! Guardate piuttosto come ci guardano tutti i maschi che  passano! Se conoscessero la nostra vera età, credo che non guarderebbero più a  quel modo, non trovate?"
 Nathalie,  "be io non credo! Gallina vecchia fa buon brodo no? E quelle di una certa  età hanno una buona esperienza! Ha, ha, ha!"
 Tutte  iniziarono a ridere divertite, mentre Françoise, oltre che a ridere, arrossì  leggermente attirando l'attenzione di Simon la quale gli disse, "hey  Françoise perché sei arrossita?"
 Reiner,  "Simon... dovresti saperlo che a lei non piace parlare di certe  cose!"
 Nathalie,  "è vero! Però vorrei vedere cosa combina a letto con Joe! Non credo sia  timida in quei momenti... vero amica mia? Ha, ha, ha...".
 François,  diventando ancora più rossa, esclama, "ma Nathalie che dici!!! Sei  impazzita!"
 Tutte  scoppiarono a ridere dell'imbarazzo di Françoise che porto le mani al volto,  “ma tu guarda queste!!! Ma che razza di amiche ho!” Scoppiò anch'ella a ridere.
 Françoise  però tornò seria di colpo, tutte se ne accorsero e la fissarono senza parlare  perché avevano la sensazione che stesse per dire qualcosa di molto importante.
 Infatti  dopo qualche secondo di silenzio disse, "devo dirvi una cosa!"
 Tutte  stettero in silenzio tranne Simon, "di cosa si tratta mia cara?"
 Françoise  continuò, "vedete è passato un mese e due giorni dalla morte di Geronimo e  non riesco a dimenticare!"
 Nathalie,  esclamò,"è vero... ma credo che nessuno abbia dimenticato!"
 Reiner  chiese incuriosita, "ma questo cosa centra, Françoise!"
 Françoise  rispose all'amica, "vedete... ho riflettuto a lungo sulla nostra  condizione e come disse Jet tempo fa, per noi la clessidra sembra essersi  fermata. Siamo come intrappolati nel tempo e non abbiamo mai potuto vivere come  un normale essere umano anche se lo siamo minuziosamente!"
 Reiner  ancora più confusa esclamò,"io continuo a non capire!"
 Françoise  allora spiegò il suo stato d'animo, "è semplice! Non vedete cosa può  succedere? Possiamo sparire anche noi da un momento all'altro! E terribile  pensare di lasciare questo mondo senza aver potuto avere la gioia di una  famiglia tutta nostra! Lo so che alcuni di noi si sono sposati, ma non hanno  potuto creare una vera famiglia... vedete... intendevo... con figli...  invecchiare... insomma… tutte quelle cose che succedono ai comuni  mortali!"
 Le tre  ragazze, udite le parole di Françoise, si guardarono dapprima in viso con una  faccia da punto esclamativo. Poi le espressioni delle presenti cambiarono mira,  Reiner guardò meravigliata Françoise mentre Nathalie guardava per terra, Simon  invece mandò giù qualche sorso dal suo bicchiere.
 Quelle  parole avevano reso le tre molto pensierose e per un attimo nessuno apri bocca.
 Françoise  allora rompendo quegli attimi di silenzio, continuò il suo discorso, "mi  dispiace non volevo turbarvi... ma vedete, il fatto è che... forse ho trovato  il modo per far succedere tutto questo anche a noi!"
 A quelle  parole, a Simon andò di traverso la bibita, mentre Nathalie e Reiner la  guardarono sbalordite e con gli occhi ben sbarrati e fuori dalle orbite, Reiner  disse, "Françoise sei diventata forse metta!"
 Simon la  guardò impallidita mentre Reiner, continuò, "ma cosa stai dicendo!"
 Nathalie  invece rimase a guardarla senza fiatare.
 Françoise  guardando la faccia sconvolta delle amiche esclamò, "scusate ragazze non  volevo sconvolgervi. Ma mentre preparavo il computer per il nostro  l'aggiornamento cinquennale, ho notato un appendice sulla documentazione delle  nostre modifiche prima della guerra dei Balcani che non avevo mai calcolato, e  quindi ho fatto delle ricerche approfondite.
 Ho trovato  un documento aggiuntivo che indicava la possibilità di rendere gli organi  riproduttivi di tutti noi attivi."
 Reiner  stranita, "è incredibile... non posso crederci, ci stai prendendo in giro  non è vero?"
 Nathalie, "ma  siamo matti... e in che modo noi potremmo...!"
 Françoise  rispose, "be, il fatto è che questa potenzialità l'abbiamo sempre avuta,  fin dalla prima trasformazione in cyborg, ma... come dire...", divenne  rossa dalla vergogna, "be... quando... si... mmm!"
 Simon  intuendo la natura del suo discorso e notando il suo imbarazzo, aiutò Françoise  a continuare il suo discorso, disse, "dai Françoise è facile... quando si  fa sesso con il proprio partner! Che ci vuole!"
 Françoise,  molto colorita, mettendosi una mano dietro il capo esclamò, "si... proprio  quella cosa la!"
 Nathalie,  "incredibile che tu non riesca a parlare di certe cose neanche tra noi  donne!!! Sei unica amica mia!"
 Françoise,  mortificata, "scusatemi ma non mi riesce proprio parlare di certe cose  cosi liberamente! Comunque, tornando al discorso, quando lo si fa, durante il  culmine del rapporto, entra in funzione una specie di ghiandola che produce  degli enzimi che rende sterili sia il liquido seminale che l'ovocita".
 Simon,  disse, "capisco... allora eliminando quell'enzima noi potremmo...?"
 Françoise,  "si! Potremmo, in teoria, avere dei figli!"
 Tutte  spalancarono gli occhi rimanendo ancor più scioccate da questa rivelazione.  Erano incredule su quanto ascoltato. Simon disse, "senti... forse sto  sognando! Ri-dimmelo con calma! Se non ho capito male, se noi eliminassimo la  produzione di quegli enzimi cosa succederebbe!"
 Françoise  rispose alla domanda bizzarra di Simon, "be... in teoria potresti rimanere  incinta! Ma in verità, la cosa non è cosi semplice perché in questi anni quegli  enzimi potrebbero aver procurato la definitiva sterilità per ogni uno di noi.  Quindi non posso assicurare nulla! Anzi, a dire il vero, secondo i miei calcoli  avremmo meno del dieci per cento di probabilità di rimanere incinte!"
 Simon e  Nathalie si guardarono sbalordite mentre Reiner con sguardo basso era un pò  rattristita tanto da attirare l'attenzione di Françoise. Infatti ella, sapendo  che non era mai stata un essere umano non poteva essere inclusa in quel  discorso, e cosi era anche per Albert in quanto il suo corpo era stato quasi  interamente macchina prima dell'ultima trasformazione.
 Françoise  guardandola giù gli disse, "Reiner... so a cosa stai pensando...! Il  discorso che ho fatto, vale anche per te ed Albert!"
 Reiner,  "che cosa... ma io e Albert siamo...!"
 Françoise  continuo, "devi sapere che durante l'esecuzione del progetto cyborg 00.1  che ci ha fatto avvicinare di molto ad un essere umano, per voi due, sono stati  impiantati organi riproduttivi di donatori quindi voi avete questa stessa  possibilità. E' un po abominevole, ma tecnicamente potreste procreare".
 A Reiner  scese qualche lacrima di felicità, il suo sogno irrealizzabile era sempre stato  quello di diventare una ragazza comune e grazie ai loro amici e le nuove  tecnologie moderne aveva sfiorato finalmente quella possibilità, anzi solo  quella piccola speranza le diede la grande sensazione di appartenere al genere  umano, ella disse, "grazie Françoise sei un angelo! Grazie!"
 Françoise,  "e di che cara! Per me voi siete come sorelle e non saprei proprio come  fare senza di voi! Vi voglio un mondo di bene!"
 Le ragazze,  senza parlare, si guardarono sorridendo con un abbozzo di emozione.
 Dopo un  attimo di commozione, Simon disse, "state a sentire, ma che ne dite se ne  parliamo ai nostri uomini e interrompiamo la produzione di quell'enzima!"
 Nathalie,  "dico che sarebbe una fantastica idea! E anche se ci sono poche  probabilità, cosa importa! Non posso credere di poter sperare di avere una  famiglia tutta mia!"
 Françoise,  "si... sarebbe una cosa stupenda! Ma ci pensate! Potremmo veramente  diventare persone normalissime! Con una vita normalissima e dimenticare tutto  il nostro passato!"
 Reiner,  "è vero... sarebbe stupendo! Non avrei mai pensato ad una cosa del genere!  Per me è un sogno che si avvera!"
 Simon,  placando gli animi, disse, "prima o poi il passato torna sempre Françoise!  Io non credo che tutti sarebbero felici di cogliere questa possibilità!"
 Françoise e  le altre guardarono Simon senza dire una parola. Dopo un attimo di silenzio, capirono  il perché della durezza della sua espressione, la solita vecchia regola  rimbombava nelle loro menti, "la felicità per un cyborg e soltanto una  chimera".
 Nathalie  disse, "va bene...allora non diciamogli niente e annulliamo gli effetti di  quegli enzimi!"
 Tutte la  guardarono sorprese, Simon replicò, "cosa... ma sei impazzita???"
 Françoise,  "non possiamo prenderli in giro cosi!"
 Reiner,  "si lo credo anch'io! Saremmo... scorrette e non ci perdonerebbero mai se  gli facessimo una cosa del genere!"
 Nathalie,  "si è vero… lo so! Una famiglia si costruisce in due! Però secondo me è  l'unica cosa da fare... metterli sul fatto compiuto! Se dovesse succedere il  miracolo, dopo una bella incazzatura, ed un mezzo infarto, sicuramente ne  gioiranno anche loro!"
 Reiner guardando  l'amica, disse, "be, sapete, forse non hai tutti i torti! Françoise, hai  detto che le possibilità sono poche vero?"Françoise,  "si... proprio cosi!"
 Nathalie,  "meno del dieci per cento è veramente nulla, quindi di cosa ci  preoccupiamo!"
 Françoise,  guardandole, disse, "ma voi veramente avreste intenzione di...!"
 Simon,  "be ci stiamo pensando. Io direi di riparlarne domani! La notte porta  consiglio!"
 Le quattro  ragazze a quel punto si alzarono, Françoise pagò il conto e si diresse dopo  aver salutato le amiche a casa con Nathalie, mentre Simon e Reiner tornarono  nell'hotel Jolly, dove avevano prenotato una camera assieme ai loro compagni e  tutto il resto del gruppo, dandosi infine appuntamento all'indomani per  procedere al loro aggiornamento.
   11. L'IRA, LA SUPERBIA E L'INVIDIA. Italia,  costiera Amalfitana (SA) 26 febbraio 2012, ore 07:00.Joe e  Françoise erano a tavola in cucina davanti ad un'abbondante colazione.  Françoise da quando aveva aperto gli occhi non aveva detto una sola parola. Sembrava  quasi assente.
 Joe si era  da subito accorto dello strano stato d'animo di lei. La conosceva troppo bene  per non capire che qualcosa le stava passando per la testa,"ei...  Françoise, ma cos'hai? Perché quell'aria triste?"
 Lei lo  guardò con aria seria facendo rimanere Joe perplesso e dopo qualche secondo  ruppe il suo silenzio, "senti Joe... ti devo fare una domanda!"
 Joe con  aria sempre più perplessa, rispose, "ma certo, dimmi pure!"  pronunciate queste parole bevve un sorso di succo d'arancia dal suo bicchiere.
 Françoise,  "be... il fatto è... vedi... saresti felice se noi avessimo un  figlio!"
 A Joe andò  di traverso il succo d'arancio facendolo tossire per qualche secondo, poi dopo  essersi ripreso, la guardò sbalordito rimanendo senza parlare.
 Françoise guardandolo  fisso con gli occhi tremanti e lucidi in attesa di una risposta che pareva però  non arrivare. Allora lei parlò per prima, "perché non mi rispondi!"  una prima lacrima scese dal suo occhio destro seguita da un'altra dall'occhio  sinistro.
 Lui continuò  a starsene zitto guardando, adesso, fisso il bicchiere tenuto in mano. Il suo  cuore rallentò i propri battiti e la sua espressione si fece cupa tutta d'un  tratto.
 Joe dopo  qualche secondo spostò lo sguardo verso quello di lei deluso dal suo silenzio, si  alza e voltandole le spalle si avvia verso la porta d'uscita.
 Françoise  rimase a guardare la porta chiudersi dietro di lui e non appena si chiuse, ella  scoppiò a piangere appoggiando la testa tra le braccia poste sul tavolo  pensando a quanto stupida era stata la sua domanda.
 Joe era  scosso, le parole di Françoise gli rimbombavano nella testa come il suono  prodotto da un martello pneumatico che batte su di una roccia. Camminò lungo la  costiera in discesa scendendo fino al mare dove si distese su di uno grosso  scoglio a picco fissando li, dove il mare tocca il celo.
 In mente  sua pensava tristemente, "un figlio... mpf... non ci avevo mai pensato!  Françoise perdonami... ma non sapevo cosa risponderti! Non ho mai pensato  all'idea di avere un figlio... perché so di non poter avere questo privilegio,  quindi non mi sono mai posto questa domanda!
 Ma cos'hai  Françoise? Sei sempre quasi assente! Sei sempre preoccupata per un futuro che  ormai vedi sempre più cupo, e oggi invece parli di figli. Io non ti capisco  proprio più!"
 Intanto  giunte le 15:30, il centro di ricerche era chiuso, ma Françoise era nel  laboratorio sotterraneo per preparare la macchina per l'aggiornamento per tutto  il gruppo con Nathalie, quando improvvisamente il suo cellulare squillò,  "ciao Françoise, allora ci apri, siamo tutti qui! Con noi c'è anche  Joe!"
 Françoise,  "ha... capisco... ecco... adesso la porta dovrebbe essersi aperta. Entrate  pure, la strada la conoscete ormai!"
 L'operazione  iniziò e uno per volta entrarono nella capsula di aggiornamento la quale lanciò  sui loro corpi impulsi elettromagnetici ionizzanti. La scienza moderna era  arrivata a capire che l'invecchiamento è causato quasi certamente da alcuni  geni regolatori che causerebbero, secondo uno schema predeterminato, i  cambiamenti caratteristici dell’età senile. I nostri cyborg avendo ormai un  corpo come quello di un comune essere umano (anche se molto più potente), era  soggetto, seppur lentamente, ad invecchiamento e quindi quell'intervento ideato  all'epoca da Gilmore e Lichestein e perfezionato da Françoise, bloccava  l'azione dei geni stessi responsabili di tale evento. In questo modo si teneva  il corpo giovane dentro e fuori, sempre pronto al combattimento. Questo  trattamento non poteva essere applicato ai normali esseri umani.
 Joe e  Françoise non osarono rivolgersi la parola tanto da attirare l'attenzione dei  loro amici che pur capendo la situazione tesa tra i due non si immischiarono.  Conoscevano il passato turbolento dei loro amici e quindi calcolando che le  cose si sarebbero sistemate da sole fecero finta di nulla.
 Tutti,  allora, decisero di fare assieme un’ultima cena prima di salutarsi e ritornare  alle proprie abitazioni.
 Italia,  Salerno, piazza della Concordia 26 febbraio 2012, ore 19:00.
 Durante la  cena, presso il noto locale “Concord” una vecchia nave incagliata nella sabbia  e trasformata in ristorante, l'aria appariva veramente tesa. Joe e Françoise,  fino a quel momento, non si erano parlati affatto facendo cosi agitare gli  animi dei loro amici. L'aria era piena di nervosismo, e si ravvisava qualcosa  di oscuro, di malefico. Una presenza spirituale sinistra e misteriosa grazie  all'atmosfera di negatività presente, agì direttamente sulle menti di alcuni di  loro.
 Albert, con  aria seria, disse, "allora ragazzi ci raccontate cos'avete oggi? Possiamo  lasciarci cosi secondo voi?"
 Reiner,  ammonì il suo uomo, "Albert non sono fatti tuoi questi!"
 Jet allora  scattando in piedi riapri una vecchia ferita, "ha ragione Albert, invece  di perdere tempo in inutili discussioni dovreste pensare che qualche mese fa  abbiamo perso un nostro fratello e non abbiamo fatto nulla per scoprire cosa è  successo abbandonando poi sua moglie li tutta sola con tutti i suoi rimpianti e  rimorsi per non averlo seguito!"
 Mentre  tutti spalancarono i loro occhi, Bretagna, rispose" e cosa avremmo dovuto  fare secondo te sapientone?"
 Jet adirato  con Bretagna lo rispose a tono, "attento a come parli pelato!"
 Bretagna,  si alzo di scatto facendo cadere la sedia dove era seduto all'indietro,  "cosa hai detto pinocchio? Ripetilo forza... se ne hai il coraggio!"
 I due si  guardarono in cagnesco e con aria di sfida mentre Joe si alza di scatto anche  lui dicendo, "piantatela voi due state dando spettacolo!"
 Jet e  Bretagna si guardarono in torno cogliendo gli sguardi disgustati dei presenti,  Jet disse, "cosa avete da guardare tutti, tornate con le teste dentro i  vostri piatti se non volete che vi ci metta io!"
 Reiner,  esclamò, "ma cosa dici... sei matto! Calmati... adesso stai  esagerando!"
 Jet  continuò azzittendo la sua compagna facendola rimanere di stucco, "e da  quando tu mi dai ordini! Io faccio quello che mi pare!"
 Chang  intervenne, "ecco... è sempre il solito, quando gli parte l'embolo nessuno  lo controlla più!"
 Punma  disse, "su ragazzi non facciamone un dramma calmatevi su!"
 Simon,  "Jet è il caso di chiedere scusa a tutta questa gente e a Nathalie!"
 Jet guardò  male Simon, e senza ascoltarla girò il suo sguardo verso Joe, "e tu  piantala di dare ordini... sei sempre in mezzo! Mi sono rotto le palle delle  tue uscite da leader!
 Joe lo guardò  col broncio, "adesso smettila! Hai finito di fare il pagliaccio! Non è il  luogo per discutere di queste cose!"
 Jet resosi  finalmente conto di star dando spettacolo, si avvia verso l'uscita pregando  tutti di seguirlo per risolvere le questioni sospese.
 Dopo aver  pagato il conto, le ragazze del gruppo si scusarono per la figuraccia fatta da  tutti e insieme agli altri uscirono fuori dirigendosi nel vicino vicolo.
 L'aria era  davvero tesa, e la presenza della discordia si faceva sempre più presente nei  loro animi.
 Albert,  "allora Jet cosa avevi da ridire sulla questione Geronimo!"
 Jet,  "abbiamo lasciato perdere senza sapere la verità! Questo è il problema  caro mio!"
 Nathalie,  "è stata una disgrazia!"
 Chang,  "io non credo alla disgrazia... su questo sono d'accordo con Jet!"
 Jet annuì,  "finalmente uno con un pò di sale in zucca!"
 Punma  disse, "si ma ciò non giustifica il tuo comportamento Jet!"
 Simon  disse, "siamo tutti ancora scossi per quello che è capitato a  Geronimo!"
 Jet,  "non credo... tanto voi state bene! Cosa importa se uno di noi è  crepato!"
 Françoise  disse, "ma cosa racconti Jet... sei impazzito forse?! Noi pensiamo sempre  a lui!"
 Jet,  "ma piantala di frignare! Parli proprio tu... eri andata con quel pezzo  d'idiota del tuo ragazzo dall'indiano, ma siete andati via senza farvi dire  quello che sapeva!"
 Albert,  "perché... tu cosa avresti fatto? Testone!"
 Jet,  "stupido idiota... io l'avrei messo a testa in giù e torturato finché non  avrebbe parlato!"
 Bretagna,  "il solito sbruffone...! Sei solo un pagliaccio Jet! Non sai quello che  dici!"
 Jet,  "cos'ai detto stronzo!"
 Joe,  "ei modera i linguaggi stai iniziando a diventare patetico!"
 Albert,  "ma voi sapete solo offendervi! Cosa state diventando! La società moderna  vi sta dando alla testa amici miei!"
 Chang,  "be caro Albert... penso che qualcos'altro si doveva fare... abbiamo  lasciato perdere subito questa vicenda senza fare nulla!"
 Punma,  "perché adesso pensi anche... e da quando! Poi cosa avremmo dovuto fare...  cominciare a torturare tutti quelli immischiati in questa storia?"
 Chang,  "ei attento a quello che dici negro!"
 Punma  digrignando i denti, "come ti permetti maledetto nano!"
 Joe,  "ei... non sono mica un detective!"
 Bretagna,  "ormai dovremmo chiudere questa storia... e poi la vedova sta meglio di  noi e piena di soldi e non credo che abbia bisogno del nostro aiuto!"
 Albert,  "il solito insensibile... pensa solo ai cazzi suoi!"
 Intanto le  quattro ragazze si fecero in parte assistendo al litigio dei ragazzi, Simon  disse, "stanno litigando come dei bambini!"
 Reiner,  "si in effetti è strano! Non li ho mai visti cosi!"
 Nathalie,  "Jet è irriconoscibile... si è un tipo impulsivo, ma questo non fa parte  del suo comportamento!"
 Françoise,  "sento una strana presenza nell'aria! Una presenza negativa che mette i  brividi!"
 Nathalie,  "sono come impazziti! La discordia si è impadronita di loro!"
 Jet disse,  "ok sono stanco di voi!"
 Albert,  " a chi lo dici pinocchio, su questo siamo completamente daccordo! Andate  tutti quanti al diavolo! Addio... con voi ho chiuso!" A tali parole egli  si girò e richiamando Reiner si diresse verso l'albergo!"
 Joe,  "bravo questo si che è il modo di risolvere i problemi... scappa pure  tanto nessuno ti caga!"
 Albert  mostrò a tutti il dito Medio urlando, "prendete questo! Andiamo Reiner,  sei sorda!"
 Reiner  disse alle amiche, "ragazze, meglio non intervenire adesso, ci sentiamo  tra qualche giorno, e faremo il punto di quello che è successo! Aspettami  Albert!"
 Jet,  "bene è stato un piacere per tutti questi anni, ma adesso dobbiamo  dividerci! Siamo troppo diversi per stare assieme! Quindi per me potete anche  andare a fare in culo!" Addio... ex amici! Ha, ha, ha...! Nathalie... ti  aspetto in macchina!"
 Nathalie,  "lo stesso vale anche per me! Ciao ragazze ci sentiamo da qualche  giorno!"
 Bretagna,  "ma si... rompiamo questa storica amicizia del cazzo, tanto ormai è  logorata! Non vale la pena continuare a frequentare degli stronzi come voi!  Simon leviamo le tende si torna in Inghilterra! Non abbiamo bisogno di  nessuno!"
 Simon  sorrise a Françoise e strizzandole l'occhio destro si allontanò con  Bretagna!"
 Punma,  Chang e Joe invece, senza ne parlarsi ne guardarsi, si diressero verso  direzioni opposte!
 Joe si  soffermò vicino a Françoise e la guardò negli occhi con aria seria e  arrabbiata. Lei abbassò lo sguardo e dunque lui si avviò verso il centro non  aspettandola.
 Agli occhi  di Françoise quella era stata la serata più brutta della sua vita, si accorse  che i suoi timori di negatività di sempre erano dunque reali, aveva litigato  con Joe e il gruppo ormai era disgregato.
 Mentre era  assorta nei suoi pensieri, notò con la super vista un losco individuo in tunica  nera, cintura rossa e sandali ai piedi che dietro un angolo oscuro del  ristorante dove aveva cenato con i suoi amici, stava osservandoli di nascosto  con aria sospetta. Lo stesso individuo appena si accorse di essere stato  scoperto si dileguò misteriosamente cosi come era apparso destando un certo  timore nell'animo della ragazza, "chi era quello...!? Perché ci stava  spiando?"
 Ella  iniziava a comprendere che il futuro, sempre più incerto e sinistro, sarebbe  diventato da li pian piano sempre più cupo e avrebbe procurato a tutti solo  tanta tristezza. Ma quello che le faceva più paura era sicuramente il pensiero,  che questa triste parentesi, era solo stata l'inizio di una sciagura ben più  grande che avrebbe sicuramente sconvolto la vita di tutti.
   12. IL MALE DI FRANÇOISE. Italia,  costiera Amalfitana (SA) 26 febbraio 2012, ore 22:30.Françoise  rincasò a stento ben due ore dopo la fine della disastrosa cena. La casa si  presentava vuota, fredda e buia. Si sentiva affranta e aveva gli occhi gonfi, infatti  aveva pianto per tutto il tempo. Smarrita ed impaurita, gli sembrava che il  mondo gli fosse improvvisamente crollato addosso. Avvertiva un certo torpore  alle gambe che quasi paralizzate gli impedivano di muoversi liberamente.
 Si sentiva  abbandonata da tutti e da tutto, dal suo amore e dai suoi amici.  Improvvisamente non riusciva a guardare oltre il suo naso, tutto intorno  divenne sfocato,  buio e tenebroso.  Nell'oscurità che improvvisamente la circondava, spaventata ed in lacrime cercò  di chiamare Joe, chiedendogli aiuto, "Joe dove sei... ti prego rispondimi!  (Pianto) Joooooe! Ti prego... non abbandonarmi! (pianto) sto male! E’ tutto  buio!!! Aiuto! Per favore! Aiuto!"
 Françoise  dopo un capogiro cadde a terra, si sentiva morire, sentiva il suo cuore e la  sua anima come bruciare. A quel punto il battito dello stesso cuore aumentò a  dismisura ed ella ebbe ancora più paura, terrore, solitudine e sopratutto lo  sconforto avevano ormai preso il sopravvento sulla sua fragile anima, esclamò  ancora in lacrime, "Dio mio... perché mi abbandonate tutti!"
 Con le  poche forze rimastegli si trascinò nell'oscurità in cerca di una mano tesa,  forse cercava quella di Joe che sembrava averla abbandonata di nuovo come tanti  anni fa. Si sentiva ormai condannata ad una brutta fine.
 Ad un  tratto, quando l'oscurità stava per impadronirsi completamente di lei, si senti  sollevata da terra col tronco udendo in contemporanea una voce rimbombare  confusamente nella sua testa, "Françoise... Françoise... che ti succede...  rispondimi ti prego!"
 Françoise  cercava di guardare quel volto che gli era venuto in contro stendendole la sua  mano, ma ella non riusciva a vederlo. Lo stesso volto appariva alla sua vista  sdoppiato e, la sua voce udita ad eco le rimbombava nella testa non riuscendo a  percepire cosa volesse dirle.
 Ella però,  percepì il suo calore; quel calore l'avrebbe riconosciuto in mezzo a mille. In  quel calore si era sentita sempre protetta e amata.
 Alzando  dunque a fatica il suo braccio destro cercò e toccò con la mano quel volto che non  riusciva a mettere a fuoco esclamando con le poche forze rimastegli e con voce  sottilissima e debole, "sapevo che non mi avresti mai più abbandonata. Sei  la mia vita Joe!"
 Joe  inginocchiato, tenendole ancora il tronco sollevato da terra appoggiato sulla  sua gamba destra, e sorreggendole la testa con la sua stessa mano destra  cercava di spronarla, "ei Françoise... ma certo che non ti abbandono... ma  che ti prende... su forza, alzati!"
 Sembrava  tutto inutile, Françoise era come in trans e non riusciva a sentirlo, aveva gli  occhi in lacrime rivolti a lui ma come persi nel vuoto. Improvvisamente, la  mano di lei si staccò dalla sua guancia e cadde a peso morto lungo il suo  longilineo corpo fino a toccare terra mentre, contemporaneamente, chiudeva i  suoi bellissimi occhi azzurri in quel momento inespressivi davanti a quelli,  ben spalancati e spaventati, di Joe.
 Italia,  Ospedale San Leonardo (SA) 28 febbraio 2012, ore 08:00.
 Erano ormai  passate circa quarantotto ore da quando Françoise aveva chiusi gli occhi, e Joe  era seduto su di una panca, con la testa fra le mani, nella corsia del reparto  di neurologia presso l'ospedale San Leonardo di Salerno. Aveva il viso  nettamente stanco e pallido. Non riusciva a capire cosa poteva aver ridotto  Françoise a quel modo, ma si sentiva nettamente responsabile dell'accaduto,  soprattutto soffriva nel pensare che probabilmente, mentre era in quella  terribile agonia, lei lo avesse cercato.
 Gli vennero  in mente le immagini di quando l'aveva trovata riversa a terra, tormentandosi  per non averla saputo proteggere e capire, pensava, "ma cosa ti è successo  Françoise... prima di perdere conoscenza eri tremendamente spaventata...  tremavi dalla paura e non riuscivi a vedermi... eppure mi guardavi dritto negli  occhi...", si alzò e si diresse vicino il muro della stanza dove Françoise  riposava ormai da troppe ore senza riprendere conoscenza. Sullo stesso muro vi  era una finestra con una tendina chiusa che si apriva dalle 8:30 alle 09:30  permettendo cosi di poter guardare al suo interno in quanto nella stessa non si  dava l'accesso a nessuno per non compromettere la salute delle persone  presenti. Il primo bollettino medico emesso recitava la gravità delle  condizioni della ragazza. Françoise aveva bisogno di assoluto riposo.
 In quel  corridoio, Joe, poteva almeno osservarla da quella piccola finestra sulla  parete cercando di starle, cosi, vicino.
 I medici,  non riuscivano a capire il perché di quello strano e sconosciuto stato di coma.  Le funzioni vitali non presentavano anomalie e malattie, ma esse erano in lento  e continuo decadimento.
 Un leggero  affaticamento le si leggeva nettamente in viso. I suoi organi principali, cuore  e polmoni, infatti, ora dopo ora venivano sempre meno alle loro corrette  funzioni.
 Joe con la  testa poggiata su di quel gelido vetro, continuandosi a tormentare per  l'accaduto si ammonisce ancora, pensando, "...nonostante quello che gli  stava capitando è riuscita a riconoscermi! Sono stato un perfetto idiota. E'  bastata una sua debolezza, una sua richiesta d'aiuto per farmi richiudere di  nuovo in me stesso! E' bastato questo per farmi fuggire di nuovo dalla realtà e  allontanarmi da lei per quei pochi attimi che l'hanno ridotta cosi! Pensavo che  non mi sarebbe mai più accaduto ed invece è successo di nuovo!"
 Mentre era  attaccato al vetro, giunsero dietro di lui Nathalie e Gianni il suo collega di  lavoro.
 Nathalie  camminando a passo svelto verso di lui esclamo adirata, "ma sei impazzito  Joe... perché non mi hai chiamata subito... ma siete tutti diventati matti! Tu  sei irriconoscibile! Jet è peggio di te... è impazzito non vuole più avere a  che fare con tutti! Gli altri sembrano spariti definitivamente Dalle nostre  vite! Ma è possibile tutto ciò... che sta succedendo Joe!"
 Joe, senza  sapere cosa rispondere, abbassa lo sguardo senza dire una parola.
 Intanto  Gianni, mentre i due erano impegnati nella discussione, si affacciò alla  finestra della stanza e vide Françoise in viso restando a guardarla perplesso  senza dire nulla.
 Nathalie  continuò, "non parli? Hai perso la lingua??? Almeno dimmi cosa hanno detto  i medici!"
 Joe dopo un  attimo di esitazione alza lo sguardo verso la ragazza e con voce sofferente  esclama, "non sanno cos'ha. E' una specie di coma irreversibile che la sta  spegnendo a poco a poco!"
 Nathalie  perplessa, "cosa vuol dire Joe... non capisco... su riprenditi!"
 Joe  rispose, "non lo so... lei stava affrontando un periodo di stress e  preoccupazioni... ricordi i suoi stati d'animo? Ne abbiamo discusso circa un  mese fa a cena da noi!"
 Nathalie,  " si ricordo quella serata!"
 Joe, "non  posso credere che proprio io sono stato quello che per primo ho sottovalutato i  suoi stati d'animo".
 Nathalie,  "cosa vuoi dire?"
 Joe  rispose, "vedi... secondo i dottori questo stato di coma è stato prodotto  da un forte stress dovuto probabilmente alla sofferenza a lungo covata dentro!  Hanno detto che i suoi organi vitali peggiorano col passare delle ore, si  indeboliscono fino a quando cesseranno di funzionare!"
 Dagli occhi  di Joe iniziano a cadere lacrime di disperazione, egli distrutto davanti  all'impotenza di non poterla difendere da quel triste destino che l'attendeva,  esclamò, "cosa posso fare... a che servono tutti i miei poteri! Se almeno  ci fosse qui il dottor Gilmore! Forse...!"
 Nathalie,  anch'ella in lacrime, "Joe stai calmo vedrai che troveremo una  soluzione... non possiamo arrenderci cosi!"
 Gianni,  mentre guardava fisso il viso di Françoise, spalanca improvvisamente gli occhi  esclamando, "èèèèè!!! Adesso ricordo! Ma è incredibile!"
 Joe e  Nathalie guardarono Gianni straniti, la stessa Nathalie chiese, "cos'hai  Gianni! Hai cambiato improvvisamente colore!"
 Gianni,  quasi tremando, guardando Nathalie negli occhi, rispose, "Nathalie... tu  forse non ci crederai e mi darai del pazzo! Ma non posso sbagliarmi...  Françoise probabilmente è vittima di un antico sortilegio!"
 Nathalie,  spalancando gli occhi, "heeeeeeeee!"
 Joe,  "che cosa???"
 Gianni,  "si una maledizione antica! Ne sono sicuro Ragazzi! Ero in Messico con la  mia equipe e in un villaggio antico per compiere degli studi sul passaggio dei  maya per quei posti e ho trovato un rudere di una statua di donna. Il suo viso  era sofferente proprio come quello di Françoise e ai suoi piedi vi erano delle  antiche iscrizioni, le quali una volta tradotte alludevano ad una maledizione  dove la vittima, la ragazza rappresentata nella statua, sarebbe sprofondata in  un lungo sonno che l'avrebbe poi portata alla morte!"
 Nathalie  esclama, "ma cosa stai dicendo... spiegati!"
 Gianni  spiegò con calma, "vedete... per colpire i propri nemici, certe  popolazioni praticavano la magia nera. Essa a quel tempo era considerata l'arte  di satana, e solo lui o una sua creatura poteva padroneggiarla!"
 Joe disse,  "ma cosa dici... che stai blaterando! Chi si metterebbe mai a fare un  sortilegio a Françoise nel ventunesimo secolo? E poi... a quale scopo?"
 Gianni,  "questo non so dirtelo! so soltanto che un pò di stress non porta una  persona a ridursi in quello stato. Devo dire che prima d'ora non avevo mai  visto una antica maledizione colpire un essere vivente! Per me sono sempre  state solo leggende! Ma adesso comincio a credere che queste cose sono davvero  esistite!"
 Joe lo  guardò incredulo ed arrabbiandosi lo afferrò per il collo della camicia.  Alzandolo dunque da terra di qualche centimetro gli disse, "tu sei pazzo!  Come posso credere ad una stronzata del genere!"
 Nathalie  afferrò immediatamente le braccia di Joe, "ma che fai sei impazzito Joe...  mettilo giù!"
 Gianni,  sentendosi strozzare disse a fil di voce, "Joe... non capisci... Françoise  è vittima del demonio!"
 Joe lascia  improvvisamente l'uomo e guardandolo costernato esclama, "che cosa dici...  il demonio?"
 Nathalie  impaurita, "Gianni non scherzare... ti prego!"
 Gianni,  ancora con voce strozzata, esclamò, "secondo te... in questo momento,  potrei mai mettermi a scherzare? Le scritture antiche citano che  nell'antichità, solo un essere demoniaco o un individuo devoto a Satana, che  operava per conto suo poteva sortire quei tipi di sortilegi!"
 Egli  continuò mettendosi una mano alla gola ancora dolorante, sotto gli sguardi  sgomentati dei due, "ma devo dire... che non ho mai avuto modo di vedere  tutto ciò! Ma dunque era tutto vero! C'è stato un tempo dove il male colpiva le  persone! Joe... Nathalie... credo proprio che Françoise è una dunque vittima  sacrificale di Satana!"
 In quel  momento Joe, preso dal panico, non sapeva cosa dire e cosa fare. Si sentiva  impotente e incapace di trovare la giusta razionalità nelle parole di Gianni.
 Lui dunque,  attaccandosi a quella speranza, chiese, "ascolta... mettiamo il caso fosse  vero! Ammettiamo solo per un attimo che quello che dici si stia verificando, e  questi demoni stiano cercando di uccidere Françoise... cosa possiamo fare noi  per salvarla?"
 Gianni,  dopo un attimo di silenzio, rispose, "noi non possiamo farci nulla! Io non  so come spezzare un sortilegio! Non ho avuto mai a che fare con cose del genere  sono un archeologo! Ci vorrebbe uno Sciamano... un intervento divino o qualcosa  del genere! Vorrei tanto fare qualcosa per lei... credimi! Ma non so proprio  come aiutarla... e questo mi tormenta! Mi rendo conto che tutti i miei studi,  in questo momento, non servono a nulla purtroppo!"
 Joe pensò  velocemente e confusamente, però le parole di Gianni lo portarono a pensare al  suo amico Geronimo e guardando Nathalie disse, "uno sciamano!!!"
 Nathalie,  replicò, "che hai in mente adesso!?"
 Joe  diventato serio di colpo disse, "se quello che dice Gianni è vero solo una  persona può aiutarci! Anisha"
 Nathalie,  guardandolo disse, "senti Joe... questa storia è assurda stai correndo un  pò troppo!"
 Joe  rispose, "lo so Nathalie! Ma se Gianni avesse ragione! Se qualcosa di  strano veramente sta succedendo a Françoise... dobbiamo tentare!"
 Nathalie  titubante, "però io..."
 Joe non le  diede tempo di finire la sua frase, "ricordi quello che disse Anisha...  Geronimo aveva perso il contatto con i suoi avi e avvertiva una certa influenza  negativa attorno a se!"
 Nathalie,  "si è vero... adesso ricordo! Ma se è cosi, allora la sua morte e stata  provocata da...!"
 Joe,  "puoi dirlo forte Nathalie! Il demonio cerca di colpire il nostro gruppo,  ed ecco spiegato il perché del comportamento di tutti noi!”
 Nathalie,  "ma perché le forze del male cercano di colpirci! Cosa vogliono da  noi!"
 Joe,  "non lo so amica mia! So solo che adesso credo che tutti noi siamo in  pericolo! L'unico modo per cercare di capirci qualcosa di più è quello di  contattare Anisha!"
 Nathalie,  "va bene... mi hai convinta, sono con te! Fammi solo parlare con Jet e  cercare di farlo ragionare! Dobbiamo essere tutti uniti in questo  momento!"
 Joe  rispose, "va bene Nathalie... però io non ho tempo. Ascolta... prenderò  Françoise e con un aereo privato partirò per l'Arizona. Tu parla con Jet e  cerca di farlo ragionare e raggiungetemi la col Dolphin 2!"
 Nathalie,  "daccordo Joe! Però mi raccomando stai attento e non commettere  imprudenze!"
 Joe,  "sta tranquilla!"
 Gianni era  perplesso, disse, "aspettate un attimo! Ma voi chi siete in realtà!"
 Joe  rispose, "senti… Gianni... torna a casa e dimentica questa storia!"
 Gianni  cercò di saperne di più, "senti... non puoi liquidarmi cosi... sono troppo  coinvolto, io vorrei venire con te Joe! Potrei esserti utile!"
 Joe,  "non se ne parla nemmeno! Tu non sai a cosa vai in contro e...!"
 Gianni, lo  interruppe, "non mi interessa! Io sono uno studioso e non mi spaventa  nulla! Non so chi siete in realtà, ma Françoise è anche una mia amica, non  riesco a stare fuori da questa storia! Poi conosco il mondo antico... un  archeologo ti potrebbe farti comodo!"
 Nathalie e  Joe si guardarono perplessi, Nathalie disse, "ha ragione Joe! Ormai c'è  dentro fino al collo, e conviene che te lo porti dietro! Visto che è stato lui  a riconoscere i sintomi starni di Françoise!"
 Joe dopo un  attimo di esitazione, esclamò, "Archeologo hai detto! Ma a chi vuoi darla  a bere! So io perché ti aggiri attorno a noi! Ma va bene! Prepara la tua roba...  ci vediamo a casa mia stasera alle 20.00!"
 Gianni, al  settimo celo, replica, "e vai... non ti pentirai di questa scelta vedrai!  Vuoi che prenoto io il volo per l'Arizona?"
 Joe con  aria seria, "spero che non sarai tu a pentirtene! Non serve che tu prenoti  nulla, ci vediamo stasera! Vado a firmare per portare via la mia ragazza da  questo posto!"
 Joe si  allontanò da Gianni e Nathalie, lo stesso Gianni chiese, "Nathalie... ma  come ha intenzione di raggiungere l'Arizona!"
 Nathalie,  rispose con aria seria e tesa, "senti Gianni... non fare domande ti prego!  Noi non siamo quello che tu credi! Siamo persone particolari! La gente se  sapesse cosa incarniamo veramente ci estrometterebbe dalla società! Per favore  ti chiedo solo di essere indiscreto! A tempo debito ti sarà spiegato ogni  cosa!"
 Gianni  rimase in silenzio, quasi pietrificato da quelle parole. Egli si chiedeva chi  fossero in realtà e quale terribile segreto si portavano dentro.
 Joe  appariva sempre più preoccupato, se Gianni aveva ragione, come poteva mai combattere  contro satana e perché il male aveva puntato il gruppo. L'unica ancora di  salvezza poteva solo essere racchiusa nella magica terra degli indiani.
 Joe si  espresse in mente sua, "Françoise ti prego resisti... io ti salverò!"
   13. IL RITORNO IN ARIZONA E L'ANTICO  RITO DELLA PURIFICAZIONE. Italia,  Costiera amalfitana 28 febbraio 2012, ore 22:00;Quella sera  Gianni preparò il suo equipaggiamento da archeologo e si diresse verso la casa  di Joe e Françoise. Li vi trovò Joe che lo stava attendendo. "Scusa il  ritardo Joe!" Gianni sembrava dovesse affrontare una spedizione  archeologica, Joe lo rispose a tono, "sei arrivato in tempo, stavo per  partire senza di te!".
 Gianni,  "dove dobbiamo andare a prendere l'aereo che ci porterà nel Texas?"
 Joe  incamminandosi, "a Pontecagnano... dove se no? E vedi di sbrigarti il  furgone ambulanza ci sta aspettando!"
 Gianni,  "il furgone ambulanza???"
 Joe,  "si Gianni... il furgone ambulanza! Come credi riusciremmo a trasportare  Françoise all'aeroporto? Ma tu guarda questo!!!"
 I due  salirono sull'ambulanza, Gianni davanti al fianco del guidatore e Joe dietro  con Françoise distesa nella barella, egli tenendogli la mano esclamò,  "Amore mio... tranquilla! Ti salverò!"
 L'aereo  privato noleggiato da Joe, decollò dal piccolo aeroporto di Pontecangano dopo  aver imbarcato i suoi passeggeri puntando dritto in direzione America centrale.
 Arizona,  Phoenix Sky Harbor International Airport 2 marzo 2012, ore 10.00;dopo  tredici ore di viaggio, l'aereo dei tre toccò finalmente terra. Gianni  stiracchiandosi scese dallo stesso emozionato per la nuova avventura mentre Joe  preparò il lettino dove era distesa Françoise per portarlo al di fuori del  velivolo. Immediatamente sulla pista si fiondarono un fuoristrada marca Ford f 100  seguito da un'ambulanza. Le due vetture si fermarono a qualche metro da loro e  dalla stessa Ford scese una bellissima ragazza indiana. Joe con aria contenta  esclamò, "Anisha...!"
 Anisha  felice di rivederlo,"Ei Joe... allora come va?"
 I due si  abbracciarono amichevolmente, lui disse, "come stai amica mia?"
 Anisha,  "come vuoi che vada? Sono ancora a pezzi! La mia vita non è più la stessa  da quando Geronimo...!" ella non riuscì a finire la frase.
 Joe,  "si hai ragione è dura anche per noi. Ancora non riusciamo a realizzare  quanto è accaduto! Bisogna farsi forza!"
 Anisha,  "si! Adesso pensiamo a Françoise che ha bisogno di cure immediate!"
 Joe,  "come ti ho detto al telefono è caduta in uno strano coma che la deteriora  giorno dopo giorno!"
 Anisha,  "si lo vedo! Sento una'oscura presenza dentro di lei!"
 Joe  ribatté, "che cosa? Ma allora Gianni ha ragione!"
 Anisha,  "Gianni...?"
 Joe,  "ha… che sbadato non te l'ho presentato, è un collega di Françoise e  Nathalie... è un archeologo. Ha riconosciuto lui i segni di un sortilegio su  Françoise!
 Gianni,  "incantato signora... le do le mie condoglianze per la scomparsa di suo  marito!"
 Anisha,  "la ringrazio Gianni!" Poi rivolgendosi a Joe disse, "Joe  facciamo presto! Mio padre è pronto per il rito!"
 Arizona,  villaggio principale del popolo dei Navajo, 2 marzo 2012 ore 20.00.
 I quattro  si diressero, guidati da Anisha, verso il villaggio dei Navajo dove suo padre  assieme ai più potenti stregoni del suo popolo erano li in cerchio attorno al  fuoco!
 Dopo i  saluti di rito e gli sguardi indignati di Joe nei confronti del padre di  Anisha, Françoise fu adagiata vicino ad un grande fuoco alimentato con legna  proveniente dalla foresta pietrificata (considerata dallo stesso popolo  indiano, foresta sacra) ed intorno si sistemarono gli stregoni provenienti dai  vari villaggi Navajo, i quali dovevano compiere il rito sacro. Joe, Anisha e lo  stupito Gianni, invece, si posizionarono al di fuori di quel cerchio. Mentre il  rito iniziava a prendeva forma, Joe chiese ad Anisha, "di che rito si tratta?"
 Lei  rispose, "e' un rito antichissimo che pochi conoscono! Proviene dalle  origini del nostro popolo e serve per scacciare i demoni che possiedono un  corpo umano; è chiamato rito delle purificazione ed è la prima volta che  assisto a questa cerimonia".
 Gianni  rimase ipnotizzato da quello che i suoi occhi vedevano, quei movimenti...  quelle danze... quei canti, gli erano familiari. Aveva letto da qualche parte  di quel rito, ma non riusciva proprio a ricordare dove. Continuando ad  osservare, finalmente ricordò di cosa si trattasse e restò a bocca aperta  stentando a credere ai suoi occhi.
 Joe, molto  nervoso, esclama "ma non succede nulla! Perché non si risveglia! "
 Anisha  rispose, "deve essere un sortilegio molto potente, ma vedrai che  riusciranno a scacciare il demone dentro di lei!"
 Joe  guardando Anisha di stucco, e rispose, "che cosa??? Il demone!"
 Anisha  annuì, "si Joe, riesco a sentirlo! E' proprio un demone che la sta  spegnendo!"
 Gianni,  "Anisha... mi scusi! Ma quel rito...!"
 Anisha  rincalzò, "mi dica pure Gianni!"
 Gianni  continuò ancora incredulo, "quel rito è lo stesso usato dal popolo Maia  per scacciare le forze del male! L'ho riconosciuto... non posso  sbagliarmi!"
 Anisha e  Joe rimasero per un attimo senza fiato, ella disse sconcertata, "che sta  dicendo... questo è un antichissimo rito del popolo Navajo tramandato di  generazione in generazione!"
 Ma Gianni  obbiettò con sicurezza, "non credo proprio! Deve sapere che io sono un  appassionato della cultura Maia, la studio ormai da molti anni e posso  assicurarle che quello è proprio l'antico rito propiziatorio del popolo Maia  utile alla distruzione dei demoni!"
 Anisha  rimase atterrita... se Gianni aveva ragione, perché il suo popolo usava  tradizioni antichissime di un altro popolo, per giunta terribile come quello  dei Maia? Perché suo padre custodiva quel rito cosi gelosamente se alla fine  non appartiene al popolo Navajo? Ella ripeté in mente sua, “no… non è possibile  Gianni si sbaglia sicuramente!”
 Mentre i  tre battibeccavano, ad un tratto l'atmosfera intorno al fuoco cambiò, i canti  si fecero sempre più serrati e forti, il fuoco cominciò ad ardere violentemente  alzando le sue fiamme a più di due metri circa iniziando a roteare creando un  vortice di fiamme appuntito. Si udì improvvisamente un terribile lamento provenire  dal cerchio infuocato e una sagoma nera e mostruosa era adesso imprigionata  all'interno delle alte fiamme. Adesso la si distingueva benissimo… era  l’immagine di un demone nero, a forma di ombra, con le mani a quattro dita a  punta, la quale, si dimenava all’interno del fuoco producendo urla  raccapriccianti.
 Joe e gli  altri erano ipnotizzati davanti a quella scena terribile e paurosa, i lamenti  divennero sempre più acuti e impressionanti fino a quando quella figura fu  circondata e avvolta dalle fiamme totalmente, scomparendo disintegrandosi in  altrettanti atroci e terrificanti lamentii.
 Il rito  terminò con una antica ed incomprensibile preghiera, mentre due individui  vestiti con tuniche rituali variopinte portarono Françoise nella tenda sacra  che era protetta dallo spirito guida del popolo Navajo, Kokopelli.
 Joe si  diresse di scatto verso la tenda indiana, ma Aquila della Notte lo fermò  anteponendosi dinnanzi al suo cammino, "non puoi calcare la tenda sacra  del dio Kokopelli!"
 Joe  esclamò, "ma cosa stai farneticando! Spostati immediatamente!"
 Joe cercò  di spostare il capo Navajo, quando fu improvvisamente preso per un braccio da  un individuo vestito con una strana e antichissima tunica indiana nera al  ginocchio e maniche corte al gomito. Joe tentò di divincolarsi ma dovette  metterci molta forza, "Ei... ma chi cazzo sei... lasciami  immediatamente!"  Pensò,  “Maledizione, ma da dove prende tutta questa forza!" Joe alla fine riuscì  a divincolarsi sbattendo a terra il suo antagonista e mettendosi in guardia  esclamò, "o capito cerchi rogne!"
 Anisha  intervenne, "fermati Joe ti prego!"
 Joe  richiamato dalla voce di lei, le rispose, "ma io devo raggiungere  Françoise!"
 Anisha  continuò, "Françoise  è al sicuro in  quella tenda! Essa per noi è sacra e non puoi varcarla! Ti prego abbi  fiducia!"
 Allora Joe  si calmò e si sedette ai piedi dell'albero posto a pochi metri dalla tenda del  dio Kokopelli.
 Mentre  Gianni, ancora scioccato da quello che avevano visto i suoi occhi, fu fatto  accomodare nella casa degli ospiti per passare la notte. Egli era, per un certo  senso euforico e non vedeva l'ora di saperne di più sul popolo Navajo cosi  legato alle tradizioni Maia. Il suo intuito infatti gli diceva che lo stesso  capo tribù nascondesse qualcosa.
 Anisha  intanto si avvicinò a Joe dicendo, "vieni a riposarti Joe! Domani vedremo  se il rito è stato eseguito in tempo per sortire i suoi effetti."
 Joe  rispose, "grazie, ma preferisco restare qui ad attendere...!"
 Anisha  sorrise, "ti capisco... e non insisterò! Gianni l’ho sistemato nella casetta  degli ospiti al villaggio nella parte moderna, a domani allora! Tranquillo  vedrai che tutto andrà per il verso giusto".
 Joe  sorridendo, "grazie Anisha di quello che stai facendo per Françoise!"
 Anisha,  "non ringraziarmi, voi tutti siete parte di me! Vi considero come la mia  famiglia e farei di tutto per voi!" Anisha, dando le spalle a Joe si  diresse nella casa di suo padre per passare la notte mentre Joe rimase li  seduto a fissare quella tenda.
   14. LA FINE DEL MONDO È VICINA. Solo a  tarda notte, Joe aveva chiuso i suoi occhi scuri e si era addormentato seduto  sotto quell'albero di fronte alla tenda dove era stata riposta Françoise.Arizona,  villaggio Navajo, 3 marzo 2012, ore 10:00;
 Il mattino  seguente, le prime luci dell'alba colpirono la tenda del dio Navajo ed  illuminarono il paesaggio circostante.
 Joe ancora  addormentato, sentendosi accarezzare i capelli, si svegliò improvvisamente di  soprassalto vedendo una figura posta d'innanzi a lui, ma i suoi occhi dovendosi  abituare alla luce, vedevano momentaneamente offuscati.
 Quando la  vista si riallineò, vide il volto di Françoise che lo osservava da vicino e  rimase come pietrificato e senza parole. Dai suoi occhi cominciarono a cadere  due lacrime di felicità e sorridendo, asciugandosele, guardò Françoise  intensamente. Lei allora con sguardo imbarazzato disse con voce calma,  "ciao Joe!"
 Joe di  rimando rispose, "Françoise... credevo di non... credevo di perderti per  sempre!" Lei accarezzò la guancia sinistra e, iniziando a piangere, disse,  "non parlare... ti prego stringimi forte!"
 Joe, non se  lo fece ripetere due volte, egli non aspettava altro. Si alzò velocemente e  l'abbracciò tirandola a se energicamente e sollevandola da terra.
 Françoise  come in trans disse, "questo è il calore che voglio sentire per tutta la  vita! Quel calore che mi ha sempre protetta!" Mentre dai suoi occhi  continuarono a scendere lacrime di gioia, ella continuò esclamando,"ti amo  Joe!"
 Lui non  rispose ma la strinse a se ancora più forte.
 Intanto a  distanza erano sopraggiunti Gianni, Aquila della notte ed Anisha i quali  guardarono con un abbozzo di sorriso e, qualche lacrima di commozione da parte  di quest'ultima ricordando i bei momenti trascorsi con Geronimo.
 Joe e  Françoise si accorsero di essere guardati a breve distanza, quindi si  staccarono arrossendo.
 Anisha  corse verso Françoise abbracciandola dalla felicità nel rivederla di nuovo in  buone condizioni. Anche Gianni si avvicinò a lei salutandola affettuosamente.  Aquila della notte resto distaccato mentre i tre spiegavano a Françoise cosa  era successo dopo che Joe l'aveva soccorsa presso la loro abitazione.
 Françoise  impallidì nel sentire quello che le era capitato, e non poteva credere a quanto  udito, ma era successo davvero. La domanda che si pose era quella di come  poteva essere accaduta una cosa del genere, e perché proprio a lei. Era sempre  stata fedele a Dio e proprio non si spiegava come un demone fosse entrata  dentro di lei, ma, a quella domanda nessuno dei suoi amici seppe rispondere.
 Aquila  della notte riuscendo a captare la domanda di Françoise, si avvicinò dicendo,  "quando si perde la speranza, anche senza volerlo ci si allontana  automaticamente da Dio!"
 Tutti si  voltarono verso Aquila della notte rimanendo ammutoliti dopo la sua  affermazione.
 Anisha,  dopo qualche istante di silenzio, rispose, "padre cosa vogliono dire le  tue parole?"
 Aquila  della notte con voce cupa rispose all'interlocuzione, "solo in tre  occasioni i demoni possono impossessarsi o agire contro gli esseri umani; la  prima quando si è completamente lontano da Dio servendo il male stesso."
 Gianni  disse intromettendosi nel discorso, "...e questo era logico!"
 Aquila  della notte continuò, "la seconda occasione è quando si viene a contatto  con i segni del male o ci si trova in zone dove i demoni agiscono in piena  libertà."
 Joe, con  tono esclamativo, "...che cosa??? I segni del male?"
 Aquila  della notte terminò illustrando il terzo caso, "l'ultimo caso è quando si  perde la fiducia in se stessi e automaticamente in Dio. Perdendola, infatti,  attraverso lo sconforto, il timore di non farcela e la paura di guardare al  futuro, ci si espone agli influssi di satana che riesce a entrare in contatto  con l’individuo attraverso le sue stesse paure."
 I quattro  rimasero ammutoliti ancora una volta essendo il concetto espresso per loro poco  chiaro. Non riuscivano infatti a collegare la parole del capo Navajo alla  vicenda accaduta.
 Aquila  della notte osservando le loro espressioni perplesse, disse, "bene... vedo  dalle vostre espressioni che non trovate una collocazione ai fatti accaduti! Ma  se pensate bene agli eventi occorsovi, forse riuscirete a capire il senso delle  mie parole. Bene! Ci vediamo stasera al gran Consiglio, siete tutti invitati a  partecipare!" Il Capo Navajo con quelle parole si congedò lasciando i  ragazzi con tanto di naso.
 Anisha  rimase con gli occhi sbarrati nel sentire le parole del padre, era incredibile,  non aveva mai avuto il permesso ad accedere a quella consiglio, nessuna donna  l'aveva mai potuto fare.
 Nella sua  mente si insediarono strani pensieri. Infatti, le leggi indiane erano  inviolabili ed indiscutibili da millenni. Perché proprio lui, il grande capo  Navajo, voleva infrangere tali leggi? Cosa stava accadendo?
 Françoise  vedendo l'amica quasi praticamente tremare, chiese, "cosa ti succede  Anisha!"
 Lei senza  nascondere le sue preoccupazioni, rispose, "non lo so Françoise! Il fatto  è che leggi indiane sono inviolabili! D'altri tempi nessuno di noi avrebbe  avuto accesso a quel consiglio! Perché ci ha invitato allora! Non sono affatto  tranquilla!"
 Più tardi,  qualche ora dopo, Françoise, Joe e Gianni passarono la giornata a cavallo con  Anisha che li portò a visitare le vaste terre del popolo Navajo facendosi  conquistare dagli scenari incantevoli di quel luogo.
 Joe mentre  cavalcava pensava alle parole di Aquila della Notte, le quali ancora gli  rimbombavano nella testa. I quattro si fermarono nei pressi di un ruscello  coperto da un pò di vegetazione, Joe, immerso nei suoi pensieri, era seduto su  di un grosso masso mentre gli altri stavano conversando genericamente.  Françoise notando il suo fidanzato seduto a riflettere si avvicinò a lui pian  piano sussurrandogli dolcemente, "cos'hai caro?" Joe sorpreso la  guardò, mentre lei continuava la sua frase, "stai ancora pensando alle  parole di Aquila della notte... non è vero?"
 Joe  sorridendo rispose, "non ti si può nascondere niente è?"
 Françoise,  "dovresti saperlo che sei come un libro aperto per me!"
 Joe,  rincalzò, "mpf... bene! Hai ragione! Sono riuscito a capire cosa volesse  intendere il padre di Anisha stamane!"
 Françoise  lo guardò in maniera seria imbronciando la fronte, anche Gianni e Anisha,  distratti da quelle parole, si ammutolirono di colpo prestando dunque la loro  attenzione sull'amico.
 Joe disse,  "vedete... le forze del male ci hanno colpiti proprio quando abbiamo  abbassato la guardia! Ecco la spiegazione di tutti i nostri guai!"
 Françoise,  disse, “spiegati meglio Joe!"
 Egli si  spiegò, "vedete... Aquila della notte ha detto che il male colpisce  sommariamente in tre grosse occasioni, uno di questi è quando si viene a  contatto con i segni del male!"
 Anisha,  "ancora non capisco dove vuoi arrivare!"
 Joe,  "l'aereo che ha preso Geronimo era il numero 666… non è vero?!"
 Tutti  spalancarono gli occhi.
 Gianni  disse, "tu... vuoi dire... che..."
 Joe  continuò, "si... il numero 666 come tutti sapete è il numero del  diavolo!"
 Anisha con  gli occhi lucidi, "vuoi dire che la morte di mio marito non è stata dovuta  un maledetto errore umano?"
 Joe,  "vedi Anisha, dopo quello che ho visto ieri notte, inizio a credere che  Geronimo sia stato una vittima! Forse qualcuno, o qualcosa ci teneva a  neutralizzarlo!"
 Françoise,  "è incredibile... quello che alludi è abominevole! Ma perché?"
 Gianni,  perplesso, "si ok va benissimo! Il tuo discorso ci può stare, ma allora  quello che è successo a Françoise? Come lo spieghi Joe?"
 Joe  rispose, "be... provate a riflettere! Qui entra in gioco il terzo caso a  cui alludeva Aquila della Notte!”
 Françoise,  guardandolo stupita, esclama, “cosa vuoi dire! Terzo caso!”
 Joe, con  una smorfia di sorriso, rispose, “lo sconforto… Françoise, la perdita di  fiducia!"
 Françoise  con voce ferma e decisa, "cosa vuoi dire... io non ho mai perso la fiducia  in Dio!"
 Joe, in  serenità rispose, "calma piccola... non ho detto questo! Ultimamente però  avevi perso fiducia in te stessa e nel futuro! Eri caduta nello sconforto! La  paura di confrontarti con i tuoi timori ti ha allontanato involontariamente da  Dio! Pensaci Françoise! Dio non risiede nello sconforto, e tu ultimamente ne eri  posseduta!"
 Françoise  dopo un attimo di esitazione riflettendo ad occhi chiusi, riaprendoli disse,  "si! E’ vero... devo dire che ero in pieno sconforto per il nostro futuro  per via dei segni che captavo giornalmente dalla nostra società sempre più corrotta  e oscena. Non ero tranquilla e a dire il vero ancora non lo sono ancora!"
 Gianni  intervenne, "infatti, penso che Joe abbia colpito nel segno, infatti, è  proprio nello sconforto che trova rifugio il male! Se analizziamo bene le  società antiche, notiamo che quasi tutte le tribù dell’epoca, celebrano lo  sconforto come l'allontanamento dal divino. Realizzarono che nello stesso  sconforto l’essere umano perde la strada, perde la luce che lo collega alla  divinità!"
 Joe,  continuò, "e dunque, ecco spiegato come ha fatto quel demone a entrare  dentro di te!"
 Françoise,  "...incredibile... ma allora… come spieghi l'allontanamento dei nostri  amici! Come spieghi la profonda crisi avvenuta successivamente alla scomparsa  di Geronimo?"
 Joe,  "è molto semplice Françoise! E' stato un mix di eventi!"
 Anisha,  perplessa, "un mix!? Ma cosa vuol dire?"
 Joe, spiegò  la sua visione della faccenda, "volevo solo dire che è stata la somma di  due eventi!”
 Françoise,  “ non capisco… spiegati meglio!”
 Joe  continuò, “vedete, probabilmente tutto è collegato ancora una volta alla morte  di Geronimo!”
 Anisha, “e  in che modo questo ha potuto contribuire alla vostra disunione?”
 Joe  rispose, “Quello è stato solo il pretesto per far si di insinuare la discordia  tra di noi! Poi, ha giocato il ruolo decisivo fra di noi lo sconforto e la  rabbia di non aver potuto fare niente per aiutarlo. Questi due eventi hanno  spianato la strada al male che si è impossessata di alcuni di noi allo scopo di  metterci uno contro l'altro!"
 Françoise e  gli altri erano ammutoliti, ella esclamò, "ma è terribile...! Ma se quello  che dici è vero... perché il diavolo si interessa a noi? Perché sta cercando di  allontanarci!"
 Joe,  "non lo so Françoise! Forse Aquila della notte ne sa qualcosa più di  noi!"
 Anisha, di  sobbalzo, "si... certo! E' possibile...! Ecco perché allora ci ha invitati  al consiglio!"
 Gianni,  esclamò, "allora che stiamo aspettando, andiamo... a questo punto non ci  resta che chiederlo a lui direttamente! Se tuo padre ha violato le antiche  leggi del suo popolo vuol dire che ci sono dei grossi guai in vista! Conosco  bene le tribù indiane e fin ora non avevo mai visto andare contro alle loro  leggi!"
 Anisha  continuò la frase, “In effetti è vero! Mio padre è un fautore delle regole del  nostro popolo e credetemi… se un tipo come lui le ha eluse, vuol dire che c’è  qualcosa di grosso nell’aria!”
 I quattro,  dopo aver protratto un attimo di silenzio, salirono a cavallo e si diressero  verso il villaggio principale del popolo Navajo sede del gran consiglio di  guerra.
 All'arrivo,  dei quattro, notarono da subito la strana aria che circolava. La gente sembrava  preoccupata,  lo gli si leggeva negli  sguardi.
 Arrivati  davanti alla tenda dove si sarebbe tenuto il gran consiglio, si notarono  subito  i Guardiani inquadrati a file da  cinque, con addosso le vesti antiche da combattimento.
 I quattro,  guardandoli quasi impressionati per quell’assetto guerresco e marziale,  entrarono in silenzio sfilando sotto i loro occhi colmi di rispetto quasi a  voler salutare il loro arrivo.
 Anisha,  esclamò, “sapete, questo, è il loro modo di dare rispetto a persone ritenute  per loro importanti!”
 I ragazzi  entrarono in tenda rimanendo senza parole quando di fronte ai loro occhi  trovarono ad attenderli, oltre ai capi villaggi del popoli Navajo, persone di  loro conoscenza.
 Albert,  "finalmente siete arrivati!"
 Chang,  "vi siete fatti attendere!"
 Bretagna,  "felice di vedervi amici!"
 Jet,  "spero che non c'è l'abbiate con noi!"
 Dagli occhi  di Françoise iniziarono a cadere lacrime di gioia, "siete tutti qui... che  gioia rivedervi tutti!" Ella scatto verso di loro che a loro volta  l'abbracciarono tutti assieme, mentre Joe rimase li sul posto con una smorfia  di sorriso.
 Nathalie,  "Françoise stai bene! Mi hai fatto stare veramente in pena! Non farmi mai  più questi brutti scherzi... capito?"
 Simon  disse, "Françoise perché non ci hai mai parlato delle tue preoccupazioni!  Avremmo potuto aiutarti amica mia!"
 Reiner  esclamò, "siamo come sorelle, non debbono mai esserci segreti tra  noi!"
 Françoise  ancora in lacrime, "scusatemi vi prego! Non vi nasconderò mai più nulla!  Vi voglio un bene dell'anima!"
 Chang,  "hooooo! Tutto è bene quel che finisce bene!"
 Anisha,  "ciao ragazzi come va? Vi siete fatti attendere è?"
 Joe,  ridendosela sotto i baffi, disse,"credo che anche tu sei immischiata in  questa storia vero Anisha?"
 Anisha  rispose mettendosi una mano dietro la nuca, "be in realtà un pò si! Mio  padre mi ha chiesto come riuscire a riunirvi tutti assieme, quindi con l'aiuto  di Nathalie... eccoci tutti qui!
 Jet,  "ti pareva che la mia dolce metà non centrasse qualcosa! Comunque… senti  Joe, mi dispiace... volevo dire che...!"
 Joe lo  interruppe, "tranquillo Jet... non è stata colpa tua! Qualcuno ci ha  voluto dividere e sono sicuro che Aquila della notte saprà dirci di chi si  tratta e perché ci tiene tanto a noi!"
 Albert,  "bene allora iniziamo questo consiglio!"
 Tutti  guardarono Aquila della notte, che finalmente si espresse, "signori,  fratelli… dichiaro aperta l’assemblea! I capi villaggio ed io abbiamo infranto  le nostre sacre regole e i nostri principi per illustrarvi cosa sta accadendo  al mondo."
 Senza  troppi fronzoli, Aquila della notte scopri immediatamente le carte annunciando  una terribile sciagura che ben presto avrebbe colpito il mondo, "che ci  crediate o no... il tanto temuto Armageddon è molto vicino!"
 Il gruppo  rimase pietrificato e senza parole mentre lo stesso capo Navajo continuò  dicendo, "si ripercorrono da tanti anni scenari sull'ipotetica fine del  mondo. Molti filosofi hanno tentato di tradurre gli antichi scritti dei popoli  antichi, ma nessuno è giunto mai a capirne il vero significato."
 Françoise  in apprensione, "l’Armageddon?! Ossia la fine del mondo... ma ma à  impossibile! Non voglio crederci!"
 Jet,  "ti stai sbagliando grande capo... quella è una filastrocca per bambini e  narratori di libri, non ci sono prove sulla fine del mondo!"
 Bretagna,  "concordo... sono solo stupide leggende!"
 Aquila  della notte replicò, "sciocchi... pensate che io vi stia prendendo in  giro!? Che abbia infranto le regole del mio popolo solo per fare umorismo?"
 Simon  rispose a tono, "non ci sono prove su quello che afferma!"
 Punma,  "si... come fai a dire certe sciocchezze! Cosa hai di fondato!"
 Il capo  Navajo con voce calma, disse, "proprio non volete cogliere i segni vero?  Dopo tutto quello che succede nel mondo e dopo quello che è successo a voi  tutti ancora stentate a credere che esistono altri mondi dove il bene combatte  il male! Dove da secoli orsono, le due forze si cercano di contendere l’animo  umano!"
 Reiner,  "non è per contraddire la tua parola, grande Aquila della notte, ma come  facciamo a credere ad una simile cosa!"
 Joe allora  ne approfittò per inserirsi nel discorso esordendo con quello che aveva intuito  dopo i recenti avvenimenti ad essi accaduti e di come le forze del male erano  riuscite ad entrate in contatto con le loro persone. Egli, ovviamente, rammentò  la vicenda della morte di Geronimo, passando poi per ricordare la grave lite  avuta fra di loro e terminando con la storia del demone che si era impossessato  dell'anima di Françoise.
 Il discorso  di Joe terminò e gli altri iniziarono a percepire che quelle situazioni  illustrate, quei pensieri e quei segni, non rientravano indubbiamente nella  normale quotidianità delle cose.
 Il capo  Navajo allora, con animo sereno, disse, "la fine del nostro mondo è  fissata da secoli! I nostri avi l'avevano predetto molti secoli orsono, quando  idearono il loro calendario!"
 Gianni  rimase a toccato da quelle parole, poiché quella parola calendario gli fece  accendere una lampadina nel cervello. Dopo qualche secondo di esitazione,  esclamò, "che cosa ha detto??? Il loro calendario??? Ma lei sta forse  parlando del famoso calendario..."
 Aquila  della notte, interrompendo la domanda di quest'ultimo rispose, "si...!  Parlo dell'antico calendario Maya!"
 Gianni  proseguì stupito ed esterrefatto, "ma che significa quando allude ai suoi  avi... cosa centrano i Maya col suo popolo? Aspetti… non mi dica che!?"
 Aquila  della notte, rispose, "quello che vi dirò vi prego di farlo rimanere nelle  vostre menti... noi in realtà discendiamo dal Grande popolo Maya!"
 Anisha,  Gianni, e i Cyborg spalancarono gli occhi, Anisha subito disse, "padre...  ma cosa stai dicendo! Ma che cosa significa? Cosa centrano i Maya con  noi?"
 Aquila  della notte rispose, "molti anni fa... ci fu un popolo denominato New  Conquistadores, i quali volevano espandere le loro conoscenze e i loro  possedimenti dai mari d’Europa ai territori d’oltremare. Questo li spinse a  muoversi conoscendo la culture del nostro antico popolo. Capita la grandezza  del popolo Maya, i Conquistadores cercarono di soggiogarlo. Riuscirono pian  piano nel loro intento mescolandosi tra la popolazione e successivamente,  dall’in-stabilizzazione creatasi in conseguenza delle loro azioni, il nostro  popolo fu quasi sterminato. Gli ultimi sopravvissuti, per sfuggire allo  sterminio definitivo, decisero di stanziarsi in queste terre e cambiare la loro  denominazione, fondando cosi letteralmente e al loro mal grado, il popolo  Navajo facendo cosi credere ai nostri nemici di averli sterminati tutti. Di  questo segreto, ne sono al corrente tutti i capi villaggio e la vicenda è  tramandata ormai da generazione a generazione, a tutti i nuovi capi  villaggio"
 Gianni,  all’apice della felicità, disse, “ma questa è una notizia da brividi... in  realtà il popolo Navajo ha radici Maya... cazzo! Questo rivoluzionerebbe la  storia dei popoli! E' una scoperta sensazionale."
 Aquila  della notte, "questa scoperta deve rimanere un segreto signor Gianni! Se  si sapesse la verità ci sarebbero gravi riscontri negativi nel mondo che  minerebbero la stabilità dello stesso e del nostro popolo!"
 Gianni  allora rispose, "con rammarico le dico che il suo segreto è al sicuro...  ripagherò la fiducia che lei mi sta dando nel raccontarmi la verità! Sono uno  studioso dell’affascinante popolo Maya, e avere dinnanzi a me gli eredi delle  loro tradizioni, mi colpisce veramente nell’animo!"
 Aquila  della notte fu felice di sentire quelle parole.
 Anisha  però, intanto, dopo un attimo di silenzio dovuta all’incredulità di quelle  affermazioni, esclamò, "padre... allora noi discendiamo da un popolo  conquistatore e sanguinario che ha fatto di distruzione e morte la sua bandiera  e stile di vita?"
 Un altro  capo villaggio, Orso bianco, si alzò e a muso duro disse, "sono tutte  menzogne! Le nostre origini sono pure! Sono stati i maledetti Conquistadores ha  spargere quelle voci solo per giustificare il massacro barbaro che ci fu ai  danni dei  nostri avi!"
 Corvo  bianco, “per colpa di quei maledetti abbiamo perso la nostra dignità e  soprattutto abbiamo perso il nostro antico nome!”
 Chang,  continuò, "in effetti.. se ci pensate bene, la guerra è scritta dai  vincitori"!
 Simon,  "Infatti! Chi viene sconfitto e annientato, non può mettere sul piatto  della bilancia le proprie ragioni."
 Reiner  concluse, "su ogni guerra passata, nessuno può sapere come sono andate  veramente le cose!"
 Françoise,  "è triste pensare che la storia sia stata ricostruita dagli uomini con  tante menzogne! Milioni da anni modificati a piacimento degli esseri umani solo  per giustificare le barbarie commesse!"
 Jet,  allargando le mani, sarcasticamente disse, "hey, adesso non venite a dirmi  che Hitler era un buono???"
 Albert,  altrettanto ironicamente, "be Jet... può darsi che i cattivi erano gli  americani...! Tu che ne dici? E visto che hanno vinto la guerra, lo hanno tinto  di tutti i colori!"
 Jet lo  guardò male per qualche istante, poi replicò, "che spiritoso!!!" Poi  abbozzò una smorfia sorriso.
 Aquila  della notte interruppe quegli animi un tantino allegorici, "mi dispiace  interrompere la vostre battutine sarcastiche, ma il tempo stringe e noi  dobbiamo agire immediatamente!"
 Tutti di  colpo fissarono il vecchio saggio diventando seri ed esprimendo mesi duri.
 Egli  continuò dicendo, "ho tentennato un pò a capire chi siete in realtà, e  finalmente mi è tutto chiaro!"
 Chang,  "mi scusi… ma cosa intende!"
 Aquila  della notte, "vi attendevamo da secoli... voi siete i guerrieri del bene  che con il loro sacrificio fermeranno il male e restituiranno amore e pace al  mondo intero salvando gli uomini dalla grinfie del demonio."
 Tutti i  presenti rimasero meravigliati e colpiti. Quelle parole davano animo e coraggio  ai tutti i capi tribù.
 Lo stesso  Capo Navajo continuò, "sbagliavo nel pensare che Geronimo fosse il capo  guerriero che doveva radunarvi, ma non era cosi!"
 Anisha,  "cosa vuoi dire padre! Che centra Geronimo!"
 Egli  rispose guardandola con occhi socchiusi, "vedi figlia mia... Geronimo era  solo il tramite...! Con il suo sacrificio infatti, e dopo varie peripezie i  guerrieri si sono finalmente riuniti in questa tenda ed insieme inizieranno la  loro battaglia contro le forze del male!"
 Bretagna,  "io non capisco una parola! Demonio... Guerrieri del bene...! Mi spiegate  per favore!"
 Punma,  "sei il solito tontolone Bretagna!"
 Nathalie,  "mi scusi... questo mi sa d'incredibile! In che modo noi possiamo  combattere satana e la sua schiera di demoni?"
 Aquila  della notte, "la fede è l'unica fonte di salvezza! Gli uomini hanno perso  la fede in Dio ed il male prende il sopravvento sul bene. Il demonio sta  tentando di vincere lo scontro finale per il possesso delle anime e il dominio  su tutte le creature!"
 Chang,  "quando ci sarà questo scontro?"Albert,  "è chiaro... a questo punto tutto è fissato per il 21 dicembre di  quest'anno!"
 Reiner,  "si... l'Armageddon tanto temuto... non è vero?"
 Aquila della  notte, "purtroppo si! E non abbiamo molto tempo per agire!"
 Joe, molto  titubante e pensieroso non diceva una parola, ascoltava i commenti e dirigeva  il suo sguardo all'infinito tanto da attirare quello di Françoise, "cos'ai  Joe?" Egli tornando in se attirato dalle parole di lei, guardandola fisso  negli occhi, dopo aver tentennato ad aprire bocca per qualche attimo esclamò,  "adesso mi è tutto chiaro!" Tra lo stupore dei presenti egli  continuò, "in tutti questi anni mi sono tormentato del perché proprio a me  stava accadendo tutto questo! Perchè mi hanno trasformato in cyborg, perché  devo sempre combattere e perché tutta questa sofferenza!" Egli, guardando  tutti gli sguardi dei presenti che continuavano a fissarlo, esclama, "ma  perché mi fissate cosi, non capite! In tutti questi anni siamo stati solo messi  alla prova! Preparati per uno scopo finale che noi tutti ignoravamo e solo  adesso ci viene portato alla luce!"
 Françoise,  "che vuoi dire Joe!"
 Egli  rispose, "non si vive a lungo senza un perché e se il grande Capo Navajo  dice il vero, il nostro cammino e stato solo di preparazione per affrontare la  più dura delle battaglie, quella con il male in persona!"
 Punma,  "ma come si fa a combattere contro i demoni! Non riusciremo neanche a  scalfirli!"
 Françoise,  "già! Loro ci attaccano con vili mezzi! Difficili da prevedere e  contrastare!"
 Nathalie,  "il nemico stavolta è pericoloso ed invisibile che agisce anche attraverso  gli animi umani!"
 Joe,  "si è vero! Ma i demoni possono solo condizionare le menti a compiere atti  malvagi! Ma se si rimane nella luce di Dio e nei suoi comandamenti non riuscirà  a toglierci di mezzo tanto facilmente e dunque dovranno materializzarsi ed  affrontarci sul campo di battaglia dove avremo delle possibilità di  sconfiggerli!"
 Aquila  della notte, "lo credo anch'io! Tra i secoli si è parlato di voi, ancora  quando neanche eravate nati! Il vostro destino è scritto da molto tempo. Il  demonio, pur conoscendo la profezia sulla battaglia finale che lo vede  sconfitto, starà sicuramente cercando un piano alternativo per vincere l'eterna  guerra contro Dio per il possesso delle anime degli uomini! Questo piano è  stato profetizzato e calcolato dal nostro antico popolo e ci ha posti baluardi  qui a difendere le sorti del mondo in attesa dell’arrivo dei guerrieri del  bene! Per molto tempo, noi capi villaggio abbiamo preparato il nostro antico  esercito di combattenti temprando il loro fisico e le loro menti, ma non so se  questo basterà. Il nemico è troppo potente i poteri di Dio stanno scemando sul  mondo da quando i suoi abitanti stanno adorando sempre di più il male! Ecco  perché devono entrare in azione i guerrieri del bene!"
 Aquila  della notte, a quel punto chiuse bocca fissando tutti i presenti per qualche  attimo. Dopo un silenzio durato troppi minuti, che lasciò intanto riflettere  tutti i presenti, inizia a descrivere la traduzione degli antichi testi sacri  Maia, che di li a poco avrebbe svelato parte della verità sul destino  dell’umanità, "gli antichi testi in nostro possesso svelano dell’esistenza  di sette sigilli su di una pergamena. La stessa pergamena rappresenta la  descrizione sacra e divina dello sviluppo del giorno dell’Apocalisse. Ad essa  nessuna può accedere perché custodita nel regno dei celi.
 L’agnello  spezzerà tali sigilli uno alla volta iniziando cosi le varie fasi di anteprima  dello scontro che porterà all’apocalisse descritta da Giovanni.
 Alla  rottura del primo sigillo, ci sarà l’arrivo di un cavaliere su di un cavallo  bianco che altri non è che un alleato molto pericoloso del demonio, il suo luogotenente.  Lo stesso avrà l’appoggio di tre malvagi seguaci che getteranno il mondo nello  sconforto. Infatti, alla rottura del secondo sigillo comparirà un uomo su di un  cavallo rosso che porterà la guerra, alla rottura del terzo sigillo comparirà  un altro uomo su di un cavallo nero che porterà la carestia ed alla rottura del  quarto sigillo comparirà l’ultimo seguace che su di un cavallo verde porterà la  morte.
 Il  cosiddetto “complice di satana” getterà il mondo in guerra, egli è il  conquistatore atteso del futuro che si manifesterà dapprima come un uomo buono  capace di radunare tutti gli eserciti sotto di lui per portare pace e  benessere, ma le sue vere spoglie malvagie usciranno solo in un secondo momento  quando dovrà compiere la sua azione diabolica”.
 In sala non  volava una mosca, tutti erano presi dal racconto del vecchio capo.
 Gianni  esclamò, “ma questo è incredibile! L’Apocalisse di Giovanni descritta nei suoi  testi allora si manifesterà sul serio! Il mondo sarà colpito da tutte le  sciagure in essi descrittevi!”
 Aquila  della notte continuò affermando, “si viso pallido! Aspetta di conoscere il  resto di cosa accadrà e veramente diventerai molto più pallido di quanto tu non  lo sia già!” Abbozzò uno sguardo serio e cupo.
 Il grande  capo riprese la parola continuando a raccontare quanto tradotto dai sacri testi  della sua antica tribù, “alla rottura del quinto sigillo, tutti i martiri  uccisi, massacrati e perseguitati per la loro devozione a Cristo, si  raduneranno dinnanzi a Dio chiedendogli quando tempo dovranno aspettare ancora  prima che tu ci vendichi? Le rotture del sesto e del settimo sigillo portano  sulla terra profondi cataclismi, da grandini che inaridiranno la terra, a  montagne che diventeranno di fuoco lavico gettato in mare che diventerà rosso,  per finire con terremoti, fulmini e tuoni. Dal celo cadrà una stella che  renderà imbevibile un terzo delle acque dolci. Un terzo del sole e della luna  diventeranno di colore nero. Tutti questi eventi verranno preannunciati da  eventi naturali.
 Chang, “ma  è abominevole…non ci credo! Che rovina!”
 Aquila  della notte, “ ci saranno battaglie, probabilmente guerre mondiali, morti ed  uccisioni.
 In questo  scenario, satana e rappresentato come un serpente rosso con sette teste. Egli  chiamerà due bestie, una dal mare e una dalla terra. Dalla terra arriverà il  falso profeta che si opporrà al Papa reclutando anime per il demonio e dal mare  arriverà l’anticristo. Si avrà cosi una sorta di trinità del male. L’anticristo  apparirà come un uomo che verrà sotto forma di leader politico. All’inizio, per  conquistare il potere, questo anticristo apparirà come una figura benigna che  irrompe sulla scena delle guerre già in atto esordendo che il modo ha bisogno  di unione dei popoli e di pace, chiederà di essere seguito in quanto egli avrà un  piano per rimettere le cose a posto. Quasi tutto il mondo intero lo seguirà,  seguirà questa incarnazione del male. La bestia della terra invece, il leader  religioso che verrà poi chiamato falso profeta, lo affiancherà per attirare le  anime verso il lato oscuro, lontano da Dio, portando gran parte del mondo ad  adorare l’anticristo. Lo stesso anticristo diverrà sempre più malvagio e sempre  più potente ed imporrà un solo governo e una sola religione mondiale. Tutti i  loro seguaci verranno infine marchiati con il numero della bestia”.
 Joe  intervenne, “tre volte 6… non è vero?!”
 Aquila  della notte affermò, “hai indovinato ragazzo! Il numero del demonio!”
 Anisha,  “tutto questo è abominevole!”
 Simon, “Dio  non può permettere tutto ciò!”
 Albert,  “incredibile! Non posso crederci! No non può succedere una cosa simile!”
 Françoise,  portandosi le mani al volto, esclama, “ecco perché non ero affatto tranquilla,  le mie paure erano fondate! Non voglio che questo accada! Ti prego Dio mio  aiutaci!”
 Jet,  irritato, “aiutaci! A quanto ho capito Dio ha bisogno del nostro di aiuto! Non  è vero stregone?”
 Nathalie  ammonì Jet, “ma Jet cosa dici! Sei impazzito forse!” Jet gira il viso  dall’altra parte incrociando le braccia.
 Aquila  della notte, “ogni essere umano, avrà la possibilità di scegliere se stare con  Dio o con satana. Intanto… tra sciagure, catastrofi, morti e uccisioni,  l’anticristo oserà l’ultima provocazione; egli entrerà in Gerusalemme e si  proclamerà dio. In quel momento verrà segnata l’ora della battaglia il temuto  Armageddon.”
 Punma, “e  dove avverrà questa battaglia???”
 Il grande  capo rispose, “avverrà ad Har-Mageddon che è una località situata in  Gerusalemme ai piedi del monte Megiddo. Li si combatterà l’ultima guerra per il  destino delle anime di tutti gli uomini e donne del pianeta. In quel luogo,  l’anticristo condurrà i suoi eserciti umani per distruggere l’ultima sacca di  resistenza fedele a Dio. Una volta annientato quel piccolo esercito egli  allontanerà per sempre Dio dalla sua creatura più amata diffondendo odio, peccato  e terrore. In questo modo il demonio avrà la sua vendetta e dominerà  incontrastato su tutto il mondo.”
 Simon,  atterrita, “ei un momento! Ma tu avevi detto che i guerrieri del bene sarebbero  riusciti ad aiutare Dio a distruggere satana!”
 Reiner, “si  giusto! Se sarà necessario il mondo combatterà! L’uomo si schiererà dalla parte  di Dio vedrete! Con la preghiera si rafforzerà l’influenza di nostro Signore  che quindi avrà la forza di combatterlo!”
 Aquila  della notte, “mpf! Non lo so!”
 Chang, “ei…  ma che vuoi dire!”
 Albert  intervenne, “come sarebbe a dire non lo so! I tuoi libri del cazzo cosa  dicono?”
 Aquila  della notte si espresse, “i nostri avi ci hanno lasciato queste indicazioni: se  la fede dell’uomo calerà, l’influsso della santissima trinità scemerà ed al  contrario si alimenterà l’influenza del demonio. Dio, in questo modo,  impoverito della sua libertà sulla terra, non avrà più la forza di reagire.
 Reiner,  intervenne dicendo, “perché Dio non potrà più agire liberamente sul mondo!”
 Françoise  rispose, “è semplice amica mia! Sono la fede e le preghiere che ci mantengono  collegati al Divino. Se nessuno pregherà più, nostro signore non potrà più  essere in nessun luogo.”
 Aquila  della notte disse con una smorfia di sorriso stampato sulle labbra, “giusto  signorina Arnoul,  Ecco perché la  battaglia si consumerà in un solo luogo, l’unico luogo dove Dio potrà essere  presente sarà appunto Har-Mageddon, in quanto tutti gli uomini e le donne  ancora fedeli a Dio si riuniranno la. Se la fede sarà sufficiente, allora egli  interverrà ricacciando il male negli inferi della terra.”
 Bretagna  disse, “in tutti questi anni, l’influenza del male deve aver dilagato  moltissimo se pensiamo a tutte le cose brutte che ogni giorno succedono!”
 Simon  continuò, “credo proprio di si tesoro mio! Penso che ormai molti uomini sono  schiavi involontari della bestia e l’influenza di dio sia già scemata.”
 Chang, “se  l’anticristo sarà adorato dalla quasi totalità del popolo mondiale, Dio non  avrà più la forza di reagire contro satana e inevitabilmente dovrà lasciare per  sempre la terra e gli uomini in mano quel maledetto!”
 Joe, in  mente sua esclama, “ma è terribile! Non riesco a crederci, Non posso credere  che l’uomo si lasci incantare da due maledetti impostori!”.
 Tutti erano  convinti che il mondo era già contaminato a sufficienza dalle forze oscure e  quindi non sarebbe stato poi tanto difficile per le esse riuscire a far  dilagare il male in tutto il mondo.
 Joe chiese  con aria sconcertata, “chiedo scuso grande saggio, ma i sigilli quando  inizieranno ad essere infranti?”
 Aquila  della notte con gli occhi chiusi, testa rivolta in basso, dopo qualche secondo  di silenzio, apri gli stessi occhi che guardarono di colpo Joe nei suoi densi  di preoccupazione, dicendo, “ragazzo mio! Da quello che si nota del nostro  mondo giornalmente, mi fanno credere che i sigilli sono già aperti da molto  tempo ormai!”
 Tutti, a  quelle parole, spalancarono gli occhi rimanendo di stucco mentre Aquila della  notte continuò, “dopo le ultime sciagure naturali avvenute in questo periodo  nelle varie parti del mondo, posso solo dedurre che resta solo da attendere la  manifestazione del falso profeta e l’anticristo. Essi sono più vicini che mai e  hanno già iniziato la loro campagna del male contro Dio”.
 Quelle  parole rimbombavano come una campana nella testa dei nostri eroi. Essi erano  come pietrificati dinnanzi alle parole del grande capo Navajo. Come avrebbero  fronteggiato stavolta le forze del male? Come sarebbero riusciti a fermare la  più grande catastrofe di tutti i tempi? Come potevano dei comuni mortali anche  se con capacità straordinarie riuscire a sconfiggere la forze di satana? Nella  mente di Joe, che in questo momento stringeva il pugno destro tremolante di  rabbia, si addensavano diversi dubbi e vedeva se stesso inadeguato a quella  sfida.
 Riusciranno  i nostri cyborg a salvaguardare l’umanità per l’ennesima volta?
   15. COMBATTEREMO LE FORZE DEL MALE. Nella tenda  del grande capo Navajo la tensione era talmente netta che si tagliava con un  coltello.Joe era si  sentiva veramente svuotato di fronte a quella situazione. Si sentiva inadeguato  e proprio non riusciva a capire con cosa, o come avrebbe fatto stavolta a  salvare il mondo. Di fronte non aveva il solito nemico armato di fucili e lame,  ma aveva le forze oscure.
 Nella sua  mente si susseguivano pensieri confusi, ma solo qualche domanda riecheggiavano  sovrane nella sua testa… come sconfiggere il demonio? Come respingere i suoi  attacchi? Ma soprattutto se Dio da secoli è in lotta con satana senza riuscire  ad annientarlo definitivamente, come poteva farlo lui ed il suo gruppo per la  data dell’Armageddon?
 Essi  avevano testato le reali potenzialità del male; non è facile riconoscerne i  segni e non è facile riuscire a contrastarlo. Ma qualcosa andava fatto. In cuor  suo sapeva che rimanere a compiangere la propria inferiorità non aggiustava le  cose, anzi, gettarsi nello sconforto sarebbe stato un invito a nozze per satana  ed i suoi demoni che cercavano sicuramente in ogni momento quel tipo  d’approccio per poterli colpire.
 Gianni, che  fino a quel momento non aveva osato aprire bocca, disse, “ma non crede di  correre un pò troppo! E’ vero, i Maia non si sono mai sbagliati sui calcoli  astronomici, ma questo mi sembra eccessivo. Non è detto che il demonio ci  colpirà in quest’era! Poi è vero che ci sono stati significativi terremoti in  varie parti del mondo, cataclismi e la gente sta impazzendo, ma… ecco… non è  detto che sia perché si sono rotti i sigilli dell’apocalisse!”
 Aquila  della Notte controbatté, “tu non puoi capire! Noi avvertiamo l’influsso del  male già da tempo in questo mondo, voi sciocchi occidentali avete accelerato solo  il corso degli eventi! La vostra ingordigia, e la vostra sete di potere ha reso  il male forte, e lo ha contrapposto a Dio riuscendo a dare una mano alla causa  delle forze oscure.”
 Anisha  intervenne, “padre basta! Non puoi parlare a quel modo!”
 Aquila della  notte, “e come dovrei parlare! Se il mondo cadrà nelle grinfie del demonio la  responsabilità è solo dei suoi abitanti! L’uomo ha dimenticato cosa sono i  valori e cose significa il rispetto!”
 Joe  intervenne, “ok grande capo! Adesso però dicci come fermare il demonio e dicci  dove possiamo trovarlo!”
 Aquila  della notte, con molto sarcasmo, divertito rispose, “ha, ha, ha… e dove  vorresti trovarlo in un bar in centro a New York a prendere un caffè?”
 Joe lo  guarda sorpreso come del resto tutti i presenti, egli continuò, “giovane  sciocco! Il demonio è dappertutto e da nessuna parte. Bisogna solo cogliere i  segni per anticiparlo. Secondo me dovete cercare solo di restare vivi fino a  quando non ci sarà la battaglia finale! Fino ad allora potete solo cercare di studiarlo  per capire come colpirà!”
 Nathalie, “  ma come possiamo batterlo!”
 Reiner,  “come si fa a combattere un demonio! Questo deve dircelo!”
 Aquila  della notte, “con la fede! Quella è l’unica arma!”
 Jet, “con  quella non si va da nessuna parte mi creda”, alzando il pugno, facendolo vedere  a tutti, “solo in questo si può avere fede!”
 Albert,  “non fare il cazzone Jet, non è prendendo a pugni uno spirito del male che lo  rimanderai negli inferi!”
 Chang, “in  effetti se fosse stato cosi facile, lo avrebbe fatto già Dio!”
 Jet,  adirato, stringendo i denti esclama, “allora lo farò io!!!” A queste parole  egli si volta ed esce dalla tenda dirigendosi verso il fiume posto vicino alle  prime case del villaggio.
 Bretagna,  “lo scuse Capo, ma lui è fatto cosi!”
 Punma,  “bene Aquila della notte! Dicci almeno cosa fare e da dove iniziare a cercare!  Non possiamo stare cosi… con le mani in mano!”
 Nathalie  esclama, “il mio fidanzato a volte si meriterebbe uno schiaffo! Comunque… noi  dobbiamo intervenire! Quindi un modo per iniziare a fare le prime indagini del  caso, ci deve essere!”
 Françoise,  intervenne, “si! Secondo me un modo c’è!”
 Joe  sorpreso da quelle parole, disse, “cos’hai in mente Françoise!”
 Ella  rispose, “potremmo iniziare a scovare il falso profeta e l’anticristo!”
 Chang, “ ed  in che modo Françoise, non sappiamo dove cercarli e non sappiamo nemmeno che  faccia hanno!”
 Françoise  continuò, “si è vero Chang, ma i due ovviamente non salteranno fuori dal nulla  all’improvviso! Staranno già operando da diverso tempo! E sicuramente già  saranno personaggi di spicco!”
 Joe  sorridendo disse, “brava Françoise! Sei un genio! Ma certo! L’anticristo sarà  un leader politico, quindi si infiltrerà nella sicuramente nella politica del  paese più forte al momento conosciuto!”
 Albert, ma  si! Che stupido perche non ci ho pensato prima! L’esercito degli Stati Uniti  d’America!”
 Simon, “in  effetti potrebbe essere! I loro eserciti già guidano le guerre, basta solo  diventarne il capo ed il gioco è fatto!”
 Anisha,  “quindi allora vorreste dire che il falso profeta milita nelle file della  religione più sviluppata, il cristianesimo!”
 Françoise,  “si! Lui già opera al suo interno! Basti vedere cosa sta succedendo nella  chiesa cristiana!”
 Joe, “  allora dobbiamo intervenire e smascherarli! Se riusciamo a colpirli, satana  perderà i suoi più potenti alleati!”
 Gianni,  titubante, “mi sembra una pazzia! Come faremo a controllare il clero come se  niente fosse! E come faremo a controllare tutti i componenti della politica  americana! E’ una pazzia!”
 Joe,  “troveremo il modo per scovare le due bestie! Non possiamo lasciare il mondo in  preda al male!”
 Gianni  tentò di replicare a Joe, “ma Joe… tu…!”
 Joe gli  chiuse il becco subito, “senti Gianni, penso che hai sentito troppo! Noi non  siamo come te! Abbiamo combattuto contro ogni forma di male, quindi non ci  fermeremo davanti a nessun essere! Adesso faresti meglio a tornare a casa e  nasconderti prima che il demonio s’impossessi anche di te!”
 Gianni  titubante e perplesso da quelle dure parole disse, “cosa vuoi dire!”
 Joe, con  una risatina quasi beffarda esclama, “voglio dire che il cuore di Françoise è  impegnato da secoli!”
 Françoise  sentendo quelle parole, ha un sussulto, arrossendo come un peperone.
 Gianni  spalanca gli occhi, “ma che vuoi dire? Non capisco!”
 Joe, “senti  bello non prendermi per un idiota! Non hai ancora capito con chi hai a che  fare! So solo che devi levarti strane idee dalla testa e sparire! E tieni bene  in mente queste parole, se passi dalla parte del diavolo non esiterò a  toglierti di mezzo! Quindi prega per la tua anima affinché resti dalla parte  giusta!” Con quelle parole Joe si congedò dal gruppo e uscendo dalla tenda  guardò in lontananza Jet seduto in riva al fiumiciattolo che costeggiava il  villaggio e decise di raggiungerlo.
 Françoise  intanto, vista la scena, stava per intervenire per calmare Joe ma a dire il  vero non ne ebbe il coraggio, era stata troppo felice del teatrino di gelosia  montato da Joe.
 Egli non  aveva mai fatto una cosa simile in pubblico, non era da lui, quindi questo la  spiazzò facendola rimanere arrossita e senza parole.
 Joe  raggiunse il suo amico Jet fermandosi ad un metro dietro di lui.
 Prima che  riuscisse a parlare, Jet lo anticipò, “cosa vuoi Joe! Si… non dirmelo! Sei  venuto a chiedermi di aiutarti nella grande impresa!”
 Joe rimase  in silenzio mentre Jet si alza in piedi di fronte a lui guardandolo dritto  negli occhi. Per qualche secondo i due non aprirono bocca.
 Jet, ruppe  gli indugi, “mpf… ma certo amico mio! Sono pronto per seguirti anche questa  volta! Non abbandono il gruppo tranquillo!”
 Il resto  del ragazzi, intanto, con Anisha e il grande capo Navajo uscirono dalla tenda  rimanendo li a guardarli da lontano senza poter sentire cosa si stavano  dicendo.
 Jet, “sono  con te fratello, ma non chiedermi di avere fede! L’ho persa molto tempo fa!”
 Joe,  “secondo me non l’hai persa Jet. Ti conosco!”
 Jet, “che  vuoi dire pivello!”
 Joe con una  smorfia di sorriso, “mpf… vedo che questa parola me la ripeti da anni ormai! In  realtà penso che tu abbia più fede di tutti noi! Sei solo alla ricerca di risposte!”
 Jet  abbozzando un sorriso rispose, “Ti sei messo a fare lo strizza cervelli  adesso!”
 Joe,  divertito non rispose, Jet continuò, “ei amico, cosa ne pensi di questa  storia!”
 Joe  imbronciando la fronte rispose, “in che senso!”
 Jet, “vedi…  Joe, il demonio è pericoloso! C’e’ la faremo stavolta… voglio dire…  sopravvivremo?”
 Joe, “vuoi  la mia opinione!”
 Jet, “devi  dimmi realmente ciò che pensi!”
 Joe si  guardo attorno prima di rispondere, poi guardandolo negli occhi disse, “a dire  il vero penso che sarà uno scontro mortale dove molti di noi non c’è l’ha  faranno e questo non mi fa riposare tranquillo! Non voglio vedere i nostri  amici finire male, non lo sopporterei! La cosa che poi mi fa impazzire e che  uno di noi ha già pagato con la vita!”
 Jet, “si…  Geronimo…! Quel maledetto bastardo del diavolo mi perseguita dalla nascita!  Giuro che vendicherò Geronimo e tutti i miei amici! Vendicherò me stesso e lo  riporterò all’inferno con me se ne sarà necessario!”
 Joe,  continuando a fissare Jet, disse, “sono con te amico!”
 Jet, “prima  di andare dagli altri, volevo dirti una cosa, “
 Joe,  chiese, “dimmi!!!”
 Jet, se ne  stette zitto per qualche secondo, “Nathalie… non voglio che le accada nulla!”
 Joe, “ti  capisco Jet! Françoise è la parte migliore di me! E’ la mia vita! Non voglio  che le accada qualcosa di grave, non riuscirei ad andare avanti. Meglio  l’inferno con tutte le sue pene che stare senza lei!”
 Jet,  rispose, “bene amico devi essere veramente preoccupato per parlarmi in questo  modo! Non lo hai mai fatto prima d’ora!”
 Joe, “si lo  ammetto non sono affatto tranquillo! Ma le ragazze non si staccheranno da noi  facilmente, quindi non possiamo estrometterle!”
 Jet, si… in  effetti hai ragione! Poi il diavolo le cercherebbe lo stesso! Ma io intendo  proteggerla al costo della mia vita!”
 Joe, di  rimando rispose, “si! Sono con te fino alla fine!” Joe tese la mano al suo  migliore amico che gl’è la strinse forte!”
 Intanto, i  loro amici non avevano captato nulla delle parole dei due ragazzi, eccetto  Françoise che aveva sentito tutta la conversazione col super udito. Una lacrima  percorse il suo stupendo viso!”
   16. LE FORZE DEL MALE PASSANO  ALL’ATTACCO. Arizona,  Ranch di Geronimo ed Anisha, 4 marzo 2012, ore 09:00;In una  delle numerose stanze per gli ospiti dello splendido ranch di Anisha, quella  mattina Françoise ancora abbracciata a Joe aprì gli occhi notando che egli era  già sveglio che la guardava amorevolmente. Avevano fatto l’amore intensamente  ed appassionatamente, da perfetti innamorati novelli per poi addormentarsi  abbracciati.
 Françoise,  “ciao tesoro!”
 Joe, “buon  di Françoise! Dormito bene!”
 Lei rispose  sorridendo, “si una meraviglia protetta dal tuo abbraccio! Stanotte poi… è  stato stupendo! Magico! Ti amo!”
 I due si  abbracciarono teneramente baciandosi appassionatamente.
 Intanto  nell’immensa camera da pranzo al piano di sotto, la colazione era servita e  tutti gli altri erano già al tavolo conversando su come muoversi nei giorni a  venire per cercare di fermare l’avanzata delle forze del male.
 Intanto  dalle scale scesero in sala Joe e Françoise che furono subito sbeffeggiati dai  loro amici.
 Bretagna,  “questa è l’ora di presentarsi è???”
 Simon  strizzando l’occhio ed accarezzando la testa del marito, esclama, “ma su caro…  sicuramente erano impegnati, come dicono in Francia, in un tête à tête molto  stuzzicante! Quello che non dedichi più a me da qualche giorno ormai!!!”
 Françoise e  Joe arrossirono e Bretagna mostrando i denti e spalancando gli occhi disse, “ma  mia cara cosa dici… lo sai che sono molto stanco io ultimamente… ma volevo  dire…!”
 Simon,  “caro stai cambiando colore?!”
 Bretagna,  mettendosi la mano dietro la testa, esclama, “ma no Simon ma che dici, ha, ha,  ha!”
 Tutti  scoppiarono a ridere!
 Reiner,  “cosa ridi Albert, dovresti pensare anche tu ad impegnarti di più mio caro!”
 Albert,  “che cosa, ma Reiner…!”
 Reiner,  “vuol dire che troverò l’amante! Cosi vediamo se questi mi dedica più  attenzioni di te!”
 Albert,  “acci…denti!”
 Jet, con la  bocca piena disse, “ragazzi su non ci sono problemi se volete vi aiuto io! Cosi  resta tutto in famiglia! Ha, ha, ha!”
 Albert e  Bretagna rimasero a bocca aperta e con faccia da punto esclamativo, mentre  Nathalie tira uno scappellotto alla nuca del suo fidanzato dicendogli, “ma  smettila don Giovanni da strapazzo, ricomponiti e non parlare a bocca piena… è  maleducazione! Ti hanno mai insegnato le buone maniere a tavola! E poi, a dire  il vero, a mal’appena soddisfi me, come potresti mai accontentarne altre due  donne… e poi del calibro di Reiner e Simon! Ti ci vorrebbero le batterie  supplementari! Attaccate all’uccello! Ops… scusate… non volevo dire… be… ormai  l’ho detto!”
 Jet  arrossendo, e con una goccia di sudore in viso, esclama, “ma… Tesoro… ha, ha,  ha… ma che dici, vuoi mettermi in imbarazzo!!!”
 Françoise  era diventata tutta rossa e coprendosi il viso con le mani esclamò, ma che  amici fulminati che ho! Mamma mia che discorsi di primo mattino!”
 Tutti in  sala scoppiarono a ridere.
 Mentre  tutti si divertivano a prendersi in giro l’un l’altro, Françoise divenne seria  di colpo. Joe se ne accorse subito ed esclamò, “cos’hai Françoise!”
 Ella  rispose, “presto dobbiamo andare subito al villaggio di tuo padre Anisha sta  succedendo qualcosa di brutto!”
 Anisha,  preoccupata, esclamò, “che cosa??? Françoise, ma che dici… cosa sta  succedendo!”
 Françoise,  rispose, “sento urla di terrore provenire da la!”
 Chang,  “presto andiamo!”
 Albert, “si  presto…!”
 Joe e gli  altri uscirono di corsa e correndo si diressero al villaggio mentre Anisha e  Gianni presero due cavalli dalla stalla facendoli galoppare all’impazzata.  Gianni chiese ad Anisha, ma gli altri come arriveranno al villaggio a piedi,  sono parecchi kilometri!”
 Ella  rispose, “sta zitto e galoppa! Non preoccuparti! Se è per questo arriveranno  anche prima di noi! Ha! Forza Tempesta… corri… corri!” Anisha partì a razzo sul  suo destriero nero.
 Gianni,  sconcertato, “ma cosa sta dicendo! Prima di noi! Ei aspettami!” Gianni inizia a  far correre il suo cavallo.
 Joe, disse,  “io vado avanti, accelerazione!” Joe sparì ed in un battibaleno arrivò al  villaggio Navajo. Messo piede nel villaggio, egli vide una scena molto  struggente, la gente era riversata al suolo. Le alcune donne avevano vestiti  strappati all’altezza dei genitali e gole tagliate, ad alcuni uomini e bambini  erano stati infilzati con armi da punta e uccisi con armi da fuoco, ad alcuni  era stata mozzata la testa. Tutt’intorno era un bagno di sangue. La gente del  villaggio principale dei Navajo era stata sterminata e parte dello stesso  villaggio era stato dato alle fiamme. Joe corse alla tenda di guerra di Aquila  della notte che li, riversava privo di vita. A terra, al suo fianco, il suo  consigliere Orso bianco anch’egli morto, con ferite al torace d’arma da fuoco,  ed un biglietto con una scritta, Joe la recuperò e leggendo il suo contenuto  rimase sbalordito. Poi si mise a correre verso l’inizio del villaggio sbarrando  la strada agli altri che stavano sopraggiungendo. Jet fu il primo ad arrivare e  vedendolo in piedi in mezzo alla strada si fermò chiedendogli, “Joe, sei tu! Ma  cosa cazzo è successo qui! Il villaggio è in fiamme!”
 Egli  rispose all’amico, “sono tutti morti Jet!”
 Jet,  rimasto a bocca aperta, esclamò “che cosa… ma che stai dicendo! Cosa vuol dire  tutti morti! Ed il padre di Anisha?”
 Joe  esclama, “quello che ai sentito! Il padre di Anisha è morto! Bisogna fermare la  ragazze e soprattutto Anisha! Non devono vedere quelle atrocità! Aiutami Jet,  ti prego!”
 Jet  rispose, “morto! Ma come è possibile!”
 Joe,  “adesso non c’è tempo Jet, dobbiamo fermarle!”
 Jet, “Ok  amici! Ci penso io a fermare le ragazze! Tu blocca Anisha!”
 I due  fermarono il resto del gruppo che in quel momento sopraggiungeva, Jet esclamò,  “fermi! Françoise tu e le altre meglio che non entrate nel villaggio!”
 Nathalie,  “ma cosa stai dicendo Jet! E perché mai?”
 Simon, “ma  sta bruciando tutto!”
 Reiner,  “dobbiamo spegnare le fiamme! Presto Jet! Albert dammi una mano!”
 Albert,  “ok! Andiamo!”
 Jet, placa  gli animi, “fermi!”
 Bretagna e  Chang rimangono spiazzati, quest’ultimo esclama, “heeeeeee! Ma che stai dicendo  ti sei bevuto il cervello forse?!”
 Jet  risponde a voce alta, “non c’è ne più bisogno!”
 Françoise,  “ma che vuoi dire Jet!”
 Punma, “non  dirmi che sono tutti morti!”
 Jet esitò  per un istante, poi affermò, “purtroppo si! Siamo arrivati tardi! Ragazze,  meglio non vediate quello che è successo! Solo noi entreremo nel villaggio! Voi  meglio che restate vicino ad Anisha… ne avrà molto bisogno!”
 Intanto  arriva a cavallo Anisha, che vedendo Joe si ferma e scende al suolo, “Joe che è  successo!”
 Joe abbassò  la testa e chiuse per un istante gli occhi senza dire una parola, mentre Anisha  gli urla contro istericamente afferrandolo per il collo della camicia comincia  a scuoterlo, “cosa è successo al mio popolo! Joe! Perché non parli! Dov’è mio  padre! Parlaaaaaaa!”
 Joe non  disse una parola, allora la ragazza cerca di correre al villaggio ma Joe la  trattiene per un polso. Ella iniziò ad urlare e piangere disperatamente,  “nooooooo! Papà… nooooooo! Lasciamiiiiiii… lasciami andareeeee… ti prego, non  vogliooooooo! Haaaaaaaaaa!”
 Joe, la  tira a se e l’abbraccia stringendola, egli disse, “smettila Anisha devi essere  forte! Lo capisci! Anisha! Smettila!”
 Lei a questo  punto strinse Joe mentre ancora urlava a squarcia gola, “maledetti demoni…  maledettiiiiiiiiiii! Noooooooooo!”
 Anisha  sviene dal dolore tra le braccia di Joe che le adagia a terra, “Anisha cos’hai,  Anisha!!!”
 Anche se la  scena era straziante, quegli abbracci di Joe ad Anisha fecero male a Françoise  che, però, senza esitare la soccorse assieme a Nathalie e le altre ragazze.
 Qualche ora  più tardi, Anisha apre gli occhi ritrovandosi sul suo letto circondato da  Françoise e le altre che la guardarono abbozzando una smorfia di sorriso.
 Nathalie,  “come stai Anisha!”
 Anisha  cominciò a piangere, “aiutatemi vi prego amiche mie! Non c’è la faccio più!  Perché tutto questo sta accadendo a me! Prima mio marito, poi mio padre e la  mia gente!”
 Françoise,  anch’ella con le lacrime agli occhi, esclama, “devi essere forte amica mia! Tuo  padre e Geronimo vorrebbero vederti reagire!”
 Anisha,  “non c’è la faccio più! Perché non hanno preso anche me con loro?”
 Simon,  intervenne ammonendo l’amica, “ma cosa dici?! Geronimo si è sacrificato per te!  Non voglio sentirti mai più parlare in quel modo!”
 Reiner,  inserendosi nel discorso, disse,“devi essere forte per loro e devi combattere  perché a nessuno più deve accadere quello che è successo a te!”
 Anisha se  pur disperata ed ancora in lacrime, sembrava calmarsi pian piano.
 Intanto si  apri la porta della stanza da letto ed entrarono tutti gli altri.
 Joe  rivolgendosi a Françoise, esclamò, “come sta?”
 Françoise  rispose, “adesso meglio, ma è ancora sotto shock! Meglio uscire e lasciarla riposare!”
 Tutti,  tranne Reiner che rimase vicino ad Anisha, scesero giù nel soggiorno principale  dove iniziarono le illustrazioni del sopralluogo fatto al villaggio da parte di  Joe, Jet e gli altri per poter fare il punto della situazione e cercare una  strategia da adottare.
 Quell’evento  aveva turbato e non poco l’animo di tutti che, a questo punto, non potevano più  aspettare. Bisognava intervenire immediatamente perché le forze del male  avevano iniziato in maniera massiccia l’azione di distruzione delle sacche di  resistenza dei fedeli legati a Dio.
 Gianni,  prima di continuare chiese quasi imbarazzato, “prima di iniziare a parlare sul  da farsi, ho bisogno di chiedervi delle cose!”
 Jet, con  sgarbatezza, “che vuoi cazzone! Qui si lavora! Non iniziare con le solite  domande del cazzo!”
 Egli  controbatté, “non sono domande del cazzo! Ma voglio solo sapere chi siete in  realtà! Come avete fatto prima a macinare tutti quei chilometri per raggiungere  il villaggio Navajo in cosi poco tempo? I cavalli non vi stavano dietro! Cosa  nascondete?”
 Albert  disse, “ecco, appunto! Domande del Cazzo!”
 Gianni, “vi  prego devo sapere con chi sto lavorando!”
 Bretagna,  “lavorando! Perche costui lavora con noi!”
 Simon,  sarcasticamente minacciando Bretagna, dice, “ma... tesoro smettila di usare  quel tono! Per favore! O vuoi che mi arrabbi sul serio!”
 Lui, con  occhi sbarrati, portandosi una mano dietro la tesata rispose, “ok, ok! Chiedo  scusa per quello che ho detto! Come al solito non so dominarmi! ha, ha, ha!”
 Chang,  esclamò, “mi dispiace Gianni, ma è meglio che tu sparisca, e non sappia nulla  di noi!”
 Punma,  “soprattutto ci vuole che ti dimentichi delle nostre facce!”
 Jet, “si… e  io dimenticherò la tua! E faccio finta di non averti sentito!!!”
 Nathalie,  “Jet ora basta! Gianni potrebbe esserci utile!”
 Joe, per  placare gli animi, intervenne, “perchè no! Probabilmente potrebbe aiutarci...  un esperto in materia archeologica potrebbe farci comodo... ma...!”
 Gianni,  spiazzato dalle parole di Joe in quanto ricordava ancora la spiacevole  conversazione avuta con lui, disse, quasi timidamente, “grazie Joe!!! Ma…  cosa!”
 Joe con una  smorfia di sorriso ed aria di rassegnazione, disse, “mpf… ma... è pericoloso  starci vicino! Come avrai già sentito da te… il demonio vuole eliminarci e  questo ci pone in una posizione di pericolo. Non potremmo proteggerti! Non so  neanche come proteggere le persone che amo! Quindi non posso assicurare la tua  vita!”
 Le parole  di Joe erano talmente cariche di rassegnazione che furono notate da tutto il  gruppo, egli continuò dicendo, “stavo pensando che stavolta forse… forse non ho  la forza per trovare una soluzione! Chiedo scusa a tutti, ma non c’è l’ha  faccio a sopportare quest’altro fardello!”
 Tutti  furono colpiti da quella dichiarazione, era solo sconforto o stavolta neanche  il grande 009 poteva salvare le sorti di tutti?
 Françoise,  con testa bassa e occhi chiusi aveva stampato il viso della tristezza. Era  immersa nei suoi pensieri, quando ad un tratto riaprì gli occhi e puntando Joe,  con rabbia, gli disse, “Joe… ultimamente ti sei rammollito!”
 Joe, di  stucco, esclama, “che cosa! Ma che vuoi dire adesso!”
 Tutti  guardarono la determinazione di Françoise a bocca aperta, ella intanto continuò  dicendo, “sei stato sempre un leader… ci hai tolto dai guai tantissime volte!  Sei stato per noi una guida, in tutti questi anni! Forse senza di te non  saremmo neanche qui! Io proprio non capisco cosa ti spaventi!!! Lo sappiamo da  anni quello che siamo! Lo abbiamo accettato!” Dai suoi stupendi occhi  cominciarono a cadere calde lacrime, “per la gente siamo soltanto persone da  tenere alla larga, persone da temere per la nostra diversità... siamo come  emarginati! Ma non abbiamo mai smesso di combattere! Non abbiamo mai mollato!  Hai paura per le nostre vite, hai paura di veder cadere qualcun altro lungo la  strada!”
 Tutti  continuavano a fissarla colpiti dalle sue audaci parole, che con grinta  continuò a tirar fuori, “siamo pronti anche a morire per la giustizia e per la  libertà! Lo siamo sempre stati! Ho sentito quello che vi siete detti con Jet  l’altro giorno al fiume!”
 Jet disse,  “era da immaginarlo!!! Il super udito! Con te è difficile nascondersi vero?”
 Punma,  intervenne, “che cos’è questa storia!”
 Chang,  “forse stavolta non ci ritieni all’altezza di combattere al tuo fianco!”
 Bretagna  guardando Joe in cagnesco, alla sua maniera con un occhio aperto ed uno chiuso,  esclama, “ha… è cosi!!! Da te non me lo sarei mai aspettato!”
 Chang,  disse, “ma Joe sei impazzito?”
 Joe,  abbassando lo sguardo usci dalla porta lasciandosi dietro tutti i suoi amici.
 Françoise  non disse nulla, ma nonostante le dure parole, poteva capire i sentimenti di  Joe.
 Albert,  esclamò, “aspetta dove vai! Stavolta ci devi delle spiegazioni bello!”
 Reiner,  intervenne a voce sostenuta, “Albert basta cosi!”
 Albert, “ma  cos’hai cara! Ti rendi conto di quello che pensa?”
 Jet,  "ma smettila celebro leso! Non capisci un cazzo come al solito! Tutti voi  non avete capito un cazzo!” Jet esce anch’egli dalla porta raggiungendo fuori  l’amico.
 Albert,  esclama, “ma che gli prende a quest’altro adesso!”
 Simon, “ha  ragione! Non avete capito il senso delle parole di Joe!”
 Françoise  tentò di spiegare, “dopo quello che è accaduto a Geronimo, Joe e Jet, sono in  pena! Hanno paura di poter perdere qualcun'altro di noi! Hanno paura di veder  morire i loro amici."
 Albert,  "che cosa dici?"
 Françoise  continuò, "questi pensieri stanno avendo grosse ripercussioni su Joe che  gli stanno togliendo la forza di lottare! Secondo me le forze del male stanno  cercando di indebolirlo colpendo questa sua preoccupazione. Lo colpiscono nel  suo punto debole, l’amore per i suoi amici e per me! Ricordate… anche io sono  stata colpita nella mia debolezza! La paura e lo sconforto allontanano da Dio!  Satana lo sa e si insinua nelle nostre paure non appena ci allontaniamo da Dio  perdendo la fiducia in noi stessi!”
 Simon, “e  una persona senza Dio è molto vulnerabile!”
 Nathalie,  “infatti il male tenta di indebolirci e di conseguenza cerca ancora di  allontanarci l’uno dall’altro!” Se Joe è veramente il leader dei Guerrieri del  Bene come aveva detto il padre di Anisha, sarà il più appetibile per il demonio  nel cercare di metterlo fuori gioco!”
 Tutti  rimasero senza parole pentendosi delle ingiurie gratuite riversate a Joe.
 Bretagna,  esclama, “sono un perfetto idiota! Non me ne sto mai zitto!”
 Françoise,  intrecciando le dita delle mani portandole al mento in segno di preghiera,  esternò, “ti prego amore mio! Trova la forza in te! Non lasciarti sopraffare  dalle forze oscure! Il mondo ha bisogno ancora di un leader! Noi abbiamo  bisogno di te! Io ho bisogno di te… della tua forza e della tua protezione!”
 Françoise  continuò, “e sarà come ad allora! Io chiamerò il tuo nome e tu correrai da me!”
 Intanto Joe  si era adagiato su di una staccionata, guardando verso le colline in lontananza  scolpite dagli agenti atmosferici che caratterizzavano il paesaggio di quei  luoghi incontaminati.
 Jet lo  raggiunse esclamando, “amico non ti abbattere! Non volevano dire quelle cose!  Hanno frainteso!”
 Joe, dopo  un attimo di silenzio, “lo so Jet! Non sto cosi per le loro parole!”
 Jet, “e  allora che ti passa per la testa!”
 Joe  rispose, “quello che dice Françoise è vero Jet! Non riesco a trascinare nessuno  a combattere questa guerra!"
 Jet,  "cosa vuoi dire... spiegati meglio!"
 Joe disse,  "Ma ti rendi conto di che razza di nemico abbiamo di fronte stavolta? Ha  ucciso Geronimo, ha quasi fatto fuori Françoise, e tenterà di farlo ancora con  tutti noi!”
 Jet, “mpf…  capisco vecchio mio! Si il nostro nemico stavolta supera ogni immaginazione!”
 Joe,  continuò, “si... e la cosa bella è che non sapremo come attaccherà, non  sappiamo nulla sui suoi luogotenenti, non sappiamo neanche come attaccarlo o  semplicemente come difenderci! Non sappiamo neanche che faccia abbia, o come si  presenterà!”
 Jet, “si lo  so!”
 Joe, “egli  può assumere qualsiasi forma e può attaccarci nei nostri punti deboli!”
 Jet, disse,  “in effetti non dobbiamo scoprirci! Non dobbiamo perdere fiducia in noi stessi  e in chi ci sta intorno! Solo cosi avremo una speranza!”
 Una voce  proveniente dalle loro spalle, disse, “e dobbiamo soprattutto pensare che tutti  siamo pronti a sacrificarci per i nostri ideali!”
 Joe e Jet  si voltarono, Jet esclamò, “sei tu Albert… o… ci siete tutti!”
 Joe abbozzò  una smorfia di sorriso, Bretagna disse, “scusami Joe… sono un deficiente!”
 Chang,  “amico sei un grande!”
 Punma,  intervenne, “sei veramente un capo!”
 Reiner e  Nathalie, abbozzarono un dolce sorriso mentre Françoise avvicinatosi a lui lo  abbraccia amorevolmente.
 Dopo quel  tenero abbraccio, abbinata alla carica data dai suoi amici, Joe era finalmente  pronto per affrontare la madre di tutte le guerre, lo scontro finale tra le  forze del bene e le forze del male.
   17. ADDIO PICCOLO IVAN. Arizona,  Ranch di Geronimo ed Anisha, 6 marzo 2012, ore 09:00;Erano  passati due giorni dalla strage al villaggio Navajo, e dopo aver dato una degna  sepoltura a quella povera gente ed a Aquila della notte, i dodici cyborg,  Anisha e Gianni erano seduti ancora una volta nel grande soggiorno del ranch di  Geronimo attorno ad un tavolo rotondo per ragionare su una strategia d’azione.
 La cosa era  ardua, perché non si poteva pianificare nulla, almeno fino a quando non si  sarebbe definito un obbiettivo da perseguire.
 Le cosi  dette bestie di Satana, la bestia del mare e la bestia della terra, non  facevano la loro comparsa in pubblico, o magari erano già in azione  segretamente, e questo rendeva difficile pianificare un piano d’azione.
 Joe, disse,  “ragazzi, lo so che non sappiamo contro chi combattere, ma dobbiamo muoverci!”
 Albert  annui, “sono d’accordo! In effetti questi esseri potrebbero nascondersi apposta  e giocare d’astuzia!”
 Chang,  chiese, “e in che modo scusa?”
 Albert  rispose portandosi il pollice e d indice al mento, “be… per esempio agendo in  secondo piano per non farsi riconoscere, per poi attaccarci quando meno c’è  l’aspettiamo!”
 Bretagna,  “in effetti non scarterei questa ipotesi! Sono d’accordo anch’io…  interveniamo!”
 Reiner, “si  è possibile che questi agiscano proprio nelle seconde linee per non essere  intercettati!”
 Françoise,  “secondo me possiamo togliere anche il dubbio! Sicuramente stanno già lavorando  alle spalle di tutti... e da parecchio ormai! E comunque dovranno uscire allo  scoperto prima o poi. Non possono iniziare a comandare i loro eserciti il  giorno stesso fissato per l’apocalisse.”
 Punma, “e  cosa pensate di fare allora!”
 Nathalie,  “potremmo fare una ricerca su internet!”
 Tutti la  guardarono col broncio. Jet, con tono ironico esclama, “ma tesoro mio! Credi  che questi abbiano un sito dove segnalino tutte le loro attività?”
 E lei,  altrettanto sarcasticamente, esclama, “no caro... è chiaro! Io intendevo di  ricercare tutte le notizie utili su attività strane segnalate dai media negli  ultimi anni! Fare, per esempio, dei collegamenti tra i vari eventi negativi  susseguitesi nel mondo!”
 Reiner,  “non male l’idea, almeno avremmo un obbiettivo! Ma ci vorrebbe moltissimo tempo  nel fare collegamenti su tutti gli eventi successi fin ora! E noi non ne  abbiamo!”
 Tutti erano  con lo sguardo rivolto nel vuoto pensando ad un piano d’azione, quando Joe  disse improvvisamente la sua, “io direi di dividerci in tre gruppi.”
 Françoise,  guardandolo perplessa esclama, “e per fare cosa, Joe?”
 Egli continuò,  “semplice! Il padre di Anisha ci ha detto che una bestia guiderà gli eserciti  ed una guiderà le religioni. Visto che noi abbiamo queste due indicazioni in  merito, le potremmo sfruttare per iniziare le nostre indagini!”
 Jet,  “continuo a non capire!!!”
 Bretagna,  “e quali sarebbero le indicazione che potremmo sfruttare?”
 Joe, “ma  provate a riflettere… quale esercito potrebbe essere utilizzato a tal scopo? E  quale religione potrebbe essere utilizzata per l’egemonia sulle altre?”
 Françoise,  “ho capito… tu stai pensando che per tale scopo potrebbe essere utilizzata la  forza di un grande esercito, per esempio quello americano!?"
 Simon  intervenne, "e per quanto riguarda la religione potrebbe essere utilizzata  quella più sviluppata, ad esempio, il cattolicesimo!?”
 Joe, con  una smorfia di sorriso stampato sulle labbra, esclama, “proprio cosi! Avete  centrato in pieno quello che volevo intendere! L'esercito Americano è il più  importante, potente e tecnologico, mentre con l'egemonia sul cattolicesimo si  riuscirebbe a convertire in seguaci moltissima gente!”
 Gianni, “si  è vero hai ragione, buona pensata! In effetti sarebbe troppo facile utilizzare  i Mussulmani! Anche se essi sono abituati alle guerre sante, ma sarebbero in  pochi rispetto ai fedeli cattolici...! Ed all’ora? Cosa vorresti fare?”
 Joe,  rispose, “semplice! Come vi dicevo poc'anzi, dobbiamo dividerci in tre gruppi,  dove uno andrà a Roma, un altro alla casa bianca e l’ultimo gruppo cercherà  informazioni generali su Internet o sui giornali di tutto il mondo come  suggeriva appunto Nathalie! Potreste farvi aiutare da Ivan per trovare  qualcosa. I suoi poteri sono cresciuti e non solo quelli, adesso non ha bisogno  di dormire come un tempo, quindi possiamo farci aiutare a tempo pieno!”
 Bretagna,  "si bella trovata! Con i suoi poteri potrebbe già indirizzarci verso i  nemici!"
 Françoise  alle parole di Bretagna, si allarma immediatamente e scattata in piedi dalla  propria sedia esclamò, “o no! Ivan!”
 Anisha,  cos’hai Françoise, perche sei cosi spaventata?”
 E lei  agitatissima, “dobbiamo andare subito a prendere Ivan! Siamo stati degli  imbecilli a non pensare che potrebbe essere in pericolo!”
 Jet,  scattando in piedi, esclama “che hai detto!?”
 Bretagna,  “ma Françoise, cosa stai dicendo!”
 Gli altri  la guardarono perplessi.
 Ella ancora  più agitata, “ma non capite! Proprio per le reali capacità di individuare le  minacce, Ivan potrebbe essere considerato una grossa minaccia per il nostro  nemico! Anche se è cosi potente, egli, tra di noi è quello più indifeso essendo  ancora un bambino!”
 Chang, “ma  Françoise… Ivan prevede i pericoli prima che si verifichino gli eventi, mi dici  come farà il diavolo a colpirlo?"
 Jet,  esclama, "Il pericolo captato da Françoise è reale, il nostro nemico è più  pericoloso di quello che crediamo, quindi bisogna andarlo a prendere!"
 Joe  allarmato dalle parole di Françoise, esclama,”Françoise, fai immediatamente una  telefonata ai coniugi Brown, controlla se tutto è a posto!”
 Françoise  si fionda al telefono, compone il numero, ma nessuno risponde. Ella esclama, non  risponde nessuno! Eppure a quest’ora dovrei trovarli a casa! Riproverò di  nuovo!”
 Nessuno  però risponde al telefono.
 Françoise,  disse, "nessuno risponde! Ho provato anche al cellulare, ma è spento! Ho  paura Joe!”
 Lo stesso  Joe agitatosi, esclama, “andiamo subito a casa dei coniugi Brown… presto!”
 Punma, “ma  Joe, mica sono dietro l’angolo?”
 Albert  disse, “non importa dobbiamo partire subito! Questa storia non mi piace neanche  un pò!”
 Tutti, dopo  essersi preparati i bagagli, partirono immediatamente per New York presso  l’abitazione dei coniugi Brown per scoprire il perché non riuscivano a parlare  con loro.
 New York,  residenza Brown, 9 marzo 2012, ore 11:00;
 I ragazzi  erano giunti dinnanzi al grande cancello automatico dell’abitazione dei coniugi  Brown e dopo aver suonato il campanello a vuoto per cinque volte di seguito  decisero di entrare a modo l’oro. Scavalcato il grande cancello ed entrati  nell’atrio, provarono ad aprire la porta la quale non era chiusa a chiave.
 All’interno  c’era un odore starno di marciume ed i mobili erano sottosopra. Col batti cuore  a mille i tutti iniziarono a girare per le prime stanze, fino ad arrivare in  cucina. Li scoprirono i corpi dei coniugi a terra in una pozza di sangue  aggrumato. Dato lo stato in cui erano, quei corpi dovevano essere li da una  quindicina di giorni ormai. Françoise presa dal panico corse al piano di sopra  lasciando tutti gli altri indietro.
 Joe,  immaginandosi cosa era successo, cercò di fermarla ma non fece in tempo, ella  si fiondò nella stanza di Ivan.
 Dopo un  attimo si sentì Françoise urlare dalla disperazione, Joe usò immediatamente  l’acceleratore e la raggiunse in un nanosecondo. Quando egli comparve dinnanzi  alla porta spalancata, noto immediatamente il disordine; gli arredi erano  ribaltati e spaccati. Vicino al lettino di Ivan, a circa due metri, Françoise  era li riversa a terra sulle ginocchia. Le lacrime grondavano copiosamente dai  suoi stupendi occhi azzurri; sul letto, Ivan era disteso con un coltello a  serramanico infilato nel petto all’altezza del cuore.
 Joe rimase  come pietrificato, non riusciva più a muovere un passo. Françoise ripeteva  singhiozzando, “perché… perché…! I-van! Nooo! Anche tu ci hai lasciato! I-van!”
 Le lacrime  scendevano copiosamente anche dagli occhi di Joe mentre, in quel momento, si  accalcarono sulla porta anche gli altri, i quali, d’innanzi a quella scena,  anche essi non riuscirono a trattenere le lacrime di sgomento.
 Joe trovò,  la forza per avvicinarsi a Françoise e, nel tentativo di rialzarla ed  allontanarla da quella assurda scena, ma ella gli svenne tra le braccia piegata  dal forte dolore.
 New York,  abitazione Brown, 11 marzo 2012, ore 11:00;
 Il funerale  del piccolo Ivan fu celebrato assieme a quello dei suoi genitori adottivi dopo  i riscontri della polizia che archiviò la vicenda come rapina andata a finire  male.
 Allo stesso  funerale presenziarono tutti gli amici della coppia di scienziati oltre che dai  dieci ragazzi con in più Gianni e Anisha. Non si risparmiarono lacrime.  Françoise molto legata al piccolo Ivan era straziata, dai suoi occhi ancora non  era scomparsa quell’assurda scena. Quella giornata rappresentò per lei la  scomparsa di un'altra parte di se stessa dopo la morte di Gilmore. Infatti  quello era il dolore più grande che aveva provato dopo la perdita del caro dottore  e, non riusciva a rassegnarsi di non poter più rivedere quello che considerava  come il suo fratellino minore. Nella sua mente, come in quella di tutti gli  altri erano presenti tutti i bei momenti trascorsi col piccolo amico.
 Joe esclama  in mente sua, "maledetto demonio pagherai anche questa!"
 A Joe  pareva come essere perseguitati da una forza terribile e devastante. Iniziava a  rendersi conto di combattere una lotta impari. Guardando verso il tramonto che  in quel momento imperversava, la sua mente gli proiettò il suo pensiero. Su  quel bellissimo scenario comparve un'ombra scura con una risata malefica quasi  a voler schernire la sua impotenza.
   18. PARTENZA PER LA TERRA SANTA. Dopo quella  triste parentesi, tutti si trasferirono presso la loro abituali residenze per  realizzare su quanto accaduto e, per prepararsi e preparare un pino d’azione  contro le forze oscure che avevano iniziato, oltre che a diffondere il verbo di  satana, anche a colpirli duramente nello spirito. Mettendo fuori gioco Ivan, le  forze oscure si erano aggiudicati un grosso vantaggio in quanto non potendo  contare sui poteri telepatici del bambino i guerrieri del bene non sarebbero  più riusciti a prevedere le loro mosse e a spostarsi velocemente per il globo  terrestre.Intanto i  media continuavano a passare notizie di cronaca nera, tutto il mondo sembrava  essere malato e, soprattutto, il tutto si svolgeva nell'indifferenza di molti.  I pochi gruppi fedeli a Dio, cercavano aggregazioni per poter pregare tutti  assieme, ma purtroppo molti di questi gruppi venivano colpiti da sette  sconosciute le quali cercavano di sgominare ed annientare gli ultimi fedeli del  Cristianesimo.
 Dopo qualche  tempo di silenzio, Joe si fece finalmente vivo contattando e dando appuntamento  a tutti presso la residenza di Geronimo ed Anisha in Arizona, confermandola  ormai come una vera e propria base.
 Arizona,  residenza di Anisha, 01 maggio 2012, ore 15:00.
 Joe serio e  cupo, iniziò il suo discorso, “bene ragazzi… ancora ben ritrovati! Abbiamo  avuto un periodo di riposo e di temo di meditazione dopo la morte Ivan".
 Françoise  abbassò il capo e chiuse gli occhi.
 Egli  continuò, "come vedete la lotta è dura e come tutti sappiamo, due nostri  fratelli ci hanno già rimesso la vita! Questa mi sembra una lotta impari!  Dobbiamo riuscire a capire per tempo le mosse di un nemico che va al disopra  dei nostri poteri di cyborg". Dopo un attimo di esitazione, egli continuò,  "visti gli eventi fin ora susseguitisi, stavolta non posso assicurarvi che  tutti usciremo indenni da questa guerra, quindi... se avete dei ripensamenti e  non vorrete dare il vostro contributo non vi convincerò a partecipare a questo  massacro. Se qualcuno vuole lasciare questa sede non sarà giudicato per questo!  Dopo anni di dure guerre e pochi istanti di pace, siamo tutti stufi di lottare!  Dal profondo del vostro cuore voglio che siate onesti prima con voi stessi e  poi con tutto il resto del gruppo e prendiate adesso la vostra decisione con  serenità.”
 Nessuno  nella sala aprì bocca dando cosi a Joe, con quel silenzio, la certezza da parte  di tutti di voler contribuire ancora una volta alla salvezza dell’umanità.
 Jet  rincalzò, spaccando il silenzio creatosi, “io sono pronto Joe! Non mi fermerò  davanti a nessun diavolo di demonio e soprattutto… voglio vendicare Geronimo ed  Ivan!”
 Albert,  “si! Ben detto amico! Sono con te! Scommetto che tutti la pensiamo allo stesso  modo!”
 Punma  aggiunse,”e poi a dire il vero, a quale guerra fatta c’era l’assicurazione di  uscirne indenni?”
 Chang,  “già! In effetti non credo che sarei a posto con me stesso se mi dovessi tirare  indietro!”
 Simon, “e  poi per scappare dove? Se la teoria dei Maia è giusta, quale luogo della terra  sarebbe al sicuro dall'influsso di satana?”
 Nathalie,  con fare sicuro, “meglio restare uniti per avere qualche chance in più per  vincere!”
 Bretagna, a  questo punto chiese a Joe, “come intenderesti muoverti Joe?”
 Egli  rispose, “ be… ci ho pensato molto in questi giorni e, secondo me l’unico modo  per capirci qualcosa veramente è dividerci in gruppi dove, gli stessi gruppi,  avranno il compito di reperire informazioni sull’Armageddon!”
 Simon,  "dove e quando intenderesti iniziare le ricerche???”
 Reiner  aggiunse, “il mondo è grande e non riusciremo mai a capire, cosa o chi  cerchiamo!"
 Joe, “si mi  rendo conto che non sarà facile, ma qualcosa dobbiamo tentare, non possiamo  stare qui a piangere che una soluzione ci piova dal Celo!”
 Punma,  "allora cosa proponi?"
 Dopo aver  ascoltato tutti i commenti in silenzio, Gianni esclama, "io ho  un'idea!"
 Nathalie,  "di cosa si tratta?"
 Gianni,  replicò, "conosco un vecchio ultracentenario che abita a Gerusalemme, è  considerato una sorte di religioso, il quale potrebbe darci una mano nell'individuare  il nostro nemico."
 Bretagna,  "e cosa potrebbe dirci questo vecchio!"
 Punma,  "data l'età credi che sia attendibile?"
 Simon,  "ma che dite! Lo sapete che Gerusalemme è la culla della civiltà  Cristiana, li potremmo trovare una soluzione ai nostri problemi!"
 Reiner,  "si sarebbe come tornare alle origini della storia di Cristo!"
 Joe,  "bene allora tentiamo! Partiamo tutti per Gerusalemme!"
 I dodici  amici, recuperarono il Dolphin 2 e si recarono in terra santa per incontrare il  vecchio religioso di cui parlava Gianni che viveva presso la via Dolorosa dove  il Cristo aveva portato la Croce per la salvezza del mondo.
 Gerusalemme,  via Dolorosa, 5 maggio 2012, ore 08:00.
 Françoise  fu molto suggestionata da quella parte di mondo dove era stata scritta la  storia della madre di tutte le religioni. Per quella via, il figlio di Dio  fattosi uomo si era sacrificato portando il peso di tutti i peccati degli  uomini.
 Françoise  in mente sua esclamò, "che emozione percorrere questa via! Dio mio quanta  sofferenza hai dovuto passare per tutti noi! Ti prego... dai a noi la forza per  riportare la pace e la giustizia nel mondo per il quale hai donato la tua vita  terrena a seguito di atroci sofferenze".
 Bretagna,  mentre camminava notò una specie di incavo sul muro che costeggiava la via  Dolorosa alla sua destra, quindi chiese, "Gianni... scusa un attimo! Ma  cos'è quell'incavo sul muro?"
 Gianni,  rispose, "si vede che sei carente di conoscenza sulla storia di Cristo!  Quello è l'incavo rimasto dove Gesù appoggiò la mano per sorreggersi dopo la  sua caduta con la croce addosso."
 Nathalie,  emozionata, "incredibile! Qui allora siamo nel punto dove c'è stata una  delle cadute di Gesù. Questo posto mi mette i brividi!"
 Simon,  "e pensare che qui c'è stata la sofferenza di un uomo che ha dato la sua  vita per tutti gli esseri umani!"
 Chang,  "si! Un po come noi che ci siamo sempre battuti a rischio della nostra  vita per il bene dell'umanità!"
 Albert,  "in effetti potrebbe essere considerati in questo modo!"
 Tutti  restarono in silenzio per un attimo dando un senso alle parole di Chang. Si  resero conto della loro uguaglianza di intenti con il Cristo Redentore.
 Gianni,  ruppe quel silenzio di riflessione, "andiamo, siamo quasi arrivati, il  posto è questo! Dietro quel vicolo abita il vecchio religioso... Zekharia."
 Arrivati  nell'antico vicolo diroccato, tutti notarono i bambini giocare tra di loro con  abiti sporchi e logorati. In fondo al vicolo, una porta anch'essa logorata dal  tempo dava un leggero tono di colore a quel contesto antico. Tutti si  spostarono dinnanzi alla stessa. Gianni bussò e dopo qualche secondo una  giovane ragazza venne ad aprire.
 Giovane  ragazza, "Chi siete stranieri?"
 Gianni che  conosceva le basi della lingua israeliana, disse, "buon giorno signorina,  siamo venuti a porre delle domande al vecchio Zekharia, è possibile parlare con  lui!"
 Giovane  ragazza, "mi spiace, ma mio nonno è anziano e non voglio che si affatichi  troppo!"
 Françoise,  intervenne, "ti prego dacci la possibilità di fare alcune domande a tuo  nonno, ne va della salvezza di molti innocenti!"
 Nathalie,  "siamo tutti in pericolo e forse tuo nonno può aiutarci nella nostra  battaglia contro le forze del male!"
 Giovane  ragazza, "non credo che mio nonno sia in grado di rispondere alla vostre  domande! Già gli danno tormento tutte le persone del posto, quindi devo  chiedervi di andare via! Mi dispiace!"
 Una voce  tremolante si udì dal buio di una stanza, "Noemi, nipote mia... ti prego,  lascia passare questi stranieri!"
 Noemi,  rispose, " ma nonno la tua salute non ti permette di..."
 Zekharia,  interruppe la nipote, "non preoccuparti cara, ci sono cose molto più  importanti della mia salute adesso! Siamo tutti in pericolo e quelle persone  sono qui per aiutare il mondo ad affrontare una grande battaglia!" Tutti  rimasero ammutoliti da quelle parole.
 Dopo  l'attimo di esitazione, Noemi lascia entrare tutto il gruppo accompagnandoli  dinnanzi al vecchio Zekharia che sembrava attendere la loro visita. Tutti si  sistemarono, invitati dal religioso, attorno a lui ed al fuoco che riscaldava  ed illuminava quelle vecchie e fredde mura di pietra.
 Zekharia  guardò uno per uno gli sguardi dei presenti passandoli in rassegna, prima di  iniziare a parlare a voce calma e tremolante, "vi do il benvenuto in  questi luoghi sacri, io sono Zekharia, discendente delle più rinomate famiglie  Ebree che all'epoca sono state vicine a nostro signore Gesù Cristo. La gente  del luogo mi considera l'uomo più saggio di tutta Gerusalemme date le mie  capacità di predire e captare quasi tutti i segni dateci da nostro  Signore."
 Gianni, disse,  "Zekharia, sono Gianni ti ricordi di me? Sono stato qui tre anni fa al tuo  cospetto per chiederti di aiutarmi a capire il segreto dei Maia che, a quanto  veduto e scoperto ultimamente, è molto legata da un filo invisibile a nostro  signore Dio. Anche se tale popolo è vissuto molti anni prima della venuta di  Cristo, sembra essere collegato a lui!"
 Zekharia,  guardandolo intensamente esclama, "mi ricordo di te caro amico!"
 Gianni,  continuò, "e ricordi allora anche le parole che mi dicesti, - non posso  parlarti dei Maya adesso! Essi sono legati alla tua vita! Continua a cercare ed  un giorno capirai ogni cosa - ecco cosa mi dicesti!"
 Zekharia,  "ricordo... ricordo ogni cosa! Vedi... il popolo Maya pur essendo vissuto  molto tempo prima di Cristo aveva captato i segni del destino proprio come  succede a me! Avevano già predetto quello che sarebbe stato! Sei entrato in  questo popolo calcando la loro antica saggezza ed incontrando la verità sulla  loro esistenza! Adesso sei tornato da me per dare l'inizio alla guerra contro  le forze del male!"
 Tutti  rimasero a bocca aperta di fronte alle parole del vecchio saggio di  Gerusalemme.
 Jet, disse,  "ma all'ora Gianni è il leader dei guerrieri del bene!"
 Tutti  spalancarono gli occhi...Albert, "ma che dici Jet!"
 Chang,  "sei impazzito forse!"
 Punma,  "ma cosa dici! Come può guidare i guerrieri del bene?"
 Jet,  "forse lui doveva solo guidarli fin qui dinnanzi a quest'anziano per  capire come agire!"
 Simon, con  gli occhi ben spalancati, "ma allora questi guerrieri del bene siamo  noi!"
 Reiner, in  confusine esclama, "non sto capendo nulla! Sono frastornata!"
 Nathalie,  intervenne, "stiamo calmi vediamo cosa ha da dirci il vecchio  Zekharia!"
 Françoise,  "non so se Gianni è questo fantomatico leader, e a dire il vero neanche  m'importa! Voglio solo trovare immediatamente un modo per fermare l'avanzata  del demonio!"
 Joe,  esclama, " Giusto! Dobbiamo concentrarci solo sul da farsi!"
 Bretagna,  "lasciamo continuare forse ci può dare delle informazioni molto  preziose!"
 Gianni,  continua a parlare al saggio, "Zekharia, questi sono miei amici, sono oggi  qui dinnanzi a te per essere..." senza dare il tempo di continuare il  discorso, Zekharia rispose, "so costoro chi sono... so cosa vogliono e so  chi combattono! Attenzione! Vi avviso! La guerra sarà apocalittica, vedo morte  e desolazione attorno a voi!"
 Tutti  rimasero quasi scossi da quelle parole, i nostri amici erano sempre più  coscienti di fronteggiare qualcosa al di sopra della loro portata, ma bisognava  intervenire, combattere lo stesso anche a costo della vita.
 Joe disse,  "Zekharia, la prego ci aiuti! Se lei sa tutto, ci aiuti a capire chi è il  nostro nemico, come fare a scovarlo e come combatterlo!"
 Zekharia,  rispose, "giovane ragazzo, la profezia Maia si compirà, la fine del mondo  è vicina... e solo un miracolo potrà salvare il mondo!"
 Albert,  "e quale sarebbe questo miracolo!"
 Zekharia,  "il mondo è corrotto e malvagio. La potenza di un Dio e grande quanto è  grande la potenza della fede dei suoi devoti!"
 Jet,  perplesso come il resto del gruppo, chiese, "ma cosa vogliono dire queste  parole!"
 Bretagna,  mettendosi una mano in testa, esclama, "si! Non ne capisco il senso  nemmeno io!"
 Chang,  "be... come al solito!"
 Bretagna,  guardando male Chang disse, "cosa vuoi dire grande puffo!"
 Chang,  ridacchiando, "ooo su via Bretagna... non hai proprio il senso  dell'umorismo tu!"
 Zekharia,  inizia a spiegare il senso delle sue parole, "un Dio esiste in un luogo  solo affinché c'è la fede in lui! L'egemonia del nostro Dio sta scemando  proprio perchè in questo periodo c'è una crisi di fede da parte del popolo  cristiano! Ed è proprio su questo punto che il maligno si batterà! Far  vacillare la fede in Dio rimasta!"
 Joe,  "credo di capire... l'esistenza di Dio è legata alla fede dei suoi  seguaci! Non è vero?"
 Zekharia,  "si... proprio così! Se dovessero scomparire tutti i fedeli di Dio, lui  non avrà più poteri su questa terra!"
 Simon,  "ma come facciamo a capire che la fede sta scemando?"
 Reiner  intervenne, "e soprattutto, come facciamo ad individuare la bestia che  cercherà di soggiogare la religione del Cristianesimo?"
 Zekharia,  dopo un attimo di esitazione rispose, "la fede sta già scemando! Le nuove  vicissitudini che stanno colpendo la Chiesa, sta portando la gente a cambiare  le origine della propria fede. Senza accorgersene si sta adorando il demonio  lasciando cosi la via di Cristo!"
 Nathalie,  incredula, "che cosa... ma lei si riferisce forse al Papa! No, non ci  credo! E' impossibile che sua Santità stia portando il Cristianesimo verso il  collasso!"
 Tutti  rimasero senza parole, Punma esclama, "ma come si possono dire certe  idiozie! Il vicario di Cristo non può pendere per il male!"
 Gianni,  ammonì Punma, "ma cosa dici Punma! Zekharia ha indicato chiaramente il  Papato senza indicare un personaggio specifico!"
 Chang,  "allora ci deve essere qualche sovvertitore all'interno del papato!"
 Bretagna  continuò, "e come faremo a scoprire chi è?"
 Françoise,  "la cosa si complica, non riusciremo tanto facilmente a stanare questa  persona!"
 Reiner,  puntualizzò, "forse vuoi dire... questo demonio... no questa  persona!"
 nella  stanza ci fu un attimo di silenzio rotto improvvisamente da Françoise, "ma  certo!"
 Joe  sorpreso esclama, "cos'hai Françoise!"
 E lei,  "ma non ricordate il racconto di Aquila della notte? ...verrà la bestia  dal mare, l'anticristo che con l'aiuto del falso profeta, la bestia della  terra, radunerà gli eserciti sotto il suo comando nel nome di satana".
 Zekharia,  annuì, "come vedete sapete già tutto, venire qui è stata per adesso solo  una perdita di tempo! Ma avete finalmente aperto gli occhi su come muovervi.  Questi luoghi saranno teatro dello scontro finale tra le poche forze del bene  che rimarranno e quelle violente e numerose del male previste per il 21  dicembre".
 Joe,  stringendo i pugni, "non credo sia stata una perdita di tempo! Come dice  lei, abbiamo finalmente aperto gli occhi! La soluzione la conoscevamo già, ma  forse per paura di voler affrontare lo scontro con satana non vedevamo la  via!"
 Françoise,  continuò il discorso di Joe, "e vero! Questi luoghi sacri ci hanno dato la  spinta giusta per iniziare finalmente la battaglia con le forze del male!"
 Zekharia,  "bene ragazzi miei, il mondo ha bisogno di voi! Fate presto il tempo è  poco! I sigilli sono rotti e satana ha già iniziato a mandare i suoi emissari  per compiere la sua vendetta verso Dio! Io vi aspetterò qui per aiutarvi nella  battaglia finale."
   19. IL PRIMO SCONTRO CON SATANA E LA  CADUTA DI UN AMICO. Casa del  vecchi saggio Zekharia 5 maggio 2012, ore 14:00I nostri  amici dopo aver ringraziato il vecchio saggio uscirono dalla sua abitazione  incamminandosi di nuovo per la via Dolosa per raggiungere il Dolphin e partire  in direzione della casa di Anisha.
 Françoise  uscendo da quella porta, avverti un improvviso senso di negatività e fermandosi  di colpo sulla soglia della porta guardò Zekharia preoccupata, ma lo stesso le  sorrise cercando di rassicurarla. Il vecchio saggio in mente sua esclama,  "vai ragazza... non esitare! Non temere per la inutile vita di questo  povero vecchio! Il mondo ha bisogno di te e non di me!"
 Joe  accortosi del ritardo della sua ragazza, esclama, "Françoise... che ti  succede! Dobbiamo andare... cosa aspetti!"
 Françoise  guardò Joe perplessa, poi si girò riguardando il vecchio Zekharia prima di  chiudere la porta per seguire Joe e gli altri.
 Zekharia,  attizzando il fuoco disse, "sei venuto per me vero?"
 Alle sue  spalle, una voce rude e lugubre disse, "è arrivata la tua ora  vecchio!"
 Zekharia,  senza voltarsi, esclama, "vedo che non hai perso il vizio di usare i corpi  degli altri per compiere e tue malefatte! Satana... esci subito da mia nipote!  Maledetto demonio!"
 Satana,  ridendo, "ha, ha, ha... il corpo di tua nipote e molto attraente... non ho  saputo resistere!"
 Noemi ormai  posseduta del diavolo in persona avanzava piano verso Zekharia con in mano un  coltello a serra manico dicendo, "tempo fa sei riuscito a sfuggirmi grazie  alla fede del tuo popolo, ma adesso che quest'ultima ha poco influsso anche su  queste terre, ti toglierò di mezzo una volta per tutte! Cosi i guerrieri del  bene perderanno anche l'ultima guida in questo mondo!"
 Zekharia,  "tanto non riuscirai a fermarli... non riuscirai a prendere le anime degli  esseri umani! Non riuscirai a prendere il posto di Dio!"
 Satana,  urlando "non nominarlo! Ormai sta perdendo e non riuscirà ad intervenire  per fermare la mia opera! La mia vendetta si compirà e le anime di tutti gli  esseri umani sarà mia! Preparati... adesso lo incontrerai cosi lo informerai di  persona come sarà annientato da questo mondo! Ha, ha, ha!"
 Satana,  utilizzando il corpo di Noemi, si lancia addosso al vecchio Zekharia  infilandogli nell'addome il freddo e tagliente coltello!"
 Zekharia  con lamentele di dolore, esclama, "arghhhhhhh! Non c'è l'ha farai!  Demonio!"
 Satana  estrae la lama insanguinata e mentre lo stava per colpire di nuovo con un nuovo  fendente, la porta viene sfondata da Joe, che esclama, "fermati bastardo!  Adesso farai i conti con noi!"
 Satana,  guardando Joe negli occhi esclama, "maledetto... morrai!" A queste  parole egli si scaglia contro Joe lasciando cadere a terra Zekharia. Joe lo  evita e con un calcio all'addome atterra Noemi.
 Françoise,  ne approfitta per lanciare un rosario che portava sempre con se, al collo della  ragazza posseduta che tra atroci lamenti sbatte a terra liberandosi dallo  sgradito ospite.
 Françoise e  Nathalie, scattano a recuperare Zekharia e Noemi portandoli fuori dalla casa,  Françoise, prima di uscire esclama, Joe... state attenti! Lui è ancora qui  dentro!"
 Joe,  "che cosa! Avanti ragazzi Staniamolo!"
 Albert,  disse, "non c'è cosa più facile... come vedete in questa casa ci sono solo  due stanze... e questa dove ci troviamo e una di esse!"
 Bretagna,  "quindi... lo stronzo si trova li dentro al buio!"
 Punma  disse, avanzando a passo svelto verso l'altra stanza buia e impugnando la sua  pistola laser, "bene... allora ci penso io a farlo uscire fuori allo  scoperto!"
 Jet urlando  all'amico, "fermo Punma cosa fai sei impazzito allontanati da quella  stanza!"
 Jet non  fece in tempo a parlare quando all'improvviso dall'oscurità usci con uno scatto  felino una grossa figura ricoperta di peli bianchi con volto demoniaco e muso  allungato, dotata di lunghi artigli neri alle mani e zoccoli di cavallo neri ai  piedi, in fronte spuntavano corna dello stesso colore rigirate a spirale  all'ingiù.
 Satana,  dunque, si manifestò con un urlo raccapricciante che improvvisamente colpi  Punma infilzandolo al collo con i lunghi artigli strappandogli parte della  carotide senza dargli tempo di respiro. Egli cade a terra insanguinato mentre  Jet tenta di attaccare satana. La bestia però, velocemente, lo colpisce con il  palmo della mano sbattendolo contro un muro della stanza mentre, con un balzo,  esce fuori dalla porta alla luce del sole terrorizzando tutti i presenti  accorsi sul posto dopo le tremende grida udite.
 Satana  localizza velocemente Zekharia e sua nipote tenuti sotto protezione da  Françoise e Nathalie per poi lanciarsi su di loro per colpirli tutti quando un  missile lanciato da Albert lo colpisce alla schiena sbalzandolo in  un'abitazione deserta li di fronte.
 Joe,  correndo da Françoise e Nathalie, esclama, "state bene!"
 Le due  risposero, "si tutt'ok!"
 Chang e  Bretagna si fiondano in soccorso di Punma mentre gli altri puntano con le  proprie armi il punto dove era caduto satana.
 Jet,  "dove sei farabutto! Esci fuori!"
 Françoise,  "non avverto più la sua presenza! E scappato via!"
 Una voce  spunta all'improvviso dal nulla, "presto ci rivedremo... e farò in modo di  farvi sparire una volta per tutte... il vostro tempo sta per scadere! Ha, ha,  ha, ha, ha!"
 Joe  digrignando i denti e stringendo il pugno destro esclama, "maledetto! Non  credere che te la darò vinta tanto facilmente!"
 Bretagna,  ancora inginocchiato al fianco di Punma, esclama, "ragazzi correte...  presto o Punma non c'è l'ha farà".
 Albert,  esclama, "no... Punma!"
 Joe,  voltandosi, "maledizione! Punma!"
 Françoise,  "oooh nooo...!"
 Simon,  "mamma mia quanto sangue... Punma!"
 Reiner,  "presto Françoise... dobbiamo curarlo subito".
 Françoise  guarda Punma tremando con gli occhi ben sbarrati senza dire o cercare di fare  nulla attirando cosi l'attenzione di tutti che la guardarono sorpresi e  stupiti.
 Joe,  esclama, "Cos'hai Françoise... presto... o non c'è l'ha farà!"
 Chang,  "perchè esiti amica mia, ti prego fai qualcosa!"
 Bretagna in  lacrime rincalzò, "ti prego Françoise aiutalo!"
 Reiner,  "solo tu puoi curarlo!"
 Françoise  cadde su se stessa con le ginocchia a terra con testa bassa e occhi chiusi da  cui iniziarono a grondare lacrime a fiumi.
 Jet  sbalordito da questa reazione della ragazza, esclama, "Françoise! Ma che  significa!"
 Simon,  guardando Punma a terra tremante ed agonizzante, interviene, "lasciatela  stare!" Da i suoi occhi iniziarono a cadere lacrime amare di disperazione,  poi continua dicendo,"ma non capite! Non capite proprio! Cosa può fare  Françoise per Punma! Non c'è tempo neanche di portarlo al Dolphin!" Simon  si gira di spalle continuando a piangere.
 Dagli occhi  di tutti iniziarono a scendere calde lacrime di rassegnazione.
 Bretagna,  Chang, Joe, Albert e Jet in ginocchi accanto a Punma, gli strinsero tutti  assieme la mano mentre Reiner e Nathalie, piangendo, abbracciarono François  ancora in ginocchio ancora in lacrime.
 Punma,  guardò tutti i suoi compagni negli occhi e cercando di infondere coraggio a  tutti abbozzò un ultimo sorriso. Di li a poco, lo stesso spirò tra atroci  sofferenze.
 Le lacrime  grondavano dagli occhi dei suoi compagni che non riuscirono a dire una parola.
 Di li una  voce interruppe quei momenti di tribolazione, "nonno... nonno! Ti prego  nonno alzati!"
 Tutti si  voltarono verso quella voce vedendo il vecchi Zekharia a terra seduto  appoggiato ad un muro in una pozza di sangue. Joe lasciò la presa sulla mano  dei suoi compagni che stringevano quella di Punma, si alzò e si avviò verso  Zekharia.
 Gianni, li  vicino si fionda in ginocchio da Zekharia, " Zekharia ti prego  resisti!" Poi urlò alla gente occorsa, "chiamate un dottore  presto!"
 Joe,  avvicinatosi al saggio, lo guardo intensamente.
 Zekharia,  con le ultime forze rimastegli, disse, "ragazzo... abbiamo saggiato la  forza del Demonio! (due colpi di tosse)".
 Noemi,  "nonno non affaticarti ti prego, hanno chiamato il dottore! Presto sarà  qui!"
 Zekharia,  tossendo ed iniziando a perdere sangue dalla bocca esclama, "non è più  necessario! Il mio tempo è arrivato!" Poi fissando Joe disse,  "ragazzo, non arrenderti! Trova il modo per fronteggiare il male... ne va  del bene del mondo!"
 Joe,  "ma come posso vincere io un essere demoniaco!"
 Zekharia,  con le ultime forze rimaste, con un filo di voce, disse, "con la  fede...!" Poi spirò senza avere il tempo di dire altro.
 Noemi,  piangendo di dolore, "nooooooo! Nonnoooooo!"
 La gente  intorno iniziò a mormorare, uno di loro disse, "guardate, Zekharia è  morto!"
 Un altro  continuò, "che sciagura per tutti noi!"
 Un altro  ancora esclamò, "sono stati loro!!! Sono stati loro a portare qui il  demonio!"
 Ancora un  altro disse, "si... lo avete visto! Era proprio la bestia!"
 La folla  iniziò a rumoreggiare, esordendo, "prendiamoli! Uccidiamoli!  Sacrifichiamoli per la nostra salvezza!"
 Jet,  esclama, "qui si mette male!"
 Bretagna,  disse, "ok stendiamoli, non sono in tanti", si mise in guardia.
 Joe lo  fermò, "fermo Bretagna che cazzo stai facendo!"
 Bretagna,  "ma... veramente io...!"
 Albert,  intervenne, "cosa faresti tu al loro posto dopo aver assistito a quanto  successo!"
 Nathalie,  vistosamente preoccupata, chiese, "e cosa facciamo adesso!"
 Chang,  disse, "c'è solo una cosa da fare! Recuperiamo Punma e andiamo via da  qui!"
 Jet  recupera Punma e decolla da li, sotto lo stupore di tutti.
 Joe afferra  Françoise e sparisce sotto gli occhi di tutti. Gli altri, dopo aver afferrato  Gianni, si dileguarono saltando ed arrampicandosi sulle abitazioni circostanti.
 Recuperato  il Dolphin, i cyborg si diressero in Africa presso il villaggio di Punma per  dargli una degna sepoltura nella sua terra nativa. Appresa la tragica notizia  data da Joe e gli altri in lacrime, tutti al villaggio soffrirono per la  scomparsa del loro leader. Dopo la toccante cerimonia funebre dove non si  sprecarono lacrime e urla di dolore I nostri ragazzi vennero invitati a  fermarsi qualche giorno per riprendersi dallo shock di quanto accaduto presso  la residenza di Punma messa a disposizione dal suo fedele consigliere Shon. Le  giornate sembravano eterne, la tristezza era incolmabile e la paura di Joe  risultò fondata. Un altro suo amico era caduto per mano del demonio, ma egli  non fece trapelare la sua preoccupazione. Guardando gli stupendi tramonti di quelle  zone, si ripromise di essere forte e di combattere anche in memoria dei suoi  amici che aveva perso la vita per combattere le forze del male. I nove e Gianni  fecero rientro alla fattoria di Anisha consapevoli di dover continuare a  lottare nonostante l'ennesimo lutto che li aveva colpiti.
   20. I GUARDIANI SONO ANCORA IN  CIRCOLAZIONE. Viaggio di  ritorno per l'Arizona, residenza di Anisha, 20 maggio 2012, ore 10:00Joe facendo  manovra di atterraggio, presso la casa di Anisha, vide del fumo levarsi dalla  stessa.
 Joe,  "ma cosa succede...!"
 Chang,  "sembra un incendio!"
 Françoise,  preoccupata, "guardate è tutto devastato. Cosa sarà successo!"
 Reiner,  esclama, "o dio mio! Anisha!"
 Jet,  "presto Joe... atterra alla svelta!"
 Il Dolphin  atterra davanti alla fattoria e quando si apre il portellone di uscita, i  ragazzi si fiondano subito nella casa date alle fiamme in cerca di Anisha.  Tutt'intorno vi erano i corpi della servitù e dei braccianti barbaramente  trucidati.
 Françoise,  "ma cosa è successo qua dentro! E' tutto distrutto dal fuoco! Dov'è Anisha!"
 Simon,  "lei non c'è qui! Si sarà messa in salvo!"
 Jet,  "dannazione... proviamo a cercarla fuori di qui... su ragazzi!"
 Albert,  disse, "maledetto Satana... scommetto che è opera sua continua a  colpirci!"
 Joe,  "sta diventando un calvario! Non riusciamo a contrattaccare!  maledizione!"
 Chang,  guardando dalla finestra, disse, "ragazzi guardate, chi sono questi uomini  in divisa morti di qua e la!"
 Joe,  guardando nella direzione indicata da Chang disse, "maledizione! Ma quella  sembra la divisa dell'esercito americano!"
 Jet,  "ma che sta succedendo...cosa ci fa qui l'esercito e chi li ha  eliminati!"
 Albert,  disse, "guardate quel corpo di quel sodato... ha un'ascia conficcata nella  schiena!"
 Simon,  continuò, "e guardate quegli altri due! Uno è stato strangolato con una  strana fune e l'altro pugnalato!"
 Reiner,  affacciandosi dall'altra finestra esclama, "guardate quelli invece sono  praticamente lacerati!"
 Françoise,  "ma cosa sta succedendo! Presto, usciamo e cerchiamo Anisha!"
 Una voce  dalle loro spalle si fece presente, "non c'è ne bisogno Françoise!"
 Tutti si  voltarono in direzione di quella voce cosi familiare e videro Anisha li in  piedi sulla soglia della porta un pò illividita e con il vestito leggermente  strappato.
 Gianni  esclamo in contentezza, "menomale... che sollievo!"
 Nathalie,  corse verso di lei abbracciandola, "amica mia che gioia vederti sana e  salva!"
 Reiner,  "Anisha, ma cosa è successo qui!"
 Joe,  "cosa è venuto a fare l'esercito a casa tua!"
 Anisha, in  lacrime, "hanno distrutto tutto! Si sono presi mio marito, mio padre, la  mia casa! Tutto quello che avevo conquistato faticosamente! Maledetti  demoni!"
 Gianni,  "adesso calmati e raccontaci tutto!"
 Anisha  iniziò il suo triste racconto, "ero intenta a controllare che tutto era a  posto nella fattoria, quando improvvisamente sono arrivati alcuni colpi d'arma  da fuoco che hanno steso alcuni lavoratori! Poi successivamente sono sbucati  dal fienile e dal terreno di fronte alla fattoria una ventina di uomini in  mimetica. Erano soldati americani quei bastardi! Hanno fatto fuoco su tutti  tranne che su di me!"
 Bretagna,  "e per quale motivo!"
 Ella  continuò, "per me avevano altri progetti! Mi hanno presa e scaraventate  nel fieno, hanno cercato di violentarmi! Volevano farmi provare terrore e  sofferenza prima di uccidermi!"
 Joe,  "maledetti bastardi!"
 Jet chiese,  "e poi cosa è successo!"
 Lei rispose  irritata, "quei bastardi hanno iniziato a strapparmi il vestito di dosso,  quando improvvisamente un ascia ha colpito uno di loro. E gli altri sono stati  atterrati e uccisi con varie tecniche raffinate di assassinio!"
 Françoise,  "chi è stato!"
 Anisha,  "sono qui fuori, venite a salutarli!"
 Tutto il  gruppo si precipitò fuori dalla casa devastata dalle fiamme dove inquadrati a  file da cinque dal più basso al più alto trovarono cinquanta uomini agguerriti  ed armati fino ai denti.
 Françoise,  esclamò, "ma sono i Guardiani!"
 Nathalie,  disse, "ma allora sono vivi... pensavo che erano stati tutti eliminati  nell'ultimo attacco quando fu colpito tuo padre!"
 Anisha  rispose, "lo credevo anche io! Ma sono rimasta colpita vedendoli  all'azione sono proprio fortissimi!"
 Uno dei  Guardiani, esce dalle file e si dirige verso il gruppo e, appena fu vicino  esclama, "vi porto la voce dei Guardiani...! Purtroppo quando Aquila della  notte fu attaccato, noi eravamo lontani e non abbiamo potuto difendere la  nostra gente! Il grande capo dei Navajo ci aveva disseminato in giro per il  mondo per cercare prove concrete sull'esistenza delle bestie di satana...! Se  solo eravamo qui il male non avrebbe osato attaccare il villaggio e anche se  non responsabili di quanto accaduto, ci sentiamo amareggiati per non aver  potuto fare nulla per salvarli!"
 Joe disse,  "non preoccuparti! Il diavolo tenta di colpirci quando meno ce  l'aspettiamo! Non ci affronta faccia a faccia ma con vili colpi di mano! Quando  siamo distratti o assenti cercando di indebolirci colpendo i nostri animi  umani!"
 Guardiano,  "il nostro re, avrebbe voluto farci combattere al vostro fianco per  difendere la pace nel mondo e contrastare le forze demoniache! Quindi ci  sentiamo in dovere di metterci a vostra disposizione per la lotta contro il  male! Voi siete i guerrieri del bene... i leggendari combattenti al servizio di  Dio che salveranno il mondo dall'Apocalisse! Vi prego volerci prendere con  voi!" Il guardiano si inginocchiò davanti a Joe!
 Joe, si  abbassa e prende per le spalle il Guardiano, lo fa rialzare dicendogli,  "non genufletterti dinnanzi a me! Siamo onorati di avervi al nostro  fianco! Capisco il vostro stato d'animo! Recentemente, infatti, abbiamo perso  uno dei nostri fratelli, Punma, per mano del diavolo che ci ha attaccato  personalmente in terra santa!"
 Anisha  sbalordita dalle parole di Joe, guardò il resto del gruppo esclamando, "ma  cosa significa! Cosa è successo a Punma!"
 I ragazzi  abbassarono lo sguardo chiudendo gli occhi, confermando col loro silenzio le  parole di Joe, mentre lo stesso continuava a parlare al Comandante dei  Guardiani, "sarete nostri fratelli nella lotta contro il male... grazie!  Grazie a nome di tutti!"
 Il male  stava avanzando nel mondo inesorabilmente, cancellando la fede in Dio in tutti  gli angoli dello stesso. Il demonio stava attaccando inesorabilmente i paladini  del bene su tutti i fronti riuscendo a fare delle vittime nelle loro file. Joe  e gli altri si sentivano impotenti nel fronteggiare questa nuova minaccia e non  si riuscivano a percorrere piste concrete. I Guardiani del popolo Navajo  custodi del segreto dei Maya, erano ricomparsi sulla scena alleandosi con i  nostri cyborg. Basteranno queste premesse per battere le forze demoniache? Joe  era scettico sulla possibilità di battere le forze del male, ma in cuor suo  sapeva che qualcosa andava fatto.   21. LA BESTIA DELLA TERRA E LA BESTIA DEL MARE. Arizona,  residenza di Anisha, 21 maggio 2012 ore 20:00.I  Guardiani, dopo aver dichiarato la volontà di voler combattere al fianco dei  guerrieri del bene, iniziarono a raccontare quello che avevano scoperto girando  per i continenti mondiali in cerca di prove concrete a supporto della teoria  dell'Armageddon.
 In  particolare, si erano soffermati su dei particolari acquisiti nel viaggio fatto  in Italia e negli Stati Uniti da alcuni di loro, ossia la scoperta di due  personaggi potenzialmente pericolosi per la già precaria stabilità degli  eserciti e delle religioni.
 Joe, disse,  "che cosa! E chi sarebbero questi personaggi!"
 Albert  continuò, "Cosa sapresti dirci di loro!?"
 Capo dei  guardiani, "secondo il rapporto fattomi dai miei uomini, quelli che hanno  controllato il Vaticano, durante le messe domenicali del Papa, hanno notato un  uomo accanto allo stesso Santo Padre che sembrava condizionarne le gesta, ma  non hanno saputo descrivermi in che modo. Sono però riusciti a sapere il suo  nome, Asmoday. Invece, quelli che si sono recati presso la Casa Bianca in  America, hanno notato un comportamento ambiguo del Presidente Obama".
 Jet, disse,  "cosa? Il Presidente era ambiguo?!"
 Capo dei  Guardiani, "si... a detta di qualcuno, il Presidente sta meditando di  cedere il passo e dichiarare dimissioni a favore di un noto personaggio apparso  sulla scena politica da poco, un tale di nome Abaddon".
 Nathalie,  agitata esclama, "ma cosa dici... il Presidente in America è eletto dal  popolo... come in tutte le società moderne! Come può Obama dimettersi piazzando  un'altra persona al suo posto senza essere stata eletta?"
 Il capo dei  Guardiani, rispose, "si... lo so, ma... questo strano personaggio si è  guadagnato la fiducia di tutti facendo rapida ascesa al potere americano,  intervenendo direttamente nella guerra al terrorismo dopo gli attentati  dell'undici settembre e partecipando attivamente alla cattura ed uccisione del  leader dei terroristi di al qaeda. Nelle alte sfere politiche si narra che il  Presidente degli Stati Uniti gli darà pieni poteri sulla politica  espansionistica americana e, la cosa strana è che tutti sono d'accordo su  questa soluzione".
 Françoise,  chiese, "e questo cosa vuol dire?".
 Joe  rispose, "semplice... vuol dire che questi avrà libera autonomia nel  comandare l'esercito americano!"
 Il capo dei  guardiani annuì, "si... è cosi!"
 Bretagna,  "ma è terribile!"
 Simon,  "non ci credo... e l'opinione pubblica che ne dice?"
 Capo dei  Guardiani, "purtroppo, l'opinione del popolo americano e conforme a quella  dei suoi politici!"
 Tutti  rimasero sbalorditi e colpiti da queste rivelazioni, Gianni disse, "ma  cosa sta succedendo!"
 Anisha,  "si fa dura! Se solo penso che quei soldati che hanno attaccato il mio  Ranch sono stati mossi a posta per colpirmi! Maledetti bastardi!"
 Reiner,  "cosa vi fa pensare che questi due soggetti siano demoni?"
 Capo dei  Guerrieri, "semplice! I nomi Asmoday e Abaddon, in ebraico antico,  significano rispettivamente tentatore e distruttore. Secondo un'antica  mitologia, nell'antichità Asmoday è stato il demone serpente che ingannò Eva.  Egli è considerato il principe dei demoni! Abaddon invece è il demone  responsabile di molte sciagurate guerre del passato".
 Gianni,  puntualizzò, "si sono loro!"
 Albert,  esclama, "cosa vuoi dire Gianni!"
 Gianni  continuò, "ricordate???"
 Tutti lo  guardarono fisso in viso, egli con voce seria e scandita, disse, "come ci  ha detto il padre di Anisha tempo fa e secondo alcune scritture tradotte dai  testi Maya, arriveranno le bestie dalla terra e dal mare che tenteranno i ceti  religiosi e distruggeranno la fede del mondo; quest'ultimo, l'anticristo,  prenderà il potere sugli eserciti del mondo e marcerà contro gli ultimi seguaci  di Cristo nella battaglia di Armageddon in terra santa dove il demonio cercherà  di sovvertire l'esito della battaglia finale con Dio!".
 Tutti,  rimembrando le parole di Aquila della notte, spalancarono occhi e bocca  rimanendo pietrificati; nella sala scese un silenzio di meditazione e  preoccupazione.
 Albert  disse, "Ragazzi... dobbiamo fermarli!"
 Chang,  "non possiamo più esitare... il tempo è a noi tiranno!"
 Joe,  "bene muoviamoci!"
 Simon,  chiese, "come ci muoviamo?"
 Joe disse,  "Io, Françoise, Chang, Gianni e Anisha andremo in Italia! Destinazione  Vaticano!" Poi continuò, "Jet e Nathalie, assieme a Bretagna e Simon,  si recheranno negli stati Uniti d'America, presso la casa bianca. La vostra  missione sarà reperire informazioni su questo Abaddon!"
 Jet,  chiese, "e se scopriamo che questi è un demone?"
 Joe,  "semplice... lo eliminerete all'istante!"
 Simon,  "ok! Partiamo subito!"
 Bretagna,  "lascia fare a noi Joe! lo toglieremo di mezzo!"
 Albert,  "ei... e noi che cosa dobbiamo fare?"
 Joe,  rispose, "tu e Reiner andrete in Terra Santa con i Guardiani!"
 I due  ragazzi rimasero sbalorditi, Reiner disse, "heeee! A far cosa!"
 Joe, con  una smorfia di sorriso in viso disse, "vi recherete ai piedi del monte  Megiddo dove ci sarà lo scontro finale e preparerete li la nostra  resistenza!"
 Françoise,  titubante chiese a Joe, "senti Joe... ma cosa significa! Perchè devono  preparare il terreno!"
 Nathalie,  "ma di quale resistenza parli?"
 Joe,  "vedete, se le sacre scritture ci dicono la verità, ho un forte  presentimento che la battaglia finale si combatterà inevitabilmente li! Quindi  dobbiamo prepararci in quanto se, come penso, le cose per noi si metteranno  male, dovremmo ripiegare velocemente li e prepararci allo scontro!"
 Bretagna,  "ma perchè non fermarli prima?"
 Joe disse,  "non ricordi? La fede degli uomini sta scemando velocemente e, senza fede,  nessun Dio riuscirebbe ad avere influenza."
 Jet,  "e con ciò? Continuo a non capirti!"
 Françoise,  intervenne, "ho capito... in Terra Santa Dio ha molta influenza perchè e  come se giocasse in casa! Li la fede dei credenti è molto forte per via dei  luoghi santi calcati da Gesù!"
 Joe, annui,  "esatto piccola...! In quei luoghi, il tempo si è come fermato all'epoca  di Cristo e sicuramente potremmo avere l'appoggio della preghiera di molti  rafforzando cosi il potere divino di Dio e limitando quello di satana!  Inoltre... la salvezza del mondo è partita proprio da quei luoghi e il demonio  per vincere vuole sicuramente batterlo dove è nata la sua religione!"
 Bretagna,  disse, "ho capito! Affrontandolo in terra santa, vuoi cercare di  indebolire il demonio per poterlo sconfiggere facilmente! Non so se è una buona  idea! Non dimenticare che quel maledetto ha ucciso Punma proprio a  Gerusalemme!"
 Joe,  esclama, "non l'ho dimenticato! Ma in quel momento nessuno stava pregando!  Penso che la preghiera sia l'unica arma efficace che possiamo sfoderare contro  i demoni!"
 Gianni,  intervenne, "in effetti non è un brutto piano!"
 Anisha,  "e poi mi sembra la sola via da seguire in questo momento! Io... sono  d'accordo!"
 Albert  chiese a Joe, "ma come faremo a radunare tutti i fedeli di Dio ai piedi  del monte Megiddo?"
 Reiner,  continuò, "non conosciamo il territorio e chi potrebbe darci una mano a  convincere la gente del posto a lottare con noi!"
 Joe,  "un modo ci sarebbe!"
 Reiner,  guardandolo stupita, disse, "e quale?"
 Joe,  "dovete trovare Noemi e farvi aiutare a reclutare più fedeli  possibili!"
 Albert,  "Noemi? Dopo quello che è successo non credo che sarà dalla nostra  parte!"
 Chang,  "penso che ci consideri colpevoli della morte di suo nonno!"
 Joe,  "si lo so... ma dobbiamo tentare! Lei è l'unica che può aiutarci! Dobbiamo  pensare ad un modo per parlarle e farla ragionare!"
 Nella sala  scese i silenzio più totale, ogni uno stava pensando alla propria missione e al  modo per chiedere l'aiuto di Noemi.
 Françoise  interruppe quel silenzio logorante, "ci sono! Gianni... tu andrai con  Albert e Reiner!"
 Tutti,  rimasero di stucco ascoltando quelle parole; ella continuò, "tu sei  l'unico che conosce meglio di noi quei posti e soprattutto ti conosce anche  Noemi. Penso che saprai come parlarle!"
 Gianni,  "va bene tenterò! Anche se quando l'ho conosciuta io era molto piccola!  Farò del mio meglio!"
 Joe disse,  "bene! Tutto è deciso...adesso dobbiamo solo agire!" Ogn'uno sa cosa  deve fare!" Poi dopo un attimo di esitazione, continuò, "Anisha,  Gianni, mi dispiace coinvolgervi in questa guerra, ma non abbiamo altra via!  Cercheremo di proteggervi!"
 Anisha,  "sono con voi! Mio marito ed il mio popolo mi sono stati portati via! Mi  sento in dovere di combattere al vostro fianco per la salvezza del mondo!"
 Gianni,  replicò, "lo stesso vale per me! Grazie a voi ho potuto coronare il sogno  della mia vita, la conoscenza del popolo Maya! Certo non mi aspettavo la lotta  contro il diavolo, ma fa lo stesso! Non posso permettere che la terra venga  distrutta dal quel maledetto!"
 Joe,  "bene allora... partiamo! Ci terremo in contatto e se qualcuno ha  problemi, prima di rischiare la vita contatti il resto del gruppo. Ricordiamo  con chi abbiamo a che fare! Il nostro avversario è molto pericoloso e  utilizzerà tutti i mezzi a sua disposizione per colpirci! Non abbassate mai la  guardia!"
 I nostri  amici stavano iniziando a muoversi contro il male, riusciranno a fermare  l'avanzata delle forze demoniache?
   22. IL FALSO PROFETA ED IL RAPIMENTO  DEL PAPA. Arizona,  residenza di Anisha, 1 giugno 2012 ore 08:00.Tutto era  pronto, dopo gli ultimi saluti e le ultime raccomandazioni , il gruppo si  divide come concordato per raggiungere le mete designate da Joe.
 Città del  Vaticano, 5 giugno 2012 ore 10:00.
 All'arrivo  in Italia, Joe sembrava perplesso, ancora non sapeva come sarebbero riusciti ad  avvicinarsi allo strano individuo segnalato dai Guardiani. Françoise notando il  suo stato d'animo, disse, "cos'hai caro?"
 Joe,  ritornando in se, esclama, "E'... cosa! A... si scusami ero  sovrappensiero!"
 Françoise  continuo dicendo, "Joe lo so a cosa stai pensando, ma vedrai che troveremo  un modo per avvicinarci a questo Asmoday o come cavolo si chiama!"
 Anisha,  intervenne, "dobbiamo riuscire ad avvicinarlo e smascherarlo!"
 Chang  disse, "io invece lo toglierei di mezzo subito senza perdere tempo!"
 Françoise  ammonì l'amico, "ma cosa dici Chang, non possiamo uccidere la gente senza  avere la certezza di essere dei nemici!"
 Anisha,  "però togliendolo subito di mezzo ci eviterebbe di mettere a rischio la  nostra operazione e il cosi il mondo intero."
 Joe, si  infilò nel discorso, "ok ragazzi! Adesso basta parlare propongo una sosta  in quel bar cosi davanti ad un caffè potremmo elaborare un piano!"
 Françoise, "come vuoi tu Joe!"
 I quattro  si diressero nel bar di fronte la basilica di San Pietro, e dopo aver ordinato,  iniziarono a mettere giù un piano d'azione.
 Chang,  "sentite, io non sono bravo ad elaborare piani... quindi, visto che non sappiamo  quando ci fermeremo a Roma, andrei a prenotare un albergo nelle vicinanze. Cosa  ne pensate?"
 Joe,  "mi sembra un'ottima idea! Prova qui dietro uscendo dalla piazza a destra  dovresti trovare la residenza di Paolo VI! E' un ottimo albergo! Prenota tre  stanze, una doppia."
 Chang,  "ok corro subito! Ci vediamo tra un po!"
 I tre  seguirono con lo sguardo Chang uscire dal locale, poi Anisha iniziò il  discorso, "ragazzi cosa c'inventiamo? Sembra difficile entrare in quel  posto! Soprattutto... ammettiamo di riuscire ad entrare come troviamo il  tipo?"
 Françoise,  "a quello ci penso io! Pensiamo ad entrare!"
 Anisha,  "già dimenticavo la tua super vista!" Poi con voce sensuale e sguardo  ammaliante, guardando Joe esclama, " Bene... allora Joe, cosa  proponi!"
 Joe guardò  Françoise imbarazzato, mentre quest'ultima rimase sbalordita dal comportamento  di Anisha, ma non apre bocca anche se il suo sguardo era quasi rabbioso e  fulminante, Joe espose balbettando il suo piano,"mm... meglio cercare di  entrare di notte! Adesso andremo a riposare che mi sa che il viaggio ci ha  fatto un pò male. Il piano e questo, tra cinque giorni, domenica prossima, ci  sarà l'angelus e quindi le attività pastorali domenicali, tutti saranno  sicuramente più stanchi del solito e la notte dormiranno profondamente. Alle  ore 1:00 ci troviamo tutti qui davanti questo bar. Cercheremo di entrare dalla  Cupola quindi la scaleremo dal retro! Sarà più facile eludere le Guardie  Svizzere e cercare cosi, una volta entrati, il nostro uomo!"
 Anisha, con  fare provocante, e mostrando la sua scollatura esclama, "molto bene...  entrare dal retro!!! Mi piace questo piano!"
 Françoise,  stanca di quest'atteggiamento e offuscata dalla gelosia, disse a voce  sostenuta, "bene... meglio che andiamo a riposare! A quanto vedo il viaggio  avrà fatto male a qualcuno!"
 Joe,  imbarazzato per la situazione creatasi, esclama, "io vado a pagare... su  andiamo!"
 Avvisato  Chang del piano di Joe, i quattro si dirigono nelle rispettive stanze!
 All'interno  della camera di Françoise e Joe, si stava tenendo una discussione animata,  Françoise, "ma cosa le ha preso! Non si è mai comportata a quel modo! Ma  senti quante arie si dava... e poi si è permessa anche di metterti il suo  davanzale in faccia! Ma che si è messa in testa quella!"
 Joe,  divertito, "davanzale???"
 Françoise,  "tette... Joe! Come le chiami tu è? Però ti piaceva la visuale non è  vero?"
 Joe,  "ma cosa dici Françoise, sei matta!? Lo sai che mi piace solo il tuo di...  davanzale!"
 Françoise,  diventando bordò in viso e coprendosi con le braccia il seno, disse,  "screanzato... quando fai cosi ti spaccherei la testa per vedere cosa hai  di marcio... e po sai cosa ti dico..."
 Joe non le  diede il tempo di continuare quando improvvisamente la tirò a se e la baciò  appassionatamente, poi staccandosi dopo un po dalle sua stupende labbra disse,  "quando ti arrabbi mi fai diventare matto! Non sai cosa ti farei  adesso!"
 Lei  perdendosi nei suoi occhi che la fissavano ardente di passione disse,  "...e... allora cosa aspetti!"
 Joe  continua a baciarla appassionatamente trascinandola pian paino verso il letto.  I due mentre si baciano e indietreggiavano verso il letto stesso, si tolsero in  contemporanea tutti i vestiti. Lei era distesa sulla schiena mentre lui era di  sopra baciandola e toccandole i seni. Poi le sue mani scesero giù facendola  sussultare. Joe la fa sua con foga, come se fosse la sua prima volta. Dopo un  ora di intensa passione i due si addormentarono sfiniti.
 Si  susseguirono cinque giorni spesi a visitare Roma, la città eterna, Joe e  Françoise si erano ripromessi di visitarla prima o poi e quella fu n'ottima  occasione. Françoise fu contentissima, tranne che per i continui  punzecchiamenti di natura sessuale da parte di Anisha nei confronti di Joe che  la facevano imbestialire. La stessa Anisha sembrava attratta da Joe tanto da  provarci inesorabilmente e la cosa faceva accrescere tensioni tra le due  ragazze.
 Joe,  Françoise e Chang non riuscivano a comprendere il comportamento di Anisha che  spesso assumeva tratti di vera intolleranza.
 Residenza  Paolo VI, 10 giugno 2012 ore 1:00.
 Joe, e  Françoise erano appena arrivati davanti al bar della piazza San Pietro, e Joe  vedendo arrivare il solo Chang, gli disse, "Chang, dov'è diavolo è  Anisha!"
 Chang, con  faccia da punto esclamativa risponde, "non lo so Joe... forse non si è  svegliata!"
 Françoise,  "be in effetti sarà ancora stanca dalla serata visto che ieri lo sentita  rientrare in stanza molto tardi! Ultimamente da praticamente i numeri!"
 Chang, le  rispose schernendola, "non sarai mica gelosa per due o tre avance fatte a  Joe per caso! Ha, ha, ha!"
 Françoise,  alterandosi e afferrando l'amico per il grosso naso, risponde, "ma cosa  dici Chang... vuoi un calcio nel sedere per caso! Quella non fa avance... ci  prova... è diversa la cosa!"
 Joe,  ascoltando il fracasso che stavano facendo, esclama, "ma la finite di fare  casino! Sembra di stare in mezzo ai bambini! Abbiamo una missione da compiere  lo avete dimenticato? Andremo da soli! Meglio cosi! In questo modo potremmo  utilizzare i nostri poteri di Cyborg tranquillamente senza preoccuparci di lei!  Sarebbe stata solo un peso!"
 I tre  ragazzi, si recarono alle spalle della Basilica e cominciarono la scalata verso  l'altissima cupola.
 Una volta  in cima, Joe forza la porta e i tre entrano nel suo interno cominciando a  percorrere la lunghe scale a spirale in discesa.
 Françoise,  ad un certo punto ferma tutti esclamando, " fermatevi! Ci siamo... dietro  quella porta ci sono le stanze dei religiosi."
 I tre  aprirono la porta della rampa che dava nel corridoio delle camere da letto.  Françoise guidò Joe e Chang fino alla stanza di Asmoday, ma all'ingresso del  corridoio principale notarono una cosa strana, le Guardie Svizzere impiegate  nel turno di guardia, erano distese a terra con sguardo assente.
 Joe,  "ma cosa sta succedendo?"
 Françoise,  "guarda le Guardie, sono tramortite!"
 Chang,  "ma hanno gli occhi aperti e lo sguardo assente! Ma che vuol dire!"
 Una voce  arriva dal fondo del corridoio, "te lo dico io, 006!"
 Tutti si  girarono in direzione della voce scorgendo un uomo di mezza età di media statura,  barba bianca abbastanza lunga, occhi neri e con addosso una tunica da cardinale  bianca e rossa con sfumature dorate.
 Françoise,  "chi sei tu?"
 Lo strano  uomo, risponde alla domanda della ragazza, "io sono Asmoday,  l'incantatore! Per servirvi."
 Joe,  "maledetto allora è vero! Tu sei al servizio del demonio! Non mi  sfuggirai!"
 Asmoday,  "maledetti cyborg, da anni state rovinando i piani di lucifero, ma  stavolta non vi andrà bene! Vi annienteremo!"
 Chang,  disse, "senti pagliaccio! Che hai fatto alle guardie!"
 Asmoday,  rispose ridendo, "le ho incantate con i miei poteri! Dormono per il  momento!"
 Joe,  intervenne, "e per quale motivo!"
 Asmoday,  "mps! Dovevo eliminare il Papa, ma voi ficcanaso arrivate sempre nel  momento giusto per rovinare i piani al prossimo! Siete con Dio ma non osservate  i comandamenti al quanto vedo!"
 Françoise  sbalordita, "che cosa? Vuole eliminare il Santo Padre!"
 Joe,  "non ci riuscirà... presto togliamocelo dai piedi!"
 Asmoday  sentendosi minacciato predica ad alta voce una formula segreta in lingua  aramaico antico, incomprensibile per i nostri cyborg. Le guardie si svegliano  di soprassalto e cosi tutti i cardinali che alloggiavano su quel piano, i quali  uscirono fuori dalla loro stanza attirati da quei frastuoni. Asmoday infatti  urlò, "aiuto... guardie... aiutatemi! Vogliono assassinare il Papa...  presto accorrete! Dobbiamo difenderlo!"
 Le guardie  svizzere in un attimo si presentarono di fronte ai tre con le loro lance  spiegate pronti a colpirli, ed in contemporanea arrivarono le guardie del corpo  vaticane con pistole spianate, "fermi siete in arresto!"
 Joe,  "maledizione..."
 Chang,  disse, "che cosa? Noi in arresto! Ma... ma non siamo noi a dover essere  arrestati, è Asmoday che vuole uccidere Sua Santità!"
 Guardie  vaticane, "ho detto fermi... o do l'ordine di aprire fuoco su di  voi!"
 Françoise,  sudando freddo, esclama, "non è con noi che dovete combattere! Noi siamo  venuti per..." Joe non da il tempo alla ragazza di finire le sue parole,  dicendo, "è inutile parlare... dobbiamo andarcene da qua!"
 Chang,  "si va bene Joe, ma non possiamo lasciare il Papa in mano a quel  criminale!"
 Joe, annuì,  "hai ragione, ma cosa possiamo fare a questo punto!"
 Ad un  tratto la porta della stanza papale si apre, e fuoriesce una figura con abito  bianco ed in ciabatte da camera, dicendo, "cosa sta succedendo qua  fuori!"
 Asmoday,  "sua Santità... stia lontano da qui è pericoloso... vogliono  ucciderla!"
 Il Papa,  sbalordito esclama, "cosa... ma chi sono quelle persone vestite di  rosso!"
 Joe  approfittò dell'attimo di distrazione generale, "003, 006... scappate da  quella finestra... ora!"
 Françoise e  Chang in contemporanea, esclamarono, "ok..." e senza pensarci due  volte, i due sfondano la finestra e aggrappandosi ai cornicioni iniziano la  loro discesa dal palazzo Vaticano mentre in contemporanea, Joe utilizzando il  proprio acceleratore molecolare disarma prima le guardie del corpo vaticane,  poi si fionda sul Papa e sparisce con lui sotto gli occhi increduli e  spaventati dei presenti. La rabbia di Asmoday si fece impetuosa ed in mente sua  esclama, "maledetti cyborg... vi ritroverò e per voi sarà la fine! Quei  bastardi, sono riusciti a portare via il Pontefice... ma questo potrebbe girare  tutto a mio vantaggio! Ha, ha, ha, ha, ha...!"
 Cosa avrà  mai in mente il perfido Asmoday e quale sarà la sua prossima mossa?  L'intervento di Joe ed i suoi amici ha scongiurato l'assassinio del Pontefice,  ma la scelta del suo rapimento sarà stata quella giusta?
   23. L'ANTICRISTO AL POTERE. Stati Uniti  d'America, Casa Bianca 15 giugno 2012.Jet,  Nathalie, Bretagna e Simon arrivano alla Casa Bianca proprio quando il  Presidente degli Stati Uniti stava tenendo un discorso ai quadri del proprio  esercito. Lo stesso discorso era ripreso da moltissime emittenti mondiali,  "soldati... popolo americano! Oggi per l'America è un grande giorno! In  questo momento delicato di profonda crisi mondiale, ho la necessità di avere un  consigliere che svolga per conto della Nazione intera un servizio di sviluppo,  protezione e salvaguardia, quindi... in accordo con tutte le forze politiche  abbiamo deciso di creare una nuova figura, il Ministro Presidenziale. In  assenza del Presidente, egli avrà pieni poteri decisionali e d'azione, potrà agire  per conto suo in qualunque situazione. Ovviamente ad ogni decisione dovrà darne  conto al sottoscritto che sarà sempre informato su tutte le decisioni prese.
 Questa  figura sarà dunque essenziale per snellire i compiti istituzionali del  sottoscritto. Sarà presente direttamente sui campi di battaglia, che siano di  guerra che di qualunque altro carattere."
 Jet,  esclama, "ma sono tutti impazziti! Come si fa a dare tutti quei poteri ad  un uomo solo!"
 Il  presidente intanto continuava il suo discorso, "in questa occasione, ho  l'onore ed il piacere di presentarvi il prescelto per questo prestigioso  incarico! Egli è un uomo che si è distino per attaccamento patriottico alla  nazione americana fuori dal comune! Si è distinto in molte azioni che hanno  dato lustro e prestigio all'America, soprattutto ha condotto assieme ad un team  altamente specializzato e portato a termine la distruzione del capo di Al Qaeda  e sventato numerosi attentati terroristici! Abaddon Smith, alzati e presentati  su questo palco... qui accanto a me per far ascoltare alla nazione la tua  voce!"
 Jet e gli  altri spalancarono occhi e bocca rimanendo pietrificati dalla rivelazione di  quel nome, Jet dopo un attimo di esitazione esclama, "ma avete  sentito!"
 Simon,  "non è possibile!!!"
 Bretagna,  sconvolto, "Abaddon!!! Ma allora è vero!"
 Nathalie,  "non è possibile... siamo arrivati tardi!"
 Dalla folla  di politici seduti sulle sedie parlamentari dietro il Presidente, si alza  un'oscura figura. Alto all'incirca un metro e novanta di bell'aspetto, capelli  ed occhi neri, fisico prestante muscoloso e ben vestito con smoking, papillon e  scarpe neri. A passo leggermente spedito e sicuro di se, si avvicina al  Presidente americano e dopo averlo salutato con un inchino del capo, prende la  parola, "signor presidente, popoli americano, signori Ufficiali e Soldati  americani, sono onorato di essere stato scelto per questo prestigioso incarico!  Spero di esserne all'altezza! Darò il massimo per la grandezza della nostra  amata nazione che da secoli detta le leggi all'economia globale mondiale. Sono  sicuro che con il vostro appoggio ed il vostro aiuto riuscirò ad accrescere lo  strapotere americano in tutto il mondo cosi che tutti voi possiate essere  ancora più orgogliosi... di urlare di essere cittadini americani!" a queste  parole finali del suo discorso, il nuovo Ministro Presidenziale, alza le mani  al celo e dalla folla, si leva il più caloroso degli applausi; tutti erano in  delirio e pendevano dalle labbra di Abaddon. Lo stesso, mentre riceveva gli  applausi ed i consensi del popolo americano, puntò Jet guardandolo dritto negli  occhi ridacchiando maleficamente.
 Jet  sbiancato di colpo e sbalordito, disse, "heeee! E' incredibile! Ma come  cazzo ha fatto quel maledetto a...!"Nathalie,  "cos'hai tesoro! Perchè sei cosi spaventato!"
 Jet,  "ragazzi dobbiamo andare via di qua! Dobbiamo raggiungere subito Joe e gli  altri... qui si mette veramente male!"
 Bretagna,  "cosa dovremmo scappare! Ma per quale motivo!"
 Simon,  "Joe ci aveva detto che se quel tale si sarebbe rivelato per quello che è  veramente, cioè un demonio, dovevamo toglierlo subito di mezzo!"
 Jet, la  interruppe bruscamente, "lascia stare quello che ha detto Joe..."
 Nathalie,  "Jet... non capisco cosa hai in mente!"
 Bretagna  aggiunse, "...si è vero! Dobbiamo colpirlo adesso! Non dovrebbe essere  difficile per noi!"
 Jet  alterandosi, "ma ti da di volta il cervello! Sarà ultra scortato, con  tiratori scelti d'dappertutto! Come possiamo raggiungerlo! E poi anche se lo  uccidessimo ci rivolteremo tutta l'America contro! Conosco gli americani  sarebbero capaci di far scoppiare la terza guerra mondiale. Bisogna trovare un  altro modo per colpirlo!"
 Bretagna,  "ma allora che facciamo!"
 Jet,  "ve lo già detto poco fa... dobbiamo toglierci subito dalle palle!"
 Simon,  "ma che fretta hai Jet!"
 Jet, rispose,  "lui mi ha guardato dritto negli occhi ridendo satanicamente!"
 Bretagna,  "ma che stai dicendo! Come ha fatto vederti in mezzo a tutta questa gente!  Come fa a sapere chi siamo e come ha fatto a guardarti negli occhi da una  simile distanza!"
 Jet, preoccupato,  "non lo so testone! Ma ho avuto una sensazione agghiacciante dentro di me!  Ricordiamoci che è un demone!"
 Nathalie,  "e con ciò? Che vuoi dire!"
 Jet,  sudando freddo, "non lo so Nathalie... ma ti giuro non mi sono mai sentito  cosi in tutta la mia vita! Quello sguardo mi ha gelato il sangue nelle  vene!"
 Simon,  "tu sei un temerario Jet... per dirci queste parole vuol dire che è stata  una gran brutta sensazione per te!"
 Jet,  continuò, "puoi dirlo forte Simon! Dobbiamo toglierci di qua prima che ci  invii i suoi scagnozzi a farci fuori! Se non lo ha già fatto!"
 Bretagna,  "be quand'è cosi... meglio telare subito!"
 Jet,  "bene andiamo via! Dobbiamo raggiungere subito Joe e gli altri ed  elaborare un piano alternativo! La questione e diventata veramente gravosa!"
 I quattro  si dileguarono nella folla ancora acclamante e quando ne furono fuori del tutto  si recarono presso la stazione dei treni. Durante il tragitto, Jet si accorse  di essere seguito, "ragazzi... non siamo soli!" I quattro fermandosi  si guardarono attorno ed ad un tratto spuntarono dal vicolo posto sulla loro  destra due tipi esili con pastone e Nunchaku in mano i quali gli si fiondarono  contro.
 Jet, evita  il primo, che cerca di bastonarlo, saltandogli alle spalle e colpendolo con la  pianta del piede destro. L'altro cerca di colpirlo con i Nunchaku ma egli  bloccandone uno al volo lo disarma e gl'è la gira contro colpendolo al viso.  Successivamente, il Primo uomo, rialzandosi cercava di dargli un fendente alla  schiena con lo stesso bastone, ma Bretagna salta e lo colpisce al volo con un  calcio alla spalla destra, poi afferrandolo per un braccio lo scaraventa  addosso al bidone della spazzatura posto sui limiti di quella strada.
 Simon,  disse, "bravissimi... li avete messi fuori combattimento!"
 Bretagna,  "è stato un gioco da ragazzi tesoro!"
 Nathalie,  "si in effetti siete stati bravi, "ma adesso mi dite come faremo  contro i loro amici?"
 Jet e gli  altri si girarono alla loro spalle e da in fondo alla strada e dal vicolo a  loro adiacente c'erano dieci persone che li guardavano in cagnesco  atteggiandosi con armi bianche in mano.
 Bretagna,  "maledetti, ci perseguitano!"
 Jet,  esclama, "sono gli scagnozzi di Abaddon!"
 Simon,  "sarà meglio dileguarci!"
 Nathalie,  "si sarà meglio dividerci per disorientarli! Propongo di ritrovarci  all'aeroporto di New York entro domattina.
 Jet, disse,  "ottima idea! Nathalie stai attenta mi raccomando!"
 Bretagna  disse, "Simon mia cara, mi raccomando!"
 Simon,  "tranquillo tesoro! So badare a me stessa! Mi raccomando tu fai  attenzione! Ricorda che ti amo!" Bretagna in un attimo la guardò  intensamente strizzandole l'occhio sinistro!"
 I quattro  cyborg si dileguarono schizzando via verso i quattro punti cardinali saltando  sui tetti delle abitazioni circostanti. Gli uomini di Abaddon cercarono di  prenderli seguendoli per un po, ma data l'abilità di Jet e compagni  desistettero presto. In fatti il nemico decise di avvisare il quartier generale  che organizzò vere e proprie battute di caccia all'uomo.
 Sembrava  che la partita stava volgendo al termine in favore delle forze del male, con  quella mossa, il diavolo ottenne cosi anche il controllo dell'esercito più  potente del mondo consapevole che ben presto si sarebbero aggiunti gli altri  eserciti delle altre nazioni.
 Il tempo  scorreva via inesorabilmente e le forze del male sembravano aver preso il  sopravvento. Riusciranno i nostri cyborg a fronteggiare l'imponente esercito  del demonio?
   24.     L'ombra  della morte è sui cyborg. Roma, lungo  Tevere 16 giugno 2012 ore 8:00.Françoise,  Joe e Chang erano fermi sotto un ponte dal fiume Tevere, all'altezza dell'Eur.  Con loro avevano il Papa che fu anestetizzato con la pistola laser in  dotazione, Françoise preoccupata disse, "siamo fermi qui da sei giorni  ormai! E di Anisha nessuna traccia! Ma dove sarà andata... perchè ha il  cellulare spento!"
 Chang,  perplesso, disse, "in effetti sono un pochino preoccupato per lei!"
 Joe,  "lo so ragazzi, sono preoccupato anche io, ma non possiamo esporci! Come  ben sapete, ho chiamato Albert e mi aveva detto che in sette giorni al massimo  sarebbe riuscito a raggiungerci con il Dolphin!"
 Françoise,  disse, "in effetti domani dovrebbe essere qui!" poi chiuse gli occhi  ed abbassò il capo!
 Joe notando  la sua sofferenza, chiese, "cos'ai Françoise? Perchè quell'aria  triste!"
 E, lei,  "niente... e solo che mi dispiace per il trattamento che stiamo riservando  al Santo Padre! Lo abbiamo praticamente rapito e stordito da cinque giorni  ormai... Spero che il raggio paralizzante alla lunga non gi faccia male! Sono  preoccupata per le sue condizioni!"
 Chang,  intervenne, "e menomale che abbiamo pensato bene di nutrirlo con quelle  flebo che Joe ha rubato a quell'ospedale! Penso che se dovesse rimetterci le  penne ci tireremmo contro definitivamente tutto il mondo cattolico e per noi e  l'umanità sarebbe la fine sul serio!"
 Joe,  continuò, "già... e non ci sarebbe neanche bisogno dell'Armageddon per la  vittoria finale del demonio!" Successivamente alla sue parole, Joe guardò  per aria e dopo un attimo di silenzio, disse ancora, "sono stanco di  aspettare! Chang... dobbiamo trovare Anisha!" Poi rivolgendosi a  Françoise, le disse, "dobbiamo lasciarti da solo col Papa, te la senti?"
 Françoise,  rispose, "si, non preoccuparti! C'è la posso fare!" Andate tranquilli  e trovatela vi prego!" Joe si avvicina a Françoise e baciandola al volo  sulle labbra, schizza via iniziando cosi le ricerche assieme a Chang.
 Aeroporto  di New York 16 giugno 2012 ore 07:00.I ragazzi  arrivarono uno per volta nel punto prestabilito tranne Bretagna, Simon  preoccupatissima disse, "maledizione... ma dove diamine è andato Bretagna!  Quel testone è in ritardo come al solito!"
 Jet,  "è strano... questo ritardo di mezz'ora non mi piace neanche un po!"
 Nathalie,  "dai Jet... si sarà trattenuto in qualche posto... vedrete che presto sarà  qua!"
 Maledizione  tra un ora parte il nostro volo e dobbiamo fare il check-in subito altrimenti  non ci faranno salire più a bordo!"
 Ad un  tratto squilla il telefono di Simon, ed ella afferrandolo immediatamente si  accorge che sul display era comparsa la scritta Bretagna. Ella risponde  freneticamente e risollevata, "tesoro... ma dove sei finito! Pronto mi  senti?" Ad un tratto, ella sente una voce diversa da quella del suo uomo,  che ridendo divertito esclama, "ha, ha, ha, ha, ha... è un piacere parlare  con un gran pezzo di donna come te mia cara Simon! Mi piacerebbe avere un tete  a tete con te mia cara o dovrei dire un tete a tette! Ha, ha, ha!"
 Simon,  spalancando gli occhi esclama, "ma chi diavolo sei! E soprattutto come fai  ad avere il numero di Bretagna?"
 Voce,  "ma come non mi riconosci? Sono quello che vi eliminerà per sempre dal  mondo! Sono i vostro caro Abaddon mia splendida Simon!"
 Simon  rimane di stucco, e rivolgendosi a Jet che d'altro canto la guarda imbronciando  la fronte, esclama, "è Abaddon!" Poi rivolgendosi al perfido uomo,  disse, "maledetto dov'è Bretagna... che gli hai fatto! Su parla  stronzo!"
 Abaddon,  "ei... ma che paroloni! Non si addice ad una signora come te!"
 Simone,  "non fare spirito, bastardo e dimmi dov'è Bretagna!"
 Abaddon  rispose, "è qui con me in questo momento e gode della mia ospitalità! Ma  non capisco come un a donna come te se la faccia con un bruttone come lui!  Ma... mistero dell'amore!"
 Simon,  stanca di queste continua provocazioni disse, "Maledetto adesso mi hai  stancata! Lascialo immediatamente!"
 Abaddon,  "infatti... adesso basta con le fandonie! Vediamo quanto sei innamorata di  lui! Entro domani alle 12:00 se non vi presentate dinnanzi al pentagono lo  fucilerò nello stesso stabile! E ci andrò un pò pesante perchè utilizzerò il  calibro 7,62   millimetri per voi è fatale."
 Simon,  stringendo i denti, esclama, "maledetto bastardo...lascialo stare e  liberalo... altrimenti io...!" Abaddon la interruppe bruscamente urlando,  "altrimenti tu cosa!!! Non credo che tu sia nella posizione di  minacciarmi... o sbaglio! Il mio ultimatum è quello! Ricorda bene... domani a  mezzo giorno! Ha, ha, ha, ha, ha!!!" La connessione telefonica cade  improvvisamente gettando Simon nella disperazione più totale.
 Simon  esclama, "dobbiamo intervenire! Dobbiamo tirarlo fuori da questa  situazione!"
 Nathalie,  "si... dobbiamo elaborare un piano immediatamente!"
 Jet,  stringendo i pugni e i dente, disse "noi, invece... non faremo proprio  nulla."
 Simon e  Nathalie spalancarono occhi e bocca, Simon, disse, "ma cosa stai dicendo  sei impazzito!"
 Jet, adesso  stringendo entrambi i pugni e schiudendo gli occhi strizzandoli, continuò,  "non capite che è una trappola! Ci attirano la come i topi col formaggio e  poi ci uccideranno tutti uno per volta!" Riaprì poi gli occhi di colpo  guardando le due ragazze.
 Nathalie  preoccupata, esclama, "lo so Jet, ma in questo modo lo condanniamo a morte  se non facciamo nulla per salvarlo!"
 Simon,  "non possiamo tradirlo in questo modo! Mi dispiace!"
 Jet,  guardandole arrabbiato esclama, "Simon... lo so che è dura...! Lo so come  ti senti! Ma non possiamo rischiare inutilmente la nostra vita! Non lo stiamo  tradendo!"
 Simon  ancora più arrabbiata e con le lacrime agli occhi, esclama, "a... no! E  come lo chiami questo! Gli stai voltando le spalle!"
 Jet,  rispose, "lui è un cyborg! E' pronto anche a questo... e noi abbiamo un  compito ancora più importante! Non possiamo perdere la vita cosi stupidamente!  Che ne sarà del mondo! Credimi... mi dispiace! Sto soffrendo per questa mia  decisione, ma non possiamo andare la cadendo in trappola! Questo è quello che  spera Abaddon!"
 Simon,  disse, "non mi interessa cosa pensa quel bastardo! Tu fai quello che credi  Jet! Io andrò a liberare Bretagna anche da sola!"
 Jet si pone  dinnanzi a lei sbarrandogli la strada dicendo, "mi dispiace... ma non  posso permetterti di sacrificarti inutilmente! Bretagna non me lo perdonerebbe  mai!"
 Ella  guardandolo con sfida disse, "che cosa fai... togliti immediatamente  dai..." Jet, non lasciandola più parlare, la colpisce violentemente  all'addome con il pugno della mano destra facendole perdere i sensi e, mentre  cade svenuta fra le sue braccia, lo stesso afferrandola esclama, "mi dispiace  Simon... perdonami!" Dai suoi occhi iniziarono a cadere lacrime di dolore,  e mentre lo stesso l'adagiava a terra, aggiunse, "Bretagna sarebbe stato  d'accordo con me e avrebbe fatto lo stesso se si fosse trovato al mio  posto!" Nathalie guardando tutta la scena senza parlare, si avvicina e lo  abbraccia stringendolo e piangendo con lui. "ho Jet... perchè sta  accadendo tutto ciò! Forse Dio ci ha davvero abbandonato!"
 Roma, Città  del vaticano, 16 giugno ore 10:00.Chang e Joe  saltando di tetto in tetto giunsero fino a piazza San Pietro dove trovarono un  grosso schieramento di forze di polizia. Le ricerche del Papa erano ancora in  corso e tutta la città era blindata. Da Roma, non si poteva ne entrare e ne  uscire. Joe, consapevole di quell'imponente schieramento era preoccupato, in  fatti quando sarebbe atterrato il Dolphin sicuramente non sarebbe passato  inosservato.
 I due  ragazzi girarono per un po tutti gli isolati di quella zona non riuscendo a  trovare Anisha. Chang esclama, "Joe... sono stanco! Anisha non si trova!  Per quanto dovremmo continuare le ricerche!"
 Joe,  rispose, "hai ragione vecchio mio! Ma come facciamo a lasciarla qua! Credo  si sia cacciata in un grosso guaio altrimenti si sarebbe fatta viva lei!"
 Chang,  "uffa che disdetta! In effetti mi sa che hai ragione! Che hai intenzione  di fare!"
 Joe,  "non lo so! La cercheremo ancora per un po! Poi torniamo indietro! Mi  dispiace per Anisha, ma... questa missione è molto più importante di ogn'uno di  noi!"
 I due  ripresero le ricerche mentre Françoise stava per ricevere una sgradita visita.
 Il celo si  scurì improvvisamente, l'aria si fece di colpo gelida e la nebbia scese fitta.  Françoise si guardò attorno perplessa, "ma cosa sta succedendo qui! Il  sole è andato via all'improvviso e la temperatura sembra essere calata di  colpo, ma come è possibile sono appena le due del pomeriggio e fino a poco fa  tutto era normale. Poi è scesa questa strana nebbia! Ho un brutto presentimento  che stia per accadere qualche cosa di spiacevole!"
 Ad un  tratto captò dei passi provenire verso di lei dalla fitta nebbia, voltandosi  vide un uomo di mezz'età ben vestito con smoking grigio, cilindro e bastone  raggiungerla a passo calmo e distinto. Françoise mettendosi in guardia disse,  "chi... chi sei tu!"
 L'uomo  misterioso rispose, "buona sera Françoise...!"
 Françoise,  "come fai a conoscere il mio nome!"
 L'uomo,  misterioso, rincalzò, "mia cara... io ti conosco dalla tua nascita... eri  una bellissima bambina! Mostravi fin da subito di cosa eri capace! Dolce e  sincera, altruista e sempre con la voglia di salvare il mondo e le anime  altrui... che patetica! Ad averlo saputo ti avrei eliminata tempo fa!"
 Françoise  disse, "ma tu... chi diamine sei!"
 L'uomo  misterioso, continuò a parlare, "poi ti hanno trasformata in cyborg e sei  diventata il punto di riferimento per i tuoi stupidi amici. Sei stata il  legante di un gruppo di persone che era destinato a fare solo del male ma per  colpa tua questo non è avvenuto e tutti i miei piani sono andati a farsi  fottere! Sei stata tu... insignificante donna, ad evitare che Joe e gli altri  divenissero fredde macchine da guerra! Era solo questione di tempo!"
 Françoise,  a quelle parole rimase quasi scioccata e non ne capiva il senso. Chi poteva mai  essere quell'uomo che conosceva cosi bene sia lei che i suoi amici. Quel personaggio  aveva l'aria di essere astuto e sicuro di se. Ma sembrava allo stesso tempo  minaccioso ed incuteva un senso di cattiveria e orrore. Guardando il percorso  fatto dall'oscuro personaggio per raggiungerla, i fiori cresciuti spontanei in  quel contesto avevano calato il capo piegando il loro stelo quasi come morendo  improvvisamente al suo passaggio. Tutt'intorno non si sentiva ronzare una  mosca... il silenzio più lugubre circondava Françoise e il Santo Padre ancora  svenuto.
 Françoise,  stufa di quell'affronto, esclama, "adesso mi hai seccato con le tue  chiacchiere! Dimmi immediatamente chi sei e che cosa vuoi da me!"
 Uomo,  misterioso ridacchiando, "Ha, ha, ha... proprio non ti ricordi di me!  Eppure a Gerusalemme mi hai visto uccidere un tuo patetico compagno! Ha, ha,  ha, ha, ha... forse non mi hai riconosciuto ancora perchè mi sono presentato  sotto mentite spoglie?"
 Françoise,  spalancò gli occhi dicendo, "che cosa... ma tu allora sei... il  diavolo!"
 L'uomo  misterioso, con una smorfia di sorriso stampato in viso, disse, "si... è  cosi che mi chiamano adesso! Anche se il genere umano in questi secoli mi ha  chiamato con tantissimi nomignoli... tutti carini devo dire! Ma tu puoi  chiamarmi lucifero!"
 Françoise,  disse con voce incattivita, "maledetto mostro... sei solo un vigliacco!  Stai seminando morte e sciagure dai tempi che furono! Ma perchè sei cosi  spregevole! Perchè ti accanisci contro Dio e contro le sue creature!"
 Lucifero,  disse arrabbiandosi ed alzando la voce, "maledetta... non ripetere mai più  il suo nome in mia presenza! Io dovrei regnare sulla razza umana, e  sull'universo! Io dovrei essere venerato visto che agli uomini piace fare del  male! Sono le mie... le mie leggi universali che dovrebbero essere scritte e  non le sue! Ma presto rimedierò!"
 Françoise,  "ma cosa stai dicendo! Tu sei solo accecato dal potere! Sei perseguitato  dall'idea di diventare tu il dio onorato ed adorato non è cosi!"
 Lucifero,  "si... io sono più grande di lui... e stavolta lo sconfiggerò proprio  grazie alle sue creature più amate, gli uomini, che lo tradiranno dandogli un  duro colpo che ricorderà per tutta la sua esistenza. Abdicherà in mio favore e  mi vedrà regnare incontrastato. Avrò la mia vendetta per essere stato cacciato  e scaraventato fuori dal Paradiso! Ha, ha, ha... la profezia sarà riscritta con  la mia vittoria e non con la sua!"
 Intanto, in  quel momento, il Papa rinviene improvvisamente lamentandosi di non riuscire a  muoversi, "hooooo... che dolore alla testa! Ma... c-cosa è  su-ccesso." Françoise si fiondò immediatamente a suoi piedi per  soccorrerlo e stargli vicino, poi aiutandolo ad alzarsi con la schiena da  terra, gli disse, "la prego, stia calmo è solo frastornato perchè ha  dormito per qualche giorno! Ma presto starà meglio!"
 Il papa,  ancora non riuscendo a metterla bene a fuoco con lo sguardo, chiese, "ma  dove sono e che posto è questo! Voi chi siete!"
 Lucifero  disse, "ho... Santo Padre! Piacere di conoscerla dal vivo! Anche lei ha  ostacolato i miei piani con quelle assurde prediche domenicali! Ma non  permetterò più intromissioni da oggi in avanti! Vedrai la tua chiesa decadere  stupido idiota e ti farò soffrire tutte le pene dell'inferno cosi da farti  rimpiangere l'aver scelto di stare dalla Sua parte!
 Il Papa  sempre frastornato, ascoltando quelle parole, disse, "ma tu chi sei!  Perchè dici quelle cose e perchè dovresti far decadere la mia Chiesa!"
 Françoise,  lo rispose, "Santo Padre, non lo ascolti la prego! Quello è il diavolo ed  è venuto fin qui per eliminarci!"
 Il papa,  spalancato gli occhi disse, "che cosa... il diavolo! Ma... ma cosa stai  dicendo ragazza!"
 Lucifero  disse ridendo, "si vecchio rimbambito! Sono proprio io, il male contro il  quale hai sempre lottato fin ora! E ben presto getterò nel fuoco anche te  assieme a questo patetico mondo!"
 Françoise,  stanca di quelle continue parole, disse, "io non intendo più ascoltarti!  Non riuscirai a compiere un bel nulla almeno fino a che noi esisteremo!"
 Lucifero,  con una smorfia di sorriso, rispose, "in effetti hai ragione... voi siete  il mio ostacolo più grande! Ma ormai è questione di tempo! Come vedi alcuni dei  vostri già li ho mandati al creatore! Essi adesso sono attorno a Lui ed  assisteranno inermi alla vostra fine ed a quella del mondo! Ha, ha, ha, ha,  ha!!!" Finito di sghignazzare, egli continuò dicendo, "bene... per il  momento me ne vado, ma presto ci rivedremo! Voi due ritenetevi fortunati in  quanto siete ancora protetti dal vostro Dio! Quindi non posso toccarvi  adesso!" Poi voltando le spalle se ne andò mentre ancora diceva,  "presto mi rifarò vivo e non sarete cosi fortunati! Ha, ha, ha, ha,  ha!"
 Il maligno  sparì cosi nella nebbia da cui era arrivato e ben presto sparì anche quella  sotto gli occhi ben spalancati di Françoise ed il Santo padre. Quest'ultimo,  ancora incredulo a quanto accaduto, chiese, "ma tu chi sei... e cosa sta  succedendo! Perchè mi trovo sotto un ponte!"
 Françoise  cercò di tranquillizzarlo, dicendo, "vede... l'abbiamo dovuta  rapire!"
 Il Papa,  spalancando gli occhi, esclamò, "rapito? ma cosa vuol dire!"
 Françoise,  con calma inizia il suo racconto, "vede... noi siamo un gruppo  che...".
 Aeroporto  di New York 16 giugno 2012 ore 20:00.Jet era  seduto su di una panchina in una parte isolata dell'aeroporto con la testa fra  le mani, e al fianco di quella panchina ve ne era un'altra con su distesa Simon  e ancora svenuta con la testa poggiata sulle gambe di Nathalie seduta accanto a  lei.
 Nathalie,  disse, "eri con Joe poco fa al telefono?"
 Jet,  rispose, "si! Sono in difficoltà fermi sotto un ponte a Roma! Hanno  portato via il Papa dal Vaticano!"
 Nathalie,  disse sbalordita, "che cosa hanno rapito il Papa!"
 Jet,  "ho paura di si! Poi ci spiegherà cosa è successo! ...gli ho detto di  Bretagna ed anche lui concorda a malincuore con la mia decisione. Poi ha  aggiunto che dobbiamo prendere un aereo e recarci a Roma in quanto è pericoloso  restare qui, e poi tra qualche giorno arriverà a prenderci Albert con Dolphin  per spostarci in terra Santa."
 Nathalie,  disse con voce desolata, " capisco... senti Jet! Tu dici che Abaddon  ucciderà Bretagna!"
 Jet,  alzando la testa, la guardò e dopo un attimo di silenzio disse, "non lo so  Nathalie! Ma è molto probabile! Ma quello che so con certezza è che sto  abbandonando un fratello al suo destino senza muovere un dito!"
 Nathalie  disse, "non è vero! Il tuo ragionamento è giusto! E se dovesse capitare la  stessa cosa a me devi fare lo stesso! Solo noi possiamo fermare quest'assurda  sciagura e non possiamo permetterci di farci eliminare facilmente!"
 Jet,  esclama, "si... ma...!"
 Nathalie,  lo interruppe, "sono anch'io triste per Bretagna, ma adesso dobbiamo  pensare a salvare il mondo! Dal demonio!"
 Jet guardò  la sua compagna con aria seria sconcertata e pieno d'incertezze, ma ella  continuò dicendo, "Forse Joe aveva ragione!"
 Jet chiese,  "in che senso!"
 Nathalie,  chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo stette zitta per qualche secondo,  poi riaprendoli e guardandolo, esclama, "lui disse che stavolta non poteva  assicurare la vita a nessuno!"
 Jet,  rispose, "si... e ricordo che Punma rispose che in nessuna guerra  l'avevamo assicurata...! Ma si sbagliava su di una cosa!"
 Nathalie,  guardandolo perplessa, disse, "...che cosa!"
 Jet,  guardando di fronte a lui un aereo in lontananza in procinto di atterrare,  rispose, "nelle altre guerre avevamo un nemico ben definito ed alla nostra  portata! Ma adesso invece...!"
 Nathalie,  "hai ragione! Stavolta sarà dura per tutti e sinceramente non credo che  c'è la possiamo fare! Ma non molleremo per questo! Bretagna sa di non avere  speranze, ma affronterà la cosa con spirito da guerriero. Se ci vedesse la a  soccombere per lui ci darebbe degli idioti! E sinceramente al suo posto farei  la stessa cosa!"
 Jet,  sospirando commentò, "spero tu abbia ragione! Domani prenderemo l'aereo  che ci porterà alla fattoria di Anisha, poi attenderemo gli altri e vedremo sul  da farsi!"
 Nathalie,  "ti vedo seriamente preoccupato!"
 Egli,  guardandola intensamente, rispose, "in effetti sembra che l'ombra della  morte si sia fermata su di noi!"
 Jet,  nonostante il suo insuperabile carattere, stava perdendo le speranze e lo  sconforto si stava impadronendo di lui. Il rimorso di non provare neanche a  fare nulla per il suo amico lo gettava nello sconforto più totale, ma in cuor  suo sapeva che la missione era più importante della loro stessa vita. Bretagna  dunque rischiava di essere l'ennesima vittima del gruppo.
 Intanto  sotto il ponte dell'Eur a Roma, Françoise stava finendo di raccontare al Santo  Padre la situazione attuale, tutto quello che era successo e che ancora doveva  accadere.Il Santo  Padre quasi stentava a credere a quella donna, ma le sue parole sembravano  sincere e concise, d'altronde l'uomo di poco fa presentatosi come il demonio,  davano un netto peso al suo racconto, egli disse, "scusami figliola, ma mi  sono appena ripreso e tutte queste parole mi hanno messo in confusione! Se è  vero quello che dici non posso tornare per il momento a San Pietro rischierei  di essere messo fuori gioco! Quindi cosa dovrei fare? Lasciare a quei maledetti  la mia chiesa? Soprattutto... dovrei lasciare il mondo in mano a quel  demone?"
 Françoise  chiuse gli occhi, e se ne stette un attimo in silenzio poi riaprendo gli occhi  guadò il Papa dicendogli, "noi abbiamo cercato una soluzione, ma per il  momento non ne abbiamo trovate! Sappiamo solo che, come specificato nei sacri  testi, lo scontro finale si avrà il 21 dicembre di quest'anno e Dio interverrà  a Megiddo per mettere fine al male."
 Il Papa,  "si... conosco la storia! Ma credevo che quella non fosse la data  dell'epico scontro!"
 Françoise,  replicò, "ed invece sembra che la data sia proprio quella! Come le ho  detto, il problema è che il Demonio sta cercando di assoggettare tutte le anime  del mondo per non permettere a Dio di avere più alcun potere sul mondo e quindi  limitare il suo intervento. Per noi esseri umani sarà la fine!"
 Il Papa  guardando nel vuoto dopo un attimo di silenzio, disse, "ho letto qualcosa  del genere sui testi sacri segreti della chiesa!"
 Françoise,  sbalordita, "i testi sacri della chiesa? Ma... cosa sono!"
 Il Papa,  "si... sono dei testi segretissimi che si tramandano da secoli da papa a  Papa. Erano ritenuti non plausibili le cose scritte in quei testi, infatti pur  parlando dello scontro finale tra demoni e divinità, non ne dava una  collocazione temporale. So solo che negli stessi testi, si narra una decaduta  del potere della Santissima Trinità nel mondo dovuto ad un calo improvviso  della fede degli uomini per opera del maligno, ma le preghiere del capo della  Chiesa e degli ultimi seguaci di Dio rimasti ed in particolare quelle di un  fedele, farà da collegamento tra questo mondo ed il Paradiso. Grazie a questa  via scenderà Gesù con la sua schiera di angeli capeggiata dall'Arcangelo  Michele che combatterà Satana in terra Santa e lo esilierà, dopo aver  sterminato i suoi seguaci, per molti secoli nelle profondità dell'inferno da  dove non potrà più nuocere agli uomini. Questo è quello che sono riuscito a  cogliere da quei testi antichi e tu ne sei la prima a sentirne parlare."
 Françoise,  spalancando gli occhi, esclama, "che cosa!!! Ma questa storia è molto  simile a quella dei Guerrieri del Bene e a quanto citatoci dai testi sacri dei  Maia".
 Il Papa,  meravigliato esclama, "i testi Maia! Ma allora esistono davvero! Tu sei  riuscita a leggerli?"
 Françoise,  "no... ma un loro discendente, che adesso non è più tra noi, c'è ne ha  parlato... e la storia e simile a quella che mi ha raccontato poc'anzi!"
 Il Papa,  "avevo sentito parlare di quei tasti molto tempo fa! Mi fu narrato che ci  sarebbe stato un intervento di un gruppo di guerrieri che con estremo  sacrificio riusciranno a sconfiggere il male; uno di loro... il Leader... sarà  il collegamento con il Paradiso!"
 Françoise,  "il leader è Joe! Sarà lui a riunire i due mondi!"
 Il Papa,  "Joe???"
 Françoise,  "si... il mio fidanzato!"
 Il papa,  meravigliato, "tutte le profezie sono collegate tra loro! Anche quelle  degli altri ceti culturali si allineano più o meno a questa storia!"
 Françoise,  disse, "comincio a credere che tutte le religioni non sono diverse, ma  tutte fanno capo ad un solo Dio!"
 All'improvviso  arriva Joe, correndo faticosamente con in braccio Chang, "presto  Françoise...!"
 Françoise  allarmatasi ed alzandosi in piedi, disse, "cosa sta succedendo!"
 Joe,  "si tratta di Chang...! E' stato colpito!" Joe adagia Chang a terra  ai suoi piedi. Nel petto all'altezza del cuore aveva conficcata una freccia  d'acciaio.
 Françoise,  spalancando gli occhi disse agitandosi, "che è successo... o mio Dio  no!" Poi si fionda su Chang "ei.. Chang svegliati ti prego! Chang...  Chiang!"
 Chang apre  gli occhi esclamando a fatica, "oi... oi... oi... p-povero me!"
 Joe,  "Chang coraggio! Adesso Françoise ti curerà!"
 Françoise,  esclama, "Chang fatti coraggio! Ti prego...!"
 Chang, a  fatica, tendendo il braccio e la mano verso Françoise, disse "per me ormai  è la fine... vi... p-prego fermate il male... fermatelo! Non... permettete che  la terra... venga avvolta dal male! Vi... p...!" Chang, dopo un accenno di  sofferenza, chiuse gli occhi ed il braccio cadde sul suo fianco toccando terra.
 Joe, in  lacrime, scuotendo l'amico, esclama, "Chang...Chaaang, svegliati ti prego!  Chang..."
 Françoise,  in lacrime... guardando Joe gli fece cenno con la testa di no, mentre lo stesso  la guarda stravolto. Poi lei chinandosi sul corpo dell'amico comincia a  piangere. Joe, urlando "noooooooooooooo!"
 Il tutto si  svolgeva sotto gli occhi commossi e atterriti del Papa. Françoise guardandolo  disse, "ha visto! Ecco come muore un combattente per la pace!"
   25.     Il  male colpisce ancora il gruppo. Ponte  dell'Eur 17 giugno 2012 ore 07:00.Joe non  aveva chiuso occhio tutta la notte. L'immagine sofferente e le ultime parole di  Chang gli rimbombavano nella mente come il suono di un martello pneumatico che  batte sulla roccia viva. Françoise avvicinatasi a Joe per consolarlo, chiese,  "cosa è successo?"
 Joe, dopo  un attimo di esitazione, rispose, "eravamo riusciti a trovare Anisha. Mi  sono avvicinato a lei per recuperarla, ma ha cominciato a comportarsi come  nell'ultimo periodo. Ci ha provato con me immediatamente saltandomi al collo e  tentando di baciarmi. In quel momento non ci ho visto più e l'ho spinta a terra  urlandogli di smetterla... gli ho chiesto che cosa avesse e perchè si  comportava a quel modo!"
 Poi si è avvicinato  Chang per rialzarla ed io mi ero distratto a guardarlo. Improvvisamente Anisha  ha estratto una piccola balestra e l'ha puntata verso di me. Chang  accorgendosene in tempo, mi salta addosso e spingendomi in la con una spallata,  viene colpito dal dardo appuntito al mio posto. Sono rimasto freddo e  pietrificato; ho subito impugnato la pistola e stavo per spararle, ma ho  esitato. Lei dopo aver sghignazzato è scappata di corsa. Successivamente sono  sopraggiunti gli scagnozzi del vaticano quindi ho recuperato Chang sono  scappato via. Voltandomi, ho visto che uno di questi aveva sparato ad Anisha in  pieno petto. Sono rimasto senza parole... c'era sangue dappertutto e ho capito  che per lei era ormai troppo tardi. L'avevano stregata per colpirmi e poi quando  non serviva più l'anno ammazzata! Questo è quanto, il resto lo conosci!".
 Françoise,  "che cosa? Anisha è...! No! Povera amica mia... cosa ti hanno fatto!"
 Joe,  "penso che fosse stata posseduta! Abbiamo sbagliato a non accorgercene  prima! Che stupido!"
 Françoise,  "non è giusto! Non è giusto!!!"
 Joe, disse,  "un'altra cosa... ho tralasciato di dirti..."
 Françoise  in lacrime e con aria perplessa, chiese, "cosa c'è ancora Joe?"
 Joe,  "si tratta di Bretagna!"
 Françoise,  "che cosa è successo a Bretagna? Parla!"
 Joe,  "è stato catturato! E' tenuto in ostaggio da Abaddon e ha promesso di  giustiziarlo se Jet e gli altri non si sarebbero presentati al suo  cospetto."
 Françoise  inizio a lacrimare, "e Jet ha deciso di lasciarlo nelle sue mani  vero?"
 Joe,  guardando al celo, rispose dopo qualche secondo, "si...partiranno a breve  da New York... ma non dobbiamo pensare che Jet..."
 Françoise  non gli diede il tempo di parlare, ancora in lacrime esclama con acuta  sofferenza, "lascia stare Joe! Non c'è bisogno! Lo so... Jet non ha avuto  scelta!" Françoise pianse ancora disperatamente portandosi le mani agli  occhi, poi si voltò di nuovo verso Joe che intanto si era alzato e diretto  verso di lei. Afferrandola la stringe a se e lei continuando a piangere,  esclama ancora, "ma perchè Joe! Ma cosa sta succedendo... ci stanno  decimando tutti! Basta... Basta...!"
 I lamenti  avevano svegliato il Santo Padre che assistendo a parte della scena, si  commosse.
 Joe,  esclama alla propria donna, "fatti forza tesoro! Dobbiamo combattere lo  sconforto! Satana vuole indebolirci in questo modo!" Poi dopo qualche  minuto di silenzio stringendo ancora Françoise forte a se disse, "dobbiamo  andare via Françoise! Albert starà per atterrare a Fiumicino senza alcuna  autorizzazione, quindi dobbiamo decollare subito prima dell'intervento delle  forze dell'ordine. Fortunatamente anche Jet e gli altri saranno qui tra non  molto."
 Aeroporto  di New York 17 giugno 2012 ore 12:00.
 Jet,  Nathalie e Simon trasportata dallo stesso Jet che la teneva ancora svenuta in  braccio, si nascondono nella stiva di un aereo diretto in Italia. Jet prima di  entrare nel velivolo guardò dietro di se ed in mente sua esclama,  "perdonami amico mio! Presto ci rivedremo!"
 L'aereo  decollò in direzione Italia, mentre, al Pentagono, in una stanza sotterranea,  c'era legato e svenuto Bretagna su di una lastra metallica in posizione  verticale con le mani sopra la testa intrappolate in delle manette anch'esse  metalliche ben saldate sulla stessa.
 Mentre  rinveniva ed apriva gli occhi, vide di fronte a lui una sagoma umana, era di  Abaddon che sghignazzava, "ha, ha, ha! La tua donzella ha preferito  fuggire in Italia invece di correre da te!"
 Bretagna,  con un filo di voce, anch'egli sghignazzando rispose, "ben fatto stronzo!  Non c'è l'ha farete a battere i miei amici! I vostri piani andranno in malora  come tutti voi!"
 Abaddon  rabbioso da quel fare spiritoso, gli diede un pugno allo stomaco dicendogli,  "sta zitto bastardo! Per te è la fine!"
 Bretagna,  accusando il colpo, esclama, "aaaargh! Fai quello che vuoi con me maledetto  verme! Tanto è tutto inutile! Ha, ha, ha, ha, ha!"
 Abaddon,  adirato, disse, "lurido e patetico cyborg... mi prendi per il culo!  Bene... ha, ha... ridi ora!" Poi esclama ad un soldato li con lui,  "fuoco!"
 Si udì un  colpo di fucile che colpì Bretagna allo sterno, lo stesso urlò,  "aaaaaaaargh!" Poi aggiunse, digrignando i denti, "m-maledetto!  Sei un ba-bastardo! Ti...ripeto che... non vincerai... ha, ha, ha...! Sei solo  un patetico stronzo!!!"
 Abaddon,  esclama adirato, "lo vedremo verme! E tu soldato... fuoco a volontà!"
 Il soldato  scaricò tutto il serbatoio da quindici colpi sul povero Bretagna che in fin di  vita, guarda Abaddon con sfida e con un filo di voce, disse, "sei...  solo... un... figlio di puttana!"
 Abaddon,  allora, prese il fucile dalle mani del militare, inserì un nuovo caricatore e  puntandolo alla sua testa disse, "caro amico! Vai a raggiungere i tuoi  amici già all'al di la! Tra non molto ti spedirò il resto del tuo lurido gruppo  e la tua bella puttanella! Ha, ha, ha,ha, ha!" Poi, senza battere ciglio,  esplose il colpo mortale.
 In quel  preciso momento, Simon aprì gli occhi e guardandosi attorno ancora frastornata  capì immediatamente di essere in volo. Era coperta con un tessuto per potersi  riparare dal freddo. Guardandosi di nuovo attorno e toccandosi la testa  dolorante con la mano destra, vide in un angolo Jet che la guardava con aria  seria e rattristita, sul suo petto giaceva Nathalie addormentata. Anch'essi si  erano coperti alla buona per evitare il freddo di quell'ambiente rumoroso e buio.
 Ricordandosi  di Bretagna, controllò subito l'ora sul suo orologio da polso burberry e,  rendendosi conto che erano appena passate le due del pomeriggio, realizzò che  era ormai troppo tardi, Bretagna non era più di questa terra. Iniziò dunque a  piangere digrignando i denti, il suo cuore era a pezzi... le mancava il fiato.  Se avrebbe seguito l'impulso di quel momento, avrebbe iniziato ad urlare di  rabbia e si sarebbe scagliata su Jet imprecando contro di lui il quale non gli  aveva consentito di correre a salvare il suo amore, ma lei non amava agire  d'impulso, era una donna fredda e calcolatrice anche se sapeva essere molto  calda e passionale. Ella stette ferma li a fissare il vuoto, in fondo al suo  cuore, sapeva che Jet non c'entrava nulla. Bretagna non avrebbe approvato  quella sua disperazione e sicuramente non avrebbe neanche apprezzato un suo  inutile sacrificio, quindi resto in silenzio mentre le lacrime copiose  scendevano dai suoi occhi, si copri con il telo in cerca di un po di calore.
 L'aereo,  con a bordo i tre clandestini nascosti nella stiva tra i bagagli, atterra alle  ore 02:00 di notte presso l'aeroporto di Fiumicino e li, in contemporanea,  atterra senza preavviso il dolphin guidato da Reiner ed Albert mettendo cosi in  allarme la sicurezza aeroportuale.
 I tre, già  usciti dal velivolo, vedendo atterrare il dolphin gli corsero incontro in tutta  fretta, mentre subito poco dopo sopraggiungevano di corsa anche Joe e Françoise  con il Santo Padre ed il corpo di Chang ormai privo di vita.
 Appena  furono tutti sul loro velivolo, quest'ultimo decollò all'istante, rotta  Megiddo, Israele. Albert inserì il pilota automatico e si avviò verso i suoi  amici in lacrime tutti riuniti attorno al corpo di Chang adagiato sul tavolino  dell'infermeria. Françoise, Reiner e Nathalie abbracciarono Simon piangendo con  lei la scomparsa di Bretagna. Simon in quell'occasione trattenendo le lacrime a  stento, stretta dalle sue amiche, disse "non devo piangere!" Ma le  lacrime bagnarono i suoi occhi mentre cercava di tenere chiuse le labbra a  forza per non urlare. Successivamente, trattenuto quell'impulso ribelle,  continuo dicendo, "devo essere forte! Ti giuro che me la pagherai  Abaddon... fosse l'ultima cosa che faccio!"
 18 giugno  2012, Cina, cimitero cittadino ore 02:00.
 Il gruppo,  decise di modificare il percorso passando prima per la Cina presso cimitero  monumentale per dare una degna sepoltura al loro amico Chang. Atterrarono di  notte in una campagna sperduta vicino allo stesso cimitero e subito si  inoltrarono al suo interno, meticolosamente in silenzio senza farsi notare.  Quell'aria lugubre riempiva i loro animi di tristezza e soprattutto di  sofferenza. Non sembrava vero lasciare in quel posto freddo e cupo un loro  fratello. Il Santo Padre volle partecipare al dolore di quegli sconosciuti che  gli avevano salvato la vita celebrando una piccola messa funebre per quel  piccolo grande personaggio.
 I sette  decollarono poi immediatamente per la Terra Santa dove erano attesi da Gianni e i  Guardiani già pronti per fronteggiare le forze del male che in questo momento,  con il mondo occidentale ormai in pugno, si stavano preparando per l'assalto  finale per lo sterminio degli ultimi adoratori di Dio. Il demonio, infatti, già  pregustava la sua sconfitta... finalmente poteva essere al di sopra lui.
   26.     Le  sacre scritture dei Papi. Durante il  Tragitto, tutti, a turno si raccontarono le vicissitudini vissute. Si soffrì  anche per la sorte toccata ad Anisha, e non si riusciva ancora a credere ella  era stata la causa della morte di Chang.Albert e  Reiner, d'altro canto, spiegarono cosa avevano fatto e come si erano  organizzati, Albert disse, "proprio a Megiddo, abbiamo trovato una città  fortezza abbandonata."
 Reiner,  continuò, "quindi abbiamo deciso di rimetterla in piedi e cosi creare una  sorta di base, ovvero, una cittadina con tanto di mura e ponte levatoio. E' ben  protetta e può ospitare fino a centomila anime!"
 Françoise,  "che cosa? Centomila...!"
 Joe,  "ma sono tante persone!"
 Jet,  "e con chi la riempiamo questa città? Voglio dire... siamo rimasti solo in  nove più i guardiani e adesso il Papa, staremo larghi!"
 Albert,  sorridendo risponde, "be ti sbagli!!! Staremo abbastanza stretti se è per  questo!"
 Joe e gli  altri sbalorditi da quell'affermazione rimasero a bocca aperta, Françoise  disse, "ma cosa vuol dire?"
 Fu Reiner a  completare il discorso, "vedete... con Gianni siamo riusciti a contattare  Noemi! Pensavamo che ci odiasse per quanto successo a suo nonno, ed invece  abbiamo trovato una porta aperta pronta ad aiutarci!"
 Albert,  "vedete... ad Israele c'è un gruppo di persone che erano al corrente della  delle profezie catastrofici sulla fine del mondo e della battaglia finale tra  Angeli e demoni, quindi si sono alleati con noi riuscendo a convincere molta  altra gente fedele a Dio a seguirci. In molti si trovano in quella città  fortezza e stanno tutti contribuendo nel rimetterla in piedi e renderla  vivibile.
 Reiner,  disse, "in effetti è quasi ricostruita ormai, ci sono case per tutti,  siamo arrivati a circa centodiecimila ormai! C'è addirittura un vecchio pozzo  artesiano che da acqua alla struttura. Devo dire che gli israeliani sono molto  bravi nel costruire pozzi per approvvigioni di acqua,"
 Joe,  meravigliato, "ma questo è fantastico! Avete fatto proprio un bel  lavoro!"
 Jet,  "siiiiii! Cosi potremmo contrastare quei vili!"
 Simon,  "davvero? E' come faremo a contrastare carri armati e aerei da  combattimento? Ci avete pensato?"
 Tutti  rimasero sbalorditi e pietrificati, non avevano proprio pensato a  quell'evenienza. Gli animi in quel momento rincuorati erano di colpo calati  adesso fino a quando il Papa, fin ora rimasto in silenzio solo ad ascoltare i  loro discorsi, finalmente aprì bocca, "scusatemi signori!"
 Tutti si  voltarono verso di lui senza dire una parola, ed egli continuò dicendo,  "forse c'è una possibilità... esistono delle scritture segrete che noi  Papi ci tramandiamo attraverso i secoli. In esse si apprende di una grande  guerra che ci sarà tra le forze del male e quelle del bene. Le forze del male  per poter vincere dovranno conquistare gli ultimi baluardi di fedeli di Dio  uccidendoli o soggiogandoli!"
 Jet, disse,  "Bella rivelazione! Ma questo lo sapevamo già!"
 Il Papa,  controbatté, "vedete... Dio in questo periodo non riesce con i suoi poteri  a contrastare il male che dilaga, ma il celo sarà troppo scuro per poter usare  macchine volanti moderne, i mari saranno troppo agitati e mossi per muovere le  loro navi, ed infine... la terra tremerà e si spaccherà al passaggio delle  macchine di morte infernali... è la mano di Dio che cercherà di fermare i loro  passi con la forza della natura che egli ha creato... questo è quanto segnato  su quei sacri libri."
 Jet,  perplesso, "davvero? Ma allora non riusciranno a portare da noi le  macchine da guerra!"
 Il Papa,  "il diavolo sa che Dio gli metterà i bastoni fra le ruote anche se è  indebolito dal calo di fede e quindi sicuramente muoverà via terra istituendo  un esercito mobile su possenti destrieri."
 Nathalie,  disse, "ho capito! Partiranno sicuramente dagli stati uniti ed  attraverseranno l'Europa a piedi recuperando per strada gli eserciti delle  altre nazioni."
 Simon  continuò, "arriveranno qui sicuramente con l'ausilio di grosse  carovane!"
 Françoise,  aggiunse, "si! Attraverso i continenti arriveranno per il dodici di  dicembre per dare seguito all'Armageddon!"
 Joe,  chiese, "mi scusi eminenza... ma alla fine cosa vuole satana? Qual è il  suo obbiettivo finale?"
 Il Papa,  rispose dopo un attimo di silenzio, "il suo obbiettivo... è quello di  uccidere la resistenza che porta la bandiera di Dio per non permettere allo  stesso di poter essere più presente sulla terra, conquistando cosi le sue amate  creature e prendendosi la sua eterna e covata rivincita. Il demonio vuole a  tutti i costi superare Dio... lo desidera dai tempi che furono per diventare  egli stesso il padrone incontrastato di tutto l'universo. Ma per fare ciò...  deve rendere inoffensivo la persona che può collegare questo mondo con il  Paradiso e quindi precludere l'intervento di Gesù Cristo con l'armata dei suoi  angeli più devoti... i dodici Apostoli che saranno capeggiati da San Michele  Arcangelo! Il diavolo sa che se questi mettessero piede su questo pianeta,  uccideranno tutti i nemici di Dio confinandolo nel limbo più profondo  dell'inferno da dove non potrà più nuocere al mondo per almeno mille  anni."
 Françoise  disse, " Quindi cercherà di uccidere il leader dei guerrieri del bene...  non è vero?"
 Tutti  guardarono Joe preoccupati senza dire una parola, mentre il Papa disse,  "questo leader... sarà affrontato dal demonio stesso sul campo di  battaglia, a viso aperto, per poterlo uccidere di persona ed essere sicuro di  spezzare la profezia che lo vede alla fine sconfitto".
 Joe,  sentitosi osservato, esclama, "è inutile che mi guardate! Non so se sono  io il tanto atteso leader di cui parlano le scritture sacre! Ma una cosa è  certa... non perderò la possibilità di affrontarlo e distruggerlo una volta per  tutte! Pagherà per aver colpito i nostri amici e pagherà per tutto il male che  sta facendo! Parola mia!" Joe strinse molto forte il pugno della mano  destra fino a farsi tremare il braccio dalla rabbia.
   27.     Arrivo  a Megiddo - La fortezza. 18 giugno  2012, Cina, cimitero cittadino ore 18:00.Arrivati a  Megiddo, Joe e gli altri rimasero meravigliati di quello che era stato creato.  Tutti i presenti, circa centotrentamila, avevano dato il massimo per rimettere  in piedi e fortificare quella fortezza che era stata teatro di battaglia.  Situata in posizione strategica, dalla fortezza eretta dal re Salomone (1000-900 a.C.), si controllava il  passaggio obbligato da Oriente verso il mare e viceversa. Da li erano obbligatori  tutti i passaggi per via dello sbocco sul mar mediterraneo. Le mura di cinta  spesse e alte circondate esternamente da un largo canale profondo infestato di  coccodrilli davano una buona protezione contro gli attacchi di terra. Le  quarantaquattro torrette secondarie d'osservazione e le sei torri principali  davano un controllo a trecentosessanta gradi senza lasciare punti d'ombra non  controllati sia all'interno che all'esterno. La guardia statica, di primo  tempo, era composta da cittadini addestrati dai Guardiani che fornivano a loro  volta la difesa di secondo tempo contro gli attacchi diretti. Quella città  fortezza rappresentava l'unico baluardo della religione cattolica fedele a Dio.  Se sarebbe caduta, lo stesso Dio perderebbe ogni contatto con l'umanità senza  più riuscire ad esercitare alcun potere lasciandola cosi nelle mani del  maligno.
 La città  fortezza era a forma di esagono e le case erano disposte nella stessa  conformazione e allineate alle mura. Le strade cittadine principali partivano  infatti dalle torri dei sei angoli delle mura fino a raggiungere il centro  della fortezza dove sorgeva uno spiazzo esagonale adibito a piazza pubblica  dove venivano allestiti mercati per la vendita dei prodotti agricoli e tessili.  Tali strade dividevano la città in sei parti, detti quartieri. Tutti i  quartieri nel loro centro avevano invece degli spiazzi di terreno fertile per  le coltivazioni. I quartieri presentavano indipendentemente lo stesso numero di  botteghe, negozi e locali dove avvenivano le vendite dei prodotti o  semplicemente svago e divertimenti. La moneta non esisteva e si praticava il  baratto in quel contesto infatti, dove il tempo sembrava essere tornato al  mondo antico prima del medioevo, si usava scambiare le merci di propria  produzione per il fabbisogno familiare. Il tutto si era sviluppato in breve  tempo, senza bisogno di preparazione, tutta quella gente proveniente da più  nazioni differenti si seppero integrare alla grande senza soffrire della  moderna tecnologia di tutti i giorni. L'unico obbiettivo per tutti in quel  momento era rimanere uniti ber battere il male ed avere cosi una possibilità di  sopravvivenza.
 Quella  comunità elesse come loro rappresentante Gianni, Noemi, Albert e Reiner che  avevano reso possibile una via di salvezza anche se pressoché precaria e  difficile da percorrere.
 I quattro  che fungevano da veri e propri governatori con pieni poteri decisionali e  giudiziari, avevano affidato il comando della sicurezza della fortezza al capo  dei Guardiani, mentre Joe e gli altri, con Albert e Reiner, essendo considerati  i Guerrieri del bene attesi da millenni erano rispettati come divinità in  quanto rappresentavano l'unico spiraglio in quella situazione drammatica che  vedeva a loro contrapposti tutti gli eserciti del mondo.
 La gente,  quando li vide girare per i quartieri, li acclamò come eroi, tutti gridavano e  intonavano canti e urlavano a festa. Soprattutto, la comunità fu colpita in  maniera inequivocabile quando in mezzo a loro riconobbero la figura del Santo  Padre simbolo della cristianità e uomo più vicino a Dio capace sicuramente di  aumentare le possibilità di collegamento di questo mondo con il Paradiso in  modo da far intervenire il figlio di Dio nello scontro finale e realizzando la  tanta attesa profezia e mettere fuori combattimento per sempre il temuto  satana.
 Joe,  entusiasta disse, "Albert hai fatto un lavoro super... sei riuscito a  creare un piccolo impero ovviamente con l'aiuto di Reiner e Gianni! Purtroppo  le nostre spedizioni, oltre ad essere state fallimentari hanno portato alla fine  di altri due nostri fratelli!"
 Françoise  esclama, "ma cosa stai dicendo Joe... se Chang e Bretagna fossero qui ti  darebbero contro! Sapevano contro cosa combattevano ed erano pronti a dare la  vita per la pace!"
 Joe,  demoralizzato, "Françoise... stavolta ho sbagliato... non dovevo dividere  il gruppo! In questo modo ci siamo solo indeboliti e abbiamo dato a satana  un'occasione per colpirci di nuovo. Era meglio essere venuti qui subito...  almeno avremmo ancora due dei nostri con noi!"
 Simon,  interruppe Joe, dicendogli, "ascolta Joe... adesso parlare è facile visto  come sono andati gli eventi! Non potevi sapere i tre gruppi cosa avrebbero  trovato sulla loro strada. Eravamo nell'incognito più totale e dividerci  recandoci sui tre principali fronti era l'unico modo di conoscere le mosse del  nemico!"
 Nathalie,  annuì dicendo, "si Joe... sei stato bravo invece! Sei riuscito a trarre in  salvo il Papa e noi abbiamo scoperto l'esistenza di Abaddon sotto mentite  spoglie, confermando che è lui l'anticristo!"
 Jet,  continuò, "sono convinto anch'io che quella sia stata la scelta  giusta!"
 Albert,  disse, "in effetti il Papa è l'unico che può tentare di aumentare  l'efficacia delle preghiere di questa gente unendola a quella dei piccoli  gruppi di fedeli ancora presenti in tutto il mondo."
 Il Papa,  disse, "in effetti... credo che nel mondo, anche se ormai sotto il netto  controllo di satana, ci siano ancora gruppi di fedeli che pregano per la  salvezza delle loro anime!"
 Reiner,  "In fatti, in tutto il mondo è iniziata una vera e propria persecuzione  contro i fedeli di Dio cercando di distruggere i piccoli focolai religiosi  ancora esistenti."
 Joe,  stringendo i pugni, esclama,"maledetto bastardo! Non ti lascerò  distruggere il mondo!"
 Jet,  controbatté, "giusto! Da qui potremo difenderci e cercare di toglierlo di  mezzo una volta per tutte!"
 Albert,  rivolgendosi al Papa, disse, "Eminenza, presto al centro della fortezza,  ai margini della piazza principale verrà costruita una grande chiesa. Lei  dovrebbe consacrarla ed iniziare ad insegnare alla gente come pregare per  avvicinarsi a Dio."
 Il Papa,  disse, "sono con voi! In qualità di capo della chiesa cristiana è mio  dovere combattere per la pace nel mondo. La mia chiesa a sua volta è stata  sovvertita dal demonio e deve essere recuperata!"
 Ad un  tratto, una voce arriva da un vicolo, "eminenza...! Non ci posso  credere...!"
 Françoise,  "sei tu Gianni! Ciao!"
 Gianni,  "ciao Françoise... ciao a tutti siete arrivati finalmente! Scusatemi  ragazzi ma non credo ai miei occhi! Siete riusciti a salvare il Papa ed a  portarlo qui!" Gianni si prostrò in ginocchio davanti al Santo Padre che  si china per rialzarlo, "alzati figliolo! Il Papa è qui in mezzo a voi  grazie a questi giovani ragazzi, dovrei io inginocchiarmi dinnanzi a voi per la  lotta che a discapito delle vostre vite state conducendo!"
 Gianni  rispose, "è un grande onore averla qui! Con lei sicuramente riusciremo a  vincere la battaglia finale! Sarà dura, ma vedrete che vinceremo noi con  l'aiuto di Dio!"
 Il Papa,  con emozione, annui senza parlare.
 Gianni  disse, "Eminenza, la profezia dice che il leader dei guerrieri del bene  collegherà questo mondo con quello divino. Interpretando tali parole, con altri  testi sacri di altre civiltà sono arrivato alla conclusione che  quest'affermazione è vera in parte!"
 Il Papa  rispose, "si... hai visto giusto! Nelle sacre scritture segrete della  Chiesa..."
 Gianni, lo  interruppe agitato, "ma allora esistono per davvero??? Non è una  leggenda!!! Ma questo è semplicemente fantastico!"
 Il Papa  continuò, "si... sono degli scritti sacri che ci tramandiamo segretamente  da Papa a Papa! In tali testi, si evince che il leader riuscirà a conferire con  Dio solo grazie all'aiuto delle preghiere dei suoi fedeli che segneranno la via  per raggiungerlo fino al Paradiso Terrestre. Le stesse preghiere si  sovrapporranno guidando la voce del leader. Purtroppo Dio non può permettere a  suo figlio di scendere sulla terra con la schiera dei suoi angeli in quanto la  sacra trinità del male venutasi a creare blocca l'influsso del potere di Dio  stesso sulla terra. In questo modo, non potendo intervenire, la profezia non  potrà avverarsi."
 Tutti  rimasero a bocca aperta a quelle parole, occorreva una grossa fede per credere  a quanto espresso dal Papa.
 Gianni,  disse, "allora ci avevo visto giusto!"
 Il Papa,  "si! Però c'è un problema, centotrentamila anime sono troppo poche non  riusciremo a mostrare la via al leader, ecco perchè il demonio in tutti questi  anni ha cercato di distruggere la fede della gente. Sapeva cosa occorreva per  invocare Dio quindi ha agito in tutti questi secoli e secondo me, già dai  giorni di Cristo, portando il popolo a farlo condannare sotto Ponzio  Pilato!"
 Jet,  "e adesso ha quasi tutto il mondo dalla sua parte!"
 Il Papa,  rispose, "è cosi purtroppo! Ma c'è una possibilità, "
 Joe,  "e quale sarebbe!"
 Il Papa,  "come ha detto prima Albert, dovremmo insegnare alla gente a pregare per  aumentare la qualità delle preghiere!"
 Françoise,  "in che senso!?"
 Il Papa  rispose, "la preghiera collettiva è una parte importante della vita delle  comunità religiose... Quando preghiamo insieme ad altri credenti, gli effetti  possono essere assai positivi. La preghiera collettiva ci edifica e ci unisce  nel condividere la nostra comune fede. Lo stesso Spirito Santo che dimora  dentro ogni credente fa rallegrare i nostri cuori quando ascoltiamo le lodi al  nostro Signore, legandoci insieme, in un unico legame, in comunione che non è  dato trovare altrove nella vita. Solo cosi potremmo comunicare in linea diretta  con Dio facendovi arrivare la nostra lode."
 Reiner,  disse, "bene... tra poco sarà terminata la chiesa nella piazza centrale...  cosi potreste celebrare la messa ogni domenica in modo da allenare la gente  alla preghiera."
 Nathalie,  intervenne, "che meraviglia! Anche se in pochi, potremmo guidare la voce  del leader fino a Dio per pregarlo di intervenire".
 Simon, con  aria seria e cupa, esclamò, "mpf... resta solo da sapere come farà il  leader a comunicare con nostro signore!"
 Tutti la  guardarono senza parlare, e dopo un attimo di assoluto silenzio il Papa disse,  "nelle scritture non è menzionato come il leader interagirà, ma al momento  giusto saprà come farlo! Dobbiamo pensare una cosa alla volta! Anche perchè  Satana avrà pensato ad altre contromisure da adottare. Comunque... oltre alla  messa domenicale organizzerò delle serate di preghiera collettiva dove,  ovviamente, siete invitati anche voi! Vi farà bene mettervi in comunicazione  con nostro signore!"
 Jet,  s'incupì dicendo, "mpf... no grazie! Non credo di essere legato alla  preghiera! Io ho sempre combattuto senza dover pregare nessuno!!!" A  quelle parole, voltò le spalle a tutti e si allontanò dal gruppo rimasto  spiazzato, Nathalie mortificata, cercando di scusarlo, disse, "lo scusi  Eminenza! Jet, è molto legato a Dio, è solo che ha perduto la fiducia in lui  perchè crede di essere stato abbandonato."
 Il Papa  acutizzò lo sguardo, poi continuò il giro con Joe e gli altri mentre Gianni  dopo aver salutato tutti si staccò dal gruppo per tornare a dirigere i lavori  alla chiesa del quale era il promotore.
 Ad un  tratto, spuntò da un vicolo Noemi, la quale vedendo Joe e gli altri si diresse  verso di loro rimanendo di stucco alla vista del Santo Padre, ella  inginocchiandosi, disse, "eminenza, per me è un onore poterla conoscere di  persona! Mio nonno mi ha sempre parlato di lei come di un grande uomo di fede!  La prego ci aiuti a salvare il nostro mondo!"
 Il Papa,  rispose, "figlia mia, tu devi essere la nipote di Zekharia! Anche tuo  nonno era un grande uomo! Io lo conoscevo e so quanta dedizione e amore verso  dio possedeva. E tu stai continuando con successo la sua opera! So che hai  contribuito attivamente a tutto questo! Egli sarebbe fiero di te se fosse  ancora tra noi, ma dall'alto del Cielo lui ti protegge e guida i tuoi  passi!"
 Noemi volle  ringraziare anche Joe e gli altri dicendo, "la ringrazio Santità, non lo  deluderò! Io devo ringraziare sopratutto queste persone per avermi dato la  possibilità di continuare l'opera di mio nonno! Grazie ragazzi... combatterò  con voi il male in nome della pace e dell'amore!"
 Joe  avvicinandosi a Noemi e mettendogli una mano sulla spalla disse, "Noemi...  grazie da parte nostra! Adesso abbiamo tutti i mezzi per combattere il diavolo  e stanne certa... non vincerà! Vendicheremo tuo nonno, i nostri fratelli e  tutti quelli che hanno, e stanno, patendo per le sue malefatte!" A queste  parole, ella cominciò a piangere e dopo aver salutato tutti, si congedò.
 Albert  terminò la visita portando tutti nella piazza al centro della fortezza, disse,  "questo stabile a fianco alla chiesa in costruzione è la nostra casa. E'  stata edificata da questa gente per noi in ringraziamento di quanto stiamo  facendo per loro!"
 Reiner  aggiunse, "...è una struttura molto grande e resistente con mura di pietra  spesse. Questa struttura è composta da due piani con otto appartamenti, quattro  per piano. Erano destinati anche a nostri amici scomparsi... adesso resteranno  vuoti, quindi due verranno utilizzati da Gianni e Noemi.
 Albert,  disse, "ogni appartamento e dotato di una camera da letto, cucina,  salottino, bagno, corridoio di collegamento che finisce sull'entrata e  ripostiglio. Ogni camera è dotata di finestra, tranne per la cucina e camera da  letto che ha un ampio balcone. Al piano terra abbiamo le aree in comune, atrio,  giardino e parcheggio!"
 Françoise,  disse, "parcheggio???"
 Reiner ridacchiando  disse, "be! Ci saranno parcheggiati i nostri cavalli!"
 Nathalie  disse, "cavalli??? Ma è fantastico!"
 Françoise,  "non ci posso credere... che meraviglia! Un cavallo tutto per me!"
 Albert,  "be... si! La città è grandissima come avete potuto vedere e conviene  spostarsi con qualche mezzo di trasporto!"
 Simon,  "ne sarebbero stati contenti Anisha e Geronimo!"
 Tutti  stettero un po in silenzio a pensare ai loro amici che non c'erano più.
 Joe,  interruppe quel silenzio nostalgico, dicendo, "devo dire che ci stanno  trattando come dei re, ma non credo di meritare tutto ciò!"
 Françoise,  continuò, "in effetti Joe ha ragione non sarà troppo?"
 Albert,  tranquillizzò i suoi amici, "tranquilli... non preoccupatevi! Qui la gente  è fatta cosi, non accettare sarebbe come offendere i loro intenti e quindi  tutto quello che fanno per noi è come un ringraziamento per quello che stiamo  facendo e faremo per loro."
 Reiner,  "essi sanno chi siamo ormai e cosa dovremmo compiere per salvare il mondo,  quindi ci danno la possibilità di prepararci al meglio senza dover pensare alla  quotidianità della vita."
 Joe,  "capisco!"
 Albert,  "e poi comunque non è finita qui.
 Simon,  "cosa c'è ancora?"
 Albert,  rispose, "ovviamente quando saremo via alcune donne si occuperanno della  pulizia dei nostri locali mentre noi saremo via per svolgere i nostri compiti  giornalieri!"
 Joe disse,  "dai questo è troppo! Ma..."
 Reiner, lo  interruppe, "niente ma! Senti Joe... neanche a me vanno queste cose, ma  purtroppo non abbiamo diritto di replica! La gente vuole cosi e nessuno li farà  cambiare idea!"
 Joe,  mettendosi una mano dietro la testa, disse, "ok... va bene! Non parlo  più!"
 Albert,  "l'ultima cosa... non sapevamo che ci sarebbe stato qui sua Eminenza,  quindi non avevamo preparato un abitazione consona ad un Papa, e..."
 Il Papa non  lo fece continuare, "non preoccupatevi per me, un posto vale l'altro! In  questo momento un alloggio consono a me è l'ultimo dei problemi!"
 Reiner  rispose, "si lo sappiamo, ma la gente ha iniziato la costruzione di un  appartamento papale sulla chiesa, e nel giro di cinque giorni sarà ultimato e  quindi inaugurato assieme alla chiesa stessa. E purtroppo non ha possibilità di  rifiutarlo!"
 Albert,  continuò, anche perchè non è proprio una costruzione, ma una  ristrutturazione."
 Il Papa chiese,  "in che senso figliolo?"
 Albert,  invitò Reiner a spiegare il senso delle sue parole, ella spiegò, "vede  eminenza, nel 2005, l'archeologo  israeliano Yotam Tepper dell'Università di Tel Aviv scoprì i resti di un'antica  chiesa, presumibilmente del terzo secolo, ancora quando i cristiani erano  perseguitati dall'Impero Romano. Tra i reperti è stato ritrovato un mosaico che  riporta la seguente iscrizione in greco, la chiesa è consacrata a, il dio Gesù  Cristo. Il mosaico si è ben conservato e sulle figure geometriche presenti c'è  l'immagini dell'Ichthys, un antico simbolo cristiano. Questo potrebbe essere il  più antico resto di una chiesa in Terrasanta.
 Il Papa  stupito, disse, "o Dio mio... non posso crederci!"
 Albert,  continuò, "e c'è dell'altro, una iscrizione nella chiesa narra di  Ufficiale romano, chiamato Gaianus, che donò tutto il suo patrimonio per  realizzare tale mosaico e la stessa chiesa. Pensi che la domanda che si pongono  in molti è come un Ufficiale romano abbia potuto rischiare la carriera o addirittura  la sua vita per costruire una chiesa cattolica."
 Il Papa  rispose, "va bene accetto volentieri il volere della gente, ringrazio di  cuore tutti voi per quello che avete fatto per me fin ora! Darò tutto il mio  impegno per contribuire alla lotta contro satana e ristabilire la pace nel  mondo."
 Simon  disse, "Sua Santità... ella potrebbe riconfermare la sacralità della  chiesa riconsacrandola a il dio Gesù Cristo!"
 Il Papa,  "ma certo... faremo in questo modo! E da qui ripartirà la grandezza della  Chiesa Cattolica!"
 Joe si  sentiva carico come non mai, non vedeva l'ora di iniziare la battaglia finale  per far cessare quella minaccia che gravava sul mondo intero. L'unico suo  dilemma era legato alla storia del leader dei guerrieri del bene. Chi è in  realtà e se fosse lui, come avrebbe contattato Dio? Il tempo era poco ormai,  mancavano solo sei mesi circa allo scontro finale, e tutti si chiedevano se  quel tempo sarebbe bastato a preparare tutti gli aventi causa al grande evento.
   28.     L'avanzata  delle forze del male e l'arrivo dei quattro cavalieri. Intanto,  nel resto del mondo, il male si preparava, il capo dell'esercito americano,  Abaddon, radunò gli eserciti delle tre grosse potenze mondiali, America, Russia  e Cina convinto di riuscire con essi di sconfiggere i suoi nemici  definitivamente cosi da impadronirsi del mondo intero.L'America  conta attualmente 1.419.683 soldati attivi, e 1.433.600 soldati in riserva,  quello Russo conta 1.140.000 soldati attivi, 2.000.000 soldati in riserva e  quello cinese invece conta 2.255.000 soldati attivi, 800.000 soldati in  riserva.
 Abaddon  decide di utilizzare 500.000 uomini di truppe di terra per queste nazioni per  un totale di 1.500.000 soldati. L'anti cristo decise di decise di dare  appuntamento alle truppe cinesi e russe nella zona a sud di Megiddo per poi  avanzare tutti assieme contro gli odiati nemici. Egli decise di non utilizzare  i trasporti aerei e navali per paura di ritorsioni da parte di Dio. Non avrebbe  mai rischiato di perdere i suoi uomini e arrivare decimati di fronte a suo  nemico, la vittoria doveva essere schiacciante.
 Le tre  grosse carovane di soldati partirono il 30 giugno 2012 dalle rispettive nazioni  con l'ausilio di possenti destrieri. Essi erano equipaggiati con armi leggere e  semi pesanti trasportati assieme ai viveri con delle grosse carrozze di ferro  trainate da cavalli. L'esercito di Abaddon approdò in Grecia passando per il  suo arcipelago per poi continuare con i propri cavalli carovane in direzione  Israele compiendo un pazzesco giro per evitare gli attacchi di Dio che  sicuramente, anche se indebolito, tenterà di proteggere i suoi ultimi discepoli  umani. Durante il tragitto, le tre potenze, saccheggiarono e razziarono i paesi  che incontravano sul loro cammino violentando le donne e uccidendo gli uomini.  Sembrava di essere ritornati alle invasioni barbariche di un tempo dove non si  aveva rispetto per la vita. Quegli uomini, ormai fedeli seguaci del demonio,  compivano ogni sorta di eccidio, per opera del diavolo avevano perso ogni  briciolo di umanità. Compassione, amore e umanità avevano lasciato il posto a  disprezzo, odio e cattiveria.
 Nel resto  del mondo la situazione non andava meglio, a dispetto delle previsione della  fine del mondo, il Cristo aprì i quattro sigilli facendo comparire sulla scena  i quattro cavalieri dell'apocalisse prima del tempo prestabilito e raccontato  nelle scritture dei Maia e delle culture antiche.
 I Cavalieri  dell'Apocalisse sono quattro figure mitiche nominate nell'Apocalisse di  Giovanni (6,1-8) e successivamente presenti nella cultura medievale.  Rappresentano quattro cavalieri, ognuno legato a una disgrazia o punizione  divina, che cavalcherebbero sulla terra il giorno dell'Apocalisse, segnando  l'inizio della fine del mondo. I loro nomi sono Pestilenza, Guerra, Carestia e  Morte.
 Il primo  dei quattro cavalli di colore bianco, porta con sé un arciere a cavallo, quindi  abile nell'uso delle armi, simbolo di supremazia bellica. Il cavaliere dal  cavallo rosso possiede una spada affilata e rappresenta l'Ira di Dio che si  abbatte sulla Terra, difatti gli viene concesso il potere di uccidere e di  infondere il desiderio agli uomini di sgozzarsi ed uccidersi a vicenda. Il  terzo cavallo, di colore nero, sembra non fare uso di armi poiché portatore di  una bilancia, che indica un segnale di equilibrio, ma anche di carestia, con  cui si potrebbero pesare i viveri rimasti dopo lo scontro degli uomini.  L'ultimo cavallo porta sulle proprie spalle La Morte, il cavaliere è rappresentato come uno  scheletro che cavalca un destriero scheletrico. Costui è di colore verde come  quello dei cadaveri in putrefazione.
 L'antica  previsione Maia vedeva la loro comparsa per la data del 21 dicembre 2012 ossia  alla fine del loro calendario ma l'Agnello non riuscì più a trattenere la sua  mano, forse aveva voluto punire gli uomini per essersi lasciati persuadere  facilmente dal maligno accettando di buon grado inneggiamento al male proposto,  cosi aveva aperto i sigilli prima del tempo prestabilito.
 In quel  tempo stavano avvenendo grosse sciagure nel mondo occidentale ed americano,  morti uccisi, ricchi che sovrastavano i poveri, violenze, lussuria, accidia,  persecuzioni. Furono inflitte persecuzioni contro gli adoratori di Dio  uccidendoli pubblicamente con pene capitali. Terremoti e ogni sorte di calamità  naturale colpirono quelle terre portando ogni sorta di sciagura. Si estese la  carestia e le epidemie, ormai il processo che portava alla fine del mondo era  iniziato e sarebbe culminato con la fine del calendario Maia.
 L'unica  zona del mondo che venne risparmiata furono le zone della Terra Santa, ossia  Israele, Gerusalemme e Betlemme, dove regnava ancora il potere di Dio grazie  alle persone rimaste ancora a lui fedeli. Per avere predominio su Dio, lucifero  doveva eliminare a tutti i costi quelle persone portando il male anche in  quelle zone cosi tanto legate a Dio stesso.
   29.     La  vita serva sempre delle sorprese. Fortezza di  Megiddo, 8 luglio 2012 ore 14:00.Dopo la  messa domenicale presso la chiesa riconsacrata dal Papa a il Dio Gesù Cristo, e  dopo aver pranzato con i propri amici, Joe era disteso nel giardino del complesso  abitativo dove viveva con lo sguardo rivolto al cielo in cerca di un po di  tranquillità. Era una giornata splendida ed il sole non ancora caldissimo ma  dava un dolce tepore sul corpo. In quegli istanti, egli stava ripassando al  setaccio tutta la sua vita per cercare qualcosa di bello da ricordare per  togliersi dalla testa i brutti pensieri. Gli venne in mete quando sulla  scogliera di Salerno, Françoise soffriva per non aver potuto avere una vita da  ragazza comune, ossia una famiglia tutta sua. In mente sua espresse tutto il  dispiacere per non aver potuto rendere felice la donna che egli amava più di  ogni altra cosa al mondo, "Françoise, mi dispiace... non meritavi tutto  questo! Non meritavi al tuo fianco una persona come me capace solo di pensare molto  spesso solo a se stesso ed ai suoi problemi. Hai avuto troppa pazienza  dimostrandomi però, al contempo, tutto il tuo amore! Sei unica... fuori dal  comune! A volte mi chiedo come mai il destino ti ha portato da me! Non mi  spiego come mai ho avuto questa fortuna! Eppure anche io ti amo, però non sono  mai riuscito a dimostrartelo completamente! Penso però, che tu lo abbia capito  lo stesso senza troppi fronzoli! Mi hai scavato dentro e hai colto il mio  sentimento più puro per te nascosto nella profondità della mia anima.
 Penso che  se fossi una persona estranea a noi due e fossi a conoscenza dell'amore che  provo per te, mi spaventerei della sua grandezza! Adesso ho preso la mia  decisione, e anche se so che ne sei già al corrente dovrai ascoltare la voce  della mia anima."
 Fortezza di  Megiddo, 20 luglio 2012 ore 12:30.
 Nathalie,  aveva organizzato una sfilata di abiti da sposa nella chiesa principale della  città fortezza per domenica 22 luglio, ed aveva chiesto a Françoise di posare  coma modella assieme ad altre ragazze della fortezza. All'inizio ella non volle  accettare in quanto gli ricordava il suo sogno infranto. La cosa l'avrebbe  fatta stare troppo male. Poi successivamente, a forza d'insistere, fu convinta  a partecipare. Notò però che Joe aveva un'espressione cupa, si mostrò schivo e  sfuggente in quei giorni tanto da farla stare male.
 Fortezza di  Megiddo, 22 luglio 2012 ore 08:00.
 Arrivò il  fatidico giorno, e l'emozione crebbe, erano tutti intorno a lei, le sue amiche  la prepararono con un bellissimo vestito bianco ghiaccio con una scollatura  normale, stretto in vita e pomposo sul bacino fino a coprire le bellissime  scarpe tacco undici. In vita era presente una fascia di brillanti a punta che  finiva come una per restringersi nei fianchi, gli fu tolto il classico fermaglio  rosa che portava da una vita ed al suo posto gli fu applicata una coroncina di  brillanti a punta. I capelli raccolti in una acconciatura a chignon con qualche  ciuffo pendente sul lato della tempia destra, era finito con un lunghissimo  velo a strascico portato da due bellissime bambine vestite a festa con abitini  bianchi mentre una terza che anticipava Françoise buttava petali di rose di  colore rosa e bianchi.
 Mentre  camminava seguita da Nathalie, Simon e Reiner, disse, "ei avete fatto  tutto questo per una sfilata... sembra autentico! Io non capisco perchè non  avete partecipato anche voi avremmo vinto senz'altro!" Nathalie sorridendo  rispose, "si... ma avrebbe vinto solo una di noi!"
 Simon  continuò, "quindi abbiamo voluto giocarci l'asso nella manica... tu!"
 Reiner,  "infatti sei la più bella fra di noi! Quindi era inutile  partecipare!"
 Françoise  arrossita da tutti quei complimenti esclama, "dai ragazze mi fate  arrossire! Anche voi però indossate degli abiti fantastici devo dire! A dire il  vero mi sto emozionando e sinceramente mi dispiace sia solo per un concorso! E  penso che anche voi la pensiate come me! Tutte avremmo voluto una famiglia  tutta nostra! Non è vero?"
 Simon,  "si cara hai colto nel segno... ma noi siamo già una famiglia vero?"
 Lei rispose,  "si! ...puoi dirlo forte!"
 Reiner,  disse, "ok tesoro, siamo arrivate, adesso fai la tua entrata trionfale e  stendili tutti mi raccomando!"
 Françoise,  "una sfilate in una chiesa... mi sembra un cosa al quanto bizzarra...  spero nostro signore non si arrabbi e ci fulmini!"
 La porta fu  aperta da due uomini vestiti da abiti da cerimonia ecclesiastica e Françoise  fece il suo ingresso nella chiesa emozionata. Notò subito gli abbellimenti  floreali stupendi che adornavano la chiesa, i fiori erano sistemati sul corridoio  che portava all'altare vicino alle panche. Mentre entrava, oltre all'applauso  della chiesa piena di persone, nella penombra riuscì a distinguere i personaggi  che erano presenti ai piedi dell'altare stesso e, quando mise a fuoco rimase di  stucco con occhi spalancati e bocca chiusa. Li c'era Joe vestito in abito da  cerimonia nero con camicia bianca, gemelli scintillanti al polso della giacca e  scarpe nere. Era uno spettacolo, vicino a lui c'era Jet anch'egli vestito da  cerimonia e poco più indietro c'era il Papa con l'abito cerimoniale indossato.  Ella restando pietrificata, e non avendo la forza di esprimere alcuna parola  per qualche secondo, girandosi poi verso le sue amiche, con voce tremolante,  esclama, "mmma... che... significa?" Adesso le iniziarono a tremare  davvero le gambe ed il respiro divenne affannoso. Ad un tratto una mano prende  il suo braccio ed ella si gira di soprassalto quasi spaventata vedendo il volto  di Albert, egli esclama, "sarò io ad accompagnarti... sei pronta per il  tuo giorno?"
 Françoise  non disse nulla, era come paralizzata, tutti la osservavano in silenzio mentre  guardò Joe negli occhi e iniziarono a cadere dai suoi occhi alcune lacrime. Lei  si girò di scatto staccandosi da Albert che rimase a bocca aperta dirigendosi  di tutta fretta verso l'uscita. Tutti i presenti rimasero quasi impietriti e  Joe fece un'espressione perplessa.
 Ella  raggiunse la porta d'uscita, stava per mettere il piede destro fuori dalla  chiesa quando di colpo si fermò. Girandosi guardò di nuovo Joe dritto negli  occhi e dopo qualche secondo di attesa, la ragazza inizia a camminare verso  Albert pian piano e raggiungendolo, disse, "ti chiedo scusa... eccomi sono  pronta!"
 Albert le  sorrise e la prese sotto braccio ed insieme iniziarono ad avanzare verso  l'altare.
 Joe  cominciò a sorriderle teneramente e lei di rimando fece lo stesso.
 Tutti  iniziarono ad applaudire mentre le campane suonarono a festa in un ritmo  alternato di felicità.
 Françoise  raggiunse Joe, egli disse, "ciao...!"
 Françoise  rispose, "ciao Joe!"
 Lui gli  spostò il velo dal viso, poi la baciò sulle guance. Poi insieme si girarono  verso l'altare guardando il Santo Padre che iniziò, dicendo, "è con sommo  onore sono qui oggi per unire nel sacro vincolo del matrimonio queste due  anime! La chiesa sta subendo una delle più grandi prove della sua storia, ma  sono questi i momenti che la rendono grande, sono questi i momenti in cui Dio è  più vicino a noi!"
 Mentre il  Papa parlava a tutti, Françoise aveva il cuore a mille, era emozionatissima  come non mai e non credeva a quello che stava accadendo! Pensava di essere  addormentata e vivere in un sogno... ma se era un sogno, allora il suo  desiderio era quello di poter dormire per sempre.
 Il papa  dopo una bellissima prefazione, disse, "carissimi Joe e Françoise, siete venuti  insieme nella casa del Padre, perché la vostra decisione di unirvi in  matrimonio", poi guardando Françoise, gli disse con aria di complicità,  "anche all'ultimo momento, riceva il suo sigillo e la sua consacrazione  davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già  consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il  sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e  inesauribile e assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi  chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni".
 Poi  continuò, "Se dunque è vostra intenzione unirvi in Matrimonio, datevi la  mano destra ed esprimete davanti a Dio e alla sua Chiesa il vostro  consenso".
 Joe,  guardandola dritto negli occhi e con una sbirciatina sul messale che il papa  gli mise davanti, espresse il suo consenso, "Io Joe, accolgo te,  Françoise, come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele  sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, e di amarti e  onorarti tutti i giorni della mia vita!"
 Françoise,  dopo che i suoi occhi cominciarono a lacrimare di felicita, fece lo  stesso," io Françoise, accolgo te, Joe, come mio sposo. Con la grazia di  Cristo prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella  salute e nella malattia, e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia  vita!"
 Il Papa  chiese cosi a Dio di sancire il consenso espresso dai due, "il Signore  onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti  alla Chiesa e vi ricolmi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che  Dio unisce."
 Tutti  pronunciarono, "amen!"
 Una delle  bambine, si presentò con un piccolo cuscino a forma di cuore adornato con fiori  freschi e con sopra legati due anelli nuziali d'oro bianco con all'interno la  scritta Joe e Françoise e di seguito la data di oggi.
 Il papa li  benedì, "Signore, benedici questi anelli nuziali, gli sposi che li  porteranno custodiscano integra la loro fedeltà, rimangano nella tua volontà e  nella tua pace e vivano sempre nel reciproco amore. Per Cristo nostro Signore.
 Tutti i  presenti pronunciarono, "amen."
 Joe,  sciolse il nodo che legava l'anello più piccolo, Françoise... ricevi  quest'anello, simbolo del mio amore e della mia fedeltà!"
 Françoise,  dopo di lui fece la stessa cosa, sciolse il nodo, prese l'anello e pronunciò,  "Joe ricevi quest'anello, simbolo del mio amore e della mia fedeltà!"
 Seguì poi  la preghiera dei fedeli e il Papa invitò tutti i presenti ad invocare i santi  nominando quelli che vissero in stato coniugale," Santa Maria, Madre di  Dio, prega per noi Santa Maria, Madre della Chiesa, prega per noi Santa Maria,  Regina della famiglia, prega per noi San Giuseppe, Sposo di Maria, prega per  noi Santi Angeli di Dio, pregate per noi Santi Gioacchino ed Anna, pregate per  noi Santi Elisabetta e Zaccaria, pregate per noi San Giovanni Battista, prega  per noi Santi Pietro e Paolo, pregate per noi Santi Apostoli ed Evangelisti,  pregate per noi Santi Martiri di Cristo, pregate per noi Santi Aquila e  Priscilla, pregate per noi Santi Mario e Marta, pregate per noi Santa Monica,  prega per noi San Paolino, prega per noi Santa Brigida, prega per noi Santa  Rita, prega per noi Santa Francesca Romana, prega per noi San Tommaso Moro,  prega per noi Santa Giovanna Beretta Molla, prega per noi San Michele  Arcangelo, (patrono dello sposo) Santa Genoveffa, (patrona della sposa) Santo  il Dio Gesù Cristo, (patrono della Chiesa della fortezza)."
 Il Papa  guardando poi alla volta della chiesa, continuò, "effondi, Signore, su Joe  e Françoise lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e un'anima  sola; nulla separi questi sposi che tu hai unito e, ricolmati della tua  benedizione, nulla li affligga. Per Cristo nostro Signore."
 Tutti i  presenti pronunciarono, "amen."
 Il Papa  disse, "adesso puoi baciare la sposa."
 Joe,  emozionato, bacia Françoise.
 Dopo un  attimo di silenzio, il Papa si rivolse a tutti, "fratelli e sorelle,  invochiamo con fiducia il Signore, perché effonda la sua grazia e la sua  benedizione su questi sposi che celebrano in Cristo il loro Matrimonio, egli  che li ha uniti nel patto santo per la comunione al corpo e sangue del Signore  li confermi nel reciproco amore.
 O Dio, con  la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose e nell'ordine primordiale  dell'universo hai formato l'uomo e la donna a tua immagine, donandoli l'uno  all'altro come sostegno inseparabile, perché siano non più due, ma una sola  carne; così hai insegnato che non è mai lecito separare ciò che tu hai  costituito in unità.
 O Dio, in  un mistero così grande hai consacrato l'unione degli sposi e hai reso il patto  coniugale sacramento di Cristo e della Chiesa.
 O Dio, in  te, la donna e l'uomo si uniscono, e la prima comunità umana, la famiglia,  riceve in dono quella benedizione che nulla poté cancellare, né il peccato  originale, né le acque del diluvio. Guarda ora con bontà questi tuoi figli che,  uniti nel vincolo del Matrimonio, chiedono l'aiuto della tua benedizione.  Effondi su di loro la grazia dello Spirito Santo perché, con la forza del tuo  amore diffuso nei loro cuori, rimangano fedeli al patto coniugale. In questa  tua figlia Françoise dimori il dono dell'amore e della pace e sappia imitare le  donne sante lodate dalla Scrittura.
 Joe ,suo  sposo, viva con lei in piena comunione, la riconosca partecipe dello stesso  dono di grazia, la onori come uguale nella dignità, la ami sempre con  quell'amore con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa.
 Ti  preghiamo, Signore, affinché questi tuoi figli rimangano uniti nella fede e  nell'obbedienza ai tuoi comandamenti; fedeli a un solo amore siano esemplari  per integrità di vita; sostenuti dalla forza del vangelo, diano a tutti buona  testimonianza di Cristo. Sia feconda la loro unione, diventino genitori saggi e  forti e insieme possano vedere i figli dei loro figli. E dopo un vita lunga e  serena giungano alla beatitudine eterna del regno dei cieli. Per Cristo nostro  Signore."
 Il papa  finì col dire, "si dà lettura dell'atto di Matrimonio. Quindi gli sposi, i  testimoni e il sacerdote lo sottoscrivono."
 Dopo la  lettura, Joe, Françoise, i testimoni Jet e Nathalie ed in ultimo il Papa  firmarono l'atto.
 In fine il  papa disse, "che questa unione sia simbolo di rinascita, in questo periodo  di transumanza dove il potere di satana, sviluppatosi grazie alla cattiveria  umana, ha raggiunto e superato quello di Dio. Vedete... un dio senza la fede  delle sue creature non ha motivo di esistere in mezzo a loro. Non dobbiamo  ripudiarlo, e non dobbiamo allontanarlo. Egli ci ama e non permetterà mai che  il demonio si vendichi di lui utilizzandoci. Fratelli miei preghiamo", il  Papa cominciò la preghiera di Dio insegnata ai sui fedeli da Gesù Cristo  pronunciando, "Padre Nostro che sei nei Cieli, sia santificato il tuo  nome, venga il tuo regno e sia fatta la tua volontà come in Cielo così in  terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano e rimetti a noi i nostri debiti  come noi li rimettiamo ai nostri debitori e non ci indurre in tentazione ma  liberaci dal male. Amen."
 Alla fine,  lo stesso Pontefice disse, "la messa è finita andate in pace."
 Tutti  uscirono fuori dopo essersi congratulati con i due novelli sposi e attesero che  gli stessi uscirono. All'uscita, Joe e Françoise furono accolti con suono di  campane e lancio di petali di rosa, riso e qualche spicciolo. Françoise colma di  felicità si abbraccia al suo sposo e partono per il corteo nuziale in giro per  la città mentre Gianni scattava alcune foto ricordo cosi come aveva fatto in  chiesa. Il giro terminò alla locanda della divinità aperta da un ristoratore  italiano emigrato in Israele da poco ed unitosi alla popolazione della  fortezza. Dopo una bella festa terminata con un abbondante pranzo, tutti  tornarono un po brilli alle loro abitazioni.
 Françoise e  Joe liberatosi dei loro abiti si guardarono intensamente, ella disse, "ma  cosa hai combinato! Non ho capito nulla di questa giornata! Non credo ancora a  quello che è successo!"
 Joe,  "allora guarda il tuo anulare sinistro!"
 Françoise,  sorridendo, esclama, "Già! E' tutto vero!"
 Joe,  "vedi... io non sono mai stato bravo a dimostrarti il mio amore e a volte  sono stato odioso! Ti ho addirittura messo da parte qualche volta!"
 Françoise  cercò d'interromperlo, "ma no caro... tu non hai..."
 Joe non gli  diede la possibilità di continuare la frase, "no aspetta Françoise!  Stavolta devo dirti tutto quello che avrei dovuto dirti già tempo fa! Tu non  hai mai chiesto nulla in cambio per il tuo amore! Mi hai amato in silenzio, con  amore puro! Anche se a volte mi sono comportato male con te, tu hai continuato  a starmi vicino sopportando il mio carattere. Sei una donna speciale... unica  al mondo! Sempre pronta ad aiutare il prossimo, sempre pronta a tendere la mano  ai chi ne ha bisogno! Non ho avuto mai il coraggio di testimoniare il mio amore  per te! Lo so che tu lo hai captato, ma non è stato giusto da parte mia! Mi  sono comportato spesso come un egoista pensando solo a me stesso, ma ti giuro  che ti ho sempre amata e senza di te la mia vita non avrebbe senso! Con questo  gesto ho voluto sancire davanti a tutti e a Dio il mio eterno amore per te!"
 Dagli occhi  di lei cominciarono a cedere lacrime di gioia, anche se era sicura dell'amore  di Joe, aveva sempre voluto sentirgli dire quelle parole, egli continuò,  "adesso siamo in grave pericolo e ho paura di non poter più continuare a  vivere tuo fianco! Ma a te non accadrà nulla ti difenderò anche a costo della  mia vita, non riuscirai a vivere se ti dovesse succedere qualcosa!"
 Françoise,  piangendo disse, "ho Joe... ti amo! Sei la mia vita! Il mio amore per te è  indescrivibile! Anche se ho sofferto la mia trasformazione in cyborg, anche se  non ho avuto la vita di una ragazza qualunque, che avevo sempre sognato, sono  stata felice di averti incontrato e aver passato più vite al tuo fianco! Ti  Amo!"
 I due si  abbracciarono baciandosi con sensualità! Poi fecero l'amore tutta la notte.
   30.     Il  tempo vola via come una freccia. Fortezza di  Megiddo, 31 luglio 2012, ore 14:00.Albert,  Jet, Simon e i Guardiani stavano addestrando i soldati della fortezza e la  gente comune nella difesa, mentre Reiner, Nathalie, Noemi e Gianni stavano  studiando alcuni testi sacri per cercare della informazioni sul leader. Il loro  dubbio era come avrebbe fatto quest'ultimo a mettersi in comunicazione con Dio.
 Joe e  Françoise, invece, si erano diretti a Israele città per passare un pò di tempo  assieme in una sorte di mini luna di miele. Erano felicissimi, e la visitarono  da palmo a palmo. Quei luoghi non avevano quasi subito l'effetto del male che  era rimasto circonciso solo per alcuni casi. L'influsso di Dio era troppo alto  in quelle terre che quasi non erano state sfiorate. Avevano dimenticato per un  attimo la guerra che si prestava ad arrivare ed erano veramente felici.  Passarono dalla visita della città vecchia alla visita della città  modernizzata. Si fermarono una giornata in spiaggia nelle limpide acque che  bagnano quelle coste, sembravano due adolescenti, giocarono a rincorrersi, si  schernivano a vicenda e si facevano scherzi da bambino. Sesso, amore e fantasia  era diventata la loro ricetta della felicità. Furono giornate indimenticabili  per Françoise. Non riusciva a credere di aver raggiunto l'estrema felicità  proprio nel momento in cui la terra stava per affrontare la crisi più  importante, la fine del mondo per opera del maligno.
 Fortezza di  Megiddo, 1 settembre 2012, ore 15:00.
 Dopo un  mese passato li assieme, i due fanno ritorno a Megiddo e furono accolti dai  loro amici e dalla popolazione, ormai arrivata a centocinquantamila anime, con  una grande festa.
 Jet,  "hey belli... allora vi siete dati alla pazza gioia e noi qui a  lavorare!"
 Joe,  "be ci dispiace avervi lasciato per un mese circa, ma ne avevamo  bisogno!!!"
 Françoise  arrossita, "be in effetti chiediamo scusa!"
 Gianni, non  preoccupatevi ragazzi! Ve lo meritate! Spero che vi siate divertiti  almeno!"
 Françoise,  "si Gianni! Puoi dirlo forte! Veramente una bellissima città,  Israele!"
 Joe,  "in effetti non la credevo cosi bella e divertente!"
 Nathalie,  "adesso a lavoro ragazzi! Abbiamo una guerra da fare!"
 Joe,  "si e vero! Ma a che punto siete?"
 Françoise,  "siete riusciti a trovare delle informazioni sul leader?"
 Simon,  "mi dispiace cara... ma non abbiamo trovato un bel niente! Sembra che il  nostro leader dovrà trovare da solo la via per incontrare Dio."
 Joe,  "capisco! Per il resto... cosa mi dite?"
 Jet,  "be... ormai gli addestramenti sono quasi finiti! Ci si addestra per la  routine ormai, per mantenere l'efficienza. Gli uomini reclutati sono abbastanza  per la difesa vicina! Le mura sono state potenziate grazie alla nostra  tecnologia moderna."
 Nathalie,  "d'altronde la città si è espansa... siamo più di centocinquantamila  persone adesso!"
 Reiner,  "infatti abbiamo dovuto espandere i confini della fortezza a nord sotto il  monte!"
 Joe,  sbalordito, "davvero? E se ci attaccano da li? Saremo un facile bersaglio  essendo posti non in dominio di quota!"
 Simon,  "non ci attaccheranno da li! Per scalare il monte devono per forza  passarci davanti ed in questo modo si esporranno ai nostri arcieri, per altro  molto precisi grazie agli allenamenti dei guardiani! L'unica via d'cesso dunque  è quella da sud! Comunque... per precauzione abbiamo piazzato un sito sul monte  in continua comunicazione con noi! Una sorta di base avanzata che oltre a  proteggerci le spalle funge anche da postazione per lancio di mortai!"
 Albert,  "la base arretrata è abbastanza grande e conta almeno una trentina di  mortai e cento uomini ben armati."
 Joe,  esclama, "bene ottimo lavoro ragazzi! Cosi potremmo colpirli in caso di  attacco a molti metri dalla nostra fortezza."
 Françoise,  disse sorridendo, "sono sicuro che questa è opera della nostra stratega  Simon! Non è vero!" Simon fece un sorriso di complicità.
 Nathalie,  "l'unico problema è che Lucifero è in grado di sapere in anticipo quello  che stiamo preparando! Per cui è inutile!"
 Gianni,  replicò, "io invece non credo! Qui l'influenza di Dio è notevole. Egli ha concentrato  tutto il suo potere in queste terre quindi Lucifero in questa zona e come cieco  e non riesce a vedere nulla!"
 Joe, con  una smorfia di sorriso, disse, "bene... allora lo stronzo avrà una bella  sorpresa non appena metterà il naso qui!"
 Albert,  "si è vero! Ma lui arriverà preparato e sicuramente utilizzerà molti  uomini!"
 Jet,  stringendo il pugno destro, disse, "quel maledetto ha quasi la totalità  del globo terrestre al suo servizio! Disporrà di un vasto esercito! Non so se  c'è l'ha faremo stavolta!"
 Françoise,  chiudendo gli occhi e abbassando lo sguardo, "dobbiamo essere ottimisti!  Stavolta l'unica cosa che mi fa star male è dover fare la guerra contro esseri  umani! Sarà un massacro!"
 Jet, disse  alzando la voce, "esseri umani! Quelli sono solo dei bastardi che non  hanno fatto niente per contrastare il diavolo! Si sono lasciati ipnotizzare  come stolti... e facilmente!"
 Simon,  "si... è vero! Ma mi dispiace lo stesso dover uccidere esseri umani!"
 Tutti  rimasero in silenzio in quel momento di riflessioni.
 Gianni,  interrompendo il silenzio, disse, "dovremmo cercare ancora nei libri  sacri! Il leader fermerà tutto riuscendo a mettere in comunicazione Dio con  questo mondo!"
 Jet,  intervenne, "ma se Dio difende queste terre... e riesce ad emarginare  Lucifero perchè non può intervenire senza il leader dei guerrieri del  bene?"
 Gianni,  rispose, "perchè la forza di Dio per il momento non gli consente di  riuscire a trovare una via per inviare le sue truppe angeliche! Ci sono rimasti  pochi fedeli e col passare del tempo il suo potere scema sempre di più!"
 Noemi, in  silenzio fino adesso, "secondo me bisognerebbe sciogliere l'enigma dei tre  santuari allineati in onore di San Michele Arcangelo!"
 Joe  acutizzò lo sguardo verso Noemi, mentre Françoise, disse, "già... san Michele  Arcangelo! Lo ha già sconfitto una volta cacciandolo dal Paradiso Terrestre ed  il Papa dice che sarà lui a guidare l'attacco contro lucifero!"
 Albert, si  chiese, "mmm... sono proprio curioso di saperne di più su questa storia!  Perchè quei Santuari sono allineati? Chi li ha voluti cosi?"
 Gianni,  rispose, "I principali santuari dedicati all'arcangelo sono tre e sono  luoghi di culto europei intitolati a San Michele, si parte dal Mont Saint  Michel in Normandia in Francia passando per la sacra di San Michele in val di  Susa in Italia, e il monte sant'Angelo nell'aria garganica anch'esso in Italia.  I tre luoghi sacri si trovano a mille chilometri di distanza l'uno dall'altro,  allineati lungo una retta che, prolungata in linea d'aria, conduce qui a  Gerusalemme. Nessuno è mai riuscito a capire cosa lega questi luoghi. Si sa  solo che sono stati costruiti su volere dello stesso Arcangelo dopo diverse  apparizioni."
 Françoise,  disse, "si... è una storia davvero avvincente, ma noi non abbiamo tempo di  scoprire un mistero che nessuno è riuscito mai a risolvere."
 Jet,  "bene dai ragazzi ritorniamo a lavoro! Il tempo vola via come una freccia  e il giorno dell'Armageddon si avvicina! Dobbiamo essere pronti!"
 Tutti si  salutarono dandosi appuntamento a più tardi e, mentre Joe e Françoise salire a  casa per sistemare le loro cosa, lei gli chiese, "Joe... scusami, devo  chiederti una cosa!"
 Joe  guardandola perplessa disse, "cosa c'è Françoise?"
 Ella disse,  "be... durante il nostro matrimonio! Caspita mi fa ancora strano dire  questa frase. Dicevo... quando il Santo Padre ha nominato i santi legati dal  sacro vincolo del matrimonio in vita, ha nominato anche i nostri patroni. Il  mio era quello di Parigi, ma il tuo era San Michele! Ecco non sapendo il tuo  luogo di nascita ovviamente non conosci il tuo santo patrono... ma perchè hai  scelto proprio San Michele!"
 Joe, dopo  un attimo di silenzio, disse, "vedi... San Michele è il guerriero di Dio,  custode della Pace e della libertà. Capo delle armate Celesti e grande  combattente. Ha ispirato numerose persone e da secoli combatte il male e  lucifero dopo averlo già una volta sconfitto e cacciato dal Paradiso! Vedi...  un pò mi sento come lui! Combatto il male da una vita e adesso mi trovo a  combattere il suo stesso nemico."
 Françoise,  "capisco! Hai fatto una grande scelta! Adesso... dammi un bacio!"
 I due si  baciarono appassionatamente.
   31.     La  vigilia dell'Armageddon. I giorni  scorrevano via velocemente mettendo a dura prova i nervi dei nostri cyborg che  stavano preparando le ultime trappole e le tattiche che dovevano mettere in  ginocchio l'esercito di lucifero che intanto stava avanzando spazzando via  tutte le città, paesi e villaggi che incontravano sul loro cammino. Facevano  razzie, uccidevano donne, dopo averle violentate, e bambini. Si stavano  macchiando di gravi colpe ed erano ormai fuori dalle grazie di Dio, erano  diventati demoni umani senza sentimenti e senza pietà per nessuno.Intanto  Asmoday era riuscito a sovvertire l'ordine della Chiesa Cristiana, dove molti  suoi seguaci si macchiarono di gravi colpe che andavano contro le leggi scritte  da Dio. Una buona parte dei servitori della Chiesa rimasti fedeli a Dio,  cercarono di opporsi, ma vennero cacciati in quanto fatti passare per adoratori  del demonio.
 Successivamente,  lasciando la stessa Chiesa sotto sopra in completo decadimento, Asmoday era  partito alla volta della terra Santa per riunirsi ad Abaddon e Lucifero per  formare una sorta di trinità del male e sconfiggere per sempre gli ultimi  seguaci di Dio e cosi mettere fine al suo potere. Asmoday portò con se una  delegazione di Vescovi sotto il suo controllo.
 Il mondo  occidentale, le americhe e gli emirati arabi compresa l'Australia erano sotto  il controllo del male, omicidi si susseguivano tutti i giorni, stupri, furti e  malvagità era pane quotidiano ormai.
 Terremoti,  alluvioni ed uragani straziavano quelle zone, fulmini e saette spezzavano i  celi, ed i cavalieri dell'apocalisse liberati da Gesù portavano piaghe  insormontabili.
 I pochi  fedeli di Dio venivano perseguitati, torturati ed uccisi. Ma i pochi gruppi  cattolici, ormai sparsi a macchia nei territori devastati dal male, continuavano  a pregare ed avere fede in Dio. Erano speranzosi nell'intervento divino per  mettere fine alla malvagità che imperversava sulla terra senza sapere, al  contempo, che a molti chilometri da li, un pugno di uomini e donne stavano per  fronteggiare la più colossale guerra di tutti i tempi. Quelle persone, con la  loro divisa rossa dai grandi bottoni e sciarpa gialla, rappresentavano gli  ultimi di una specie estinta, una stirpe di eroi, un gruppo di guerrieri che  già in passato erano intervenuti a modificare le sorti del pianeta e degli  esseri umani, loro erano i cyborg della serie 00.
 Terra  santa, Megiddo, 11 dicembre 2012
 Intanto, i  tre gruppi di soldati, arrivarono a cinquanta chilometri dalla fortezza di  Megiddo e si riunirono installando un grosso accampamento dove la trinità del  male avrebbe scagliato l'offensiva alle forze del bene. Fu proprio in  quell'istante che comparve dalle profonde viscere della terra la bestia.  Lucifero si presentò come una figura mostruosa alta più di due metri, il suo  corpo era coperto di peluria grigia sul dorso e bianca in petto fino  all'ombelico, con sulla testa corna a spirale a punta e zoccoli neri tipo  quelli di un ariete. Sul di dietro presentava una coda lunga meno di un metro e  le sue mani erano composte da un palmo modesto con quattro dita magre e lunghe  che terminavano con artigli affilatissimi. La sclera dei suoi occhi era di  colore rosso sangue con pupille nere come la pece e la sua grossa bocca  nascondeva denti aguzzi.
 Alla sua  vista, dopo un leggero sussulto per i lamenti emessi, i soldati si  spaventarono, ma ben presto lo riconobbero come capo supremo sotto dettatura di  Abaddon e si abituarono subito alla creatura inneggiandola come loro signore.
 Alla  fortezza, tutti erano andati a dormire presto, mentre la guardia era ben  attenta a controllare ogni movimento fuori dalla stessa.
 Joe e gli  altri erano seduti sotto la loro abitazione attorno ad un fuoco acceso da  Gianni. Avevano consumato una cena a base di carni grigliate e, adesso se ne  stavano li in silenzio a guardare le numerosissime stelle luminose che rendono  caratteristico il celo in quelle zone. Françoise, Reiner e Nathalie erano  appoggiate al petto dei loro uomini e mentre Noemi, Simon e Gianni erano  immersi nei loro pensieri.
 Joe, mentre  fissava il fuoco pensò ad alta voce dicendo, "domani è il gran giorno!  L'Armageddon!"
 Tutti lo  guardarono in silenzio mentre Françoise continuando ad essere attaccata al suo  petto, lo strine forte a se. Jet disse, "si... e finalmente sapremo come  andrà a finire!"
 Albert, sarcasticamente  disse, "la vittoria finale dipenderà da noi! Strano! Mi sembra una storia  già vissuta!" Abbozzò un sorriso.
 Simon,  "spero che riusciremo a difenderci! Domani mattina sicuramente ci  attaccheranno con un gruppo di uomini per testare le nostre forze e soprattutto  le nostre difese!"
 Nathalie,  "allora ci difenderemo in proporzione di come ci attaccano!"
 Françoise,  "li affronteremo di persona senza usare i nostri assi!"
 Joe,  "vorrà dire che basteremo io, Jet ed Albert!"
 Françoise  rincalzò, "ma Joe... veramente vorrei..."
 Joe la  stoppò subito, "niente ma! Tu e le ragazze dovete coordinare gli attacchi  da dentro la fortezza! Sarete più al sicuro e potrete aiutarci in maniera  migliore!"
 Jet,  "sono daccordo con lui!"
 Albert,  "anche io! Meglio cosi!"
 Françoise,  chiudendo gli occhi ed abbassando la testa disse, "va bene!"
 Albert,  "per attaccare useremo la copertura degli arcieri!"
 Jet,  "si... per le armi pesanti ci conviene attendere a quando ci attaccheranno  in massa."
 Joe,  "esattamente! Poi... quando uscirà allo scoperto lucifero lo affronterò  personalmente!"
 Françoise,  lo guardò preoccupata mentre il cuore le batteva forte. Avevano già testato la  forza della bestia e quel prossimo scontro la preoccupava molto.
 Simon,  "va bene! Ma non appena apparirà quel bastardo di Abaddon lasciatelo a me!  Lo colpirò con il mio fucile di precisione! Ho giurato su Bretagna che lo avrei  annientato con le mie mani quel figlio di puttana!"
 Joe,  esclamò, "come vuoi tu Simon! Adesso però andiamo a letto. Si è fatto  tardi! Domani sarà una giornata pesante per tutti... e spero che non sia  l'ultima!"
 Noemi,  "che cosa? Dormire! Ma se ci attaccano stanotte?"
 Joe  rispose, "per stanotte i nostri nemici se ne staranno tranquilli a  riposarsi! Domani è il giorno dell'apocalisse, quindi non ci saranno attacchi  oggi! Poi se qualcuno si dovesse avvicinare Françoise se ne accorgerebbe subito  quindi dormi serena."
 Tutti si  ritirarono nelle loro stanze per riposarsi in vista della battaglia  dell'Armageddon tranne Jet che rimase per un attimo a fissare il cielo pieno di  stelle.
 Passò di li  in quel momento il Papa, che vedendolo disse, "buona sera Jet...!"
 Jet,  "buona sera a lei eminenza! Cosa fa in giro nella notte?"
 Il Papa,  "non riuscendo a prendere sonno, ho deciso di fare una passeggiata al chiaro  di luna!"
 Jet,  "in effetti c'è un bel cielo stanotte!"
 Il Papa,  "bene, io torno a casa... prima di andare, volevo solo dirti che Dio non  abbandona i suoi figli! Facciamo tutti parte del suo disegno di vita e di  amore! Siamo tutti suoi figli... buoni o cattivi, i figli sono sempre figli! Ti  confesso che se io fossi in lui, sarei orgoglioso di avere un foglio come  te!" Dopo queste parole, il Papa andò via lasciando Jet li pensieroso con  lo sguardo al celo.
 Intanto,  arrivati nella stanza, Françoise appariva molto preoccupata e spaventata, Joe  notando il suo stato d'animo, chiese, "cos'ai Françoise?"
 Alla  chiudendo gli occhi ed abbassando il capo rispose, "nulla! Va tutto  bene!"
 Joe,  alzandogli il capo con la mano destra, disse, "a me non sembra! Mi dici cos'ai?"
 Françoise,  riaprendo i suoi stupendi occhi, gli disse, "come fai ad essere  tranquillo! Io sono preoccupatissima! Domani potrei perderti per sempre! E solo  il pensiero mi logora dentro!"
 Joe,  sorridendole gli disse, "tu non mi perderai mai! Siamo legati da un filo  che non sarà mai disperso! Siamo una cosa sola... Françoise!"
 Françoise,  "ti prego Joe abbracciami!"
 I due si  abbracciarono forte, poi lui disse, "hey... piccola! Stai tremando! Ma  cos'hai! Su... coraggio! Andrà tutto bene vedrai."
 Françoise  rispose, "Joe... ho paura! Un brutto presentimento mi assale la mente! Non  voglio che tu ti confronti con il diavolo! Ti prego troviamo un'altra  soluzione!"
 Joe, cerca  di rassicurarla, "ma che dici! Vedrai che andrà tutto bene! Non mi farò  battere tanto facilmente. Ma tu devi essere forte e starmi vicino anche  moralmente! E poi ricorda che satana aspetta questo tipo di situazione per  colpirci! Non dobbiamo farci trovare indifesi e soprattutto non dobbiamo  abbassare le nostre difese!"
 Joe la  bacia improvvisamente e lei non riuscendo a resistergli, si fa avvicinare al  letto. I due spogliandosi dolcemente iniziarono a fare l'amore con serenità,  tranquillità ed armonia. La passione li travolse senza eccessi ne foga. Quella  sera fu tutto speciale. Lei ormai aveva perso tutti i brutti pensieri e  successivamente si addormentò sul suo petto.
   32.     Il  giorno dell'Armageddon. 12 dicembre  2012, fortezza di Megiddo ore 08:00.Joe e gli  altri erano già da un'ora sulle mura ad attendere l'attacco dell'esercito di  lucifero, mancava solo Françoise che era rimasta addormentata.
 Joe, con  l'aiuto di Jet, Albert ed il capo dei guardiani, aveva già schierato tutti gli  uomini in posizione di difesa. Mentre tutti i guardiani stessi erano pronti  davanti al ponte levatoio per intervenire nella lotta corpo a corpo.
 Sulla  collina di Megiddo alle spalle della fortezza, la base avanzata era ben  nascosta e pronta ad usare le armi pesanti coordinati da Simon. Nathalie era  con i civili per sostenerli e pronti ad abbandonare la fortezza da un passaggio  segreto nel caso essa sarebbe stata violata.
 Gianni e  Noemi erano nell'edificio cittadino sede del piccolo governo instaurato per  decidere strategie di emergenza da adottare in caso di problemi seri.
 Le case  erano barricate, e molte persone erano col Papa nella chiesa centrale per  pregare l'intervento divino tanto atteso che avrebbe salvato il mondo intero.
 ore 09:00  appartamento di Joe e Françoise.
 Lei, nuda e  coperta solo dal lenzuolo, aveva ancora gli occhi chiusi ed in quel dolce  tepore del loro letto, sorridendo d'istinto, distese la mano destra dietro di  se in cerca di Joe. Ma la mano si perse nel vuoto. Aprì dunque di colpo gli  occhi e scattò seduta e, mentre con la mano sinistra teneva su il lenzuolo a  coprire il suo seno, guardò malinconica quella parte vuota del letto dietro di  se.
 Mentre era  tutta sola, se ne stette li per un attimo a ragionare ancora frastornata da  quella strana sveglia che le aveva fatto sussultare il cuore.
 Pensò per  un attimo, dapprima a quello che era successo la scorsa serata e poi a quello  che ne era seguito la notte stessa. Abbozzò dunque un rilassato e dolce  sorriso. Era finalmente serena e non aveva più timore del futuro anche se alle  porte c'era l'incubo della battaglia più temuta dal genere umano. Lo scontro  finale del bene col male.
 Quella  notte era stata benissimo, una notte particolare e memorabile. Aveva  dimenticato, tutto e tutti... la guerra, i nemici, il diavolo, l'Armageddon e  la trasformazione in cyborg. Tutto era sparito in una sola notte che non  avrebbe mai dimenticato.
 Tornata in  se, con la super vista, guardò oltre i muri della sua stanza e localizzò in  meno di un secondo Joe e gli altri. Captando anche tutto lo schieramento  difensivo. Poi captò, purtroppo, anche le forze di lucifero che avanzavano  inesorabilmente nel deserto di pietra che divideva l'accampamento del male dalla  loro fortezza. Decise dunque di farsi una doccia prima di raggiungere Joe e gli  altri, sapeva di avere del tempo da perdere visto che aveva calcolato l'ora di  arrivo del nemico. Si rivestì, indossò la sua tuta rossa da combattimento dai  bottoni gialli e si avviò verso la porta d'uscita. Prima di uscire dalla stanza  da letto si soffermò a guardarla malinconica come se fosse l'ultima.
 Sulle mura  della facciata principale che dava sul ponte levatoio della fortezza, Jet era  affacciato con una gamba alzata e piegata con il piede poggiato nell'incavo fra  due merli. Il gomito della mano sinistra era posto sul ginocchio e il palmo  della mano stessa sorreggeva la testa dal mento, mentre le dita erano rivolte  alla guancia destra.
 Joe,  invece, era li accanto a lui che scrutava l'orizzonte da uno degli stessi  incavi con gli avambracci all'altezza in su della testa poggiati su i due merli  adiacenti facendolo sporgere col corpo.
 Jet, un  tantino agiato disse, "quest'attesa mi fa impazzire!"
 Joe guardò  l'amico, poi gli disse, "calma Jet... vedrai che non tarderanno! Sai...  penso anch'io che attaccheranno in poche unità!"
 Albert  sopraggiunto in quel momento attirò la loro attenzione dicendo, "se fosse  cosi, non sarà difficile respingerli! L'importante è non utilizzare la nostra  forza di fuoco per un niente!"
 Una voce  giunge da destra, dalle scale che affacciavano sullo spiazzo nei pressi del  corpo di guardia dell'ingresso della fortezza, "il demonio sta muovendo  con tutte le sue truppe disponibili! E tra non molto ci raggiungeranno!"
 Tutti si  girarono verso quella voce, Joe esclama, "Françoise!"
 Jet,  sbalordito. "che cosa hai detto! Allora ha deciso di chiudere subito la  partita!"
 Albert,  esclama, "mpf... me l'aspettavo!"
 Joe,  guardando Françoise negli occhi, chiese, "Françoise, c'è anche lui... non  è vero!"
 Françoise,  distolse lo sguardo, gli occhi le tremavano e con voce bassa, esclama,  "si! E' in testa allo schieramento assieme ad Abaddon ed Asmoday."
 A quelle  parole, ella rialza lo sguardo fissandolo ancora una volta dritto negli occhi  senza parlare. In cuor suo, già sapeva, cosa quello sguardo, voleva  comunicarle.
 Jet  interrompe quell'istante di silenzio, "hey... ci siamo! Guardate la  giù!"
 Albert,  "eccoli finalmente... stanno arrivando!"
 Joe,  voltandosi verso la nube di polvere che si vedeva in lontananza, disse,  "bene... ci siamo! Visto che ci fanno visita in grande stile, li  accoglieremo con tutti gli onori di casa! Li colpiremo con tutte le armi che  abbiamo per indebolirli. Poi... nel trambusto generale, gli arcieri ci faranno  da copertura mentre noi tre insieme ai guardiani li affronteremo corpo a  corpo!"
 Françoise  disse, "vado dalle altre! Ci organizzeremo per la difesa e l'attacco con i  mortai, mine e arcieri pronti dalla postazione elevata!" Dando poi le  spalle, a Joe, prima di andare, disse, "Joe! Ti prego stai attento!"
 Joe  continuò a fissarla, senza parlare mentre ella si allontanava da lui. In mente  sua esclama, "Françoise... sei la persona più importante della mia vita!  Senza di te non sarei mai potuto essere me stesso... non permetterò a nessuno  di farti del male!" Poi si voltò per osservare l'avanzata dell'esercito di  satana digrignando i denti e, stringendo il pugno sinistro. Egli disse,  "maledetto... ti stavo aspettando! Ti annienterò e ti rispedirò all'inferno  a costo di doverti seguire!".
 Joe, Jet,  Albert e i Guardiani si radunarono dunque davanti al ponte levatoio dove lo  stesso Joe volle parlare a tutti, i quali a loro volta, lo fissarono in attesa  delle sue parole. Molti, infatti, si accalcarono per sentirlo parlare e Jet gli  passò il microfono che era collegato con gli amplificatori dell'allarme della  fortezza. Adesso tutti potevano ascoltare il discorso di chi veniva definito il  leader dei guerrieri del bene.
 Egli,  assieme a quello che rimaneva degli stessi guerrieri, era dunque pronto a  sfidare il diavolo per la salvezza degli uomini.
 Joe disse,  "assieme ai miei amici, ho passato la mia intera esistenza a combattere  ogni forma di male che minacciava la pace nel mondo. Oggi... come recitano  molti testi antichi, ci sarà la fine del mondo e noi che siamo qui verremo  ricordati come gli ultimi uomini e donne che si sono uniti per far si che  questo non accada. Noi... rispetto al mondo, siamo i pochi fortunati ad essere  rimasti fedeli al nostro Dio! Noi... siamo una banda di fratelli, perché colui  che oggi è con me verserà il suo sangue sul campo di battaglia per frenare  l'avanzata del demonio dimostrando che gli uomini non saranno mai sottomessi al  male! State per combattere la grande crociata verso la quale hanno teso tutti i  nostri sforzi per i lunghi mesi di preparazione. Gli occhi del mondo sono fissi  su di voi. Le speranze e le preghiere di tutti porteranno la nostra fede fino a  Dio che ci darà la forza di combattere e vincere! Annienteremo il gioco del male  e spezzeremo l'incantesimo che satana esercita sui popoli del mondo. Il nostro  compito non sarà facile... il nostro nemico è ben organizzato e potente, ben  equipaggiato, duro nel combattimento e molto più numeroso di noi. Ma noi ci  siamo ben addestrati per combatterlo! Io... sono Joe Shimamura e ho qui davanti  agli occhi un esercito di gloriosi cristiani decisi a sfidare il male... siete  venuti a combattere da uomini liberi di scegliere... la pace e la giustizia o  la tirannia e il male! Ma ricordate... anche se ci toglieranno la vita non ci  toglieranno mai... la nostra... umanitààààà! Andiamo fratelli! Combattiamo per  la nostra... libertààààààà!"
 Tutti  inneggiarono alla vittoria e urlando ripetutamente il suo nome si  precipitarono, carichi, alle loro postazioni di difesa.
 Françoise,  esclamò con gli occhi tremolanti, "Joe! Sei stato grande!"
 Tutto era  ormai pronto, si attendeva solo che il nemico arrivasse nella zona prestabilita  per poter sferrare l'attacco. Il giorno dell'Armageddon era dunque giunto.
   33.     Inizia  lo scontro. Il nemico  stava avanzando inesorabilmente verso la fortezza e tutti erano pronti a  colpirli.A circa  trecento metri dal ponte levatoio, erano stati fissati dei segnali dove  sarebbero caduti i colpi dei mortai lanciati dalla postazione sopraelevata alla  fortezza situata sul monte Megiddo. Invece, a duecento metri erano state  sistemante delle trappole esplosive comandate a distanza mentre a 100 metri avrebbero  colpito le frecce degli arcieri posti sui merli delle mura frontali della  fortezza.
 Subito  dopo, chi sarebbe riuscito a superare queste trappole, sarebbe stato affrontato  da Joe e gli altri con in appoggio i guardiani.
 Questo era  il piano di difesa ed attacco per sconfiggere il nemico e sperare cosi di  rispedire lucifero negli inferi.
 Ma Joe, in  cuor suo, sapeva che non sarebbe stato facile, anzi tutt'altro, senza l'aiuto  di Dio la lotta era davvero impari.
 Intanto, il  Pontefice con tutti i fedeli cercavano di stabilire un contatto con Dio il cui  potere era reso debole dal dilagare del Male. Infatti grazie alla trinità del  male formata da lucifero, Abaddon ed Asmoday, il potere di Dio era limitato al  solo controllo sulla natura e riusciva anche a limitare lo sguardo di satana  offuscandogli cosi la conoscenza sull'organizzazione dell'esercito di Joe e gli  altri.
 Ore 10:00Le truppe  nemiche con al comando la bestia, Asmoday e Abaddon cominciavano a guadagnare  terreno e si avvicinarono rapidamente al loro obbiettivo. Essi, raggiunti i  trecento metri dall'installazione, come dal piano di difesa, Simon che dirigeva  l'attacco con i mortai, da il segnale agli uomini di aprire il fuoco. Dal monte  iniziarono a cadere una pioggia di colpi che a sequenza colpirono più volte il  nemico, ormai sorpreso, provocando numerose perdite nelle loro fila.
 Simon, con  soddisfazione, esclamò, "bene...! Maledetti... e questo è solo  l'inizio!"
 Le forze  del demonio continuarono l'avanzata sui loro destrieri ma arrivati a duecento  metri, Nathalie responsabile della difesa con le trappole esplosive, fece attivare  le mine nascoste sotto il sottosuolo che li colpì inesorabilmente riuscendo a  mietere molte altre vittime. In due azioni, l'imponente esercito del male era  quasi dimezzato.
 Françoise,  responsabile degli arcieri, osservava da una torre l'evolversi dello scontro  soffrendo per tutte quel sangue versato. Il suo animo non si dava pace per  l'enorme ed inutile sacrificio umano che si stava compiendo, ella esclamò,  "perchè Dio tutto questo! Perchè tanta crudeltà!" Ti prego ferma  tutto questo male!"
 Nonostante  il duro colpo a sorpresa rimediato, e le numerose perdite, satana e le sue  schiere avanzarono ancora. A questo punto gli arcieri tesero i loro archi in  attesa di ricevere l'ordine di Françoise, per lanciare i loro dardi, che  esitava ad arrivare.
 Nathalie,  non vedendo ancora neanche una freccia, rivolgendosi a Simon disse, "hanno  raggiunto il punto prestabilito... perchè Françoise non attacca???"
 Simon,  rispose, "non lo so! Non capisco cosa succede!"
 Il capo  degli arcieri disse, "signora... gli uomini sono pronti!"
 Ma  Françoise era come paralizzata, e non riusciva a dare quell'ordine che avrebbe  ucciso altri esseri umani. Ella cadde sulle ginocchia tra lo stupore di tutti,  "mi dispiace, ma non c'è la faccio! Basta con quest'atrocità!"
 009, ad  alta voce, "maledizione... non c'è la fa... 004 presto vai li e dai quel  maledetto ordine prima che si avvicinino troppo!"
 Albert,  "va bene!"
 Joe,  "002... usciamo adesso!"
 Jet,  "ok 009... non vedevo l'ora!" Poi si rivolse ai guardiani urlando,  "Guardiani...aaaaaaaaavanti!"
 Tutti  uscirono dalla fortezza, il ponte levatoio si abbassò rapidamente per poi  richiudersi con altrettanta velocità mentre 004 raggiunse rapidamente Françoise  e urlò, forza ragazzi coprite i nostri e stendete i nemici. Gli arcieri,  cominciarono l'attacco colpendo con i loro dardi tutti i nemici che avanzavano  verso Joe e gli altri. Nessuno però riuscì a colpire satana, Abaddon e Asmoday  che sembravano prevedere ogni freccia dove sarebbe caduta.
 Françoise,  "ti chiedo scusa Albert!"
 Albert,  "tranquilla... non è successo nulla! Ti capisco sai!"
 Ella lo  guardò con gli occhi tremanti, poi lui disse, "presto adesso! Vai dalle  altre!"
 009,  accelera e colpì subito dieci soldati stendendoli al suolo mentre 002  decollando e volando a bassa quota passò come un caccia in mezzo ai nemici  stendendone una dozzina. I guardiani con le loro mortali armi stavano  combattendo con valore riuscendo ad atterrare molti nemici. Ci fu un grosso  groviglio di uomini che si trucidavano a vicenda, Satana, Abaddon e Asmoday  combattevano con una barbarie unica e riuscirono a colpire alcuni guerrieri che  vennero straziati e uccisi. Il campo di battaglia divenne un lago di sangue.
 Molti  arcieri furono colpiti dalle armi da fuoco dei soldati di satana.
 009  continuava a fare vittime quando ad un tratto si trovò faccia a faccia con  satana in persona che immediatamente cerca di colpirlo con i suoi affilati  artigli al volto ed al torace, ma egli agilmente evita i suoi colpi  abbassandosi e saltando all'indietro e, con una scatto fulmineo, con un pugno  poderoso, violentissimo e pieno di rabbia lo colpisce al petto stendendolo a  terra inesorabilmente. Arrivano immediatamente sul posto Abaddon e Asmoday che  si contrappongono a 009, Asmoday disse, "maledetto come hai osato,  stavolta non avrai scampo!"
 Si udì  improvvisamente una sparo a distanza, e Abaddon cadde al suolo con un buco in  fronte senza avere il tempo di urlare.
 Tutti si  girarono verso la torretta posta sul ponte levatoio da dove si era udito lo  sparo e videro Simon ancora col fucile puntato con la canna fumante. Ella  esclamò, "te l'avevo detto che te avrei fatta pagare... maledetto stronzo!  Adesso Bretagna è vendicato!"
 In quel  momento, satana si rialzò ancora frastornato dal colpo ricevuto, dicendo,  "giovane sciocco... ti pentirai di avermi colpito!"
 Asmoday,  disse, "signore degli inferi... hanno colpito Abaddon!"
 Satana  guardando il corpo del suo adepto morto stecchito, si imbufalì dicendo,  "maledetti... hanno spezzato la trinità del male! Adesso non riusciremo a  contenere la forza di Dio! La mia vendetta sarà tremendaaaaaaaa!"
 Satana con  un urlo diabolico e raccapricciante si lanciò con i suoi artigli spianati  contro Joe, che colto di sorpresa rimase immobile.
 Ormai era  009 era prossimo ad essere colpito quando fra i due si interpose una figura che  abbracciando Joe, fu infilzato alle spalle all'altezza del cuore,  "aaaaaargh!"
 Joe  spalancò gli occhi, poi disse "Jet...!"
 Jet, ancora  tra le braccia di Joe disse aprendo gli occhi a fatica, "Joe... ti...  prego! Salva questo mondo! Fai si che Nathalie sia ancora felice!"
 Joe, in  lacrime rispose, "Jet... coraggio! Ma perchè lo hai fatto! Dai alzati! Lo  salveremo assieme questo mondo! Jet... apri gli occhi... ti prego!"
 Jet mentre  guardava Joe, chiuse gli occhi e prima di lasciarsi andare per sempre esclama a  fatica, "Dio mio... a-desso ho capito! Adesso po-sso tornare da te!"
 Joe,  "Jet... Jet...! Noooooooooooooo!"
 Satana,  approfittando della situazione cercò di colpirli ancora entrambi, "non  salverete un bel niente... addio per sempre leader!"
 Satana  stava per colpirli di nuovo con i suoi artigli, quando improvvisamente un  missile scoppia a terra nei pressi del demone facendolo schizzare a qualche  metro di distanza.
 Joe,  guardando alle sue spalle vide Albert correre verso di loro urlando,  "009... 002! Come state! Maledizione hanno colpito 002!"
 Nathalie,  da lontano aveva assistito a tutta la scena, i suoi occhi erano grondanti di  lacrime. Stava soffrendo in silenzio abbracciata subito da Reiner e Simon  Mentre Françoise impietrita e lacrimante fissava quella tragica scena senza  parole. Non poteva credere che anche Jet era caduto.
 Joe,  intanto disse, "004 prendi 002 e portalo via da qui!"
 Albert  disse, "009 cosa vuoi fare! E' troppo forte per noi! Torniamo indietro  cercheremo di colpirlo dalla fortezza in altro modo!"
 Joe, ancora  in lacrime, disse,"004 ti prego! Allontanati! Lo sai benissimo che non  abbiamo speranze neanche se ci rintaniamo nella fortezza! Cercherò di fermarlo!  Voi preparate un piano alternativo! Abaddon è morto e la trinità del male che bloccava  il potere di Dio si è indebolita. Forse adesso abbiamo una speranza! Dio è  l'unico a poter ricacciarlo negli inferi!"
 Albert,  disse, "va bene! Ma mi raccomando amico! Non farti uccidere!"
 Joe, con  una smorfia di sorriso, esclama, "Mpf... sta tranquillo! Non gl'è la darò  vinta tanto facilmente! Dovrà sudare prima di togliermi di mezzo!"
 004 carica  in spalla 002 e cerca di allontanarsi, quando improvvisamente  viene raggiunto da alcuni colpi di fucile  alle spalle sparati da alcuni soldati.
 004 cade al  suolo con addosso 002, Joe li raggiunse immediatamente e chinatosi su di loro  cerca di scuotere Albert, "004... 004 come stai? Rispondimi!"
 Il capo dei  guardiani si avvicina dicendo, "Joe... è la fine, siamo rimasti in pochi,  dobbiamo rientrare alla fortezza per riorganizzarci. Joe tremando dalla rabbia,  recupera i due amici ormai senza vita e con i pochi guardiani rimasti di tutta  fretta rientra nella fortezza coperti dai pochi arcieri rimasti sulle mura.
 Il ponte  levatoio si richiuse immediatamente mentre gli arcieri tiravano frecce di  continuo sul nemico.
 Nathalie e  Reiner si fiondarono sui corpi senza vita dei loro uomini. La sofferenza era  troppo forte, le lacrime si sprecavano e tutta la gente della fortezza fu  assalita dallo sconforto.
 Il Papa  continuava a pregare con tutti i fedeli mentre improvvisamente nel celo si  formò uno strano vortice di nubi.
 Satana  preoccupato da quell'evento ordinò ai pochi uomini che gli restavano di  abbattere il ponte levatoio con un ariete che avevano già preparato per l'evenienza.
 Mentre le  forze del male cercavano di entrare, Françoise, portatasi vicino ai corpi di  Jet e Albert cadde sulle ginocchia piangendo urlò, "perchè! Basta!!! Non  c'è la faccio più!"
 Joe, in  piedi e in lacrime esclama, "dobbiamo farci forza altrimenti saranno morti  in vano!"
 Simon,  esclama "cosa intendi fare Joe, li affronterò ora!"
 Françoise,  urlando, "che cosa... ma dove vuoi andare non c'è l'ha farai mai! Sono in  cento contro di te da solo! Ti uccideranno!"
 Capo dei  Guardiani, "non sarà solo! siamo solo in quattordici, ma valiamo tre volte  tanto!"
 Il capo  degli arcieri, "il resto lo faremo noi! li uccideremo tutti quei  bastardi!"
 Joe,  rivolgendosi alla sua amata esclama, "Françoise... addio!"
 Joe si  allontana correndo verso le mura e saltando nel vuoto colpì con un calcio  volante i soldati che tentavano di sfondare il ponte levatoio, che abbassandosi  permise l'uscita anche ai pochi Guardiani rimasti che si lanciarono sul nemico  senza paura.
 Françoise  vedendo Joe allontanarsi, si fiondò subito sui merli del castello per assistere  allo scontro, quando notò il vortice di nubi formatosi sulla fortezza, "ma  cosa è quello?"
 Davanti  alla fortezza lo scontro si fece davvero cruento, i guardiani e Joe stavano  decimando tutti gli uomini rimanenti dell'esercito di satana aiutati dalle  frecce degli arcieri scoccate dalle mura della fortezza. Ma in quel contesto  anche i guardiani stavano cadendo uno per volta infilzati e colpiti dalle armi  da fuoco dei nemici.
 Joe adesso  era di fronte a satana e lo scontro stava per ripetersi, "maledetto ti  annienterò!"
 Satana,  replicò, "la tua ora è giunta! Mi prenderò il mondo. Senza il Leader tutto  sarà perduto! Ha, ha, ha, ha, ha!"
 Joe salta e  cerca di colpire satana con un calcio volante ma quest'ultimo afferrandolo al  volo per la caviglia lo scaraventa a terra. Joe appena toccato suolo, si rialza  velocemente, accelera e lo colpisce al volto violentemente con un pugno  sbattendolo a terra. Satana si rialza immediatamente e, i due, si contrapposero  in guardia l'uno contro l'altro.
 I due si  scambiarono ripetutamente molti colpi dove alcuni andarono a segno e altri  andarono a vuoto. Satana riuscì a ferire con i suoi artigli Joe alla spalla  destra, alla coscia sinistra ed al petto.
 La sua  forza stava calando bruscamente tanto da non poter più contenere gli attacchi  di satana che a questo punto lo trafigge all'altezza dello sterno nei suoi  accumulatori di energia. Joe cade al suolo sbattendo la schiena sotto gli occhi  di Françoise e le altre ragazze occorse in quel momento. Françoise era in  lacrime, il suo cuore andava a mille battiti al minuto nel vedere il suo amato  alla mercé di quel mostro. Ella cadde sulle ginocchia con le mani giunte, come  in preghiera, portate vicino alle labbra.
 Con Joe a  terra senza forze, satana sghignazzava mentre gli camminava intorno dicendogli,  "finalmente è giunta la tua ora... tutti quelli che hai amato sono  all'altro mondo che ti aspettano dove manderò chi ancora ti è rimasto a fianco.  La tua Françoise però resterà con me... diventerà la mia sposa e la trasformerò  in un demone spietato e malvagio. D'altronde il re degli inferi ha bisogno  della sua regina... ha, ha, ha, ha, ha...!!!"
 Joe,  frastornato, si guardò in torno vedendo gli ultimi guardiani cadere feriti a  morte. Vide il loro capo essere infilzato mentre, al contempo, uccideva Asmoday  mettendo cosi fine, con estremo sacrificio, alla trinità del male. Il guerriero  prima di chiudere i suoi occhi, disteso da terra riuscì a guardare Joe  facendogli un cenno col capo quasi a volergli confermare di aver fatto quello  che si doveva fare. Adesso Dio poteva fare la sua comparsa per distruggere  satana, bastava solo l'invocazione del leader dei guerrieri del bene che però  non sembrava avere la forza di invocarlo.
 Joe, capì  di non essere quello che tutti credevano. Forse lo aveva sempre saputo. Egli  non sapeva come chiedere l'intervento divino, non sapeva neanche come  cominciare a pregarlo. Ormai in fin di vita, stava per essere colpito dal  demonio che si era fermato in ginocchio di fronte a lui caricando il braccio  per infilzarlo con i suoi aguzzi artigli, "con te fuori gioco il tuo Dio  non potrà essere invocato! La vittoria è mia! Ha, ha, ha... addio per  sempre!"
 Improvvisamente  si udì una voce sofferente pregare con somma potenza. Quella preghiera bloccò  come magicamente la mano del demonio pronta a finire Joe, il quale riconobbe  quella voce, era quella di Françoise. Il Corpo di Joe era come diventato  inviolabile e satana non riuscendo a restare in equilibrio cadde al suolo  all'indietro non riuscendo a capire cosa stesse accadendo. Con un filo di voce,  Joe esternò una risata di scherno, poi disse, "sei uno stolto diavolo! Ha,  ha, ha... il leader e Françoise... ha, ha, ha... è incredibile! Ella invocherà  il Cristo redentore che con la sua schiera di angeli ti spedirà dritto  all'inferno, ha, ha, ha!" fece due colpi di tosse.
 Satana,  "noooooooooo! Non mi arrenderò! Sono ad un passo dalla vittoria!"
 La  preghiera di Françoise, come in trans, arrivò così a Dio sorretta dalle  preghiere del popolo della fortezza guidate dal Pontefice, "o Padre  Santissimo, onnipotente e misericordioso, qui prostrata umilmente davanti a te,  io ti adoro con tutto il cuore. Ma chi sono io per osare anche solo alzare la  mia voce fino a te? O Dio mio... io sono una piccola tua creatura, infinitamente  indegna per i miei peccati. Ma io so che tu mi ami infinitamente. Tu mi hai  creato traendomi dal nulla, con bontà infinita ed è vero che tu hai dato alla  morte di croce il tuo Divino Figlio Gesù per tutti noi donandoci cosi lo  Spirito Santo, perché gridasse dentro di me la sicurezza di essere adottato da  te come tuo figlio, e la confidenza di chiamarti Padre! Per bocca dello stesso  tuo Figlio Gesù, hai voluto assicurarmi che qualunque cosa ti avessi domandato  nel Nome suo, me l'avresti concessa. Ora, o Padre mio, per la tua infinita  bontà e misericordia, in Nome di Gesù, io ti chiedo di aiutarci a combattere il  male. Ti chiedo la grazia per questo mondo. Accogli la mia preghiera, o Padre  buono, nel nome dei figli tuoi prediletti fa si che il male venga cacciato  nell'inferno da dove e arrivato. Ti prego padre aiutaci."
 Immediatamente  in paradiso, a supporto della preghiera di Françoise, si presentarono al  cospetto di Dio gli apostoli e tutti i martiri, i quali chiesero finalmente  vendetta per le malefatte subite nella loro vita terrena dal demonio.
 Dio a  questo punto accogliendo la preghiera di tutti raccolse le forze e finalmente  fece intervenire suo figlio Gesù che su di un cavallo alato bianco in veste di  guerriero, impugnando una lunga spada, si presentò d'innanzi a Satana e agli  ultimi suoi soldati. Satana tentò una reazione, ma fu colpito con un pugno da  Joe che rialzatosi improvvisamente lo scaraventò a terra.
 Satana,  guardandolo cosi pieno di vita, disse, "da dove prendi tutta questa forza?  Eri in fin di vita poc'anzi!"
 Joe,  circondato da un'aura lucente, disse, "stana... ci rincontriamo  ancora!"
 Satana,  "cosa... ma ti riconosco... sei l'Arcangelo Michele... maledetto sei  entrato nel corpo di questo patetico essere umano! Ma non mi batterai!"
 L'Arcangelo  Michele, nel corpo di Joe, disse, "demonio... tu hai osato ancora una  volta levare la spada contro Dio per misurarti con lui... già una volta ti ho  sconfitto cacciandoti dal Paradiso, ma sei riuscito a ritornare mettendo a  punto il tuo piano di vendetta. Torna di nuovo da dove sei venuto e porta con  te tutti i tuoi demoni. Libera il mondo e le creature di Dio della tua  presenza, te lo ordino in nome di Dio!"
 Satana  tentò una reazione cercando di infilzare l'Arcangelo, "stolto stavolta ti  sconfiggerò! Il mondo è mio!!!"
 Ma  l'Arcangelo disse, "come allora io ti rammento, satana... QUIS UT  DEUS?" lo sterno di satana fu sfondato da parte a parte da un pugno  violentissimo.
 Dopo quel  tremendo colpo, il diavolo si accasciò a terra dissolvendosi davanti agli occhi  di tutti. Il male era dunque sconfitto.
 Tutti  quelli che avevano adorato il demonio furono poi colpiti dalle parole divine di  Gesù che come una lama colpirono senza pietà. I corpi dei nemici di Dio si  sciolsero disgregando le loro carni sul terreno. Il sangue fu versato di nuovo  in remissione dei peccati ed il mondo fu libero.
 Il ponte  levatoio si abbassò e Françoise corse verso Joe che cadde disteso con la  schiena a terra.
 Françoise,  seguita da Nathalie, Simon e Reiner, urlò, "Joe...!" Poi raggiungendolo  si inginocchio e lo sollevò con la schiena mettendolo in posizione seduto ed in  lacrime esclamò, "alzati... Joe! Ti prego! Apri gli occhi!"
 Tutta la  gente rimase a guardare dalle mura della fortezza, mentre il Papa raggiunse  pian piano le ragazze e Joe.
 Joe pian  piano apri a fatica i tremanti occhi, "Fra...nçoise!!! E' tutto  finito!"
 Françoise,  "zitto ti prego... non ti affaticare!"
 Joe, dopo  un colpo di tosse, disse, "eri tu il leader! Non avevo dubbi! Lo... sei...  sempre s...tata!"
 Françoise,  "dai Joe adesso ti porto alla fortezza... ti curerò io vedrai!"
 Joe,  "ormai è tardi! Ho... paura che le nostre strade... (colpo di tosse) si  dividono qui!"
 Françoise,  "ma cosa stai dicendo! Tu non puoi lasciarmi! Hai giurato di starmi sempre  vicino!"
 Natalie,  Simon e Reiner, iniziarono a piangere.
 Joe,  "io sarò sempre al tuo fianco...Françoise!"
 Françoise,  "basta Joe...alzati adesso!"
 Ad un  tratto una voce si udì dalle loro spalle, "il suo tempo sulla terrà e  terminato come il nostro... Françoise!"
 Nathalie  riconoscendo quella voce, si gira di scatto, "Jet... sei tu!"
 Tutti si  girarono e videro tutti i loro amici li in piedi a fissarli.
 Nathalie,  "ma è incredibile!"
 Simon, in  lacrime, "Bretagna... amore mio! Sei tu!"
 Reiner,  piangendo, "Albert... o mio Dio!"
 Françoise  non riuscendo a trattenere le lacrime, "ma ci siete tutti... Anisha ci sei  anche tu! Ivan piccolo mio!"
 Geronimo,  "tutti abbiamo ascoltato la tua supplica a Dio... Françoise!"
 Punma,  "la tua sofferenza ha commosso tutta la volta celeste che si è unita alle  tue suppliche dando a nostro signore la forza di contrattaccare!"
 Chang,  "già, tutti i santi hanno chiesto a gran voce l'intervento di Dio!"
 Bretagna,  "e tutti noi abbiamo portato la tua voce a nostro signore!"
 Ivan,  "Françoise... grazie di tutto! Grazie per averti preso sempre cura di  tutti noi!"
 Nathalie,  "voglio abbracciarti Jet!"
 Jet,  "non puoi! Noi non siamo più di questa terra, ma promettiamo di vegliare  su di voi per sempre! Addio mia cara... un giorno ci rivedremo... ma non  ancora... non ancora!"
 Anisha,  "amiche mie... vi chiedo scusa, un giorno ci riabbracceremo!"
 Bretagna,  "addio mia cara! Ti starò sempre accanto!"
 Albert,  "Reiner... mia vita! Il mio cuore ti appartiene!"
 Il gruppo  sparì sotto gli occhi del Papa, Françoise e le altre le quali piansero con  sofferenza.
 Françoise,  in lacrime, "amici miei... perchè mi abbandonate!"
 Joe, con le  ultime forze, disse, "Françoise devi... essere... forte!"
 Françoise,  "Joe... non lasciarmi anche tu! Sei tutta la mia vita!"
 Joe mentre  la fissava negli occhi, chiuse lentamente i suoi mentre una lacrima gli  attraversò il viso.
 Françoise,  "Joe... Joe... Joeeeeeeeeeeeeeeeee!"
 Il Papa,  "grazie o signore per averci dato la possibilità di redimerci dai nostri  peccati! Grazie per averci risparmiato e grazie per averci donato questi tuoi  figli, che fin dai tempi che furono si sono battuti, nel tuo nome, per la pace  nel mondo!"     34.     La  ricostruzione. Francia,  cimitero della città di Parigi, 24 settembre 2019 ore 19:00.Simon,  chiese," mia cara, mi passi quei fiori per favore?
 Françoise,  "si... subito... ecco prendili."
 Simon,  prendendo i fiori dalle mani dell'amica, disse, "questi li metto davanti  alla tomba di Jet! Sono i preferiti di Nathalie! Apprezzerà sicuramente!"
 Françoise,  "si lo credo anche io! Ma dove sono quelle due... sono sempre in  ritardo!"
 Simon,  "staranno per arrivare ormai!"
 Ad un  tratto da lontano, una piccola sagoma correva verso di loro urlando,  "mamma... mammina...!"
 Françoise,  disse a Simon, "eccoli stanno arrivando!" Poi urlò, "piano  Michel... non correre! Potresti cadere!"
 Michel, si  catapultò tra le braccia della mamma, "ciao mammina... che fai?"
 Françoise,  "nulla piccolo mio! Sei proprio una piccola peste! Lo sai!!! Non avrai  mica fatto impazzire zia Reiner e zia Nathalie?"
 Michel,  "no!"
 Reiner,  "eccoci qua... allora ragazze, avete finito?"
 Simon,  "si tutt'ok! Abbiamo sistemato tutto... possiamo tornare a casa!"
 Nathalie,  "Françoise... tuo figlio e proprio un birbante! E' proprio tutto suo  padre!"
 Françoise,  "Già!"
 Michel,  disse, "mamma mettimi giù!" Françoise mise il piccolo Michel a terra  che subito si diresse verso la foto posta sulla tomba di suo padre fissandola  per un istante, poi disse, "mammina... ma papà era forte?"
 Françoise,  trattenendo le lacrime, rispose dolcemente, "ma certo piccolo mio! Il tuo  papà era il più forte di tutti!"
 Michel,  continuò, "sai oggi a scuola abbiamo fatto una gara di corsa, ed io sono  stato il più veloce di tutti! Anche papà era veloce?"
 Dagli occhi  di Françoise caddero alcune lacrime, poi inginocchiandosi mise le sue mani  sulle spalle di Michel dicendogli, "ma certo amore mio! Sei proprio come  lui, velocissimo!"
 Michel,  "perchè piangi mamma...!"
 Françoise,  "la mamma non sta piangendo... mi è andata un po di polvere negli  occhi!"
 Simon,  "allora Michel... visto che sei un piccolo campione... adesso scappa e  vediamo se riesci a non farti prendere da me!"
 Michel  corse via inseguito da Simon ridendo divertito, "zia sei lenta non mi  prendi... sono veloce come mio papà!!! Evviva! ha, ha, ha, ha...!"
 Nathalie  disse mettendo una mano sulla spalla destra di Françoise, "non c'è che  dire... è proprio figlio di Joe!"
 Reiner  divertita, disse, "in effetti! Ma dimmi una cosa Françoise... non te l'ho  mai chiesto, ma nell'ultimo aggiornamento hai eliminato l'enzima che non ci  permetteva di procreare vero?"
 Françoise  dopo un attimo di silenzio rispose, "si! Ma le possibilità erano davvero  ridotte...!"
 Nathalie,  "però la cosa ha funzionato solo con te e Joe! Chissà perchè!"
 Françoise,  "deve essere successo l'ultima sera prima della battaglia finale! Era  stata una serata speciale! Non la dimenticherò mai! La serata più bella della  mia vita!"
 Reiner  disse, "secondo voi, quanto durerà la pace?"
 Françoise,  "purtroppo finché esisterà l'uomo, il male tornerà sempre a mettere in  pericolo la pace!"
 Nathalie,  "purtroppo l'animo umano è costituito per una percentuale dal male! Basta  solo non prenderlo in considerazione! Noi possiamo scegliere di essere  migliori!"
 Françoise,  con il viso ancora bagnato dalle lacrime accenna un dolce sorriso. Poi guardò  il sole che ormai si accingeva a tramontare e per un attimo, in  quell'incantevole orizzonte, gli comparve la figura di Joe sorridente. Lei  rimase a fissarlo, con animo denso di malinconia, poi in mente sua esclama,  "amore mio... se solo avessi potuto conoscerlo! Vedresti quanto ti  somiglia!"
 L'immagine  di Joe gli sparì davanti agli occhi e in quel tramonto denso di speranza il  gruppetto s'incamminò verso casa.
   A breve  distanza, nel boschetto di fronte alle tombe, sospetti individui stavano  fissando Françoise, Michel e le altre mentre andavano via.Voce 1,  "quando interveniamo?"
 Voce 2,  "adesso non è il momento di farci scoprire!"
 Voce 3,  "non capisco cosa stiamo aspettando! Dobbiamo uscire subito allo  scoperto!"
 Voce 2,  "no! Per il momento c'è ne staremo tutti buoni senza farci notare! Non  vorrei che il nostro piano vada in fumo! Dobbiamo avere pazienza! Presto si  renderanno conto da sole di essere braccate! E solo allora interverremo!"
   Le forze  del male furono sconfitte il giorno dell'Armageddon il 21 dicembre 2012, a distanza di sette  anni era ricominciata una profonda ricostruzione soprattutto nella fede spirituale  della popolazione mondiale. Ma all'orizzonte si annidavano nefasti presagi, ma  il male era stato del tutto sconfitto? E chi sono quei misteriosi uomini che  spiano i movimenti di Françoise e gli altri? Il mondo è davvero al sicuro senza  i nostri Cyborg?   FINE		   © 18/02/ 2014 		    Cyborg 009 Fanfiction  di www.cyborg009.it è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported
 
 
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